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Capitolo III. Suddivisione del territorio e peculiarità funzionali delle opere difensive.

BATTERIA DOSS FORNAS (13)

La batteria di Doss Fornass si trova collocata ad una quota 755 metri sul livello del mare ed è localizzata sul rilievo di sinistra della Valsorda. La progettazione dell’opera fu affidata al Tnente di Stato Maggiore del Genio Emil Kolischer125, che diresse anche i lavori di realizzo.

123 Corrado Marzi e Tiziano Borsato, op. cit, p. 125. 124 Archivio privato Sciocchetti, documentazione inedita.

125 Archivio provinciale di Bolzano, Ufficiali del Genio progettisti e d.II. dei forti in Trentino, faldone n. 1,

Costruita nel 1880 in “stile trentino“, la dislocazione della fortificazione sulla sinistra orografica della Valsorda, consigliò il Comando della Fortezza di Trento di porlo alle dipendenze della I sezione di difesa e non alla II, in quanto risultava facilmente raggiungibile da Mattarello in caso di necessità. Specialmente anche per garantire il controllo di alcuni sentieri dai quali un attacco delle fanterie avversarie avrebbe potuto minacciare, alle spalle, le sottostanti opere di Mattarello (ovvero il probabile ripetersi dell’attacco sferrato nella stessa zona dal generale Medici nel corso della III Guerra d’indipendenza del 1866).

Per raggiungere l’apprestamento difensivo, il cui sito dista 7 Km da Trento, occorre percorrere la strada statale n° 349 di Val d'Assa. Dopo il villaggio di Valsorda si scorge una lapide in memoria dei caduti nel combattimento che in quella località si svolse il 25.07.1866, tra le forze austriache e i reparti della divisione italiana del Generale Medici. Dai molini di Valsorda, si risale la sponda sinistra del torrente per l’ex strada militare che entra nel bosco contrassegnata da alcuni cippi del Genio militare austriaco126. Doppiando i resti

di una fornace per la cottura della calce (calcàra), si raggiunge una selletta che immette in una piccola spianata sulla quale è presente il forte.

Anche quest’opera risultava concettualmente vecchia, all’alba della Grande Guerra, in quanto costruita in stile trentino e quindi a sola prova di scheggia e per giunta con casematte ricoperte da terriccio. Non disponeva di fossati il cui perimetro risultava protetto da soli reticolati permanenti di filo metallico.

Nel 1913, per i motivi già esposti, fu proposto da von Schisser l’inserimento della batteria nel I settore di difesa con l’acronimo d.I; in precedenza risultava inserita nel II settore di difesa con la sigla II.a.

Come impostazione architettonica ricorda molto il forte Cimrlo. Il forte di Doss Fornas risulta meno elaborato nel disegno progettuale relativamente alle aperture, che vede con gradualità abbandonare l'immagine estetica delle fortezze della metà del secolo XIX.

La costruzione si adagia quasi a semicerchio verso valle, in cui sporge uno stretto baluardo che serviva a garantire il controllo dei fianchi dell'opera.

L'ingresso era protetto da una piccola piazza d'armi scoperta e numerose feritoie garantivano la difesa ravvicinata. Ve ne erano 2 nella porzione nord, destinati a fucili e mitragliatrici. Nella porzione meridionale ve ne erano ben 17 di feritoie sempre per fucilieri e per mitragliatori. Tutte le feritoie per i cannoni

erano collocate in cannoniere minime. Era inoltre dotato di una caponiera che disperdeva numerose feritoie per fucili e di una feritoia per mitragliatrice.

L'interno della fortificazione era formata da un lungo corridoio arcuato, che conferiva all'intera struttura un andamento curvilineo, contraddistinta, quest’ultima con un andamento verso nord-est.

Con il passare del tempo sono state apportate delle migliorie strutturali per adeguarla alle evoluzioni compiute dagli armamenti: fu aggiunta una cupola corazzata girevole, nel 1898, che ebbe - rispetto all’impostazione originale - una sola funzione di osservatorio127.

Dal cortile del forte si accedeva direttamente alle casematte, in cui erano presenti le artiglierie e alla caponiera (quest'ultima aveva dimensioni di 4,90 metri per 12,40 metri). Il lato delle casamatte che guardava l'ingresso era munito di 15 feritoie per fucili. Dalla parte opposta delle casematte vi era un piccolo locale dotato di 4 feritoie per fucili. Accanto ai locali delle artiglierie erano ricavati i magazzini per i viveri e il magazzino per il contenimento delle munizioni. Frontalmente il muro dell'opera aveva uno spessore di 1,20 metri, mentre quello del corridoio era spesso un metro.

Osservando la struttura si scorge persino la presenza di un fossato che lo circondava, anche se di modeste dimensioni, sia per la profondità che per l'estensione.

Il solo ed unico piano terreno, di cui era dotato il forte, aveva i seguenti locali:

Caponiera frontale (1)

Casamatte per alloggiamento truppa (8)

Casamatta con feritoie per fiancheggiamento del lato destro (10) Caponiera con latrine e con feritoie per fucilieri (1)

Deposito munizioni (3) Cucina (1)

Corridoio con feritoie per fucilieri (1) Magazzino viveri (1)

Cortile interno (1) Caponiera di gola(1)128.

Per quanto concerne la funzione difensiva contestuale all’interno della cintura fortificata di Trento, Doss Fornass costituiva un caposaldo terminale

127 Considerazioni ricavate da alcuni studi realizzati dal Generale Gian Piero Sciocchetti. 128 Gian Piero Sciocchetti, op. cit. p. 49.

meridionale del complesso di fine secolo. Posto ad oriente della valle dell'Adige, dal forte Casara stabiliva una continua barriera difensiva a sbarramento dei varchi della sella di Roncogno (Cimirlo) e di quella di Vattaro. Coinvolgeva il massiccio del monte celva-chegùl-marzola e quello della Vigolana129. Pur

essendo opera unica come del resto tutte le fortificazioni del trinceramento di Trento, svolgeva il suo compito difensivo in collaborazione con altri apprestamenti. In corrispondenza della conca di Trento formava una barriera di sbarramento della sella di Roncogno e di quella di Vattaro, agendo simultaneamente con il dirimpettaio forte Brusaferro per ottenere un'azione a tenaglia130.

La guarnigione in caso di belligeranza con l’Italia era composta 2 ufficiali e 62 sottufficiali e soldati, mentre in caso di guerra con la Russia era prevista la presenza di un solo ufficiale e di 57 uomin tra sottufficiali e soldati131.