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Capitolo III. Suddivisione del territorio e peculiarità funzionali delle opere difensive.

OPERA PRINCIPALE (HAUPTWERK) MATTARELLO (10)

100 Corrado Marzi e Tiziano Borsato, Trento Città Fortezza, Persico edizioni, 2000, p. 91. 101 Archivio privato Sciocchetti, documentazione inedita.

Costruita nel 1900, a 416 metri sul livello del mare, il 20% dell’opera era in grado di resistere alle vecchie bombe. Era considerato il forte corazzato più moderno tra le opere permanenti costruite a protezione della fortezza di Trento e mai realizzato prima nell’Impero Asburgico. Disponeva di posti d’osservazione e di torri di tipo corazzato di nuovo modello, realizzati in acciaio speciale e in grado di resistere ai colpi delle moderne granate.

La progettazione del forte e la fase iniziale della relativa direzione di cantiere, fu affidata al Capitano di Stato Maggiore del Genio Karl von

Karnitschigg. Egli solo per breve tempo diresse i lavori di costruzione, essendo

poi sostituito in queste incombenze da Hochleitner102.

Nel giugno del 1877 il generale Adami scriveva ai comandi militari italiani: «Si parla nel Trentino di nuove opere da costruirsi allo sbocco della Valsorda, sopra Mattarello e dal rialzo di fronte a questo presso Romagnano. Si attendevano compagnie dal Genio. Sono arrivate a Trento due compagnie del Genio nel gennaio stesso». Furono iniziati i lavori sopra Mattarello presso la villa Trentini, ma dopo aver eseguito i lavori per la realizzazione della spianata, tutto fu sospeso fino al mese di marzo del 1878.

Nel marzo dell'anno seguente sempre il generale Adami informava che sopra Mattarello si lavorava ancora e precisamente sul versante sinistro della Val Sorda.

Si presentava protetto da eventuali attacchi, provenienti dalle fanterie nemiche, grazie alla presenza di un profondo fossato e da tre caponiere blindate. Infine la difesa ravvicinata era garantita dalla presenza di trinceramenti protetti da ampie cortine di reticolati. Dotato di apposito generatore elettrico il forte principale di Mattarello disponeva di montacarichi per le munizioni, di impianto elettrico interno e di un’apposita ventilazione. Risultava provvisto anche di dispositivi fotoelettrici in grado di illuminare sia il perimetro del forte che l’intero fronte antistante, emettendo lece fino a grande distanza. Un’apposita conduttura, profondamente interrata, assicurava l’erogazione continua dell’acqua potabile ed il riempimento persistente di un grande serbatoio sotterrato, in grado di resistere alle vibrazioni prodotte dal bombardamento dei grossi calibri dell’epoca.

Furono stabiliti 3 capisaldi che disegnavano sul territorio un triangolo scaleno, tra essi collegati, a quote progressive. La base, sita a nord ovest, si

102 Archivio Prov. di Bolzano, Ufficiali del Genio progettisti e d.II. dei forti in Trentino, faldone n. 1, Raccolta

tendeva tra l'opera bassa e l'opera di mezzo o batteria alta. Il vertice, posizionato a sud sulla sommità del rilievo, costituiva il cardine dell'intero sistema formato da una monumentale fortezza. Tale forte risulta il più moderno degli altri due apprestamenti difensivi sottostanti (del cui complesso risultava essere l'epicentro e con i quali era collegato telefonicamente).

La superficie totale occupata dal forte comprendeva una quota di territorio pari a mq 42.389103.

L’opera alta di Matterello è da considerarsi una possente opera in casamatta che mantiene inalterata nella forma compatta la tipica concezione della fortezza ideale di fine secolo. Presenta tre facciate libere e la quarta, quella esposta verso la valle degradante segue il terreno in pendenza. Il fossato che circonda il forte si estendeva su tutti e 4 i lati del poligono e l’ingresso era possibile per mezzo di un ponte in ferro. L’entrata trovava protezione per la presenza di un cofano di gola in cemento armato. Altri due cofani sono presenti sui vertici a valle, uno dei quali asportato dai cercatori di materie prime, dopo le due guerre mondiali, servivano alla difesa ravvicinata a controllo dei fossati. Robusta risulta ovviamente la base del forte con muri di scarpa di notevole spessore e sporgenti dalle linee di pianta.

L'ingresso al forte è orientato verso il lato sud est ed esiste un ponte che mette in comunicazione il forte stesso con il piazzale antistante all'ingresso. Tale ponte è formato da 5 travi in ferro a doppio «T». La particolarità del ponte è che esso scorreva su due guide parallele e consentiva in caso di attacco o di pericolo di allontanarlo, isolando così l'opera come se fosse priva di accessi. Rimaneva il fossato che delimitava per tutto il perimetro l'intero forte e in prossimità dell'ingresso a protezione vi era il cofano di gola, o poterna a cui era possibile per i fucilieri accedevi dall’interno.

I muri del forte sono di conci di pietra con coperto in battuto di asfalto naturale. Risulta inoltre dotato di parafulmine a schermo reticolare in lamiere di ferro zincato.

Davanti al forte vi è un piazzale che unisce la strada di accesso al forte direttamente al corpo di guardia.

All'angolo nord est era presente una cisterna d'acqua con rubinetto che aveva anche la funzione di primaria riserva idrica per la sottostante opera media di Mattarello.

Tutta l'opera risultava recintata da rete metallica spinata in ordini di tre gruppi tenuti in posizione da piccoli paletti in calcestruzzo. Otto pali in legno davano sostegno alla linea elettrica e sorreggevano anche riflettori per l'illuminazione.

All'interno del forte dopo aver passato un portone in ferro a due battenti si incontrava un corridoio con pavimento in cemento battuto. Quindi vi era un corpo di guardia al cui fianco una scalinata con gradini in pietra conduceva al piano superiore.

Un magazzino per materiali infiammabili era posto vicino a tre casematte per l'alloggiamento degli artiglieri. Otto depositi munizioni erano divisi da una latrina e da un secondo corridoio. Vi era una cucina e un posto di medicazione, un cofano di gola, che nella pianta è indicato con il numero 24 (si veda la sezione informatica). Tale postazione era assai strategica perché conteneva postazioni per fucilieri e consentiva di battere l'intero fossato e permetteva inoltre di prestare sorveglianza all'ingresso.

Sempre al piano terreno vi erano 2 casamatte per l'alloggiamento di truppe, due depositi per contenere gli accumulatori elettrici e un deposito carburante. Per mezzo di un altro corridoio si accedeva a 4 montacarichi. Un altro piccolo corridoio congiungeva due cannoniere in cupola corazzata alle quali si accedeva per mezzo di gradini in pietra.

La partitura dei prospetti é regolare e cadenzata da aperture rettangolari disegnate da cornici in pietra e sormontate da archivolto, anch’esso in pietra. L'ingresso principale era costituito da un elegante portale ad arco ribassato e decorato con pietre bugnate, sormontato da una lastra con la scritta "FORTE" ed al livello superiore sporge un pianerottolo con una scala in ferro che conduce alla copertura.

La cisterna dell'acqua potabile aveva una capacità di 885,9 hl che era sufficiente per 59 giorni considerando la presenza di 273 militari. Per una presenza più ridotta, ossia 206 militari la riserva d'acqua copriva il fabbisogno per 78 giorni.

Era presente un'altra cisterna di riserva idrica che serviva per il raffreddamento dei motori. Essa aveva una capacità di 441 hl. L'autonomia dei viveri era di 60 giorni104.

Trattasi di un forte a prova di bomba che identificava il massimo grado di resistenza di un'opra fortificata dell’epoca.105

Nel 1913 fu proposto di mantenere l’opera nella I sottosezione di difesa, con l’acronimo a.I.; in precedenza risultava inserita nel settore di difesa con la sigla I.c.106

In caso di guerra con l’Italia era previsto che il forte principale di Matterello avrebbe ospitato 6 ufficiali e 169 uomini tra sotto sottufficiali e soldati.

In totale vi erano alloggi per 206 uomini (6 ufficiali e 133 soldati) e ricoveri per 67 soldati. Normalmente la guarnigione di stanza a Matterello era così suddivisa:

6 ufficiali ( 1 di fanteria, 3 di artiglieria da fortezza, 1 della direzione del genio e 1 di sanità).

37 militari di fanteria

136 militari di artiglieria da fortezza 12militari della direzione del Genio 3 pionieri

2 telegrafisti 4 soldati di sanità

Totale: 6 ufficiali e 200 soldati107