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Forniva lo sbarramento alle vie di comunicazione dalla Valsugana, alla Valle dell’Adige, attraverso la gola del Ferina e la Sella di Roncogno. Respingeva attacchi da Nord Est e Nord Ovest attraverso l’altipiano tra Pinè e Cembra e nella Valle dell’Adige. Azione reciproca con la terza sezione di difesa e con il Doss Treno.

COMPOSIZIONE:

a. IV. opera principale di Civezzano b. IV. sbarramento stradale superiore c. IV. sbarramento stradale inferiore

d. IV. galleria fortificata[ferroviaria] presso il tunnel di Serra e. IV. batteria di Martignano

f. IV. opera di Casara

a. IV. OPERA PRINCIPALE DI CIVEZZANO:

Ostacolava la penetrazione dell’attaccante nella Valle del Ferina, costringendolo ad un attacco accerchiante mediante l’impiego di artiglierie. Era chiamata a svolgere azione reciproca con l’opera di Casara e con la batteria di Cimirlo.

Era da considerarsi alla viglilia della Prima Guerra Mondiale un’opera permanente piuttosto vecchia in grado di resistere solamente a colpi singoli di artiglieria campale. Consisteva di una batteria in casamatta inferiore e di una superiore arretrata; un edificio di ricovero con alta parete frontale scoperta che univa i fianchi destri delle due batterie. Le grosse feritoie dei pezzi rappresentavano per l’artiglieria nemica un buon bersaglio.

91 [NOTA]: per questa sezione sarebbe da citare anche i due posti di segnalazione ottica e di segnalazione di

Monte Selva; uno [Selva] è un piccolo fabbricato ad un piano costruito in muratura di pietrame. Una scala metallica permette l’accesso al tetto. Possiede una piccola cisterna per l’acqua potabile. Il secondo [Horst] è una leggera costruzione in legno circa 50 metri distante dalla prima.

Era difesa da fossati, coperti dal fuoco, sia sul fronte, che sul fianco sinistro e sulla parte sinistra del retro della struttura; su tutti comunque completava il quadro di protezione varie file di reticolati spinato permanente. L’illuminazione dell’area antistante era da considerarsi scarsa; pertanto venivano usate pistole lanciarazzi.

Il collegamento telefonico era possibile solo con Trento; ottico con le due opere dello stesso gruppo, con la stazione sul Selva e quella sul Calisio.

Alla vigilia dello scoppio delle ostilità l’opera venne disattivata per quello che riguarda i pezzi e servì solo come punto d’appoggio per la fanteria.

b. IV. SBARRAMENTO STRADALE SUPERIORE DI CIVEZZANO.

Chiudeva la vecchia strada Pergine - Trento. Appoggiava inoltre il fianco destro dell’opera principale di Civezzano e la sosteneva con azione di copertura da lontano.

Si trattava di un’opera permanente considerata già abbastanza vecchia al momento della realizzazione dell’elaborato di Schisser; pertanto poteva solo essere in grado di resistere a colpi singoli di artiglieria da campagna. I fianchi e il retro dello sbarramento stradale erano provvisti di fossati e di un dirupo roccioso sul fronte. La via d’accesso al retro era sbarrabile tramite un muro difendibile e con portone con chiusura a prova d’arma da fuoco.

L’illuminazione dell’area antistante era possibile solo con l’ausilio della pistola lanciarazzi.

Collegamento telefonico con Trento tramite l’opera principale; ottico solo con l’opera principale di Civezzano.

c. IV. SBARRAMENTO STRADALE INFERIORE DI CIVEZZANO.

Assolveva il compito di chiudere la nuova strada inferiore Pergine – Trento; inoltre controllava la strada, delle rive del Ferina e della linea ferroviaria della Valsugana.

Era considerata un’opera permanente a prova di bomba per via della presenza delle casematte, mentre fu considerata a prova di scheggia per quanto riguardava il resto della struttura. Alcune postazioni d’artiglieria erano state ricavate nella roccia e si trovavano direttamente collegate con il resto dell’opera. L’edificio del deposito e del corpo di guardia erano fuori tiro grazie alla presenza delle rocce

antistanti. La strada poteva essere bloccata grazie alla presenza di un portone metallico a prova di arma da fuoco e per mezzo di un muro difensivo attrezzato. L’illuminazione era possibile solo con pistole lanciarazzi.

Era in collegamento telefonico ed ottico con la sola opera principale. d. IV. GALLERIA FORTIFICATA PRESSO IL TUNNEL DI SERRA.

Si trattava di uno sbarramento dell’asse ferroviario che transitava all’interno del tunnel di Serra.

Consisteva in una galleria fortificata con rivestimento corazzato in cui ad ogni uscita vi era una chiusura a prova di fuoco. L’antistante tunnel della Malpensada era predisposto per essere sbarrato.

e. IV. BATTERIA DI MARTIGNANO.

Aveva lo specifico compito di dominare la Valle dell’Adige, agendo in azione parallela con il Doss Trento e assolvendo la mansione di organizzare un adeguato controllo dei versanti del monte Calisio. In ultimo doveva dominio la zona occidentale di Trento e in appoggio con il Doss Trento.

Si trattava di un’opera permanente a prova di scheggia dotata di opere murarie scoperte. Era in parte casamattata e in parte con batteria aperta con adiacente un deposito e un fabbricato di alloggio. La difesa ravvicinata era garantita dalla presenza di varie sezioni di filo reticolato metallico.

L’illuminazione dell’area antistante avveniva per mezzo di pistole lanciarazzi. Collegamento telefonico era possibile con Trento, mentre quello ottico avveniva con Trento, con il Doss di Sponde e col blockhaus del Calisio92.

f. IV. OPERA DI CASARA.

Fu considerata uno dei principali punti d’appoggio per il Monte Calisio, dato che venne eretta a controllo dei versanti Nord e Nord-Est di questo tratto. Interveniva al momento opportuno a fornire contrasto ad un eventuale attacco verificatosi sulla dorsale di Doss di Moncina. Nella sua azione operativa si avvaleva dell’appoggio e della collaborazione del gruppo difensivo di Civezzano.

92 [NOTA]: qui sarebbe da citare anche la stazione di segnalazione ottica sul Monte Calisio (Blockhaus). Che

consta di due fabbricati in pietrame ad un piano, dotati di riscaldamento e distanti circa 20 m. Uno possiede una piccola cisterna di acqua potabile.

L’iIlluminazione dell’area antistante era garantita dal solo impiego di pistole lanciarazzi.

Il collegamento telefonico esisteva solo con Trento, mentre quello ottico sussisteva con il Blockhaus del Calisio e le sue due stazioni di segnalazione.