Capitolo III. Suddivisione del territorio e peculiarità funzionali delle opere difensive.
BLOCKHAUS DOSS DI SPONDE (4)
Fu realizzato nel 1862, a 532 metri sul livello del mare dal capitano Joseph
Gerstenbrandt, il quale condivise altresì l’incarico direzionale dei lavori con il
sotto tenente Ettmayer von Adelsburg Friedric Ritter176, l’opera si presentò
fornita di strutture a prova di granate e di batterie d’artiglieria ricavate al piano terra del complesso fortificato. Può a ragione definirsi coevo al sottostante forte del Buco di Vela con il quale concorreva direttamente a dare manforte al presente settore difensivo. Tra i suoi compiti vi era l’incombenza di fiancheggiare proprio la tagliata stradale del Bus di Vela sostenendolo in caso di attacco nemico.
In tempi successivi alla iniziale conformazione fu realizzata una strada che, a partire dalla zona della batteria annessa del forte del Buco di Vela, portava fino al Blockhaus, formando in tale maniera un valido collegamento, praticamente invisibile all’osservazione avversaria, che – partendo dall’odierna località denominata Montevideo – permetteva il rifornimento del settore di Sopramonte- Candriai-Vason, anche in occasione di un energico attacco dalla Valle dei Laghi. Ubicato a pochi chilometri da Trento il Blockhaus era raggiungibile perorrendo la strada verso la località di Cadine fino a passare sotto il forte Bus di Vela. Si prendeva poi la direzione per Sopramonte appena prima dello stabilimento Segata, che si trova sulla sinistra. Si percorreva quindi la mulattiera che nell'ultimo tratto si innesta nella vecchia strada militare risalente dalla valletta del torrente Vela177.
176 Ufficiali del Genio progettisti e d.II. dei forti in Trentino, Archivio provinciale di Bolzano faldone n. 1,
Raccolta Bardelli.
Da un punto di vista architettonico trattasi di un blockhaus in muratura a prova di schegge dotato di alcuni pezzi d’artiglieria schierati in casematte frontali e altre schierate allo scoperto. All’interno delle murature vennero ricavate ampie cannoniere, necessarie per smaltire il più celermente possibile il fumo prodotto dagli spari. Un problema questo che affliggeva gli ingegneri militari prima dell’invenzione delle polveri da sparo senza fumo. Il fronte di gola del piccolo fortino era delimitato da un alto muro difensivo a forma di tenaglia con la relativa porta d’ingresso che veniva raggiunta da un ponte mobile su un piccolo fossato.
Il forte rispecchiava in pieno la maniera ottocentesca nell'arte edificatoria grazie al raffinato uso della pietra. La particolare esposizione e la conformazione naturale del sito hanno permesso di esprimere anche in pianta le regole della simmetria.
La costruzione si presenta come un unico blocco a forma di parallelepipedo, dotata di un corpo trasversale ad angoli arrotondati, che si protende progressivamente verso ovest, ossia verso Cadine. Da questo corpo principale esce in direzione ovest un grosso cofano arrotondato per la difesa ravvicinata. Dotato di forma quadrangolare ad angoli arrotondati con annessi una struttura a codine di rondine (ad est) un avancorpo semicircolare (a ovest), la struttura si presenta costituita di conci di pietra calcarea disposti a corsi regolari.
Lo spessore del muro della fronte occidentale misura due metri ed è costituito con il sistema a «sacco» come si può osservare nella breccia aperta da ignoti a lato del saliente. Il muro della corte è spesso 1,20 metri.
Un malandato ponticello di legno scavalca il fossato largo tre metri dando accesso alla corte defilata. Il prospetto del corpo principale, armato di feritoie e spioncini, è contraddistinto da tre portali architravati, sovrastati da larghe lunette178.
Da un inventario realizzato dal ministero delle finanze della direzione generale del demanio, il 9 agosto del 1955, il forte Doss di Sponde risultava dotato di 10 vani per una superficie coperta di mq 360 e per una cubatura totale di mc 2250.
Dei vani sopra citati 8 erano le casematte per l'artiglieria ed ognuna di essa era anche provvista di feritoie per fucili.
178 Centro di Catalogazione Architettonica dell'Ufficio Beni Monumentali e Architettonici, soprintendenza per i
L'intera struttura era circondata da 7 file di filo spinato in ferro. Inoltre era presente un dispositivo di parafulmine reticolare.
L’intero perimetro esterno del forte risultava protetto da profondi reticolati e dalle consuete feritoie del muro difensivo. L’alimentazione idrica avveniva tramite un proprio acquedotto e da una grossa cisterna interrata.
Nei pressi del forte vi era un trinceramento coperto che conduceva direttamente alle fortificazioni del Castel del Grua, situato a 873 metri sul livello del mare. Giunti nei pressi di questo sito e procedendo verso ovest, si scorgono tre linee fortificate concentriche e a quote differenti attorno al Casteler del Grua. La prima linea era rappresentata da un camminamento coperto in calcestruzzo della lunghezza di 130 metri dotata di postazioni per fucilieri, intervallate da postazioni per mitragliatrici. Al centro di questo camminamento si trovava un tunnel in roccia che conduceva direttamente ad una caverna all'interno della quale vi era un deposito munizioni. Nella seconda linea si trova il resto di un trinceramento che presentava delle postazioni per pezzi di artiglieria di piccolo calibro. Lungo la sezione di questa linea è possibile scorgere una caverna adibita a deposito munizioni. La terza linea si trovava ad una quota superiore alle due precedenti descritte ed era formata da postazioni per fucilieri e 8 caverne le quali avevano funzione di ricovero o di magazzino per le munizioni. Si ipotizza che dall'insieme di queste strutture accessorie vi fossero dei collegamenti con le postazioni in caverna situate sotto il forte di Candriai179.
All'inizio del secolo XX furono effettuati al forte interventi di restauro e di rimodernamento fortificatorio. Durante questi interventi fu conferita alla struttura anche una cupola girevole in acciaio blindato con funzioni di osservatorio180.
Fu radiato dal demanio militare italiano il 19/03/1949 e assieme al forte Bus di Vela il suo valore dopo la prima guerra mondiale fu stimato a £ 25.000; salito a £ 1.600.000 nel 1955, fu poi venduto nel 1959181.
Guarnigione:
in caso di guerra con l’Italia: 2 ufficiali e 41 sottufficiali e soldati; in caso di guerra con la Russia: 1 ufficiale e 51 sottufficiali e soldati182.
179 Corrado Marzi e Tiziano Borsato, op. cit. p. 56. 180 Aldo Gorfer, p. 684.
181 Idem, p. 684.