Qual i fumi sulfurei ed infiammati 1-3-6 escon di Mongibello e 'l puzzo e 'l tuono, 1-6-8 VI 72, 1-2
Dunque il titolo tu d'esser pudica 1-3-6-7 sì poco stimi, e d'onestate il pregio, 2-4-8 XIV 28, 1-2
Veduti Ubaldo in giovenezza e cerchi 2-4-8 vari costumi avea, vari paesi, 1-4-6-7
oppure ancora quelle a cornice, con ai due estremi del distico termini collegati304:
II 75, 1-2
Ogni campo d'intorno arso e distrutto 1-3-6-7 ha la provida man de gli abitanti, 1-3-6 IV 47, 1-2
Ora il mio buon custode ad uom sì degno 1-4-6-8 unirmi in matrimonio in sé prefisse, 2-6-8 VIII 75, 1-2
Corrono già precipitosi a l'armi 1-4-8
confusamente i popoli feroci, 4-6
XII 10, 1-2
Argante qui (né sarà vano il vanto) 2-4-5-8 quella machina eccelsa arder promette. 1-3-6-7 XII 47, 1-2
Due squadre de' cristiani intanto al loco 2-6-8 dove sorge l'incendio accorron pronte. 3-6-8 XIV 37, 1-2
Ei, presili per man, ne le più interne 1-3-6 profondità sotto del rio lor mena. 4-5-8 XX 36, 1-2
Arte di schermo nova e non più udita 1-4-6 a i magnanimi amanti usar vedresti: 3-6-8
Come si può vedere da molti degli esempi proposti finora, la continuità sintattica tra i due versi del distico (e, come doveroso corollario, le frequenti inarcature) si risolve in un secondo verso generalmente più fluido, scorrevole e veloce. Ho accennato al fatto che 2 è la sede col
maggior numero di versi senza accento di 8a e senza ribattimento d’accento305, e mi pare che a proposito di questa posizione si possa parlare – per lo meno in termini astratti e ten- denziali – di endecasillabi che hanno il “ruolo strutturale di controbilanciare la lentezza degli attacchi”306. Ciò accade soprattutto quando il primo distico sia in sé compiuto sintatticamente:
II 50, 1-2
E dirò sol ch'è qui comun sentenza 3-4-6-8 che i cristiani togliessero l'imago; 3-6 VIII 15, 1-2
Ma dice: – Oh quale omai vicina abbiamo 2-4-6-8 corona o di martirio o di vittoria! 2-6 XI 55, 1-2
Ma il fortissimo eroe, quasi non senta 3-6-7 il mortifero duol de la ferita, 3-6 XV 4, 1-2
Crinita fronte essa dimostra, e ciglia 2-4-5-8 cortesi e favorevoli e tranquille; 2-6 XVIII 48, 1-2
Mesce il mago fellon zolfi e bitume, 1-3-6-7 che dal lago di Sodoma ha raccolto; 3-6
2.4.2.2. secondo distico
Un dato preliminare, immediatamente chiarificatore: se pur di poco (ma ho già avvertito che le escursioni interne al sistema prosodico del poema sono ridotte, è declinazione di quel- la compressione stilistica cui ho più volte fatto riferimento), il secondo distico è il più veloce, vale a dire il meno fittamente accentato. Prima di considerare quali siano le ragioni di una simile evenienza e quali le funzioni assunte dal distico nell’ottica dell’articolazione narrativa del contenuto e nella distribuzione dei diversi segmenti ritmico-sintattici, è degno di interesse valutare quali preferenze posizionali spiccano tra i moduli più ricorrenti.
305 Anche se, a dimostrare l’attenzione tassiana per le esigenze di variatio e la conseguente possibilità di leggere
spesso i fenomeni stilistici come in reciproco contrappunto, questo verso di chiusura del primo distico è anche la posizione col maggior numero assoluto di versi con accento di 8a. Ho già detto più volte della funzione di accom- pagnamento della chiusura sintattica di questo accento; si ricordi con Dal Bianco 2007, p. 254, che “la presenza di un ictus in 8a è determinante per la stabilità ritmica e intonativa del verso, a causa della scansione rallentata del secondo emistichio”.
3 è senza dubbio la sede preferita dagli endecasillabi del gruppo di 3a-6a, complessiva- mente, e anche quelli di 4a-6a (gruppo b) vedono le maggiori occorrenze proprio in avvio del secondo distico. Per il resto, questa posizione è tra le più ‘neutre’ dell’ottava, dato che i pat- tern più ricorrenti nel poema qui si mantengono su percentuali tutto sommato omogenee (so- lo il gruppo a, tendenzialmente giambico, nelle percentuali relative supera di pochissimo il 12,5%, tutti gli altri sono più o meno attorno all’11%), con una certa preferenza interna per i moduli più veloci. La terza posizione è, dopo la 2, quella col maggior numero di endecasillabi col secondo emistichio privo di accenti tra i costituenti di 6a e 10a; gli ictus ribattuti sono pre- senti in proporzioni regolari, ma – se non m’inganno – paiono ridursi leggermente rispetto al- le altre posizioni dell’ottava quelle tipologie globalmente più diffuse, ovvero quelle a cavallo della ‘cesura’ centrale307. Anche 4 sembra evidenziare tendenze simili, per lo meno quanto a una certa predilezione per alcuni moduli, se non veloci tout court, quanto meno caratterizzati da una certa fluidità; nel complessivo alleggerimento accentuativo del distico, la ‘piccola clausola’ vede un attacco del verso piuttosto rapido, con una netta diminuzione degli accenti di 1a (soprattutto in virtù della drastica riduzione dei moduli ad attacco trocaico) e dei ribatti- menti, soprattutto in avvio di verso. Al contempo, questa sede accoglie il numero maggiore di endecasillabi di 4a-8a, ovvero il modulo in assoluto più frequente nel poema e dunque il latore di una sorta di ‘tono medio’ – e, quanto ai ribattuti, molto frequenti sono quelli di 4a-5a, che ovviamente tendono a corrugare il profilo ritmico appunto appartenente al gruppo c. Un cen- no merita il trattamento dei moduli di 2a-6a, che, se pure con proporzioni ritmico-sillabiche in- terne differenti, presenta una relazione di pieni e vuoti analoga a quella dei versi appena cita- ti, con un ampio spazio atono in posizione centrale; la quarta posizione si configura dunque come abbastanza distesa, priva di scatti e tensioni sintattiche, anzi responsabile di un pacato riposo melodico-intonativo e armoniosamente conclusiva.
Si può dunque dedurre da quanto appena visto come il verso di chiusura intermedia tenda ad essere stabile ritmicamente, e tendenzialmente lineare; certamente non si tratta di vero e proprio rilassamento formale, basti considerare i dati sulla presenza dell’ictus di 8a, che mo- strano come decisamente il secondo emistichio non sia lasciato scivolare e correre, privo di nerbo, verso la chiusura, ma comunque è inevitabile rilevare una maggiore scorrevolezza complessiva del distico rispetto a quello iniziale – la stessa frequenza degli endecasillabi di 4a-8a in 4 è in tal senso determinante. Si vedano esempi relativamente fluidi, caratterizzati dal verbo esposto in posizione-rima della piccola clausola e dalla chiusa con lieve inversione oppure dittologia – entrambi procedimenti sintattici ‘conclusivi’:
307 Mi limito a ricordare in nota che significativamente l’impuntatura di 6a-7a veda le sue minori percentuali di oc-
correnza nelle due sedi prefinali, ovvero 3 e 7, a segnalare come forsa in chiusa di quartina Tasso preferisca affi- dare al contraccento una funzione conclusiva, dunque nel verso finale, più che di rilancio sintattico.
II 79, 3-4
il favor di fortuna or tanto inganni 3-6-8 che nove guerre a provocar v'essorti. 2-4-8 VII 50, 3-4
Or mentre egli s'afflige, Argante audace 2-3-6-8 le molli piume di calcar non gode; 2-4-8 XI 69, 3-4
scoprasi ogni latebra a la ferita 1-3-6 e largamente si risechi e fenda. 4-8 XVIII 81, 3-4
che le ben teste in lei salde giunture 4-6-7 lentando aperse, e la respinse e scosse. 2-4-8
Generalmente poi (lo vedremo poco oltre), se pure la partizione per distici è costantemen- te rispettata, è comune la continuità sintattica fra primo e secondo distico: è più facile una connessione coordinativa o subordinativa tra i due movimenti rispetto ad un continuum sin- tattico, ma in ogni caso la prima quartina si giova dell’alleggerimento ritmico complessivo conferito dalla maggior velocità dei secondi due versi. Nella configurazione ideale dell’ottava tassiana, dunque, tale alleggerimento ha la funzione strutturale di controbilanciare la lentez- za degli attacchi e di conferire una scorrevolezza interna che assecondi la necessaria fluidità narrativa; come già in Ariosto308, il secondo distico è responsabile di una certa attenuazione delle tensioni ritmico-sintattiche avviate nel primo distico, tensioni che d’altro canto, in as- senza di momenti di riposo, risulterebbero alla lunga insostenibili e probabilmente sarebbero considerate dallo stesso Tasso come forme viziose dello stile magnifico, pericolosamente tendenti verso il “gonfio”. Come accennato in precedenza, generalmente la prima quartina vede la principale nel primo distico oppure in avvio di 3, per cui il secondo distico sovente ha una funzione di completamento o sviluppo della frase, il cui acme è già stato espresso; alcu- ni esempi:
VII 102, 1-4
Sibila il teso nervo, e fuore spinto 1-4-6-8 vola il pennuto stral per l'aria e stride, 1-4-6-8 ed a percoter va dove del cinto 4-6-7 si congiungon le fibbie e le divide; 3-6 VIII 21, 1-4
Duomila fummo, e non siam cento. Or quando 2-4-8 tanto sangue egli mira e tante morti, 1-3-(4)-6-8
non so se 'l cuor feroce al miserando 2-4-6 spettacolo si turbi e si sconforti; 2-6 XVI 69, 1-4
Ombra più che di notte, in cui di luce 1-3-6-8 raggio misto non è, tutto il circonda, 1-3-6-7 se non se in quanto un lampeggiar riluce 2-4-8 per entro la caligine profonda. 2-6
Credo che questa strategia sia peraltro coerente con la stessa scelta tassiana di imporre le tensioni sintattiche e i tagli sbiechi cui ho più volte accennato per lo più all’interno della misu- ra del distico, sì che il verso pari gode generalmente di un passo discendente e solennemen- te conclusivo, in grado di ristabilire una armonia costantemente messa in crisi nell’immediata precedenza, attraverso i noti strumenti stilistici (inversioni anche forti, inarcature, partizioni del verso asimmetriche...). Da un lato, infatti, la necessità di concludere l’articolazione della frase nel verso pari è sintomatica appunto della consapevolezza tassiana della difficoltà che una eccessiva forzatura della regolare armonia ritmico-sintattica costringerebbe nella lettura, peccando – come detto – di “gonfiezza”309; dall’altro, poi, anche le quartine sintatticamente indivise tendono a vedere un certo alleggerimento ritmico e sintattico, più e meno marcato, nel secondo distico:
XI 38, 1-4
Gran mole intanto è di là su rivolta 2-4-8 per cento mani al gran bisogno pronte, 2-4-6-8 che sovra la testugine più folta 2-6 ruina, e par che vi trabocchi un monte; 2-4-8 XIV 4, 1-4
Nulla mai vision nel sonno offerse 1-3-6-8 altrui sì vaghe imagini o sì belle 2-4-6 come ora questa a lui, la qual gli aperse 2-4-6-8 i secreti del cielo e de le stelle; 3-6 XVIII 27, 1-4
Quai le mostra la scena o quai dipinte 1-3-6-8 tal volta rimiriam dèe boscareccie, 2-6-7 nude le braccia e l'abito succinte, 1-4-6 con bei coturni e con disciolte treccie, 2-4-8 XX 108, 1-4
Poi che 'l Soldan, che spesso in lunga guerra 1-4-6-8
quasi novello Anteo cadde e risorse 1-4-6-7 più fero ognora, al fin calcò la terra 2-4-6-8 per giacer sempre, intorno il suon ne corse; 3-4-6-8
Assodata la validità di questa tendenza generale, la complessiva ‘medietà’ statistica del secondo distico implica che – qui ancora più che altrove – la compressione dello stile del poema e la diffusa disponibilità delle varie sedi dell’ottava ad accogliere ogni configurazione ritmico-prosodica agiscano in modo ancor più netto, e dunque tendano a dissuadere dal dare interpretazioni troppo nette e categoriche, poiché rischierebbero di tradire la qualità reale del- la scrittura tassiana che si misura proprio sulla calibrata variazione all’interno di un sistema solido e chiuso. Proverò dunque a offrire esempi di diverse situazioni ritmico-sintattiche, a seconda che sia il verso dispari o quello pari ad essere tendenzialmente più veloce.
Spesseggiano i moduli veloci in 3 nei contesti più marcatamente caratterizzati dall’azione, siano essi esplicitamente guerreschi o più latamente narrativi:
II 8, 1-4
Ma come apparse in ciel l’alba novella, 2-4-6-7 quel cui l'immondo tempio in guardia è dato 1-4-6-8 non rivide l'imagine dov'ella 3-6 fu posta, e invan cerconne in altro lato. 2-4-6 VI 31, 1-4
Onde si ferma; e d'ira e di dispetto 1-4-6 avampa dentro, e fuor qual fiamma è rosso, 2-4-6-8 perch' ad onta si reca ed a difetto 3-6 ch'altri si sia primiero in giostra mosso. 1-4-6-8 XI 38, 1-4
Gran mole intanto è di là su rivolta 2-4-8 per cento mani al gran bisogno pronte, 2-4-6-8 che sovra la testugine più folta 2-6 ruina, e par che vi trabocchi un monte; 2-4-8
In entrambe le situazioni, ad ogni modo, si nota il complessivo alleggerimento del distico, sia sul piano accentuativo che su quello della complessità sintattica, rispetto all’attacco; anche se il mero dato della successione degli accenti non rende giustizia alla complessità indotta dalle consuete strategie di aggravamento melodico del verso, in particolare in coincidenza di inarcature e cesura decentrata in rejet.
Qualora la terza sede sia invece tendenzialmente più fitta di ictus, è solitamente 4 ad as- sumersi la responsabilità di una chiusa armonica e distesa; ciò può accadere in ambiti più spiccatamente lirici:
II 18, 1-4
La vergine tra 'l vulgo uscì soletta, 3-6-8 non coprì sue bellezze, e non l'espose, 3-6 raccolse gli occhi, andò nel vel ristretta, 2-4-6-8 con ischive maniere e generose. 3-6
Anche se, ancora una volta, sono episodi guerreschi o con taglio più evenemenziale in cui un alleggerimento in chiusa pare essere favorito da contesti poco enfatici, in qualche modo ‘neutrali’:
I 65
Ma già tutte le squadre eran con bella 2-3-6-7 mostra passate, e l'ultima fu questa, 1-4-6 quando Goffredo i maggior duci appella, 1-4-8 e la sua mente a lor fa manifesta: 3-6-(7) V 27
Parve un tuono la voce, e 'l ferro un lampo 1-3-6-8 che di folgor cadente annunzio apporte. 3-6-8 Tremò colui, né vide fuga o scampo 2-4-6-8 da la presente irreparabil morte; 4-8 VII 9
O sia grazia del Ciel che l'umiltade 3-6 d'innocente pastor salvi e sublime, 3-6-7 o che, sì come il folgore non cade 2-4-6 in basso pian ma su l'eccelse cime, 2-4-8
Un’ultima osservazione: il secondo distico è quello in cui più frequentemente si susse- guono profili accentuativi isoritmici: si tratta soprattutto di endecasillabi dei gruppi c ed e, en- trambi responsabili solitamente di una armonica progressione narrativa. Prima tre esempi di isoritmia di 4a-8a (in cui spiccano le sottili variazioni su schemi parallelistici):
I 32, 3-4
Inspiri tu de l'Eremita i detti, 2-4-8 e tu gl'imprimi a i cavalier nel core; 2-4-8 IV 74, 3-4
tutta ne gli atti dispettosa e trista. 1-4-8 XIII 6, 3-4
Girò tre volte a l'oriente il volto, 2-4-8 tre volte a i regni ove dechina il sole, 2-4-8
e poi di 3a-6a:
I 45, 3-4
o più bel di maniere e di sembianti, 3-6 o più eccelso ed intrepido di core. 3-6 V 52, 3-4
a magnanime imprese intent'ha l'alma, 3-6-8 ed insolite cose oprar dispone: 3-6-8 XVI 39, 3-4
e procura adornar co' pianti il dono 3-6-8 rifiutato per sé di sua bellezza. 3-6-8
Ovviamente, i due gruppi sono quelli più frequenti nel poema: “ritrovarli in coppia o in se- rie non può che indurre un senso di rilassamento nel lettore, connesso al ritrovamento del già noto”310, e anche questo fattore, indipendente dal numero degli ictus del verso, concorre senza dubbio a dimostrare la tendenza ad alleggerire melodicamente il secondo distico della stanza.
2.4.2.3. terzo distico
La grande varietà tipologica e funzionale riscontrata nel secondo distico è replicata nel terzo, ed anzi forse per alcuni aspetti ne risulta accentuata: il livellamento dei dati percentuali è in tal senso esplicito, poiché quasi ogni modulo, nelle due sedi interessate, tende ad atte- starsi attorno al 12,5% – appunto, uno ogni otto. Ciò potrebbe in qualche misura stupire, data la configurazione più tipica dell’ottava tassiana, che prevede con grande frequenza, come mostrerò oltre, una pausa sintattica dopo la prima quartina311. In verità, avvicinando la lente si notano alcune costanti del tutto coerenti con la funzione di rilancio e riavvio sintattico, se pure in modo decisamente più sfumato e meno marcato di quanto accade nel distico iniziale