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19 Biodiversità forestale, benessere percepito e effetto dell’informazione

19.2 Biodiversità forestale e informazione

Introduzione. L’esperimento riguardante il forest ba-thing ad Ampezzo si è basato su premesse simili a quello portato avanti in Cansiglio. Tuttavia, gli

obiet-tivi erano i) comprendere se fornire informazioni sulla biodiversità e i suoi indicatori può influire sulla perce-zione di apprezzamento estetico degli stessi da parte degli utenti del forest bathing, e ii) se vi sono differen-ze nella successiva “perceived restorativeness” prova-ta alla fine dell’attività di benessere tra i due gruppi.

Un primo ostacolo da affrontare per portare avanti lo studio è stato assicurarsi che le persone riconosces-sero gli elementi di biodiversità forestale riguardo ai quali si voleva verificare l’influenza sulla rigenerazio-ne percepita.

Infatti, secondo Qiu et al. (2013), le persone ricono-scono la differenza di biodiversità in diversi scenari e l’elemento principale attraverso cui la percepiscono è la diversità di vegetazione, ma non tramite altri ele-menti come la necromassa o la diversità strutturale di una foresta. Spesso come indicatori di biodiversità vengono utilizzati proprio la necromassa (Gundersen et al., 2017; Hauru et al., 2014) o la ricchezza di specie (Muratet et al., 2015; Southon et al., 2017). Nello studio di Southon et al. (2017), il campione di non esperti ha percepito correttamente la maggiore ricchezza di spe-cie di alcuni prati rispetto ad altri. Non tutti gli studi però confermano che le persone percepiscono aree più o meno biodiverse correttamente, come dimostra lo studio di Dallimer et al. (2012), dove la correlazio-ne tra ricchezza di specie percepita dai visitatori di un parco fluviale e la ricchezza di specie effettiva è stata negativa. Nello studio di Muratet et al. (2015) invece le persone hanno riconosciuto soprattutto le specie esotiche o introdotte a fini ornamentali, proprio per la loro bellezza e la sensazione di benessere generata.

La ricchezza di piante per la biodiversità e il loro ruolo ecologico invece era stato messo in secondo piano.

Rispetto a quanto già esplorato in letteratura, vanno fatte alcune considerazioni riguardo agli obiettivi del presente studio. Per quanto riguarda il primo obiettivo, ovvero capire se informazioni sulle dinamiche ecolo-giche possono far variare la rigenerazione percepita e l’apprezzamento estetico degli elementi di biodi-versità, in molti studi in cui si valuta la preferenza, e il benessere generato, di scenari più o meno biodiver-si, la valutazione viene condotta in ambienti di verde urbano (Dentamaro et al., 2011; Hofmann et al., 2012;

Peschardt al., 2016; Rennit and Maikov, 2015; Carrus et al., 2015); altri studi invece hanno come scenario quel-lo della foresta (Gundersen et al., 2017; Edwards et al., 2012; Giergicnzy et al., 2015).

A differenza di alcuni degli studi presenti in letteratu-ra, il seguente lavoro esplorerà la preferenza su diversi indicatori di biodiversità in ambiente forestale nel pe-riodo successivo ad un’esperienza di forest bathing in seguito alla somministrazione di informazioni sull’im-portanza ecologica di questi indicatori: necromassa (rami, ceppaie, tronchi e snag), la presenza di piante grandi, la struttura verticale della foresta e la varietà di specie arboree sono tutti elementi che sono stati va-lutati dagli utenti.

Per quanto riguarda il secondo obiettivo, in letteratura vi sono risultati contrastanti sull’apprezzamento este-tico e sul benessere percepito in ambienti biodiversi, considerando i diversi indicatori utilizzati per definire l’ambiente biodiverso: mentre nello studio di Qiu et al.

(2013) la biodiversità, come ricchezza di specie, non è un elemento apprezzato, in ambiente forestale, essa è invece apprezzata in altri studi, come quello di Carrus et al. (2015) da un punto di vista psicologico. Anche la necromassa, in forma di tronchi parzialmente degra-dati, nello studio di Hauru et al. (2014) è stata effettiva-mente apprezzata da un punto di vista estetico in par-chi urbani e foreste urbane. Nell’articolo di Johansson et al. (2014), l’apprezzamento della biodiversità avve-niva verso un livello intermedio di biodiversità, mentre bassi o alti livelli della stessa non suscitavano lo stesso apprezzamento.

Nel caso di questo studio lo scenario è nella Foresta di Ampezzo, nei pressi del passo Pura. L’area forestale biodiversa dove si è svolta l’attività di forest bathing si trova poco distante da una strada cementata, a cir-ca 600 metri dalla strada provinciale che da Ampezzo porta al Passo Pura (circa 1400 m s.l.m.) e scende fino

al lago di Sauris. Dal parcheggio all’area la camminata è agevole e dura circa 10 minuti. L’area scelta si carat-terizza per la presenza di due radure, diverse ceppaie e ramaglia. Le specie più visibili sono grandi abeti rossi e bianchi e faggi giovani. È presente rinnovazione di tutte e tre le specie. È inoltre chiaramente visibile l’in-tervento dell’uomo (fig. 19.10).

In un’area circa 10 metri più in alto dell’area scelta per le principali attività di forest bathing (FB) la situazione cambia, passando da una situazione di radura a una di copertura completa di abete rosso con alcuni alberi morti in piedi.

Sono stati valutati gli effetti di informazioni sull’impor-tanza ecologica di alcuni elementi della biodiversità sia sull’apprezzamento estetico, sia sul rilassamento mentale generato. Il presupposto è che almeno alcu-ni elementi di biodiversità non vengano apprezzati da un punto di vista estetico: è il caso della necromassa nelle sue varie forme, come ceppaie, tronchi e rama-glie a terra e alberi morti in piedi (snag) (Gundersen e Frivold, 2011; Pelyukh et al., 2019). Esistono tuttavia indicazioni contrastanti sul mancato apprezzamento

Figura 19.10: il sito dove sono state effettuate le attività di forest bathing. Si tratta di una radura circondata da faggio, abete bianco e abete rosso, con abbondante presenza di ramaglie e ceppaie, ma senza alberi interi schiantati o alberi morti in piedi (snag).

di questi elementi di biodiversità (es. la necromassa) (Rathmann et al., 2020).

Materiali e metodi. Lo studio è stato pianificato consi-derando la disponibilità di un’attività di forest bathing organizzata dal Comune di Ampezzo e condotta da una professionista (fig. locandina capitolo 8). Essen-dosi appoggiati ad una attività già organizzata, non è stato perciò necessario controllare la selezione del campione o selezionare il sito dove compiere lo stu-dio. Impiegando la versione di PRS proposta da Rennit e Maikov (2015), estesa rispetto a quanto applicato in Cansiglio, l’esperimento può dare alcune informazio-ni preliminari per dimostrare l’applicazione della PRS e fornire indicazioni di un successivo studio sul tema della conoscenza ecologica e una maggiore rigenera-zione percepita (perceived restorativeness).

L’attività di forest bathing è stata organizzata un gior-no a settimana per due mesi (luglio-agosto 2020) e ha avuto una media di quattro partecipanti al giorno. Per capire il tipo di esercizi che venivano proposti ai par-tecipanti e se il sito avesse le caratteristiche idonee, ovvero gli elementi di biodiversità necessari, è stato ef-fettuato un sopralluogo con l’istruttrice nel primo po-meriggio di sabato 26 luglio. L’attività di forest bathing preparata dall’istruttrice aveva una durata di circa 1.5 h ed era caratterizzata da esercizi di rilassamento e respirazione, con un breve momento di convivialità al termine. All’inizio dell’attività, durante i primi minuti dedicati all’esplorazione del sito, per preparare gli utenti al questionario, sono state somministrate delle schede di riconoscimento degli elementi di biodiversi-tà menzionati nel questionario stesso.

Lo strumento d’indagine scelto, come accennato in precedenza, è stato un questionario, di cui sono state preparate due versioni: una con una sezione esplicativa sugli elementi di biodiversità, con immagini allegate, e una versione senza questa prima sezione. A giornate alterne dunque veniva proposta una o l’altra versione del questionario, di modo da avere, al termine delle attività due gruppi simili per numero di osservazioni. Il gruppo di utenti che ha compilato il questionario sen-za la sezione iniziale con le informazioni aggiuntive è stato considerato come gruppo di controllo.

Il questionario è stato così strutturato:

1. la prima sezione dedicata agli elementi di biodiver-sità, con una breve descrizione sulla loro importan-za per l’ecosistema nella versione del questiona-rio è stata destinata al gruppo trattato, mentre la versione per il gruppo di controllo conteneva solo le immagini di questi elementi, per permetterne il riconoscimento in bosco;

2. la seconda sezione aveva la funzione di investigare sull’apprezzamento estetico legato ai singoli ele-menti di biodiversità proposti;

3. la terza sezione conteneva invece la PRS completa

(26 domande invece delle 8 utilizzate per lo studio in Cansiglio), tradotta dallo studio di Rennit e Mai-kov (2015). È stata scelta questa tipologia di PRS perché la compilazione cartacea e la generale lun-ghezza del questionario (7-8 minuti di compilazio-ne) permetteva di utilizzare una versione più lunga, difficilmente somministrabile online;

4. La quarta sezione invece aveva lo scopo di racco-gliere le variabili demografiche.

La scelta degli elementi della biodiversità da sottopor-re alla valutazione degli utenti del fosottopor-rest bathing si è basata sulla letteratura legata a:

• Benessere in foresta (Edwards et al., 2012);

• Apprezzamento estetico;

• Selezione di alcuni indicatori di biodiversità del set BIOΔ4 (cap. 4.2).

Dopo una prima selezione, gli indicatori sono stati confermati o eliminati a seguito del sopralluogo. Il li-mite nella scelta è stato posto dalla disponibilità degli indicatori nel sito e sulla facilità di essere osservabili dai non esperti in breve tempo.

Gli elementi di biodiversità selezionati al termine sono stati la necromassa, nelle varie forme in cui è indivi-duabile in foresta (ramaglie a terra, ceppaie, alberi morti in piedi), specie diverse, struttura verticale stra-tificata, spiegata con la presenza di piante con diverse altezze, e presenza di grandi alberi.

Questi elementi di biodiversità corrispondono, nel WP3, all’indicatore 1 - Articolazione della struttura del bosco, l’indicatore 3 - Numerosità di specie che com-pongono lo strato arboreo e arbustivo, focalizzandosi sempre sullo strato arboreo, gli indicatori 4 e 5 Necro-massa in piedi e NecroNecro-massa a terra, l’indicatore 6 - Piante di grandi dimensioni.

Per valutare se vi fossero eventuali effetti dovuti alla somministrazione di informazioni è stata valutata la variabile “rigenerazione percepita” attraverso la PRS, utilizzando il test t di Student. Sono state valutate le eventuali differenze demografiche nei due gruppi (con informazioni e senza informazioni) e le differenze eventuali nell’apprezzamento estetico dei vari ele-menti di biodiversità tramite test t di Student, oppure test di Wilcoxon in caso la distribuzione dei dati non permettesse l’utilizzo del test parametrico. Il software utilizzato è stato RStudio (versione 1.1.383).

Risultati. Sono stati raccolti 30 questionari, di cui solo uno da invalidare per l’età, inferiore ai 12 anni, di uno dei rispondenti. Il gruppo di controllo, senza informa-zioni, era composto da 14 osservainforma-zioni, il gruppo trat-tato con le informazioni invece era composto di 15 os-servazioni. Innanzitutto, sono state analizzate, tramite il test t di Student, le differenze demografiche tra i due gruppi, con informazioni e senza informazioni, per le singole variabili considerate.

Le variabili analizzate sono state:

• L’età, con distribuzione in 3 classi;

• Il genere;

• Il titolo di studio, se in possesso di una laurea o meno;

• Il Comune di provenienza, se montano o meno;

• L’occupazione, se nel settore forestale/ambientale o altro;

• Eventuali precedenti esperienze di attività di be-nessere in foresta.

Le variabili che hanno mostrato differenze significati-ve sono state l’età e il titolo di studio.

Il gruppo che non ha ricevuto informazioni era più gio-vane, con una media età di 36.7 anni, mentre il gruppo che ha ricevuto le informazioni aveva una media età di 45.9 anni.

Per quanto riguarda invece il titolo di studio il grup-po a cui sono state fornite informazioni aggiuntive ha più laureati rispetto al gruppo senza informazioni. La marcata influenza di questa variabile si può spiegare con il fatto che nel gruppo di controllo (senza infor-mazioni) diversi membri si sono identificati come stu-denti dell’università, anche se non ancora in possesso del diploma di laurea. La variabile “titolo di studio”

è stata considerata come una variabile dicotomica (alla laurea veniva attribuito il codice di 1, mentre il diploma superiore, la licenza media o elementare o qualunque altra possibilità è stata codificata come 0).

Valori dicotomici sono stati attribuiti anche al comune di provenienza (montano o meno), al genere, pur aven-do incluso la possibilità “Preferisco non specificare”, e all’occupazione.

Sono state quindi testate le differenze nei valori asse-gnati ai diversi elementi della biodiversità (ramaglie, ceppaie, snag, diverse altezze, piante di grandi dimen-sioni e presenza di specie diverse).

Non sono state riscontrate differenze significative nel punteggio di preferenza tramite l’utilizzo del test t di Student tra il gruppo con informazioni e il gruppo sen-za. Ciononostante, può essere interessante considera-re che pur non essendo stata evidenziata una diffeconsidera-ren- differen-za significativa (p value = 0.08) la differendifferen-za maggiore tra i valori di preferenza assegnati è stata quella per gli snag, ovvero le piante morte in piedi. A fronte di un punteggio pari a 2.42/4 di media nel gruppo con le informazioni, in quello senza il punteggio è stato pari a 1.73/4 di media.

Infine, è stato utilizzato sempre il t di Student per veri-ficare le differenze nella media del valore di rigenera-zione percepita, tramite la scala PRS, nei due gruppi. Il test non ha segnalato differenze significative (p value

= 0.61).

Discussione. Considerati i risultati ottenuti da questo studio pilota si può osservare come apparentemente non vi sia differenza nell’essere consapevoli

dell’im-portanza ecologica degli elementi della biodiversità per trarre beneficio da un’esperienza di benessere in foresta o per apprezzarne la funzione estetica. Tutta-via, è necessario fare diverse osservazioni e conside-razioni sulle premesse, i limiti e le possibilità future di questo studio:

• Il campione era troppo piccolo e probabilmente non rappresentativo. Tale dimensione ridotta del campione è stata dovuta all’impossibilità di som-ministrare il questionario in tutte le giornate pre-viste di forest bathing, legato alle tempistiche di preparazione del questionario stesso, iniziato una volta che le attività di forest bathing erano già in corso;

• Potrebbe essere utile somministrare le informazio-ni a voce. Nella forma scritta non si ha la certezza che siano state lette con attenzione, pur essendo brevi;

• È necessario strutturare lo studio di modo da avere due gruppi omogenei per le caratteristiche demo-grafiche;

• In occasioni di studio future sarebbe opportuno testare l’esperienza con gli stessi gruppi in scenari diversi in modo da poter includere altri elementi di