L'indagine del 2017 ha raccolto un totale di 65 risposte provenienti da un mix di organizzazioni pari a oltre 84 mila tra società civili europee e internazionali, nazionali e locali di 27 paesi, in tutti gli Stati membri dell'UE, esclusi Cipro, Slovacchia e Lettonia, nonché Islanda e Turchia. Il numero di risposte sembra notevolmente ridotto rispetto agli anni precedenti probabilmente perché quest'anno l'indagine ha adottato un approccio più mirato. Lo scopo dell'indagine era quello di valutare l'esperienza dei beneficiari nella quarta tornata di candidature per il programma ERASMUS +, poiché il programma ha raggiunto il suo punto medio termine, con la relazione di valutazione intermedia della Commissione europea72 e i negoziati per il programma successivo. I
risultati hanno mostrato che ben il 75% degli intervistati ha 5 o più anni di esperienza (il 32% ha anche 10 anni o più) lavorando con ERASMUS + e/o con il precedente programma di apprendimento permanente, il che dimostra che le loro opinioni si basano su una profonda conoscenza dell'intero programma maturata nel tempo. Nello specifico le tipologie che attirano il maggior numero di domande degli intervistati sono il KA2 - Partenariati strategici nel campo dell'istruzione, della formazione e della gioventù (per il 38%), seguito da vicino dal KA1 - Mobilità degli individui per l'apprendimento nel campo dell'istruzione e della formazione (per il 36%). I partner regolari (per il 50%) e le reti o organizzazioni dell'UE (per il 46%) sono identificati come i modi più comuni per gli intervistati per costruire un consorzio o trovare partner di
71 Programma Erasmus+: relazione annuale 2018, European Commission, 2018.
72 Grant Thornton Services, Mid- term Evaluation of Erasmus + (2014 – 2020) and the predecessor programmes (more
progetto, evidenziando così l'importanza dei contatti stabiliti e le difficoltà dei nuovi entrati. Poco meno della metà degli intervistati (per il 46%) riferisce di incontrare qualche tipo di difficoltà burocratica nella realizzazione di un progetto e in generale sono ampiamente soddisfatti della pertinenza e dell'ampiezza della guida al programma, ma molti continuano a dubitare della sua facilità d'uso. La maggioranza di coloro che hanno risposto all’indagine (per il 90%) ritiene che gli obiettivi e le azioni del programma ERASMUS + siano in linea con le priorità politiche nel proprio settore di attività, anche se alcuni ritengono che gli obiettivi siano talvolta definiti in modo troppo restrittivo. L'indagine è poi proseguita dal 27 agosto al 15 ottobre del 2017 con l’analisi di ERASMUS + per il 2018. La ricerca, rivolta esclusivamente alle organizzazioni di livello europeo, ha raccolto un totale di 41 risposte da parte delle reti europee, anche se il numero delle risposte appare ridotto rispetto agli anni precedenti ma sempre come visto per il 2017, la ragione è riferibile al fatto che l’indagine ha adottato un approccio ancora più segmentato rispetto all’anno precedente, concentrandosi soprattutto sulle organizzazioni di livello europeo per ottenere pareri da parti interessate con un alto livello di competenza pluriennale e che rappresentano un gran numero di beneficiari in tutta l'UE e su diversi livelli (locale, regionale, nazionale), in quanto la grande maggioranza di esse ha 5 o più anni di esperienza di lavoro con ERASMUS + e/o il suo programma precedente. Dall’analisi si è evidenziato che il 78% degli intervistati ha 5 o più anni di esperienza di lavoro con ERASMUS + e/o con il precedente programma di apprendimento permanente, il che dimostra che le loro opinioni si basano su una profonda comprensione del programma e per loro l'appartenenza della loro organizzazione è identificata come il modo più comune per trovare i partner di progetto o costruire un consorzio (per l’87%), seguita dalle reti o dalle organizzazioni dell'UE (per il 51%) e questo dimostra come le reti nell'UE tendano a collaborare con i propri membri nei progetti, dimostrando così l'impegno a sostenere il loro lavoro e ad attingere alle loro competenze sul campo traducendosi in un'ulteriore difficoltà di accesso al programma per i nuovi arrivati che non fanno parte di questi network
consolidati. Un considerevole 32% degli intervistati dall’indagine, ritiene di aver dedicato troppo tempo alla preparazione della domanda rispetto a quanto auspicato, mentre il 63% lo considera anche piuttosto dispendioso in termini di tempo e ciò è in linea di massima coerente con i risultati degli anni precedenti. Questi elementi fa evincere che molte organizzazioni rispondenti all'indagine, che in gran parte hanno già molti anni di esperienza maturata con il programma, c'è ancora molto spazio per la semplificazione. Poco più della metà degli intervistati (per il 52%) riferisce di incontrare difficoltà burocratich, mentre gli intervistati sono ampiamente soddisfatti della pertinenza e dell'ampiezza della guida al programma, per il 66%. Il finanziamento rimane una questione problematica, con un considerevole 73% degli intervistati che ritiene che non sia sufficiente a coprire le loro reali esigenze. Si tratta di un aumento rispetto al 49% dell'anno scorso e la stragrande maggioranza degli intervistati (per il 73%) ritiene che gli obiettivi e le azioni di ERASMUS + siano in linea con le priorità politiche nel loro settore di attività, il che può essere considerato un segno positivo della pertinenza del programma. Solo più della metà (per il 55%) ritiene che il programma consenta loro di attuare progetti di cooperazione intersettoriale, il che fa auspicare un certo margine di miglioramento dato il valore ampiamente riconosciuto della cooperazione intersettoriale. Successivamente il campione dell’analisi si esprime con un livello generalmente di soddisfazione per il processo di valutazione, in particolare con il feedback sui progetti completati . La maggior parte degli intervistati, nella loro tipologia di attività, è specializzata nel settore dell'istruzione non formale (per il 53,66%), seguita da un'equa ripartizione tra settore giovanile e istruzione e formazione professionale (entrambe per 39,02%), istruzione superiore (per il 26,83%), educazione civica (per il 21,95%), istruzione scolastica (per il 17,07%), istruzione superiore professionale (per il 12,20%) e istruzione degli insegnanti (per il 7,32%). Secondo invece le tipologie di programmi ERASMUS, i maggiori sono Key Action 2 o Partenariati strategici nel settore dell'istruzione, della formazione e della gioventù (per il 48,72%) e Key Action 1 o Mobilità degli individui per l'apprendimento nel settore della gioventù
(per il 35,90%). L'anno scorso, il maggior numero di candidature è andato ad Key Action 1 (per il 24%) e ad Key Action 3 o Sostegno alla riforma politica, Cooperazione lungimirante attraverso l'istruzione, la formazione e la gioventù (per il 12%).