1.4. Il programma ERASMUS + nel corso degli ultimi 30 anni
1.4.2. L’indagine del 2009 di Kerstin Janson, Harald Schomburg e Ulrich Teichler
1.4.2.6. I campi di studio: studi imprenditoriali
I campi di studio della ricerca riguardavano appunto i campi dell’Ingegneria Meccanica, della Sociologia, della Chimica e gli studi imprenditoriali che ora qui analizziamo nei risultati presentati da Ulrich e altri studiosi sempre nella ricerca del 2009. Gli studi aziendali sono stati scelti come campo di orientamento professionale rientranti nelle scienze sociali. Insieme alle lingue straniere, è il campo con il maggior numero di studenti ERASMUS dall'inizio fino al 200966. "Business studies" è un termine ad ombrello
che contiene un'ampia gamma di programmi di studio e specializzazioni nel campo dell'economia, e del management, dove i programmi di studio variano a seconda della specializzazione e dell'orientamento di ciascun programma di studio. Di norma, tuttavia, essi comprendono teorie e modelli generali di base dell'amministrazione aziendale e
66 per quanto riguarda il numero di italiani inscritti alle università nell’ anno accademico 2017/2016 Il gruppo
universitario con più iscritti è quello di Economico-Statistico (220 mila persone), seguita da Ingegneria (216 mila) anche se negli ultimi anni questo differenziale di studenti è diminuito sempre di più, raggiungendo da una forbice di 27 mila iscritti di cinque anni fa, i 3.500 nell’anno accademico 2015/2016. Bianchi P.G. “Quali facoltà scelgono gli studenti italiani?”, Talents Venture, n. 04/07/18, https://www.talentsventure.com/quali-facolta-scelgono-gli-studenti- italiani/.
dell'economia, delle materie manageriali, del diritto, della matematica e della statistica. Nel 2009, un numero crescente di programmi di studi aziendali offriva anche corsi che insegnano le cosiddette “soft skills67” o più semplicemente abilità trasversali come la
comunicazione interculturale, il lavoro di gruppo, le tecniche di presentazione e la gestione dei conflitti così come da qualche tempo implementa e studia Ca Foscari con “Ca' Foscari Competency Centre” e altri atenei. Gli studi imprenditoriali sono un campo di studio relativamente giovane presso le università che coprono un'ampia conoscenza della direzione, del controllo e della gestione delle organizzazioni e per loro natura, sono fortemente orientati alle esigenze del mercato del lavoro. In particolare, le crescenti esigenze di internazionalizzazione e globalizzazione hanno portato ad un aumento del numero di programmi aziendali internazionali in risposta alla crescente domanda di laureati con formazione internazionale. La maggior parte degli studenti proviene da istituzioni in Francia, Spagna, Germania e Regno Unito. Delineando il profilo dello studente: La maggior parte degli studenti commerciali ERASMUS sono donne per il 53%. L'età media al momento dell'indagine (2005) era di 29 anni. Mentre il periodo all'estero, gli studenti di “business studies” hanno avuto una notevole esperienza all'estero trascorrendo circa 7 mesi all'estero durante il periodo di sostegno con questo progetto nell'anno accademico 2000/2001, e più di un terzo (per il 44%) ha trascorso uno o più periodi aggiuntivi all'estero, per un totale di 10,7 mesi in media (compreso il soggiorno stesso). Rispetto agli altri settori di studio, sono relativamente pochi i laureati in economia aziendale che hanno svolto tirocini all'estero (1%; tutti i settori: 6%)in questo momento (fino ad arrivare al 2019 questo numero è aumentato molto poi). Per le condizioni dello studio e delle disposizioni, I laureati si dichiarano con una soddisfazione relativamente non positiva per l'assistenza, l’orientamento e la consulenza fornita dal loro istituto d'origine per il periodo di studio all'estero e solo il
67 è un tema molto trattato anche oggi, e sempre in crescita, cfr. Robles M. M., "Executive perceptions of the top 10
soft skills needed in today’s workplace.", Business Communication Quarterly, n.75.4, 2012, p. 453-465. Altri articoli più recenti sono Сидоренко T,. "Soft and hard skills фахівців інформаційної сфери.", n. ICS 2019, 2019, p. 107 e
50% del campione è stata soddisfatta dell'assistenza dell'istituto d'origine per quanto riguarda le questioni accademiche, amministrative e le informazioni sull'istituto ospitante e sul paese ospitante, il 43% è soddisfatto dell'alloggio e il 48% della formazione linguistica. Il singolo problema accademico è legato per di più ad un ottenimento dei crediti accademici e trasferimento di questi (per il 18%) ed altre debolezze sono state le questioni finanziarie (per il 19%), l'alloggio (per il 25%) e le questioni amministrative (per il 17%). Il 43% dei corsi seguiti all'estero dai laureati in economia sono considerati accademicamente altrettanto impegnativi dei corsi che avrebbero frequentato nello stesso periodo presso l'istituto d'origine; il 32% ha riferito di essere stato meno impegnativo a livello accademico e il 22% di esserlo di più. Per i riconoscimenti: L'ECTS è stato introdotto nell'anno 2000 e il 67% degli studenti ERASMUS riferisce di aver applicato l'ECTS presso l'istituto ospitante, rispetto al 54% di tutti gli studenti della mobilità. Per le competenze implementate: Gli ex studenti ERASMUS sembrano avere un'immagine unica di competenze rispetto alle conoscenze di altri paesi (in economia, sulla società, sulla cultura, ecc.), ovvero la conoscenza delle lingue straniere, e la comprensione e competenze interculturali (ad esempio nella tolleranza delle differenze culturali internazionali, ecc.). In più, gli ex studenti partecipanti a questo programma nei loro studi di business percepiscono nella competitività lavorativa, in questi settori al momento del ritorno, di essere migliori e più formati degli studenti non mobili e la maggior parte vede anche vantaggi per quanto riguarda la "preparazione per il futuro impiego e lavoro" (per il 69%), mentre l'area delle competenze accademiche sembra essere ambivalente, il 45% degli ex studenti da mobilità dichiara di avere "conoscenze e capacità accademiche" più elevate, una pari proporzione ritiene di avere competenze accademiche più basse rispetto agli studenti non mobili. Secondo diverse dimensioni considerate, circa tre quarti degli studenti ERASMUS valutano le loro competenze come elevate e rispetto alla media di tutti gli ex ERASMUS, i laureati in economia considerano il loro lavoro meno impegnativo per quanto riguarda le conoscenze teoriche specifiche del settore e la conoscenza dei
metodi. Per quanto riguarda elementi quali "iniziativa", "capacità di risolvere i problemi", "abilità informatiche", "assertività, determinazione, perseveranza", e "accuratezza, attenzione ai dettagli", i laureati in economia aziendale riferiscono questi requisiti di lavoro più rafforzati alla laurea, ed infatti essi hanno spesso competenze linguistiche superiori a quelle richieste dal loro lavoro.
Per la mobilità internazionale: Alcuni ex studenti ERASMUS di studi commerciali sono stati o sono già regolarmente impiegati all'estero (per il 20%) durante i primi anni di lavoro e q uasi altrettanti di loro sono inviati all'estero dai loro datori di lavoro per incarichi di lavoro (per il 17%), dove i compiti di lavoro erano connessi all’ERASMUS. I laureati in economia non vengono assegnati in modo più libero e visibile ai compiti di lavoro internazionale rispetto alla media degli ex studenti ERASMUS, ad esempio nell’applicare:
• la lingua del paese ospitante al momento dell’ERASMUS nelle attività lavorative (studenti di economia: 35%, tutti gli studenti ERASMUS: 37%);
• conoscenze utili nei viaggi professionali in paesi stranieri diversi dal paese ospitante ERASMUS (31% rispetto al 25%).
Le competenze internazionali sono importanti anche per l'attuale lavoro di un numero non trascurabile di laureati ERASMUS non attivi in lavori visibilmente internazionali, infatti tra gli studi di business, il 52% riferisce che la conoscenza professionale di altri paesi sia "importante" per svolgere il lavoro attuale (pari al 46% di tutti gli ex studenti da mobilità).
Per la ricerca di lavoro e per il periodo di transizione, rispetto ai risultati di altri studi di laurea in Europa, non ci sono indicazioni che gli ex studenti ERASMUS siano diversi dagli altri in termini di inizio della ricerca di lavoro, periodo di ricerca di lavoro, numero di datori di lavoro contattati, ecc. ma che solo il 10% dei laureati in economia siano stati impiegati a tempo parziale sul loro primo lavoro, rispetto al 17% di tutti gli ex studenti di questo programma. Per i criteri di assunzione percepiti: Gli ex studenti ERASMUS, come gli altri studenti da mobilità, sono selezionati principalmente dai datori di lavoro in base
alle loro conoscenze accademiche e alla loro personalità. Per l'occupazione è apparso che sia più frequente l'intermediazione finanziaria (ad esempio in banche, in assicurazioni, ecc.) e nelle professioni legali, di contabilità, di revisione contabile e di consulenza aziendale. Il 66% degli ex ERASMUS di economia aziendale lavora in un'organizzazione di respiro europeo o anche più ampio, rispetto al 51% di tutti gli ex studenti del programma. Nella valutazione retrospettiva del periodo di studio ERASMUS all'estero, il valore dello studio all'estero è valutato molto più positivamente in termini di sviluppo della personalità, conoscenza, riflessione, ecc. che in termini di carriera e reddito. Quasi tutti gli ex studenti ERASMUS (per il 96%) riferiscono che il periodo è stato utile per la propria maturità e per lo sviluppo personale come persona. Più della metà di questi ex studenti affermano che lo studio all'estero sia stato utile per:
• la conoscenza e cla omprensione del paese ospitante (per l’88%); • la conoscenza delle lingue straniere (per l’89%);
• i nuovi modi di pensare e di riflettere (per l’84%);
• la valorizzazione delle conoscenze accademiche e professionali (per il 61%); • le prospettive di carriera (per il 63%);
• il livello di reddito (per il 25%).
A differenza degli altri campi di studio trattati, gli esperti di studi aziendali sottolineano la distinzione tra la partecipazione al programma ERASMUS e l'auto-organizzazione di un periodo di studio all'estero. La maggior parte dei partecipanti è convinta che i periodi di studio auto-organizzati all'estero siano più apprezzati dai datori di lavoro, perché gli studenti devono essere più attivi per quanto riguarda l'organizzazione, la motivazione e la risoluzione dei problemi. I tirocini all'estero sono molto apprezzati anche dai datori di lavoro che ne sottolinea la maggiore adattabilità nel caso di ex studenti ERASMUS ai nuovi ambienti, ai nuovi metodi di insegnamento e alle nuove culture e nel complesso, questi ex studenti sono descritti come più flessibili, più innovativi e più produttivi nei processi di lavoro di gruppo.. Un periodo di studio all'estero può favorire la conoscenza specifica del settore, imparando a conoscere gli
approcci, i mercati e i processi diversi nei diversi paesi. I partecipanti al seminario hanno sottolineato il valore di esperienze contrastanti, come ad esempio i diversi principi contabili e le diverse leggi commerciali differenti e caratterizzanti dei paesi. È valutata poi positivamente anche l'esperienza di diversi metodi di insegnamento, in quanto gli studenti non abituati al lavoro di squadra o ai casi di studio da risolvere o spiegare, in questo modo sperimentano nuovi stili di apprendimento. Gli esperti sostengono che gli studenti hanno spesso bisogno di tempo per adattarsi, ma gli effetti a medio e lungo termine sono molto positivi. I risultati dell'apprendimento accademico sembrano essere influenzati dalla lingua di insegnamento, e se gli studenti sono più versatili nella lingua di insegnamento, il valore accademico del periodo di studio all'estero è maggiore. Ci si può aspettare che lo studio temporaneo all'estero sia solo una "porta aperta" nel processo di ricerca di lavoro e di reclutamento e che non per forza si traduca in un reddito futuro certo. Nell'Europa centrale e orientale, questo aspetto svolge spesso un ruolo sostanziale nella selezione dei candidati, mentre nell'Europa occidentale, tuttavia, non si tratta più di un'opzione eccezionale. Come già detto, il business già nel 2009 era sempre più internazionale e ancora oggi lo è: le aziende servono diversi mercati nazionali, i prodotti si adattano alle culture e alle richieste nazionali e l'azienda stessa può avere linee di produzione in diversi paesi. In questa visione i dipendenti devono andare d'accordo in questo ambiente internazionale dove la tolleranza, le competenze interculturali e la conoscenza delle lingue straniere sono requisiti fondamentali per una carriera. I laureati in economia aziendale si presume che abbiano una buona conoscenza metodologica piuttosto che una conoscenza approfondita della materia per gli studi fatti. Nel complesso, si ritiene che il valore professionale della mobilità ERASMUS abbia un impatto prevalentemente sui primi anni di carriera e i partecipanti mettono in guardia dal sopravvalutare gli impatti a lungo termine dopo ERASMUS. La mobilità internazionale, tuttavia, ha un impatto a lungo termine sulla carriera in termini di miglioramento delle reti di network interpersonali. Gli studenti ERASMUS sviluppano reti infatti, nel paese ospitante ma anche con altri studenti in mobilità internazionale di
altri paesi che si trovano nel medesimo in quel periodo. Il prolungamento degli studi a causa del mancato riconoscimento dei crediti non è più considerato come un impatto negativo sulla transizione al lavoro, perché un moderato aumento del numero di studenti in mobilità internazionale non sembra essere poi così dannosa. I datori di lavoro possono piuttosto esplorare come lo studio all'estero è stato speso utilmente. Poiché lo studio all'estero è visto come un periodo di apprendimento che potrebbe portare a un miglioramento delle esperienze rilevanti dal punto di vista professionale sotto molti aspetti, le proposte di miglioramento non affrontano i dettagli curricolari, ma richiedono piuttosto maggiore trasparenza e una migliore informazione.