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C AMBI 2011: 157-177 29 C AMBI 2011: 165, fig 12.

Angela Antona, Vittorio Angius

28 C AMBI 2011: 157-177 29 C AMBI 2011: 165, fig 12.

30 Per l’identificazione delle UT, che ha preceduto la fase di georeferenziazione, sono state utilizzate le testi-

monianze orali, le fonti bibliografiche ed i dati toponomastici derivati dalle analisi delle cartografie IGM, delle Carte tecniche regionali (CTR) e della cartografia storica.

evidenziato dalle UT che si allineano dall’area di Bortigiadas in direzione di Arzachena. Già in occasione della Riunione dell’IPP del 200932 avevamo reso noto come l’allineamento dei

siti segua l’andamento delle linee di faglia; anche in questo caso, l’analisi estesa a tutta la Gallura si constata come la distribuzione dell’insediamento replichi l’andamento delle grandi fratture del batolite sardo-corso, in un’area compresa tra il Monte Limbara e il Monte Olia da una parte e Monte Limbara e la regione di Cincu Denti-Monte Giuncana- Monte Puntaccia dall’altra. Anche nell’area di Santa Teresa, la distribuzione dei siti assume un senso se si rapporta alla presenza della valle di Boncaminu, fertile e ricca di acque. Nelle aree interne, come a Luogosanto, la lettura della distribuzione dei siti si fa più complessa; in realtà, l’apparente maggiore frammentazione è legata principalmente alla più evidente articolazione del territorio e delle faglie33. La carta di distribuzione dei siti in Fig.1 evidenzia

inoltre una continuità di dislocazione dell’insediamento tra l’area dell’Anglona e quella del Monte Acuto, rispettivamente a nord del Lago Coghinas in direzione di Bortigiadas, a sud di Oschiri e nell’area di Buddusò, quasi ad indicare delle zone o delle aree preferenziali di penetrazione verso la Gallura. Tutto questo viene sintetizzato nella carta in Fig. 2 dove sono state tracciate le linee di diffusione potenziale in funzione della precisa distribuzione dei nuraghi in questa regione.

Un fattore che sicuramente deve essere preso in considerazione per capire le scelte insediative da parte dei popoli nuragici è quello geologico. La geologia della Gallura si basa sulla distribuzione dei graniti paleozoici e sulle metamorfiti precambriane, ma ci è sembrato opportuno attirare l’attenzione sulla distribuzione dei sedimenti quaternari che, secondo noi, definiscono e regolano la scelta insediativa nelle fasi medie e finali dell’età del Bronzo. Una scelta dettata sicuramente dalla morfologia del territorio che deve però prendere in considerazione le dinamiche naturali di aree che possono subire alluvioni (piane alluvionali) ma che allo stesso tempo risultano essere le più fertili e utili per lo sviluppo di attività sia pastorali che agricole. Il modello insediativo mostra la scelta di posizionare gli insediamenti di vita in prossimità di tali aree, sfruttandone appieno il potenziale (Fig. 3). Anche la carta dei suoli (Fig. 4)34, descrive in maniera chiara ed evidente lo stretto rapporto che intercorre

tra l’ubicazione dei nuraghi o dei villaggi e i suoli di tipo agricolo, o meglio con le aree che, in relazione alle caratteristiche pedologiche e litologiche35, potenzialmente definiscono suoli

di tipo agricolo.

Quello che si osserva, quindi, è una Gallura che segue le dinamiche di insediamento non dissimili da quelle riscontrabili anche nel resto della Sardegna; le differenze che si riscontrano appaiono legate principalmente alla morfologia del territorio ed alle peculiarità ambientali che hanno influenzato le scelte insediative. A sostegno di questa ipotesi, si

32 ANGIUS et alii2012. 33 Cfr. nota precedente

34 Va precisato che, in questo caso, vengono utilizzati i dati della Corine Land Cover 1999-2000 non avendo a

disposizione i dati sui paleosuoli.

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osserva come nella Valle dei Nuraghi che fanno capo al Santu Antine di Torralba, le vulcaniti definiscono e regolano la distribuzione dei nuraghi e degli insediamenti. Allo stesso modo, a dettarne l’ubicazione in Gallura sono le morfologie legate alla tettonica ed ai sedimenti quaternari.

Inoltre, come nelle altre subregioni della Sardegna, si osserva anche in Gallura un certo grado di organizzazione, così pure in Gallura i nuraghi ed i villaggi erano legati da un sistema che sicuramente doveva permettere il controllo della risorsa che non era abbondante ma distribuita e concentrata solo in alcune aree che avevano particolari caratteristiche geologiche, geomorfologiche e ambientali. Tutto questo viene rappresentato nella carta dei costi di percorrenza36 per la Gallura (Fig. 5).

In conclusione possiamo affermare che la sub regione Gallura, con la sua particolare morfologia e con i suoi ambienti naturali presenta un insediamento diffuso e stabile, ben strutturato ed organizzato così come lo troviamo in qualsiasi altra parte della Sardegna nuragica. Ogni nuraghe e villaggio controllava una parte di territorio che spesso era condivisa con altri insediamenti a formare un vero e proprio sistema. La carta di distribuzione ed i caratteri degli insediamenti inoltre evidenziano come le vie di penetrazione si aprissero nell’area Sud-Ovest della Gallura e non dalla Corsica, vie che obbligatoriamente hanno seguito i canali naturali di diffusione dettati principalmente dalla presenza del Monte Limbara, che di fatto ha formato due realtà nuragiche territoriali ben definite: quella a Nord del massiccio e quella a Sud, che nel tempo hanno esplicitato connotati territoriali specifici, pur all’interno di un contesto culturale omogeneamente evoluto. (V. A.)

ANGELA ANTONA

Già Ministero per i Beni e le Attività Culturali [email protected]

VITTORIO ANGIUS

[email protected]

36 Cost Surface Analysis.

R

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B

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Fig. 1 Carta di distribuzione dei nuraghi in Gallura, rapporto con gli altri nuraghi della Sardegna.

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Fig. 3 Carta di distribuzione dei nuraghi in Gallura, Carta geologica – aree sedimentarie Nord Gallura.

Eredità e identità della conservazione dei