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P ERRA 2012: 1 14 P AGLIETTI 2012: 745-750.

Giacomo Pagliett

13 P ERRA 2012: 1 14 P AGLIETTI 2012: 745-750.

15 PAGLIETTI 2011b.

16Si ringrazia in questa sede il prof. Carlo Lugliè per aver permesso la consultazione e la riproduzione della

documentazione d’archivio.

17 PAGLIETTI 2009: 340, fig. 2; 2013: 181-189, fig. 1A.

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esattamente compatibili con le torri dell’antemurale di Genna Maria-Villanovaforru19 altro

non sono che strutture facenti parte di un antemurale che precede la fase edilizia più evidente del Su Nuraxi. La presenza di un antemurale turrito precedente tale macro-fase del villaggio pone evidentemente problemi di natura interpretativa sia dal punto di vista insediativo che cronologico20. Per quest’ultimo aspetto è chiaro che solo l’indagine

stratigrafica può verificare la reale entità di questa struttura; il dato, tuttavia, costituisce un termine di cronologia indiretta poiché tale apparato costruttivo precede sicuramente la macro-fase edilizia delle capanne circolari la cui attribuzione cronologica, come illustrato di seguito, può essere ricondotta alle fase iniziale del Bronzo Finale.

2.2 Materiali del Bronzo Recente dalla capanna 173 di Su Nuraxi

Nell’ambito dello scavo della capanna 173/175 si è potuto verificare, negli strati più profondi, la presenza di alcuni labili indicatori materiali del Bronzo Recente. La relazione di tali elementi di cultura materiale con la struttura è affidata all’interpretazione dei dati desumibili dai giornali di scavo dei quali si riporta qui uno stralcio delle ultime giornate: “È già cessato il muro. Si sta sterrando al di sotto dell’impostazione di esso. Le megalitiche ortostatiche che ne costituiscono la parte inferiore sono rincalzate da piccole pietre” (...) “Sul fondo appare altro battuto d’argilla gialla sabbiosa”21. Qui “prosegue lo sterro della

capanna nello strato intrapreso di terriccio argilloso chiaro” (...) “vi si ricuperano ceramica grigio-scura, rossastra, nero lucida”22 (fig. 2A.1); di questi manufatti viene illustrato dal dott.

Pietro Pes un solo frammento ceramico i cui caratteri tipologici sembrano ricondurlo alla categoria delle scodelle a calotta semisferica e presina della produzione vascolare del Bronzo Recente23: il reperto, purtroppo non individuato tra i materiali oggetto di questo

studio, trova confronti con analoghe scodelle documentate, per citare alcuni esempi, a Santa Vittoria di Serri24, a San Gemiliano-Sestu25, al nuraghe Arrubiu-Orroli26 (fig. 2A.2),

nel cortile X e nella struttura circolare del Nuraghe Adoni-Villanovatulo27, nel pozzo di

Santa Maria Maddalena-Guamaggiore28. Tale manufatto confermerebbe la presenza di un

modesto repertorio di ceramiche vascolari individuate nello studio dei corredi della stessa

capanne circolari e di spessore murario pari invece a circa il doppio.

19 PAGLIETTI 2012: 750.

20 A tal proposito osservazioni di G. Ugas, V. Santoni e A. Usai sono riportate nella discussione della IV

sessione Età del Bronzo degli Atti della XLIV Riunione Scientifica dell’IIPP (vol. II, pp. 816-817).

21 Giornale di scavo del 30 giugno 1955. 22 Giornale di scavo del 15 luglio 1955.

23 La categoria è probabilmente attestata già dalle fasi conclusive del Bronzo Medio (CAMPUS, LEONELLI

2006a: 24; CANINO 2008: 392, nota 7).

24 PUDDU 1992: 197, fig. 46.7 (indicata in associazione a materiali del Bronzo Medio). 25 FORCI,RELLI 1995: tav. I. 4, 6.

26 LEONELLI 2003: 35-52, tav. II, 4.

27 LEONELLI 2003: 35-52; CAMPUS,LEONELLI 2006a: 24, tav. 16. 1. 28 CANINO 2008: 392, fig. 2.3.

capanna 173 (fig. 2B) ed inquadrabili in questo stesso periodo: sono infatti attestate ciotole carenate a pareti rettilinee e vasca profonda (fig. 2B.3, 5, 8) confrontabili con quelle documentate al nuraghe Nuracraba, Madonna del Rimedio-Oristano29, scodelloni con orlo

appuntito (fig. 2B.2) come al Su Sonadori-Villasor30; olle ad orlo ingrossato (fig. 2B.1) che

trovano confronti con lo strato IV della torre C del Nuraghe Antigori-Sarroch31 e di Santa

Maria Maddalena-Guamaggiore32; il tegame a parete leggermente convessa (fig. 2B.9) trova

confronti con analogo manufatto dal nuraghe Nuracraba/Madonna del Rimedio- Oristano33; olle con orlo a sezione triangolare (fig. 2B. 6, 7) sono documentate, anche in

associazione, a San Gemiliano-Sestu34, nello strato 43 del nuraghe Su Sonadori-Villasor35, al

nuraghe Adoni-Villanovatulo36, nel pozzo di Santa Maria Maddalena-Guamaggiore37.

Questi manufatti alludono evidentemente ad una frequentazione del vano o dell’area su cui lo stesso ricade durante il Bronzo Recente, ed in particolare nelle fasi conclusive della stessa fase.

Lo strato di provenienza della scodella sopra descritta proviene da quel “battuto d’argilla gialla sabbiosa” messo in luce nel livello del piano di posa dei paramenti murari del vano se non “al di sotto dell’impostazione” di esso, come riportato nel giornale di scavo; questo fatto rende ovviamente difficoltosa l’attribuzione stratigrafica del manufatto potendo da una parte interpretare il battuto come suolo di livellamento del piano roccioso sottostante e quindi in fase con il momento edificatorio della capanna 173, altrimenti considerare lo stesso come elemento intrusivo e riferibile ad un livello di frequentazione dell’area precedente all’edificazione della struttura.

Alcune considerazioni saranno meglio esplicitate nel paragrafo seguente nella descrizione del livello sovrastante maggiormente rappresentativo in termini occupativi. In ogni caso l’attestazione di un periodo di occupazione caratterizzato da un repertorio materiale finora non attestato nel villaggio di Su Nuraxi ma indiziato da pochi elementi (supra), può dunque ora trovare corretta collocazione in quella fase precedentemente priva di contesto materiale: il Nuragico Arcaico.

29 SEBIS 2008: fig. 2.43.

30 USAI,MARRAS 2005: fig.3.16. 31 RELLI 1995:50,tav.VII.56,57. 32 CANINO 2008: fig. 3.5. 33 SEBIS 1995: tav. IX.5.

34 FORCI,RELLI 1995: tav. IV. 27, 28. 35 USAI,MARRAS 2005: fig. 3, nn. 2, 3, 5.

36 LEONELLI 2003: fig. 18; CAMPUS,LEONELLI 2006a: tav. 17.6. 37 CANINO 2008: fig. 6. 4, 6.

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IL BRONZO FINALE 1: IL NURAGICO IINFERIORE

La fase Nuragico I Inferiore inizialmente riferita al Bronzo Recente38, poi ad un momento

Recente-Finale39, è oggi unanimemente attribuita al Bronzo Finale 140. A rafforzare tale

attribuzione l’edizione del vaso calefattoio del pozzetto c41, edito in foto nel 195542, che ci

ha consentito di istituire un parallelo tipologico con analogo manufatto presente nel corredo ceramico della capanna 18 del Bruncu Madugui-Gesturi43 la cui attribuzione

cronologica è riferita al Bronzo Finale 144. A rafforzare il parallelo tra il contesto

baruminese e quello gesturese è la presenza in entrambi i siti delle medesime tipologie abitative: si tratta di capanne del tipo a paramenti in comune e allineate lungo lo stesso asse. È chiaro che se il corredo del Bruncu Madugui è coerente con tali strutture, lo stesso orizzonte culturale dovremmo riferire per Barumini. In questo senso la corrispondenza tra la fase Nuragico I Inferiore e la tipologia abitativa sopra descritta sembra la più coerente. Questa correlazione avvalorerebbe l’intuizione che ebbe il Lilliu quando interpretò la natura dei pozzetti votivi quali “ricettacolo d’oggetti e sacrifizi offerti in occasione dell’inaugurazione rituale del villaggio e della consacrazione dello stesso”45; in questo senso

potremmo oggi riferire tale evento proprio alla fase di edificazione dei vani di questa tipologia abitativa.

Il dato, poi, troverebbe conferma nello scavo della capanna 173. Sono stati descritti alcuni labili indicatori riferibili al Bronzo Recente rinvenuti nello strato più profondo della capanna: a questa probabile fase di occupazione - se non della capanna ma dell’area sui cui essa sorge - segue un livello di occupazione maggiormente rappresentativo ascrivibile al Bronzo Finale. Il vano subisce alcune integrazioni strutturali nella prima età del Ferro, con la realizzazione del piccolo ambiente con sedile e focolare, ed una nuova pavimentazione nel vano 173 caratterizzata da una massicciata e da un battuto.

L'interpretazione di una fase ascrivibile al Bronzo Finale scaturisce dalla descrizione dello strato individuato al di sotto del “battuto” di fase Nur. I Sup. Si tratta di un livello di terra scura, “ricchissima di carboni” con piccole pietre “cacciate alla rinfusa”, che si sovrappone allo strato di argilla gialla sabbiosa precedentemente descritto. Tale strato carbonioso prosegue fino al piano di posa dei paramenti murari della capanna: “cessa” infatti “la parete fatta di megalitiche ortostatiche”46. Da questo livello, presumibilmente il primo vero e

proprio momento di occupazione della capanna, proviene “molta ceramica, tipica quella

38 LILLIU,ZUCCA 1988:38.