6. Metodologie per la determinazione dei canoni di concessione relativi allo scarico
6.2 Procedure applicate nell’UTO Lemene
6.2.2 Calcolo degli apporti idrici nella rete di bonifica
6.2.2.1 Deflussi medi di natura meteorica
La prima operazione da compiere riguarda la valutazione dei deflussi di natura meteorica che mediamente si generano, nell’arco di un anno, nei diversi bacini.
In questa sede, in realtà, si parlerà di ambiti piuttosto che di bacini. La distinzione deriva dal fatto che, per le particolari necessità indotte dal metodo di valutazione, si è ritenuto opportuno dividere il territorio comprenso-riale in unità fisiche omogenee dal punto di vista della modalità di scolo. Come noto i bacini sono identificabili
nei territori dotati di rete di scolo autonoma che recapitano le acque in collettori principali. All’interno di uno stesso bacino, tuttavia, in funzione dello sviluppo del gradiente altimetrico, si possono distinguere sottozone caratterizzate da modalità di scolo diverse: es. naturale e misto, meccanico e misto.
Ai fini della presente valutazione sono state considerate le categorie territoriali, rappresentate dagli ambiti scolanti, consistenti nel complesso delle aree caratterizzate da condizioni omogenee in ordine alla natura del sistema scolante: zone a scolo naturale, alternato o meccanico.
Data una superficie j, di area Sj (ha) con coefficiente di deflusso K e una piovosità media annua P (m3/ha), il deflusso medio annuo (Vpj) si calcola nel seguente modo:
Vpj= ⋅ ⋅Sj P K
A questo fine, si ritiene che la differenziazione dei tipi idrologici possa limitarsi alla distinzione fra suoli agricoli e suoli urbanizzati.
Il differente comportamento dei suoli agricoli in funzione delle caratteristiche di tessitura (del quale si è tenuto conto nella determinazione dell’indice di comportamento), nelle condizioni tipiche dei bacini di bonifica, si e-strinseca prevalentemente in relazione alla dinamica dei deflussi piuttosto che alla loro quantità complessiva.
Siccome si è convenuto di prendere in considerazione quest’ultima caratteristica ai fini della valutazione in oggetto, si ritiene che la definizione di un unico valore di volume unitario di deflusso per tutti i suoli agricoli assicuri comunque un buon grado di precisione all’analisi e pertanto lo si adotta ai fini delle determinazioni che seguiranno.
La procedura, per le aree agricole, prevede l’applicazione di coefficienti di deflusso (Kn), riferiti alla somma dei tempi di precipitazione, corrivazione ed esaurimento, distinti per ciascun mese dell’anno21 (tab. 6.1). Data Pn la piovosità media di ciascun mese, il deflusso dell’intero anno è stato calcolato nel modo seguente:
Vpj=Sj⋅
∑
Pn⋅KnA tal fine sono stati utilizzati i valori di precipitazione registrati dalla stazione di Portogruaro22 per l’UTO Le-mene e di Noventa di Piave per ‘l’UTO Piave, considerate rappresentative delle condizioni meteoriche medie dei rispettivi ambiti.
Per le aree urbane (tab. 6.2) si è applicato sempre il coefficiente di deflusso K=0,9.
Attraverso le procedure sopra esposte, si sono ottenuti i seguenti valori:
–
deflusso medio annuo di origine meteorica di area agricola Va = 3.652 m3/ha;–
deflusso medio annuo di origine meteorica di area urbana Vu = 8.996 m3/ha.Per ciascun ambito, data la relativa consistenza delle superfici agricole (Sj) ed urbane (Sk) - tab. 6.4, sono state quindi determinati i valori complessivi dei deflussi meteorici (Vpn):
k j
n
3 . 652 S 8 . 996 S
Vp = ⋅ + ⋅
I valori risultanti sono riportati nella stessa tabella 6.4.
Dalla stessa tabella è possibile ricavare il rispettivo valore riferito al totale delle aree scolanti nel sistema di bonifica, che è quindi risultato pari a
21 Vedi Bixio V. - “Indagini idrologiche per la redazione dei Piani Generali di Bonifica e Tutela del Territorio Rurale” (1990).
22Le elaborazioni sono state condotte sulla serie dei valori medi mensili di precipitazione relativi al periodo 1993-2008 riportati nel do-cumento propedeutico ai Piani Generali di Bonifica e Tutela del Territorio – Caratteri fisici e climatici, ricavati dal Prof. Bixio sulla base dei dati forniti da ARPAV.
3
c
= 209 . 799 . 512
Vp ∑ Vp
n= m
6.2.2.2 Apporti dovuti agli scarichi di natura reflua
Il volume totale degli scarichi di ciascun ambito (Vs), è stato invece calcolato a partire dai valori medi dei consumi idrici dalla rete acquedottistica 23. Si tratta di una determinazione che, in analogia con le disposizioni fornite dalla recente normativa in materia di scarichi, utilizza come dato di partenza l’entità dei prelievi idrici che danno origine allo scarico, anziché lo scarico stesso che, per quanto riguarda la componente diffusa, può risulta di non immediata individuazione e misurazione.
La prima operazione eseguita è consistita nella elaborazione dei dati relativi ai consumi delle varie utenze di acquedotto (tab. 6.3). I valori sono stati ricavati sulla base della popolazione ricadente negli ambiti in cui i si-stemi fognari hanno come recapito la rete di bonifica. Sono state utilizzate a riguardo le rilevazioni demografi-che aggiornate al 2010 oltre alle rilevazioni tecnidemografi-che riportate nei Piani d’ambito o nei Piani industriali a cui si riferiscono gli attuali gestori del Servizio Idrico Integrato. Al fine della determinazione si è considerato un con-sumo medio giornaliero di 200 l/giorno/abitante.
Per i sistemi in cui è significativa la presenza di popolazione turistica, sono stati utilizzati i dati medi di pre-senze (2005-2010) pubblicati sul sito ufficiale della Regione del Veneto (http://statistica.regione.veneto.it/) trasformati in valori di abitanti a presenza continua per l’intero anno.
A partire dalle dalle analisi riportate nei citati Piani d’Ambito e Piani Industriali relativi alla gestione del SII, il consumo medio attribuito al complesso delle utenze produttive è stato calcolato pari al 15% di quello definito in rapporto alla popolazione.
Sulla base del volume consumato in ciascun ambito (n), la rispettiva quantità d’acqua versata nella rete di bonifica (Vsn), è stata quindi calcolata nel seguente modo:
Vsn = consumo idrico (m3) ⋅ 0,8
dove K = 0,8 è un coefficiente correttivo 24 che tiene conto della quota delle acque domestiche che non ritor-nano in fognatura. Il valore allo scarico è risultato quindi pari a 58,4 m3/anno/abitante. I risultati dell’elaborazione su base dell’intera UTO Lemene sono riportati in tab. 6.4.
Il volume di scarico totale, definito Vsc (m3), è risultato quindi:
3 n
c
Vs 5 . 719 . 144
Vs = ∑ = m
6.2.2.3 Volumi totali di natura meteorica e di scarico
Se si indicano con Vtotn e Vtotc i volumi totali immessi nella rete di bonifica, rispettivamente per ciascun n-esimo ambito e per l’intera UTO Lemene (tab. 6.4), risulta che:
n
Ai fini della presente valutazione, si è convenuto di considerare ininfluenti gli apporti dovuti ad infiltrazioni sot-tosuperficiali attraverso le arginature esterne o altri apporti di minore rilevanza di natura non legata al ciclo
24Vedi Nuovo Colombo - “Manuale dell’Ingegnere” (Hoepli) - ed 1985, pag. H138-H139.
delle acque gestito dal SII.
6.2.2.4 Calcolo dell’indice di ragguaglio
Ai fini della determinazione del canone da attribuire a ciascun scarico, risulta necessario distinguere le diver-se situazioni in funzione della natura del sistema idraulico in cui lo scarico viene immesso: sono difatti diversi gli oneri che il Consorzio deve sostenere a seconda che l’immissione sia in un bacino a scolo naturale, piut-tosto che in uno a scolo meccanico.
Sulla base dei risultati delle elaborazioni riportate nel paragrafo riguardante l’indice di efficacia e riprese in tab. 5, è stato calcolato un particolare indicatore, da applicare per le determinazioni in oggetto. Tale indicato-re tiene infatti conto della diversa incidenza che hanno le componenti del sistema di bonifica distintamente per le aree a scolo naturale, alternato o meccanico; l’indicatore non tiene invece conto delle attività di eserci-zio, manutenzione e sorveglianza delle arginature di difesa dalle acque esterne che, come già precisato, non hanno incidenza sulla gestione degli scarichi.
I valori finali di tale indicatore ragguagliati al parametro determinato per le aree a scolo naturale, dove assu-me valore 1, sono riportati nella tabella 6.5.
6.2.2.5 Calcolo dei volumi ragguagliati, di origine meteorica e di scarico
Una volta determinato l’indice ragguaglio (
Irg
) relativo a ciascun ambito, è risultato possibile definire i valori dei volumi meteorici equivalenti a volumi immessi in ambiti a scolo naturale, relativi sia agli apporti di natura meteorica che a quelli di scarico (tab. 6.4).Questi sono dati dai rispettivi quantitativi idrici immessi annualmente nella rete di bonifica che, moltiplicati per i rispettivi indici di ragguaglio, sono rapportati all’attività e quindi ai costi unitari sostenuti dal consorzio per il relativo smaltimento.
n '
n
Vp
Vp = Irg
n⋅
Il valore di Vpc′ per l’UTO Lemene risulta quindi dalla relazione
3 '
c
= 414 . 862 . 170
Vp ∑ Vp
n⋅ Irg
n= m
Analogamente, i volumi di scarico virtuali di ogni singolo ambito (Vsn′) sempre espressi in m3/anno, sono stati calcolati nel seguente modo:
n '
n
Vs
Vs = Irg
n⋅
Il valore complessivo relativo all’intero comprensorio (Vsc′), è stato quindi calcolato come di seguito
3
Indicando, infine, con Vtotn′ e Vtotc′ i volumi totali virtuali, riferiti rispettivamente a ciascun ambito (tab. 6.4) e all’intero comprensorio, questi sono risultati pari a:
'