5. Il Piano di Classifica del Consorzio di bonifica “Veneto Orientale”
5.6 Indicatori utilizzati nell’ambito delle UTO n. 2 (Brian), n. 3 (Caposile), 4 (Cavazuccherina), 5 (Cà
5.5.8 Soggiacenza
Oltre al comportamento idraulico dei suoli, nelle bonifiche di pianura ed in specie in quelle a prosciugamento meccanico, in cui le acque di scolo per essere espulse devono essere sollevate, ha particolare rilievo la giaci-tura dei suoli rispetto ai livelli ordinari e straordinari delle acque esterne del recettore terminale.
Vi è infatti un rapporto diretto tra l'energia necessaria per sollevare l’acqua - nella quantità che secondo il co-efficiente di deflusso compete ad ogni tipologia omogenea di suolo - ed il dislivello che deve essere superato dipendente dalla giacitura dei terreni.
Per la misura del vantaggio economico risentito dai terreni per effetto del risanamento idraulico realizzato con il prosciugamento meccanico si conferma, secondo quanto previsto dai precedenti piani di classifica, una scala di 5 classi altimetriche cui corrispondono altrettanti gradi di beneficio riferiti alla situazione ante bonifica, come sotto caratterizzate:
1^ classe: danni solo momentanei al verificarsi di piene straordinarie;
2^ classe: danni di breve durata con piene ordinarie;
3^ classe: danni più volte all’anno con piene ordinarie;
4^ classe: franco insufficiente anche con livelli ordinari delle acque esterne;
5^ classe: terreni acquitrinosi permanentemente sommersi.
Per individuare le quote da attribuire alle 5 classi altimetriche, il territorio è stato ripartito in 5 fasce altimetri-che, i cui terreni rientrano in bacini e sottobacini idraulicamente tributari, in punti di scarico ben definiti, di
re-cettori di acque alte con livelli ordinari e di piena decrescenti procedendo da monte verso il mare; i quali, do-minando i suoli oggi sottoposti a prosciugamento meccanico e risanati, ante bonifica determinavano le stesse entità di danno per pari giacitura.
Tali recettori di acque alte sono il sistema emissario a mare Brian e la linea litoranea di navigazione interna per l’unico UTO in sinistra Piave (UTO n.2); il fiume Sile e suoi affluenti per gli UTO di destra (n. 3÷5); la la-guna di Venezia per l’UTO n.6 - Cavallino.
Per ogni fascia si individuano le isoipse superiore ed inferiore che delimitano ognuna delle 5 classi altimetri-che, come rappresentato nel prospetto che segue (Tav.14.0).
Tab. 5.20 Prospetto classi altimetriche, franchi di bonifica e livelli acque esterne. UTO 2÷6.
C L A S S I A L T I M E T R I C H E
LIVELLI ORDINARI ACQUE ESTERNE
1^ 2^ 3^ 4^ 5^
FASCE
Sopra da a Da a da a sotto
ord. max
I^
14.00 14,00 13,40 13,40 12,90 12,90 12,50 12,50 10,40 12,50II^a
13.00 13,00 12,40 12,40 11,90 11,90 11,50 11,50 10,40 12,50II^b
12,80 12,80 12,20 12,20 11,70 11,70 11,30 11,30 10,30 12,40III^
11,80 11,80 11,20 11,20 10,70 10,70 10,30 10,30 10,30 12,10IV^
11,60 11,60 11,00 11,00 10,60 10,60 10,20 10,20 10,20 11,75V^
11,50 11,50 10,90 10,90 10,50 10,50 10,10 10,10 10,15 11,55Fr.bon. 2,00 2,00 2,00 2,00 1,80
F.b. UTO6 1,50 1,50 1,50 1,30 1,10
Le quote dei piani campagna direttamente correlate al franco di bonifica che viene garantito, consentono quindi di aver misura del dislivello intercorrente tra lo zero di bonifica (quota pari alla differenza tra piano campagna e franco di bonifica) e le quote ordinarie e di massima delle acque esterne.
A questo fine il franco di bonifica per ogni classe è assunto nella misura di m.2,00 dal piano campagna per tutte le classi altimetriche, esclusa la 5^, la più depressa, per la quale il franco è previsto di m.1,80.
Si distingue l’UTO n.6 - Cavallino, ricadente nella V^ fascia prossima al mare, per il quale, stante la forma stretta e allungata della penisola, nonché l'immediata prossimità alla laguna in cui tutte le colature sono sver-sate, si assume un franco di m.1,50 per la prime 3 classi, 1,30 per la 4^ e 1,10 per la 5^.
Poiché per il calcolo della prevalenza si deve far riferimento a due livelli delle acque esterne, ordinario e massimo, la sua misura può essere calcolata sulla media ponderale dei volumi scaricati con i due valori, che si stima si assesti intorno al 50% della relativa somma, nella considerazione che mediamente ogni anno circa metà delle colature è scaricata con livelli ordinari e metà con livelli di piena. La scala delle prevalenze può pertanto essere formata assumendo per ogni classe altimetrica la quota del piano campagna corrispondente alla propria isoipsa inferiore. Da essa, sottraendo il valore del franco bonifica, pari a mt.2 (m.1,80 per la 5^
classe), si ricava la quota assoluta dello zero di bonifica.
La differenza tra lo zero di bonifica di ogni classe altimetrica e il livello medio ponderato delle acque esterne come sopra calcolato per ogni fascia, fornisce il dato ricercato della prevalenza media annua da superare per la predetta classe.
Un accorgimento specifico è adottato per la individuazione della isoipsa inferiore della 5^ classe altimetrica, che viene assunta a circa il 70% dello spessore tra la isoipsa superiore e le quote effettive dei terreni più de-pressi, che riguardano in generale modeste aree.
Così operando questi ultimi godono del vantaggio, ancorché contenuto, di essere equiparati per il gravame del sollevamento ai terreni della stessa classe posti sopra detta quota convenzionale, giustificato dalla consi-derazioni che saranno svolte al Capo 7.4.
L’operazione di classamento dei terreni è spedita e non pone problemi per tutte le 5 classi delle fasce III, IV e V, comprendente suoli totalmente a scolo meccanico, nelle quali rientra la maggior parte del comprensorio.
Essa genera una scala di prevalenze crescenti dalla 1^ alla 5^ classe altimetrica; con valori sostanzialmente coincidenti per le tre fasce, come ben evidenziato nel sottoriportato prospetto: 1^ classe soggiacenza con prevalenza media m.1,40; 2^ classe soggiacenza con prevalenza media 2,00; 3^ classe con prevalenza me-dia 2,40; 4^ classe con prevalenza meme-dia 2,80 e 5^ classe con prevalenza meme-dia 3,70.
Tale scala è assunta come scala di riferimento per l’intero comprensorio e quindi anche per le classi delle fa-sce I^, II^a, II^b che, situandosi nella parte altimetricamente più in quota del comprensorio, godono di miglio-re giacitura dei termiglio-reni rispetto alle acque esterne, sono caratterizzate da forme miste di scolo: scolo alternato per le zone più in quota e scolo permanentemente meccanico per quelle più depresse come evidenziato nel prospetto. A tali fasce è assimilato anche l’UTO n.6 - Cavallino.
Per le loro prime classi altimetriche non è possibile far riferimento alla media ponderale dei livelli ordinari e massimi esterni, in quanto lo zero di bonifica risulta superiore rispetto ai livelli ordinari. In tale circostanze lo scolo avviene infatti naturalmente.
Il riferimento può essere fatto solo sui livelli di piena, con valori di prevalenza che devono pertanto essere di-mezzati, incidendo i livelli massimi solo sul 50% dell’acqua scaricata.
Ne derivano prevalenze medie nel complesso sensibilmente contenute e conseguentemente non si realizza la piena corrispondenza rilevata tra classi altimetriche e classi di prevalenze come quella della scala di riferi-mento. Qui si verifica che a classi altimetriche superiori corrispondano classi di prevalenza inferiori, con uno scorrimento come rappresentato nel prospetto che segue.
Dalla scala di riferimento della prevalenza si ricavano gli indici di prevalenza, rapportando al valore della 1^ classe tutti quelli delle 4 restanti classi.
Classe di soggiacenza 1^ con prevalenza m.1,40 = indice 1,00 (1,40/1,40) Classe di soggiacenza 2^ con prevalenza m.2,00 = indice 1,43 (2,00/1,40) Classe di soggiacenza 3^ con prevalenza m.2,40 = indice 1,71 (2,40/1,40) Classe di soggiacenza 4^ con prevalenza m.2,80 = indice 2,00 (2,80/1,40) Classe di soggiacenza 5^ con prevalenza m.3,70 = indice 2,64 (3,70/1,40)
L’indice di prevalenza applicato alle superfici delle diverse classi di soggiacenza, unitamente all’indice di de-flusso, rende equivalenti superfici a differente giacitura ai fini delle operazioni di riparto dei consumi di ener-gia che sono direttamente proporzionali al dislivello da superare, oltre che all'entità dei volumi d’acqua che af-fluiscono alle idrovore propri ad ogni tipologia di suolo.
5.5.8.1 Classi di prevalenza
Il prospetto di seguito riportato sintetizza la procedura tecnica per determinare la prevalenza che compete ad ogni classe altimetrica della vigente classifica nell'ambito della propria fascia altimetrica, indica il numero di classe di competenza, nonché l'indice di prevalenza assegnato.
Tab. 5.21. Elaborazione classi altimetriche. UTO 2÷6.
Livelli acque esterne Classi di prevalenza Altimetria Si riassumono in tab. 5.22, per ciascuna UTO, le superfici soggette a scolo meccanico per classe, il loro
tota-le, il totale della superficie contribuente e, per differenza, il totale della superficie soggetta a scolo naturale.