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Calcolo dell’equo premio

Nel documento LE INVENZIONI DEL DIPENDENTE (pagine 111-114)

CAPITOLO IV QUESTIONI IN TEMA DI INVENZIONI DEL

1. L’equo premio

1.5 Calcolo dell’equo premio

L’introduzione del codice della proprietà industriale ha portato criteri aggiuntivi rispetto all’unico riferimento all’importanza dell’invenzione presente nell’art. 23 della legge invenzioni. I criteri oggi previsti sono la già citata importanza dell’invenzione45

, le mansioni svolte, la retribuzione percepita e il contributo ricevuto dall’organizzazione del datore di lavoro. I criteri previsti non indicano però con precisione una formula di calcolo e Di Cataldo46 lamenta l’eterogeneità dell’esperienza giurisprudenziale e arbitrale: la quantificazione dell’equo premio spesso non viene rapportata a una reale giustificazione e i riferimenti riguardo al profitto sono spesso errati.

È da segnalare però la tendenza, sia della giurisprudenza ordinaria che quella arbitrale, avvalorata dalla Corte di Cassazione47, di ricorrere alla cosiddetta

43 Cass. sez. lav. 5 giugno 2000, in Riv. dir. ind., 2001, parte II, p. 252.

44 PELLACANI G.,La tutela delle creazioni intellettuali, op. cit., p. 210.

45 Così modificato dal decreto correttivo del 2010. Il testo originario prevedeva l’importanza della protezione conferita all’invenzione dal brevetto.

46 DI CATALDO V., I brevetti per invenzione e per modello art. 2584-2594, in Il codice civile -

commentario diretto da F.D. Busnelli, Giuffrè, Milano, 2012, p. 236. 47 Cass,. sez. lav., 6 novembre 2000, in Riv. it. dir. lav., 2001, p. 691.

112 “formula tedesca”48

. La formula è così prevista49: EP=V*P (dove EP sta per equo premio, V è il valore economico di un fattore proporzionale P).

Il fattore P è composto a sua volta da tre addendi:

 la posizione del problema, cioè il grado di autonomia e iniziativa avuta dal dipendente nell’individuare il problema tecnico

 la soluzione del problema, che si riferisce all’iniziativa del dipendente tenuta nel risolvere il problema tecnico

 le mansioni svolte e la posizione del lavoratore.

La posizione del problema ha un valore che va da 1 punto a 6 punti: gli estremi son rappresentati dai casi in cui l’impresa ha presentato al dipendente il problema contestualmente con il metodo per risolverlo, 1 punto, e invece 6 punti quando il dipendente ha identificato da solo il problema, non attenente alle sue mansioni.

L’elemento della soluzione del problema si articola su tre criteri:

 la valutazione sul fatto che l’attività logica del dipendente rientri nella normale diligenza della professione

 il legame tra la soluzione e le conoscenze e i lavori pregressi dell’impresa

 la messa a disposizione da parte dell’azienda al dipendente dei mezzi tecnici necessari per la soluzione.

Qualora tutti i tre criteri siano interamente soddisfatti un solo punto verrà attribuito, mentre se difettano completamente saranno riconosciuti 6 punti.

Infine per quanto concerne le mansioni svolte dal dipendente, sono attribuibili fin 8 punti se il lavoratore non ha alcuna specializzazione, come ad esempio magazzinieri o apprendisti, mentre 1 solo punto per i direttori generali della ricerca.

I tre elementi sono poi da sommare, ottenendo un valore che può variare da 3 a 20. Il fattore P sarà quindi ottenuto secondo questa tabella di conversione:

48 In realtà non è esattamente la stessa formula utilizzata nell’ordinamento tedesco. (A tal proposito si veda FRANZOSI M.,La disciplina tedesca sulle invenzioni dei dipendenti, in Rivista di Diritto Industriale, parte 1, 2012, p. 88.).

49 MANSANI.L,Commento art. 64, in Codice della proprietà industriale, Vanzetti A. (a cura di),

113 Somma degli addendi50 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 P (fattore %) 2 4 7 10 13 15 18 21 25 32 39 47 55 63 72 81 90 100

Per quanto riguarda il fattore V, esso corrisponde al vantaggio economico conseguito dal datore di lavoro grazie e direttamente dall’utilizzo in esclusiva dell’invenzione51. L’operazione di calcolo di questo parametro non è sicuramente scevra da difficoltà52. Nell’esperienza tedesca l’utile netto viene normalmente valutato al 10% del fatturato, ma in caso di valori più elevati vi è una riduzione in base alla seguente tabella:

Utile (milioni di €) Moltiplicatore correttivo Risultato (milioni di €)

< 0.3 - 0.3 0.3-0.5 0.9 0.48 0.5-1 0.8 0.88 1-2 0.7 1.58 2-3 0.6 2.18 3-4 0.5 2.68 4-5 0.4 3.08 5-6 0.35 3.43 6-8 0.3 4.03 8-10 0.25 4.53 >10 0.2 -

Se la formula tedesca consente una determinazione più precisa dell’equo premio, permettendo un’applicazione dello stesso più omogenea e rigorosa, è necessario però valutare l’adesione di tale formula di calcolo ai criteri della lettera del secondo comma art. 64 c.p.i.. Se l’importanza dell’invenzione, le mansioni svolte e il contributo ricevuto dall’organizzazione del datore di lavoro entrano direttamente nella formula, l’elemento della retribuzione percepita rimane

50

La somma del valore attribuito alla posizione del problema più il valore della soluzione del problema più il valore attribuito alle mansioni del dipendente.

51 In tal senso, a parere di chi scrive, sembra opportuno accogliere le osservazioni, tenute a proposito dell’ordinamento del Regno Unito (cfr. capitolo V §2.2), circa l’opportunità di valutare l’impatto economico dopo che sia decorso un certo periodo, nel caso di brevettazione dell’invenzione al termine dell’efficacia della privativa.

52 GIAMBROCONO F.,L’intellectual premium: una nuova metodologia di calcolo dell’Equo Premio per l’invenzione del dipendente ex art. 64 C.p.i, in Il diritto industriale, 2007, p. 323.

114 estraneo. Pare quindi opportuno dedurre i corrispettivi già erogati al dipendente per la realizzazione dell’invenzione o per lo svolgimento di attività inventiva dalla somma finale, qualora gli stessi non comportino l’applicazione della fattispecie dell’invenzione di servizio con l’esclusione dell’equo premio.

In caso di co-inventori si deve ritenere valida la presunzione, chiaramente superabile, che il loro contributo sia identico, con la conseguenza che l’equo premio spetterà in quote identiche a ciascuno di loro53.

Riprendiamo ora in questa sede il discorso sospeso al capitolo precedente54, a riguardo del calcolo del canone o prezzo previsto dalla fattispecie dell’invenzione occasionale. Come già anticipato, nel calcolo del fattore P dovrà essere rimosso il parametro della posizione occupata dal dipendente, in quanto estraneo alla logica della fattispecie in esame. Il fattore P sarà dunque calcolato in base agli indici della posizione del problema e della soluzione del problema e secondo questa tabella di conversione:

Somma degli addendi55 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

P (fattore %) 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

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