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2. L’occupazione militare delle Midlands Orientali

2.5. Campi temporanei e forti al di fuori del sistema viario principale

Dopo aver presentato i siti romani rinvenuti lungo gli assi viari è necessario soffermarsi dunque sugli altri siti rintracciati lontano da queste vie principali e valutare il loro ruolo nel quadro dell’espansione romana. La loro posizione infatti può essere sintomo di una datazione indipendente dall’organizzazione della viabilità militare principale, e quindi una loro analisi può aprire nuove riflessioni e arricchisce inevitabilmente il quadro dell’occupazione romana delle Midlands Orientali. In questo gruppo non si trovano soltanto i campi temporanei, di cui questo territorio, insieme all’area delle Midlands Occidentali al confine col Galles, presenta il maggior numero di tracce fra le regioni geografiche dell’Inghilterra propriamente detta115, ma anche una

serie di forti stabili che possono aggiungere informazioni decisive per la nostra ricerca. In primis è opportuno appunto descrivere la disposizione e le caratteristiche di questi forti, situati al di fuori del sistema viario. Essi presentano alcune caratteristiche affini e sono collocati nella solita area geografica, quella del medio corso del fiume Trent: sono i siti di Broxtowe, Osmanthorpe e Newton on Trent, non troppo lontani dal corso del fiume e tutti in posizione sopraelevata. Il primo, rinvenuto alla fine degli anni Trenta durante i lavori per la costruzione di un quartiere residenziale alla periferia nord di Nottingham, che adesso lo oblitera, sorgeva su un piccolo rilievo lungo il corso di un torrente, affluente del fiume Lean, a 5 km dal suo corso. I ritrovamenti, in particolare le grandi quantità di ceramica di vario genere e le monete, hanno potuto datare il suo periodo di occupazione fra gli anni cinquanta e settanta del I secolo d.C.116, datazione che è in linea con quella dei siti su Ryknild Street, che abbiamo descritto in precedenza. La caratteristica forse più interessante è proprio la posizione, a metà strada rispetto alla valle del Lean, con un’ottima vista su entrambi i corsi d’acqua e proprio nel punto in cui la valle si inserisce fra le alture del Nottinghamshire.

Il secondo sito, quello di Osmanthorpe, sorge come abbiamo già accennato su altro affluente del Trent, il fiume Greet, e anch’esso si colloca sulle prime propaggini dei rilievi alla base dei Pennini sul lato settentrionale del fiume117. In questo caso è stato possibile indagare in maniera più scientifica le tracce scoperte dalla fotografia area118 ed

115 Welfare & Swann 1995, 4 figura 2 e 5. 116 Todd 1991, 33.

117 V. figura 5. 118 Cfr. Riley 1980.

67 oltre alle ricognizioni sono stati effettuati anche alcuni sondaggi119. Ad un’altezza di 55- 60 mslm, il forte si estende per 8.8 ettari120, racchiuso da un doppio fossato con un andamento quasi rettangolare e protetto da un fossato aggiuntivo a circa 50 m che segue l’andamento del lato orientale e dei due rispettivi angoli. Una caratteristica particolare di questo forte è l’angolo nord-occidentale, che risulta in realtà mancante, con il tracciato delle difese che taglia in diagonale per evitare un’area di pendio molto scosceso121. Il forte sembra essere rivolto proprio verso est, cioè verso il corso del Trent, anche se i suoi punti di accesso non sono stati rintracciati con chiarezza e la sua posizione all’imbocco della valle del Greet sembra molto simile a quella scelta per il forte di Broxtowe. Anche i reperti sembrano far coincidere i periodi di frequentazione dei due siti, dal momento che anche i ritrovamenti effettuati ad Osmanthorpe, sebbene in assenza di vasti interventi di scavo che potrebbero alterare queste informazioni, fanno propendere per un origine della frequentazione fra gli anni cinquanta e sessanta del I secolo122, anche se c’è la possibilità che questa datazione possa essere anche anticipata,

dal momento che si basa prevalentemente sulla cronologia dei frammenti di sigillata italica, alcuni dei quali possono essere databili anche all’età claudia123. Abbiamo già

segnalato come sia stato possibile rintracciare il percorso di una strada romana che sembra mettere in comunicazione questo sito con il forte di Thorpe-by-Newark sulla Fosse Way, ma non è stato rintracciabile la prosecuzione del suo percorso oltre il forte. Inoltre, tracce evidenti di un insediamento probabilmente civile sono state rilevate tramite ricognizioni archeologiche a valle del sito124. Si potrebbe dunque ipotizzare che questo forte sia stato realizzato in un momento precedente rispetto alla strada e non faccia direttamente parte dell’impianto della Fosse Way.

Più a valle, presso il villaggio di Newton on Trent in posizione ravvicinata al corso del fiume ma senza tracce di strade che lo collegano al resto della viabilità romana, sorge un altro forte di dimensioni ragguardevoli, il cui lato occidentale è finito tagliato da un meandro dell’attuale percorso del Trent125. Le tracce del sito sono state individuate,

grazie alla fotografia aerea126, su un crinale che degrada verso il corso del fiume e

119 Bishop & Freeman 1993, 166-168. 120 Id., 165-166.

121 Id. 164-165.

122 Id. 166, nota 24 e 171; gli autori sottolineano una datazione all’età neroniana.

123 Id. 175-180, interessanti a tal proposito i frammenti di Consp. 27, 29 e delle forme di Sud Gallica

15/17, tutti databili anche alla piena età claudia.

124 Id. 163-164. 125 V. figura 6

68 consistono in un doppio fossato che presenta quattro aperture, due sul lato corto ad est e una per ciascun lato lungo, e un ulteriore fossato che ne segue il perimetro a circa 100 m di distanza, una caratteristica assimilabile a quella osservata per il forte di Osmanthorpe; purtroppo però la presenza del fiume non permette di sapere se tale fossato aggiuntivo cingesse l’intera struttura oppure solo i lati rivolti ad Oriente, come in quel forte. La posizione risulta ragguardevole: con un’altezza di 21 m rispetto alla pianura circostante questa altura risulta essere il punto più elevato della zona, garantendo un’ottima visibilità sul resto della valle127. Le dimensioni possono solamente essere dedotte a causa dell’erosione apportata dal fiume, ma vista la posizione delle porte sui lati lunghi si può affermare che la struttura non coprisse un’area tanto inferiore ai 9 ettari con lati di 317x305 m e c’è la possibilità che raggiungesse anche i 12 ettari. La datazione sembra potersi porre al periodo immediatamente successivo alla conquista grazie ai reperti raccolti tramite le ricognizioni archeologiche, ma non sono state effettuate indagini più approfondite. Sebbene disti solamente 15 km da Lincoln, 15 km da Brough e 8 km dal forte di Marton, le strade romane sembrano ignorare l’esistenza di questa fortezza, con la Fosse Way che dista circa 11 km ad est. La sua posizione sembra quindi funzionale al controllo del basso corso del Trent, e le dimensioni ragguardevoli, parte della categoria delle vexillation fortress, fa pensare ad una occupazione legionaria, forse da parte della IX legione128.

Un altro sito interessante è stato invece scavato e documentato presso Longthorpe, dove la valle del Nene sbocca nella pianura del Fenland. Sebbene l’areale sia ben distinto da quello dei forti discussi precedentemente, le sue caratteristiche topografiche, in particolare la posizione nei pressi di una via d’acqua principale e la sua dislocazione rispetto alla viabilità romana lo accomunano ai siti discussi finora in questo paragrafo. Il forte copre all’incirca 10 ettari, le dimensioni adatte ad ospitare una forza di cinque coorti legionarie assieme ad un distaccamento di ausiliari129, e, a fronte di alcuni edifici con planimetrie irregolari (fra cui un possibile baraccamento), l’indirizzo militare del sito è chiaro dalla grande struttura rinvenuta in posizione centrale, interpretata come i principia del forte130. Presenta anch’esso una doppia linea di fossati e gli scavi effettuati hanno permesso di rintracciare anche la posizione delle porte, che sui due lati lunghi

127 Id., 74.

128 Cfr. Keppie 2000, 85; l’argomento verrà trattato approfonditamente in seguito. 129 Cascarino 2010, 68 e ss.

130 In questo caso sono state effettuate alcune campagne di scavo, che hanno appunto rinvenuto le tracce

di alcuni edifici lignei, in particolare uno centrale con le caratteristiche tipiche dei principia dei forti romani.

69 risultano posizionate a 2/3 della lunghezza, verso sud-ovest, facendo quindi intuire che la struttura dovesse essere rivolta verso nord-est131. Sono stati trovati diversi reperti ceramici di epoca claudia e il forte sembra ridursi nelle dimensioni132 e poi perdere definitivamente la frequentazione entro gli anni 60 del I secolo d.C., correlandolo quindi con il primo periodo di occupazione e con la presenza della IX legione in quest’area133. Purtroppo, però sono necessarie ricerche più approfondite, poiché non sono stati trovati molti elementi che aiutano ad ottenere datazioni più precise e la sua origine è stata collocata dagli studiosi in rapporto agli eventi storici che hanno coinvolto l’area subito dopo l’arrivo dei romani, quindi le prime spedizioni militari verso nord durante il governatorato di Ostorio Scapula oppure la prima rivolta degli Iceni del 48 d.C.134. La posizione di questo forte è infatti collocata in una zona di confine fra i territori di due civitas e che quindi può essere interpretabile in quella categoria di forti utilizzati come basi per campagne militari; risulta però molto interessante anche per la sua collocazione rispetto gli altri forti romani e alla viabilità. L’area attorno alla città di Peterborough ha fornito infatti rilevanti tracce della presenza romana135 e risulta essere un punto nodale della viabilità dell’area, oltre a presentare un insediamento importante come quello di Water Newton, a soli 4 km di distanza, che oltre al forte romano di cui abbiamo già parlato è anche il sito dell’insediamento civile che fu il centro della civitas Catuvellaunorum136. Rispetto a tutte queste tracce, il forte sembra essere dislocato in maniera piuttosto autonoma, e anche se è sulla prosecuzione ideale della strada che si inoltra nel territorio degli Iceni, gli scavi e le altre ricerche archeologiche effettuate nei dintorni non ne hanno prodotto tracce evidenti137. Anche la sua posizione sulla sponda settentrionale del fiume può rappresentare un elemento notevole per l’interpretazione di questo sito, che lo distingue ulteriormente da quello di Newton on Trent, e quindi dal percorso della viabilità principale incentrata su Ermine Street.Passando alla presentazione dei campi temporanei, le Midlands Orientali, tra le regioni dell’Inghilterra

131 St. Joseph 1965, 74 e fig.1.

132 All’interno del forte venne realizzato un nuovo fossato, che sfruttava il lato meridionale delle difese,

riducendone le dimensioni a 4,45 ettari. In Frere & St. Joseph 1974, 38-39 l’autore associa questo evento con il racconto tacitiano della disfatta subita da un distaccamento della IX legione comandata da Petilio Ceriale durante la rivolta di Boudicca. Lo storico racconta che il comandante si mise in salvo con la sola cavalleria, riuscendo a ritornare al proprio accampamento, Tac., Annales, XIV, 32.

133 Cfr. Keppie 2000 84-85; anche in questo caso l’argomento dovrà essere ripreso successivamente dalla

nostra trattazione.

134 Frere & St. Joseph 1974, 6; sulla rivolta v. Salway 1997, 77-78.

135 Le ricognizioni archeologiche hanno prodotto diversi materiali di epoca romana e diversi scavi hanno

portato alla luce strutture e alcuni forni per ceramica.

136 V. cartina 1 e 2.

70 propriamente detta, sono fra quelle che ne hanno restituiti di più, almeno nove138. Anche in questo caso possiamo partire da una distinzione in rapporto alla viabilità romana. Come abbiamo visto alcuni siti che sono stati discussi presentano nelle loro vicinanze tracce di una prima fase di frequentazione, forse provvisoria, come nel caso di Thorpe by Newark. Ci sono poi due luoghi in cui i ricercatori hanno rinvenuto tracce sicure riconducibili a campi temporanei nei pressi di siti già discussi, collocati sulla viabilità romana e cioè Water Newton e Ancaster. Entrambi i luoghi si presentano come punti nevralgici: il primo come abbiamo visto è un punto nodale della presenza romana nell’isola139 e la presenza di campi temporanei suggerisce che i romani ne riconobbero

tale ruolo fin da subito, mentre il secondo è collocato su un guado importante del fiume Slea, luogo come abbiamo visto di frequentazioni antropiche sia precedenti che successive al periodo della conquista. Se dei primi non sono rimaste molte tracce in grado di darci informazioni140, il sito di Ancaster è ben conosciuto e presenta caratteristiche peculiari degne di nota. Il campo sorge sul versante opposto al forte successivo, a nord dello Slea, in posizione sopraelevata (80 mslm) a 550 m a ovest di Ermine Street141. La posizione è diversa da quella dell’insediamento stabile che sorgerà in seguito, ma è importante notare subito come risulti preponderante l’interesse strategico dato dal guado, che viene sorvegliato dall’alto con uno sguardo che spazia lungo il resto della vallata del fiume, sull’aspetto tattico, dal momento che il resto del pendio sale abbastanza ripidamente a nord del campo142. Benché il lato occidentale del forte, orientato in senso nord-sud, sia quasi completamente andato perduto, i cropmarks permettono di riconoscerne grossomodo l’andamento, presentandoci un forte di 282x400 m, di cui sono riconoscibili solo 2 accessi, quello sul lato settentrionale e uno sul lato orientale decentrato verso nord143. Per Quanto riguarda l’orientamento si può solo dedurre dal gradiente del colle che scende verso il fiume, dato che viste le dimensioni si può supporre che i lati lunghi del campo avessero più di un ingresso ciascuno; comunque l’ipotesi di un orientamento verso nord non è da rifiutare a priori.

138 V. Ordnance Survey 2016.

139 Tale rilevanza merita sicuramente maggior attenzione. Sarebbe a tal proposito auspicabile una stagione

di ricerche dal respiro maggiormente organico, per approfondire le informazioni che questo luogo può fornire sull’occupazione dell’isola, sui primi anni della presenza romana e non solo.

140 St. Joseph 1953, 81; Welfare & Swan 1995 non lo prende in considerazione. Forse l’elemento più

interessante è la coesistenza di queste tracce di campi temporanei presso al futuro forte di Water Newton con il grande campo di Longthorpe lì vicino, a confermare l’importanza di questa posizione sul fiume Nene, ben chiara ai romani fin da subito.

141 V. cartina 10.

142 Todd 1991, 27, Welfare & Swan 1995, 67. 143 Ibid.

71 L’area coperta risulta essere di 11,3 ettari, permettendo quindi di ospitare un gran numero di uomini144.

La caratteristica peculiare del territorio delle Midlands Orientali, per quanto riguarda i campi temporanei, resta però la loro concertazione lungo il medio corso del fiume Trent, in Nottinghamshire, area che come abbiamo visto presenta occupazioni anche stabili ma senza venire interessata da tracciati viari principali. Difatti, quasi tutti questi campi sorgono sulla sponda occidentale del fiume e comunque distanti dal corso della Fosse Way, seguendo il comportamento degli altri forti dell’area. Non solo: uno di questi forti, a Newton on Trent, sorge proprio nei pressi di altri cropmarks che hanno permesso di individuare una presenza romana temporanea. In un campo subito a sud del forte sono state riconosciute almeno due linee riconducibili a due distinti campi romani, di cui uno presenta una clavicula e dell’altro sopravvive chiaramente l’angolo nord-orientale; purtroppo però mancano altre tracce per ipotizzare la totale estensione dei due. Dal momento che distano tra loro meno di 50 m, non sono paralleli tra loro e soprattutto le loro due caratteristiche diagnostiche, cioè la clavicula e l’angolo, sono entrambe rivolte verso nord145, sembra evidente che rappresentino due forti distinti e soprattutto non occupati nello stesso momento. Inoltre, la loro posizione è in un’area di terreno più bassa rispetto al forte stabile e sebbene goda comunque di una buona vista verso il fiume e verso nord, a sud la visuale risulta oscurata da un pendio vicino146. Anche in questa situazione si può sottolineare come i vantaggi tattici non vengano considerati fra i primi elementi nella scelta della posizione di un campo di marcia. Anche l’associazione diretta con la costruzione del forte stabile non sembra così chiara, potendo solo basarsi sul postulato che una posizione vantaggiosa come quella, soprelevata e con un’ottima visuale, dovesse essere necessariamente occupata147. Di conseguenza la scelta del luogo dove innalzare questi campi dovette probabilmente prescindere dall’esistenza della fortezza e ciò permette di ipotizzare anche una cronologia distinta. Purtroppo, per andare oltre le speculazioni saranno necessari ulteriori approfondimenti delle ricerche sul campo.

Risalendo il corso del Trent, altre tracce riferibili ad un campo di marcia sono state

144 Cfr. capitolo 1, 30-31. 145 Welfare & Swan, 67-69. 146 Id., 69.

147 Ibid.; si sottolinea in questo passo come la costruzione della fortezza abbia avuto la precedenza sui

campi, ma la stessa esistenza di due campi distinti e non occupati nello stesso momento fa pensare che esistessero a prescindere dalla costruzione dell’insediamento stabile.

72 rinvenute sullo stesso lato del fiume, presso il villaggio di Holme, vicino Newark148. Eretto su terreno sostanzialmente pianeggiante e con una buona visuale su entrambi i lati del fiume per diversi chilometri, il campo presenta chiaramente 3 lati, sebbene non siano individuabili i punti di accesso, mentre quello meridionale è oscurato dal tracciato di una strada moderna, e non c’è certezza sulla sua effettiva posizione, con il lato lungo, quello settentrionale, di 410 m e quelli corti che arrivavano probabilmente almeno a 240 m. In totale il campo non andava al di sotto dei 9,3 ettari di estensione. La posizione risulta interessante, a solo 850 m da un affluente minore del Trent ma soprattutto essendo posta a 2,5 km dal sito di Brough (Crocacalana), la cui origine militare è già stata discussa e sembra quindi connotarsi anche in questo caso come distinta dalla presenza del campo, che doveva essere posto a guardia di una posizione favorevole al guado149 ma che probabilmente aveva perso la sua importanza strategica al momento

della realizzazione della Fosse Way. Questi due campi temporanei dovevano essere stati posizionati in questa zona per guardare l’attraversamento del fiume e risultano entrambi orientati in direzione est-ovest, ma soprattutto hanno dimensioni affini, atte ad ospitare un buon numero di soldati.

Proseguendo verso sud-ovest lungo la valle del Trent, esso comincia a costeggiare le propaggini collinari su cui sorgerà in seguito Nottingham e proprio qua sono stati rinvenuti altri campi temporanei, quindi sulla riva opposta agli altri precedentemente presentati. Il primo di questi sorge su un terreno elevato 4 km a est di Osmanthorpe, nei pressi del villaggio di Farnsfield150, in una posizione strategica ma abbastanza lontana da fonti di approvvigionamento d’acqua, rispetto agli standard che abbiamo sottolineato nel primo capitolo151. Il campo copre un’area di circa 3,9 ettari con un perimetro trapezoidale su un terreno elevato a 66 mslm, e la posizione rispetto al dislivello permette di intuire un orientamento indirizzato verso nord-est, seguendo la valle che si addentra fra le alture verso l’odierna Mansfield e da lì l’interno delle propaggini meridionali dei Pennini. Da notare poi anche la vicinanza al sito dell’età del ferro di Oldox Camp, distante solo 2,5 km. All’inizio degli anni Ottanta è stato soggetto di alcuni saggi, che hanno permesso di individuare il suo accesso nord-orientale e di indagare il fossato, a forma di V largo 2,8 m e profondo 1,8 m, e quanto rimasto della base del terrapieno, impostata su un incasso di ghiaia, secondo un modello abbastanza

148 St. Joseph 1961, 120, Welfare & Swan 149. 149 Ibid.

150 Riley 1977, 191, Welfare & Swan 1995, 147. V. figura 8.

73 raro152.

Solo 4,8 km più a sud, nella valle del piccolo fiume Dover Beck, affluente del Trent, i cropmarks hanno portato alla luce l’esistenza di due campi, uno dentro all’altro, su un’altura che segue la sponda occidentale del corso d’acqua153. Il sito si trova presso il

moderno villaggio di Calverton nell’ennesima piccola valle che dalle colline del Nottinghamshire si dirige verso sud/sud-est per raggiungere il corso del Trent, ma soprattutto è a 16 km dal forte di Broxtowe. Il primo forte risulta essere molto esteso, sebbene sia lacunoso per il suo lato nord-orientale e attraversato da altri cropmarks irregolari e difficilmente interpretabili, è orientato in senso sud-ovest nord-est ed è dotato di una caratteristica peculiare: data la posizione dell’unica apertura sicura sul lato lungo, sembra poter arrivare fin quasi al corso del fiume, se questo unico ingresso sicuro che si può rilevare sul suo lato lungo era stato posizionato alla metà della sua estensione. Se l’ipotesi fosse veritiera, ci troveremmo davanti ad un campo