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3. Modalità e Caratteristiche dell’Occupazione Romana nelle Midlands

3.3. Le fortezze legionarie e la Fosse Way: l’avanzata romana e

La presenza di una fortezza legionaria che dopo l’abbandono da parte dell’esercito diventa una colonia è una caratteristica peculiare che in Britannia è comune solo ai siti di Gloucester, Lincoln e Colchester, rispettivamente Colonia Nervia Glevensis, Lindum (Colonia Domitiana Lindensium?72) e Colonia Claudia Victricensis73. Dai nomi stessi però, oltre che dal parallelo topografico che abbiamo proposto in precedenza, risulta che i casi di Gloucester e Lincoln presentano altri dati affini, come appunto quello della fondazione, la prima che risale al breve impero di Nerva (96-98 d.C.) e la seconda che venne fondata sotto il regno di Domiziano, probabilmente dopo l’86 d.C.74. In entrambi

i casi la fondazione della colonia avvenne in un momento di necessità che imponeva di insediare dei veterani, ma la data di abbandono delle fortezze militari risale a diversi anni prima in entrambi i casi e le loro vicende possono essere analizzate grazie ai dati della ricerca archeologica.

Abbiamo visto come questi siti presentino una prima fase di occupazione, che vede la presenza di un forte romano di dimensioni non facilmente rilevabili. In entrambi i casi non si hanno informazioni chiare sulla consistenza dell’insediamento, né per Kingsholm né per la prima fortezza di Lincoln, e la deduzione che entrambe abbiano ospitato delle truppe legionarie è basata su pochi reperti. La presenza della IX legione a Lincoln sembra maggiormente sicura, come abbiamo descritto nel capitolo precedente, mentre per Kingsholm resta aperto il dubbio se sia stata effettivamente la base per una legione dal momento che non ci sono indicazioni precise sulle sue dimensioni: se la stima di circa 20 ettari si rivelasse veritiera75, allora rientrerebbe nei canoni del forte adatto ad ospitare una legione. La presenza della XX legione qua è collegata alla presenza in questa area di due lapidi di legionari appartenenti a tale unità. La loro datazione è ricavata dal confronto fra la precedente collocazione della legione, a Colchester, la mancanza dei titoli della legione e la data di fondazione ricavabile per Kingsholm, che è il 49/50 d.C.76. L’assegnazione dei titoli ha una datazione ancora discussa, dal momento

72 Il nome non è attestato da nessuna iscrizione e è riportato come Lindum Colonia dalla Cosmografia, cfr.

Jones 2002, 51-52.

73 Ma in tutto l’Impero è abbastanza comune che le colonie sorgano in sostituzione di fortezze legionarie,

cfr. Roth 2012, 175.

74 Id., 34.

75 Hurst 1985, 26 e Id. 1988, 49. 76 Manning 2000, 69-71.

96 che quella generalmente accettata, che li vedeva assegnati in seguito alla soppressione della rivolta di Boudicca nel 61 d.C., si è rivelata attaccabile a seguito della pubblicazione di una tavoletta di Carlisle databile ad un periodo successivo all’83 d.C. che non li presentava77. Dal sito di Bath provengono poi altre tre lapidi che attestano la presenza di legionari in questa zona, ma la vocazione termale e salutistica di questo centro possono giustificarne la presenza senza per forza postulare l’esistenza di una guarnigione legionaria78. In ogni caso la possibile collocazione di un forte in quest’area come abbiamo visto non è esclusa e quindi è necessario aspettare un approfondimento delle ricerche. Gli studiosi tendono a distinguere la frequentazione legionaria in quest’area fra la fortezza di Kingsholm e quella successiva di Glevum, perché la fondazione di quest’ultima è databile alla metà degli anni sessanta del secolo e nel periodo che intercorre fra le due fondazioni entra in attività anche la fortezza di Usk, sita non lontano nel Galles meridionale. La presenza dei legionari in questa zona è quindi associata alle prime campagne contro i Silures portate avanti dal secondo governatore, Ostorio Scapula nel 49/50 e aiuta quindi a indicare la datazione di questo sito79. Anche per questa cronologia comunque è auspicabile una raffinazione della datazione con dati più precisi tratti dalle analisi dei reperti archeologici. La discussione è ancora aperta su chi abbia realizzato e occupato la fortezza di Glevum, dal momento che non ci sono prove precise a riguardo. Una ipotesi vi vede lo stazionamento della legione II Augusta dopo il trasferimento da Exeter al momento della riorganizzazione della distribuzione militare in seguito al ritorno sul continente della XIV legione, databile appunto attorno alla metà degli anni sessanta del I secolo d.C., per essere impiegata nelle campagne militari in Oriente programmate da Nerone80. Il rinvenimento di un’iscrizione centuriale che ricorda alcuni lavori di costruzione di un edificio effettuati da una unità della XX legione però mette in discussione questo punto e apre all’ipotesi di una ricollocazione della legione in quest’area81, con la II legione ancora

collocata a Exeter, fino al definitivo abbandono databile in ogni caso attorno al 75 d.C. In seguito, infatti, la base legionaria si sposta a Wroxeter almeno fino all’età domizianea82 e il sito di Glevum continua a vivere come insediamento civile. Si può notare quindi come le vicissitudini delle strutture romane in quest’area siano correlate 77 Id., 71. 78 Id., 74. 79 Id., 72-73; Hassall 2000, 61. 80 Salway 1997, 94-95. V. cartina 22. 81 Hassall 2000, 62-63. 82 Manning 2000, 75-76.

97 strettamente all’andamento politico-militare della conquista romana e che il basso corso del Severn, con il suo punto favorevole all’attraversamento, sia una vera zona strategica per l’esercito romano e possa legittimamente essere considerato come una vera e propria base operativa secondo quanto indicato da Roth83. Questo del resto è ulteriormente evidente se si osservano le distribuzioni e il numero dei forti militari rinvenuti fra le alture del Herefordshire e del Galles e databili agli anni delle prime campagne dirette da Ostorio Scapula84. La scelta di collocare qui una fortezza risponde quindi a esigenze prettamente militari e non direttamente correlate al controllo del territorio dei Dobunni o comunque della tribù che viveva in questa zona, che come abbiamo visto si differenzia abbastanza dalle culture delle Cotswolds, e del resto le ricerche in questa zona non hanno riportato alla luce delle tracce evidenti di insediamenti dell’età del ferro.

Anche la posizione della fortezza legionaria di Lincoln, così decentrata rispetto al territorio dei Corieltauvi – alla sua estremità settentrionale – probabilmente indica che è stata costruita con una funzione in parte diversa dal mero controllo della zona, in una posizione rivolta verso il vicino regno cliente dei Brigantes ma anche in posizione centrale rispetto alla pianura del Lincolnshire. Sappiamo che in questa zona l’avanzata romana segnò il passo negli anni immediatamente successivi al governatorato di Plauzio, soprattutto perché l’attenzione era rivolta altrove, soprattutto coinvolta dagli scontri contro Carataco nel Galles, e perché l’amicizia con la regina Cartimandua garantiva probabilmente ai romani la sicurezza delle zone a nord dell’area direttamente sotto il loro controllo85. Anche le notizie riguardo ad una insurrezione che Ostorio Scapula dovette affrontare sembrano appunto coinvolgere l’area centrale del territorio romano e non ci sono riferimenti che possono collegare i Brigantes a questa vicenda86. D’altra parte, la fitta attività militare lungo la valle del Trent sembra invece attestare una certa necessità di intervento militare in questa zona, e in tal senso acquisisce maggior importanza la posizione della fortezza di Lincoln, che come abbiamo visto si rapporta strettamente con questi campi temporanei e potrebbe rappresentare una stabilizzazione di queste attività militari con una base posizionata in un punto chiave per essere la struttura operativa dell’intera area. Particolarmente significativa anche in questo caso è la posizione presso un guado: considerando l’esistenza di una prima fortezza abbiamo

83 Cfr. capitolo 1, 33-34.

84 V. Jones & Mattingly 1990, 79-80 e 80 cartina 4.16. 85 Salway 1997, 79.

98 visto come questa sembra essere probabilmente posta a sud del fiume Witham87, proprio come i due siti di Gloucester, e in una posizione poco vantaggiosa dal punto di vista militare, dal momento che se la consideriamo compresa fra i cimiteri che sono stati rilevati in questa zona si trova immediatamente ai piedi delle alture meridionali della moderna città. Abbiamo già notato in precedenza come questo possa essere un sintomo di un’assenza di rischi militari immediati e ciò può quindi giustificare una funzione di punto di controllo del guado e base militare per le operazioni rivolte a nord e a ovest. Data la distribuzione dei forti della prima fase che abbiamo evidenziato, è possibile ipotizzare un arrivo dei romani in questa zona direttamente da sud, utilizzando inizialmente la base di Longthorpe come punto di partenza88, risalendo quest’area lungo il futuro percorso di Ermine Street e arrivando così a stabilire questa prima fortezza e a rivolgersi verso nord e verso la valle del Trent, con la serie di forti e campi che abbiamo già elencato. Escludere aprioristicamente la possibilità di un’avanzata romana, contemporanea o anche esclusiva, da Leicester e lungo la direttiva ricalcata poi dalla Fosse Way sarebbe però ingiustificato. D’altra parte, l’area del Leicestershire manca come abbiamo visto di siti abbastanza ampi da poter essere interpretati come possibili basi operative, tranne lo stesso capoluogo dell’area, sulla cui origine e sostanza effettiva di sito militare c’è ancora dibattito tra gli studiosi89.

In seguito, forse con la definitiva strutturazione della viabilità e con l’affermazione del controllo romano nell’area, si sceglie una posizione dominante subito a nord del fiume e la fortezza stessa viene attraversata dai percorsi viari. Che la IX legione avesse il controllo di questo territorio almeno per la fine degli anni cinquanta del secolo è chiaro dalla notizia che ci riporta Tacito del pronto intervento da parte della legione e del suo comandante contro la rivolta di Boudicca, allora nei suoi albori90. Chiaramente questi rinforzi furono i primi a giungere sul luogo della rivolta poiché presenti nella vicina regione delle Midlands Orientali. Il territorio delle Midlands Orientali è poi rimasto pacifico, come sembra dalle testimonianze archeologiche che non segnalano sconvolgimenti nella zona e dalla notizia che i sopravvissuti della IX legione poterono

87 V. cartina 9.

88 Abbiamo già riflettuto su questo aspetto, v capitolo 2, 68.

89 Come abbiamo visto, i ricercatori sono generalmente propensi a collocarvi un forte militare di

dimensioni non eccezionali, cfr. Todd 1991, 30; contra v. Hassall 2000, 61 che vi ipotizza una fortezza legionaria in grado di ospitare, almeno in parte, ben due legioni. La presenza in questo sito di legionari romani si fonda però sulla semplice presenza di alcuni reperti come un frammento di cinturone decorato, che però non può bastare come elemento dirimente (cfr. con quanto detto sulle attribuzioni dei forti, capitolo 1, 31-38).

99 aspettare che le acque si placassero in relativa sicurezza91. La datazione di questa seconda fortezza sembra essere collocabile all’inizio degli anni sessanta del secolo, forse successivamente agli eventi della rivolta, nello stesso periodo in cui si verificano le risistemazioni che subisce la zona di ‘frontiera’ nel Galles meridionale, con l’abbandono di Usk e la fondazione della fortezza di Glevum. Un parallelo fra le due situazioni sorge dunque spontaneo e può essere visto in questo modo: quando l’espansione militare è costretta a interrompersi la struttura degli insediamenti militari si incardina sui suoi punti principali, ormai ben saldi e sotto controllo, mentre la provincia si ricostruisce sulle ceneri lasciate da Boudicca. Quando poi con i governatori nominati dai Flavi si riprende la spinta espansiva, entrambe le fortezze vengono abbandonate, più o meno nello stesso periodo nella seconda metà degli anni settanta, con le legioni che vengono trasferite altrove seguendo l’avanzamento dell’espansione romana92.

Nel quadro delle caratteristiche dell’occupazione militare romana c’è un elemento che per certi versi differisce nei due casi che stiamo prendendo in esame, e cioè il rapporto con la Fosse Way, di cui la fortezza di Lincoln è un capo, mentre i siti di Gloucester ne sono solo ‘dipendenti’ dato che la strada principale per raggiungerli si connette proprio a questa arteria stradale presso Cirencester. Questo può essere principalmente dovuto a motivi geografici, dal momento che il percorso della Fosse Way segue un tragitto quanto più possibile lineare ed evita le Cotswolds passando a sud-est rispetto a loro; d’altra parte, come fa l’attuale viabilità, non sembrerebbe impraticabile per un percorso viario anche passare dal lato opposto, lungo la costa, e raggiungere così più direttamente la zona di Gloucester. Forse allora, all’interno di questo quadro c’è anche una problematica cronologica, che può far ipotizzare una datazione più tarda per la fortezza di Kingsholm rispetto alla datazione di realizzazione della Fosse Way. In ogni caso è necessario sottolineare ancora che questa strada non fu progettata come un vero e proprio confine, come abbiamo sottolineato, e che la presenza di elementi esterni al percorso vero e proprio della strada rientra nel quadro di una arteria progettata principalmente per mettere in comunicazione e collegare le varie aree di attività dell’esercito romano e le rispettive viabilità93. L’elemento più interessante a riguardo,

comunque, è che questa strada attraversa per intero i territori delle due tribù che stiamo

91 Salway 1997, 88-89.

92 Hassall 2000, 62 e tabella 6.10.

93 Cfr. Jones & Mattingly 1990, 93-97, dove si cercano anche dei paralleli ad una situazione del genere e

si insiste chiaramente sulla non contemporaneità dell’occupazione dei vari forti rinvenuti in connessione con questa strada, come abbiamo avuto già modo di sottolineare.

100 prendendo in esame e sostanzialmente ne rappresenta la traccia principale di attività militare insieme alle fortezze. Appare sensato sottolineare come entrambe le capitali delle due civitates siano collocate su questa strada, elemento che forse suggerisce ulteriormente che questi centri siano ascesi ad un’importanza amministrativa senza necessariamente essere il sito dei precedenti centri principali dell’età del ferro, ma forse soprattutto perché strettamente connessi con la viabilità romana94. Inoltre, dal punto di vista dei siti militari collocati su questa strada abbiamo visto come essi siano ben pochi nel territorio dei Dobunni e nel territorio intorno a Leicester, andando a segnalare che l’attività militare in queste zone fosse limitata al solo controllo delle linee di approvvigionamento e comunicazione, secondo le necessità che abbiamo evidenziato nel primo capitolo. C’è la possibilità allora che questi due territori, quello fra Cotswolds e Somerset e quello del Leicestershire, siano stati per così dire ‘scavalcati’ dall’attività militare romana, che si è subito proiettata oltre, verso i Durotriges e i Dumnonii prima e verso il Galles poi per quanto riguarda il primo, verso la valle del Trent e i Brigantes per il secondo.

94 Come abbiamo visto il caso di Glevum è centrale in tal senso (v. cartina 2). Del resto, Anche Leicester

si trova in una posizione centrale per le strade romane che passano dalle Midlands, in particolare la Fosse Way, Garetree Road e non è molto distante anche da, Ryknild Street e Watling Street (v. cartina 2 e 8).

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