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2. L’occupazione militare delle Midlands Orientali

2.3. La viabilità

Nel periodo successivo all’istituzione della provincia possiamo ricostruire le linee di espansione dei romani basandoci sia sulle fonti che sulle strade che furono costruite e nel fare questo ha rivestito un ruolo di primo piano l’Itinerario Antonino39: in

particolare è stato evidenziato come le prime vie costruite dai romani siano, nei loro nomi moderni, la Portway, Watling Street ed Ermine Street40. La prima è una strada che

da Londra si dirige verso sud-ovest, raggiungendo Exeter (la fortezza legionaria di Isca Dumnoniorum), percorrendo la direzione di espansione attraverso il Dorset che fu seguita da Vespasiano, come abbiamo già accennato. Watling Street invece porta verso il confine con il Galles settentrionale attraverso il territorio dei Dobunni e quello dei Cornovii, principale direttiva dell’espansione del periodo Claudio anche per le vicende che coinvolgono Carataco e anche questa strada arriverà a collegare una fortezza legionaria, quella di Deva (Chester), con il centro della provincia. L’ultima, Ermine Street, attraversa la valle del Nene e si dirige verso nord, passando attraverso il territorio dei Corieltauvi e raggiungendo il sito di Lindum (Lincoln), dove sarà anche qui eretta una fortezza legionaria. Su questa struttura, si venne poi ad impostare la Fosse Way, che collegava come abbiamo visto la viabilità principale costruita fino a quel momento e le due fortezze legionarie di Lincoln ed Exeter41. È evidente uno schema di espansione lungo le direttive che portano alle varie popolazioni sottomesse durante il governatorato di Plauzio, poiché questa strada collega le principali vie militari che partono da Londinium e si dirigono verso le zone di attività militare, in Inghilterra settentrionale e nel Galles del nord e del sud. La Fosse Way quindi si imposta più come un’arteria di collegamento tra le varie strade, giustamente difesa attraversando un territorio da poco sottomesso, ma costruita in funzione dell’espansione42.

Come è facile intuire, la datazione del sistema viario non è facilmente rilevabile e spesso non è possibile un’associazione diretta con dati strettamente archeologici, ma l’analisi delle fonti scritte può aiutare a ricostruire le direttive di avanzamento, come abbiamo visto all’inizio della nostra trattazione. Per quanto riguarda l’area delle

39 Per la viabilità in Britannia resta una pietra miliare l’opera di Margary, cfr. Id. 1967; più recentemente

si sono aggiunti altri lavori, fra cui segnaliamo Davies 2008 e soprattutto il già citato Bishop 2014; per la viabilità nella zona delle Midlands Orientali v. Todd 1991, 48 fig. 10.

40 Bishop 2014, 41 e ss.; v. cartina 2 e in particolare le linee di avanzata dell’epoca di Aulo Plauzio, che

seguono i percorsi di queste strade.

41 Sulla descrizione delle varie strade v. Davies 2008, v. 10 ss.; sulla costruzione della Fosse Way

successivamente alle altre strade di età claudia v. Bishop 2014, 41-43.

50 Midlands Orientali, le strade che hanno attraversato il territorio per prime sembrano essere state quindi Ermine Street e la Fosse Way, sulle quali in seguito si sono impostate buona parte delle altre vie principali. A sua volta fra le due sarà stata costruita per prima Ermine Street, in quanto la direzione principale di avanzata in quest’area è quella verso settentrione, mentre la Fosse Way a sua volta si sarà collegata solo in un secondo momento a questa prima direttiva, che probabilmente seguiva un percorso già utilizzato durante l’età protostorica, se non anche prima43. La strada infatti attraversa alcune valli

fluviali in punti favorevoli, che risultano infatti occupati da siti romani che dovremo approfondire in seguito, come Water Newton e Ancaster; la strada si snoda poi lungo la pianura del Lincolnshire costeggiando e attraversando le basse propaggini orientali delle colline delle Midlands per poi raggiungere quello che sarà il sito dell’attuale città di Lincoln e poi da lì l’Humber, seguendo un percorso prevalentemente rettilineo. Il tragitto diverge poco dopo Water Newton seguendo due percorsi distinti, uno fra i dossi collinari dell’interno costeggiando il fiume Witham, l’altro lungo la valle di uno degli affluenti del fiume Welland, per poi riunirsi prima di Ancaster, ma sembra che la via principale sia stata la prima44. Dal momento che questa strada allaccia la viabilità meridionale fra Londinium e Camulodunum con il nord e Lincoln, prima fortezza legionaria, poi colonia, la funzione militare e di grande arteria di comunicazione risulta evidente. Su questo percorso, oltre ad alcuni segmenti di viabilità secondaria che sono stati riconosciuti per brevi tratti, si collegano una strada che ha origine poco a nord di Leicester (dalla Fosse Way) e si conclude pochi chilometri a sud di Ancaster45, e soprattutto la Fosse Way stessa. Questa grande arteria percorre il territorio delle Midlands in direzione sud-ovest nord-est con un percorso grossomodo rettilineo, risalendo da Chirencester, capitale della civitas dei Dobunni, incontrando Watling Street sul sito di Wigston Parva, al confine fra la Corieltauvi e Cornovii e proseguendo poi fino a Leicester, distante 18 km; da qui piega poi verso nord dirigendosi nella valle del Trent e da lì poi, attraversando diversi insediamenti di cui rimangono tracce evidenti, raggiunge Ermine Street poco prima di Lincoln. Altre due strade importanti sono la già citata Watling Street e Gartree Road, identificata da Margary con il numero 57b46. La prima si dirige decisamente verso Chester e da lì il Galles settentrionale, ponendosi come abbiamo visto fra le prime arterie di comunicazione a venire costruite dai romani,

43 Bishop 2014, 1-7 e 16-17. 44 Margary 1967, 224 e ss. 45 Id., 222.

51 e lungo questa come detto può collocarsi il confine sud-orientale della civitas dei Corieltauvi, con alcuni siti che vi sorgono di incerta attribuzione47. La seconda invece scende da Leicester verso sud-est in direzione della valle del Nene e da lì prosegue verso il centro di Camulodunum, a porsi come viabilità alternativa per raggiungere il cuore amministrativo della provincia romana. A nord invece la viabilità secondaria che è stato possibile individuare consiste nella strada Margary 28, che si stacca da Ermine Street poco oltre Lincoln per dirigersi verso Doncaster ed il cuore del territorio dei Brigantes, e la via che dalla stessa Lincoln porta verso le colline Wolds, dove è stata rilevata una maglia di strade minori che li attraversano per mettere in comunicazione gli insediamenti minori della zona48.

Chiaramente questa situazione che abbiamo presentato fissa in maniera sincronica quello che in realtà è uno sviluppo attraverso un lungo periodo di tempo. Non è possibile infatti ricostruire con esattezza le sue tempistiche, anche perché la viabilità doveva essere sicuramente ben più articolata e alcune tracce di ulteriori allineamenti viari sono state riconosciute in diversi punti della campagna delle Midlands, senza poterne ricavare un percorso preciso49. Sicuramente però la posizione delle strade principali e le poche informazioni sulla datazione a nostra disposizione permettono di sottolineare alcuni dati importanti. Sicuramente il Leicestershire e la zona centrale del territorio delle Midlands risultano circondati fin da subito dalle due direttive di avanzamento marcate da Watling Street ed Ermine Street per poi essere attraversato, necessariamente, dalla Fosse Way che mette in comunicazione queste due strade. Quest’ultima di verrà quindi ad impostare su un sistema preesistente, mettendo ulteriormente in comunicazione fra loro le aree di attività militare più importante, e la sua realizzazione dev’essere avvenuta in un momento successivo alle prime fasi dell’avanzata romana. A seguito di questo sorgeranno poi tutte le altre strade della viabilità secondaria, che talvolta sfrutteranno appieno percorsi già esistenti. Sicuramente i romani avranno dovuto far affidamento su tali percorsi per avanzare nel territorio dei nativi senza dover aspettare la costruzione delle proprie strade e di conseguenza conoscere la viabilità dell’età del ferro sarebbe utile nell’economia della nostra trattazione. Purtroppo, a riguardo la ricerca è ancora in uno stato di scarso sviluppo, anche a causa delle chiare difficoltà nel riconoscere e distinguere le tracce di questi

47 V. Millett 1990, 61 tabella 3.4. 48 Id., 238 e 240-242.

52 percorsi, che spesso non erano altro che semplici tratti di terreno sgombrati e resi transitabili, senza l’aggiunta di materiali estranei che adesso le renderebbero ancora riconoscibili, come nei casi delle pavimentazioni d’epoca romana50.

In ultima istanza, è interessante notare come Todd, nella sua opera sulla civitas dei Corieltauvi (per lui ancora Coritani) soprassieda al tema della viabilità romana, limitandosi a presentare una cartina, certo molto dettagliata ma senza approfondire nello specifico la questione, affidando la curiosità del lettore alla disponibilità di buone pubblicazioni sull’argomento51. Una panoramica del genere sulla viabilità nella zona

delle Midlands risulta invece a nostro avviso fondamentale per questo lavoro e deve essere necessariamente confrontata con la posizione dei siti romani, per aiutare a riflettere sulle caratteristiche dell’occupazione, permettendo inoltre di proporre alcune deduzioni interessanti.

50 Bishop 2014, 3-4. 51 Todd 1991, 47.

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