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I canali all news e la web tv. L’infotainment

Se la televisione tradizionale aveva esercitato una concorrenza invincibile sulla lettura dei quotidiani soprattutto a partire dall‟introduzione obbligatoria dei notiziari nelle emittenti televisive italiane, la tendenza si acuì con l‟evoluzione dei palinsesti verso canali dedicati esclusivamente all‟informazione, chiamati “all news”. Pioniera di questa innovazione fu come sempre l‟America, che già a partire dagli anni Ottanta poteva vantare il

58 Wikipedia, alla voce Twitter

59 Carlo Sorrentino, Il giornalismo, Carocci, Roma 2002, p. 152

Su Twitter le testimonianze della

contestazione contro Ahmadinejad

Il blog produce uno

“schiacciamento sull’attualità”

L’evoluzione della tv verso i canali all news

possesso della prima rete dominata in modo assoluto da notizie: era infatti il 1980 quando Ted Turner fondò ad Atlanta, in Georgia, il canale satellitare CNN, riuscendo a sfondare in un mercato televisivo monopolizzato dai colossi CBS, NBC e ABC60. La nascita della CNN modificò l‟assetto televisivo preesistente, facendolo passare da un modello in cui i network ponevano in secondo piano l‟informazione, a uno che proprio su questa si basava, diffondendola in continuo aggiornamento 24 ore al giorno. Lo scopo era quello di catturare lo spettatore atipico, che accendesse la televisione alle 3 del mattino senza aspettare il primo notiziario in onda. L‟esperimento in un primo tempo non ebbe tuttavia l‟esito auspicato. Ci volle un evento catastrofico come la Guerra del Golfo (1990-1991) a creare le condizioni per la fortuna della CNN, che in quell‟occasione – grazie a una distribuzione capillare dei suoi giornalisti - fu la prima a trasmettere le immagini dei razzi americani che si abbattevano su Baghdad, dimostrando al mondo intero come ormai fosse imprescindibile il contatto diretto con gli scenari della guerra per essere continuamente informati su cosa stesse accadendo61 e obbligando anche gli altri network a sconvolgere i propri palinsesti per adeguarsi a questa esigenza.

Quelle dirette del giornalista Peter Arnett dal suo albergo sotto i bombardamenti della capitale irachena legittimarono e diedero più credibilità alla CNN che dieci anni di buon giornalismo, sostiene Fabrizio Tonello62. Il consolidamento del primo canale all news degli States, rese il formato adottabile anche dal resto del mondo: oggi trovare la Cnn tra i canali delle televisioni satellitari è la norma.

Altra pioniera delle all news era stata la britannica BBC, la più grande e autorevole società radiotelevisiva al mondo, fondata nel 1922 e considerata un punto di riferimento dai giornalisti per la serietà e professionalità che caratterizzano il suo operato nell‟ambito dell‟informazione (oggi il sito BBC News resta uno dei più cliccati per conoscere le notizie internazionali). I primi esperimenti di trasmissione televisiva iniziarono negli anni Trenta, e nel 1936 la BBC divenne il primo operatore televisivo al mondo a fornire un servizio regolare63. Il canale all news della BBC per come lo conosciamo adesso fu

60 Fabrizio Tonello, Il giornalismo americano, Carocci, Roma 2005, p. 65

61 Ibidem

62 Ibidem

63 Wikipedia, alla voce Bbc

Nasce la Cnn di Ted Turner

Le dirette del canale all news da Baghdad

In Gran Bretagna arriva la BBC

invece inaugurato come BBC World nel 1995, trasformandosi nel canale più seguito del network con lo slogan “Putting News First”64.

Tornando in Italia, l‟esempio di canale all news più conosciuto è Sky TG24, il notiziario 24 ore su 24 che lanciò l‟emittente Sky nell‟agosto del 2003, attualmente diretto da Emilio Carelli. La sua struttura – ispirata a quella di CNN e BBC - prevede 39 edizioni giornaliere con aggiornamenti ogni mezz‟ora e telegiornali nelle ore di punta della durata di un‟ora. Decine di inviati testimoniano fatti di cronaca dal posto in cui si verificano e collegandosi in studio per raccontarli, ancora secondo un modello prestato dai pilastri CNN e BBC. Sky TG24 ha raccolto sempre maggior gradimento nel corso degli anni registrando ottimi ascolti, tanto da guadagnarsi il premio Regia Televisiva, nella categoria miglior tg, per 3 anni consecutivi dal 2007 a oggi. Nell‟aprile 2009 inoltre i telespettatori nella fascia oraria tra le 7 e le 9 sono stati 39mila, la massima audience televisiva del mattino65.

Ma il fenomeno all news italiano era esploso anni prima con l‟avventura di Rai News 24: siamo nella primavera del 1999 e per la prima volta la Rai decide di lanciare un canale che andrà in onda 24 ore al giorno dal lunedì al venerdì,

“un gioiello di nuove tecnologie digitali che ha pochissimi uguali nel mondo, laboratorio aperto di processi industriali, fucina di nuove figure professionali66”, assicurava il suo direttore di allora. Le trasmissioni di Rai News 24 a copertura integrale sette giorni su sette inizieranno solo a partire dal luglio 2000, differenziandosi rispetto agli altri broadcaster europei e americani per essere un desk di post produzione multimediale collegato con newsroom internazionali, e dove la redazione è organizzata in modo completamente diverso rispetto ai tg analogici generalisti67. Il canale Rai News 24 (oggi fruibile anche sullo schermo della televisione grazie all‟introduzione del digitale terrestre) si visualizza come un multiscreen, con icone indipendenti che si rifanno al disegno delle pagine web. Si crea così una convergenza digitale tra i vari flussi di notizie che permette di “esplorare il pianeta”

annullando le distanze spazio-temporali e cogliendo in tempo reale la

64 Ibidem

65 Wikipedia, alla voce Sky TG24

66 Roberto Murrione, Multigiornalismi, Guerini e Associati, Milano 2005, p. 135

67 Ibidem

In Italia c’è Sky Tg24

L’avventura di Rai News 24

Rai News come un multiscreen

molteplicità dei problemi, in un‟informazione “a getto continuo”68. Rai News 24 si presenta come un “collettore e un selezionatore di tutte le fonti e i messaggi provenienti dai circuiti globali, internazionali, nazionali e locali dell‟informazione, che formatta e ridistribuisce sui vari media aggiornandone continuamente il contenuto”69.

Se Rai News 24 aveva aperto la strada in Italia all‟idea dell‟aggiornamento delle news in tempo reale in tv, già anticipato peraltro dal Televideo, e di cui le news via sms inviate dalle agenzie di stampa in abbonamento erano un‟ulteriore manifestazione (in un Paese come l‟Italia dove il tasso di diffusione dei cellulari è altissimo), il passo successivo sarebbe stato il salto verso la web tv, ovvero la televisione su Internet, lo spazio per antonomasia della tempestività e dell‟immediatezza. La stessa Rai News 24 era nata del resto come un canale accessibile con il collegamento alla Rete, poi tramutatosi in un all news adattabile alla televisione normale. La web tv costituiva dunque il gradino più in alto verso una forma di informazione non solo continua e in tempo reale, ma sempre più globale, dove i circuiti nazionali e internazionali convergono e il flusso dell‟informazione diventa incessante. La web tv nasce anche come risposta alla televisione analogica, posizionandosi tra i media come strumento terzo, a metà tra televisione e Internet, fruibile esclusivamente dalla Rete, ma come un prodotto differente, più specializzato, con diverse angolature, più dinamico e interattivo, adatto al popolo del web, nella maggior parte dei casi giovane e aperto alle nuove tendenze.

L‟aggiornamento in tempo reale è diventato quindi nel corso dell‟ultimo decennio una priorità irrinunciabile per il pubblico dell‟informazione, che non si accontenta più di sfogliare il quotidiano dell‟indomani per conoscere gli ultimi fatti che i giornalisti hanno selezionato e deciso di raccontare. Le notizie spedite sui cellulari via sms sono una riprova dell‟inversione di rotta rispetto al passato. Puntuali al punto da risultare fastidiosi i messaggi sui telefoni delle agenzie di stampa a cui ci si abbona (Ansa e Agi per esempio) arrivano a scadenze regolari, pronti a segnalarci gli ultimi avvenimenti della cronaca, dello sport, della politica, dello spettacolo, della finanza. Impossibile sottrarsi

insomma a questo meccanismo del collegamento diretto con l‟informazione verso cui le nuove tecnologie e i new media ci hanno trascinato, magari suscitando anche una certa insofferenza in chi sente di subire un bombardamento informativo che rende quasi impossibile “staccare la spina” e rinunciare allo stress dell‟aggiornamento continuo. Non è un caso che sia di questi tempi un libro edito con successo da Orme, “Vivere con lentezza” di Bruno Contigiani, un‟esaltazione dell‟arte del vivere secondo un ritmo concorde con il benessere della persona e contrario alla frenesia patologica del quotidiano in cui tutti siamo coinvolti; così come il movimento “Slow”, che dopo quello dello “Slow food” propugna la tesi della bontà del vivere senza ingranare l‟acceleratore in direzione di obiettivi impossibili, un‟esortazione insomma a prendersi i propri tempi. Ma aldilà delle digressioni socio-culturali, che vogliono solo constatare come gli eccessi del progresso verso la sottoposizione agli stimoli perenni di un‟informazione non-stop possano portare a movimenti culturali che ne contestano la validità e il beneficio, il processo è ormai irreversibile e non resta che cercare di trarne quanto più vantaggio possibile.

La web tv è stato dunque un ulteriore passo verso la globalizzazione e l‟immersione di tutti nell‟incessante processo dell‟informazione. Se non si dispone di una televisione, in qualunque luogo ci troviamo (e Internet –grazie alla tecnologia wireless- è oggi disponibile in molte zone) ci si potrà collegare a una televisione trasmessa via Internet sfruttando lo streaming, senza contare che lo stesso meccanismo vale per la radio. I limiti geografici a questo punto si abbattono del tutto, si creerà sempre di più una interconnessione mondiale che permetterà a tutti in qualunque momento di seguire una trasmissione tv in diretta (o al più in podcast), e se non dispongo di una televisione e di un abbonamento a un emittente digitale, o sono all‟estero, potrò comunque vedere in diretta le trasmissioni di Sky TG24, solo per fare un esempio.

Va sottolineato dello streaming anche l‟aspetto della gratuità - oltre a quello dell‟abbattimento dei confini geografici che comporta - a ribadire il mutamento del concetto di informazione da prodotto in vendita a servizio gratuito.

Una delle web tv più all‟avanguardia è Yalp!, che ha Telecom Italia come editore di riferimento ed è strutturata in quattro distinte sezioni: Video, Audio,

E’ impossibile

Community e Tv. Al suo interno sono cliccabili una ventina di canali televisivi nazionali e internazionali ovviamente visualizzabili in forma gratuita sul pc, quindi anche con l‟opzione schermo intero che assicura gli stessi comfort della tradizionale tivù del salotto. De Bortoli l‟ha definita “un‟esperienza certamente interessante” laddove come “prima „community tv‟ online, espressione del social networking, permetterà ad esempio agli internauti di creare, pubblicare e condividere un proprio canale televisivo con filmati professionali autoprodotti”70. Il giornalista – che non a caso la paragona al social network, anch‟esso interpretabile come mezzo di informazione nella misura in cui è in continuo dialogo con la stampa tradizionale, spunto di riflessione per i suoi utenti - ricorda a proposito anche Current Tv, la televisione dell‟ex vice presidente americano Al Gore, come “ulteriore dimostrazione che il gratuito e l‟autoprodotto piace sempre di più ed è dunque da tenere costantemente sotto controllo”.

Un altro aspetto da non trascurare quando si affronta il tema dei new media e delle rivoluzione nel sistema dell‟informazione che le nuove tecnologie hanno portato con sé è la crescente inclinazione del giornalismo, soprattutto televisivo ma anche della carta stampata, verso il cosiddetto infotainment, un neologismo che nasce dalla fusione di “information” con “entertainment”, quindi verso la spettacolarizzazione delle notizie. E‟ curiosa la definizione che ne dà la più grande enciclopedia online, Wikipedia: “l‟infotainment ha origine dalla mescolanza di più generi per andare incontro all'instabile livello d'attenzione del pubblico”. Un po‟ come l‟immagine, da anni ormai inserita a colori all‟interno dei quotidiani che se ne servono sempre di più come veicolo per catturare l‟attenzione del lettore, attirato più da una bella foto che da articoli scritti fitti e molto lunghi. Il giornale ne ha mutuato l‟uso dalla televisione, curando la propria grafica in modo da realizzare un prodotto gradevole da vedere oltre che pieno di autorevoli contenuti.

Tornando all‟infotainment, quello che è accaduto in tutto il mondo è che la frammentazione del campo giornalistico dovuta all‟ascesa di nuovi supporti e formati (moltiplicazione dei canali all news, successo della radio parlata, Internet, siti di pettegolezzi, etc.) ha creato una competizione con il

70Ferruccio De Bortoli, L’informazione che cambia, La Scuola, 2008, p. 63

La prima

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