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Il canone nei concorsi per insegnanti e negli esami di maturità

Il canone scolastico nelle indicazioni ministeriali e negli Esami di Stato

2.3 Il canone della scuola

2.3.1 Il canone nei concorsi per insegnanti e negli esami di maturità

Non potendo verificare quali autori vengano effettivamente analizzati in classe dagli insegnanti nei diversi anni scolastici, ci sono due strumenti che possono aiutare a comprendere le intenzioni ministeriali per quanto riguarda il canone novecentesco e gli autori considerati fondamentali nel contesto educativo: i programmi dei concorsi e le prime prove dell’esame di maturità. I concorsi presi in considerazione sono quelli del 1999 (unico non a titoli degli anni ’90), del 2012, del 2016 e quello bandito nel 2020, del quale, nonostante non sia ancora stato svolto, è consultabile il programma che sarà richiesto ai candidati. Per quanto riguarda gli esami di maturità, sono stati analizzati quelli ordinari dall’anno scolastico 1998/1999, anno dell’entrata in vigore della legge n. 425 del 1997137 riguardante l’aggiornamento dell’esame di maturità, all’anno scolastico 2017/2018; dall’anno successivo sarà in vigore il decreto legislativo 62 del 2017.138

Il concorso del 1999 richiedeva ai candidati, per la letteratura novecentesca, la conoscenza di Pirandello, Svevo, Ungaretti, Montale, Saba, Quasimodo, Pavese e Vittorini. Nell’effettiva prova di verifica a livello ministeriale, però, scelsero di rimanere entro i confini che neanche la Commissione Brocca aveva deciso di varcare, proponendo in alternativa all’analisi di Petrarca, un passo della Coscienza di Zeno di Svevo. Il canone si basa quindi ancora sugli studi degli anni Cinquanta e Sessanta, che riconoscevano il valore di Pavese e Vittorini, ma non si addentrano in anni più recenti, tralasciando autori come Gadda e Calvino,139 i quali verranno riconosciuti solo a partire dal concorso del 2012. Dall’anno scolastico 1999/2000 fino al 2008/2009 compreso, nella tipologia A delle prove d’esame si incontrano gli autori proposti al concorso per insegnati del 1999.

136 Indicazioni ministeriali per i licei, 14-12-2010, Supplemento ordinario n. 275/L alla GAZZETTA

UFFICIALE, Serie generale - n. 291, p. 297.

137 Cfr. Disposizioni per la riforma degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria

superiore. (GU Serie Generale n.289 del 12-12-1997). (consultato il 02/10/2020).

138 Cfr. Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, a

norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera i), della legge 13 luglio 2015, n. 107.

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2017/05/16/112/so/23/sg/pdf (consultato il 02/10/2020).

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Nell’analisi del testo del 1999/2000, agli studenti era stata presentata una poesia di Saba. Come nota Sarpi, nonostante il poeta fosse stato inserito nel novero degli autori per il concorso del 1999, gli studenti dichiaravano di non averlo mai sentito nominare. Questa dichiarazione, per la studiosa, mostra due aspetti della scuola italiana: il primo è la concentrazione sulle conoscenze e non su un metodo, per cui gli alunni non si sentono sicuri ad affrontare un autore di cui non hanno altri riferimenti al di fuori del testo; il secondo è che nel 2000 un autore pienamente riconosciuto in ambito accademico non trovava spazio nel canone scolastico.140 Compare poi Pavese nel 2000/2001, ma è l’unico esempio della seconda metà del Novecento. Il testo scelto fu La luna e il falò del 1950, mentre in tutti gli altri anni si richiese di analizzare Ungaretti, Quasimodo, Pirandello, Montale (solo Ossi di Seppia), Svevo e anche Dante.

A partire dall’anno 2009/2010, il primo esame successivo all’introduzione delle nuove

Indicazioni per i licei, delle Linee guida per gli istituti tecnici e delle Linee guida per gli istituti professionali si nota qualche differenza. L’analisi del testo del 2009/2010, infatti,

presentava La ricerca delle radici. Antologia personale del 1981 di Primo Levi, autore che insieme a Morante, Gadda, Calvino, Fenoglio, Moravia e Sciascia verrà aggiunto al programma del concorso del 2012. Di questo elenco è interessante notare l’ingresso per la prima volta di una donna nel novero degli autori che dovrebbero essere insegnati a scuola. Negli esami tornano poi ancora i nomi di Ungaretti e Montale, ma nell’anno scolastico 2011/2012 tra la produzione di quest’ultimo autore viene scelto Ammazzare il tempo, testo pubblicato per la prima volta sul Corriere della Sera il 7 novembre 1961. Luperini già nel 2001 aveva espresso delle critiche al fatto che anche un autore ormai pienamente riconosciuto all’interno del canone come Montale fosse studiato solo parzialmente. Secondo lo studioso nei manuali venivano antologizzate quasi esclusivamente le poesie della raccolta giovanile Ossi di seppia (1925), tralasciando le raccolte Le occasioni (1939) e La bufera e altro (1956). Questa tendenza si conferma anche nei casi precedentemente accennati, nel 2003/2004 l’esame presenta la poesia Casa sul mare, nel 2007/2008 Ripenso

il tuo sorriso, entrambe di Ossi di seppia; la scelta di inserire invece Ammazzare il tempo,

anche se non appartenente a una raccolta di poesie, può essere un segnale che testimonia il recepimento delle critiche mosse da Luperini e quindi della necessità di presentare agli studenti tutta la poetica di un autore e non solo una fase di essa. Nel 2013 viene presentato per l’analisi della prima prova di maturità Claudio Magris con L’infinito viaggiare, che è

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addirittura del 2005, cioè di soli otto anni precedente alla data dell’esame. Anche in questo caso gli studenti non si sentono pronti e lo stesso autore scherzando chiede «l’indulgenza degli studenti»,141 consapevole delle aspettative dei ragazzi che non sono state confermate. Situazione apparentemente simile a quella del caso Saba nel 2000 ma che ha un risvolto diverso: mentre Saba era stato inserito nel concorso degli insegnanti del 1999, Magris non verrà aggiunto neanche in quello del 2016, in cui invece si richiedono Sbarbaro, Campana, Sereni, Caproni, Luzi, Zanzotto e Pasolini. Nel programma di quest’ultimo concorso è anche interessante segnalare la richiesta di essere in grado di riconoscere «le incidenze e le contaminazioni»142 della letteratura italiana con quella europea ed extraeuropea. Il ministero, infatti, si sbilancia ad aggiungere un breve elenco di autori stranieri: Shakespeare, Cervantes, Goethe, Baudelaire, Joyce, Proust e Kafka. Nel 2014 torna Quasimodo con Ride la gazza nera sugli aranci.

L’autore, di cui si è già parlato nel primo capitolo, ricopre un ruolo diverso in ambito accademico e in ambito scolastico. In ambito accademico Quasimodo è stato inserito a lungo nel canone, per poi essere pian piano marginalizzato in modo analogo ad altri autori di secoli diversi; è successo, infatti, a letterati quali Metastasio, Monti e Carducci, i quali, dopo aver avuto uno spazio predominante in vita, nel corso del tempo hanno perso la loro centralità.143 Lo stesso però non vale nel canone scolastico: Quasimodo, infatti, nonostante non sia tra i suggerimenti delle Indicazioni per i licei, continua a figurare nei programmi dei concorsi e viene messo in risalto proprio perché scelto per l’analisi del testo dell’esame di maturità. Secondo Antonio Lucio Giannone, Quasimodo dovrebbe continuare a rimanere all’interno della scuola nonostante non sia «un grandissimo poeta», oltre che per il riconoscimento del Nobel anche perché dopo la seconda guerra mondiale rinuncia ai riconoscimenti ricevuti come poeta ermetico e propone una corrente poetica maggiormente legata alla storia e alla cronaca.144 Italo Calvino si incontra invece per la prima volta nell’esame del 2014/2015. Per questo autore potrebbe valere lo stesso discorso fatto per Montale: quando viene spiegato a scuola si presenta quasi esclusivamente una parte della

141 Corriere della Sera, 19 giugno 2013.

https://www.corriere.it/scuola/speciali/2013/maturita/notizie/magris-spero-non-mi-maledicano_b133e8bc- d8e5-11e2-8ffc-5f2d0b7e19c1.shtml (consultato il 02/10/2020).

142 Bando di concorso 23 febbraio 2016, allegato A, p.11.

https://www.istruzione.it/concorso_docenti/documenti.shtml (consultato il 02/10/2020).

143 Cfr. G. Langella, Il secolo più lungo in La didattica della letteratura nella scuola delle competenze, cit., p.

97.

144 Cfr. A. L. Giannone, P. Guida, F. Moliterni, Meritocrazia letteraria: criteri per la selezione scolastica di

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sua produzione, quella neorealista, e infatti il brano proposto è tratto da Il sentiero dei nidi

di ragno del 1947. Nell’esame di stato del 2016 il testo da analizzare è di Eco, mentre per

il 2018 è di Bassani; questi due autori non erano mai stati richiesti nei concorsi per insegnanti e non verranno neanche inseriti per quello bandito nel 2020. Per la maturità 2017 invece è stato scelto il poeta Caproni che, insieme ad altri nomi (Sereni, Sciascia, Luzi, Zanzotto) mai utilizzati nella prima prova, era stato inserito nel concorso indetto nel 2016.

Nel programma del concorso del 2020 si aggiungono Rebora, Meneghello e Natalia Ginzburg; inoltre, si riconosce un posto nell’insegnamento scolastico anche all’unico premio Nobel donna italiano: la scrittrice sarda Grazia Deledda. Per quanto riguarda la prova d’italiano della maturità c’è un’ultima riflessione da fare, relativa alla tipologia B, il saggio breve di ambito artistico letterario. All’interno dei testi spunto che vengono forniti ai maturandi per trattare un determinato tema, dal 1999 al 2010 compaiono molti autori che verranno poi inseriti nel canone richiesto ai concorsi: Sbarbaro (2002), Raboni (2003), Morante (2007-2008), Pasolini (2006). Tra gli autori spunto inseriti dal 2010 in poi si trovano invece alcuni scrittori, filosofi e critici che non sono sicuramente scontati per uno studente delle superiori, tra questi Borges, Eco, Bodei, Adorno e Todorov. L’impostazione anche per questa tipologia di prova mostra quindi un cambiamento dopo la pubblicazione delle Indicazioni nazionali per i licei: il nuovo indirizzo sembra orientato a rendere gli studenti in grado di affrontare ogni tipo di testo, anche quelli che non rientrano nell’elenco proposto dal ministero.

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CAPITOLO III