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La cascina: la protagonista della campagna cremonese C’è un’antica, bella tradizione secondo la quale il “forestiero” veniva

MULTIFUNZIONALI E LA VALORIZZAZIONE TERRITORIALE

5.4 Le aziende agricole multifunzionali nella provincia di Cremona: gli agriturism

5.4.1 La cascina: la protagonista della campagna cremonese C’è un’antica, bella tradizione secondo la quale il “forestiero” veniva

accolto nei cascinali nei quali si imbatteva lungo il suo cammino, ricevendo vitto e alloggio dietro modico compenso – in genere in natura o sotto forma di prestazioni. Era questa una forma un po’ rozza di agriturismo, ma è a questo principio informatore che abbiamo voluto idealmente collegarci nell’impostare l’ospitalità del nostro agriturismo.

(Agriturismo Cantonazzo, http://www.agriturismocantonazzo.it/ )

Il fenomeno della cascina è caratteristico del territorio cremonese, luogo che nel passato era il nucleo produttivo e insediativo della campagna. Le cascine assumono una valenza prevalentemente identitaria, ma anche economica, territoriale, storica ed architettonica; nell’area cremonese questi ambienti sono stati elementi essenziali per il governo del territorio rurale, nonché elementi costitutivi fondamentali del paesaggio agrario. La cascina era un “sistema produttivo chiuso, come azienda, come gruppo

sociale, come complesso abitativo, con strutture […] talmente proporzionati alla superficie aziendale e all’allevamento da vincolare la cascina ad una sua individualità”

(Azzini A., 2014)

Nell’attualità questi luoghi hanno perso la loro funzione economica e sociale rivestita per secoli, rimanendo sempre più frequentemente vuoti ed abbandonati. Non è raro che le cascine siano ancora utilizzate nell’ambito di attività di allevamento da latte, con il quale si riescono ancora a valorizzare ed utilizzare vecchie strutture cui si affiancano nuovi fabbricati. Diversamente per la monocoltura o la coltura industriale gli spazi non sono più adatti, in un primo tempo alcuni ambienti come le stalle sono stati adibiti a depositi cerealicoli, per poi essere trasformati in garage, depositi e successivamente del tutto lasciati inutilizzati. Il progressivo abbandono delle cascine è avvenuto perché la moderna economia agricola si sviluppa in aziende di grandi dimensioni, per le quali attività le cascine non sono più adatte (Touring Club Italiano, 2013), ma anche per la trasformazione di quella che era la tradizionale famiglia coltivatrice. Come conseguenza dell’innovazione tecnologica si è verificata la sostituzione della manodopera e degli

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animali da lavoro con macchine, inoltre le dinamiche della globalizzazione dei mercati mondiali e le politiche europee hanno portato ad una limitazione delle produzioni e a considerare l’agricoltura un settore non più strategico per l’Italia. Lo spopolamento delle campagne ha portato il patrimonio storico-architettonico delle cascine a rischio estinzione. Oggigiorno la maggioranza di queste non ha funzioni specifiche ed il loro mantenimento è diventato antieconomico per i proprietari. Solo negli ultimi anni si sta sviluppando la consapevolezza di questo degrado, un patrimonio non solo materiale, ma dallo straordinario valore identitario, culturale e sociale, il cui abbandono implica la perdita di elementi importanti a testimonianza del patrimonio insediativo ed edilizio rurale, aspetti centrali dell’economia agricola e dei paesaggi rurali locali. In questo contesto si rivela necessario avviare provvedimenti volti a tutelare architettura e produttività delle cascine, attraverso una nuova modalità di progettazione e governo territoriale, di cui il paesaggio è espressione. Sotto il punto di vista architettonico questi luoghi assumono caratteristiche del tutto peculiari: non è raro che le aziende agricole abbiano utilizzato spazi un tempo adibiti a conventi e monasteri, se non addirittura dei piccoli castelli; sono però anche le stesse abitazioni padronali e le aie ad essere particolarmente preziose. Proprio per questo motivo e per le funzioni di centro nevralgico della vita rurale si possono trovare proprio in questi posti strutture di grande pregio, non è raro ad esempio che nelle cascine ci fossero piccole cappelle e chiesette.

Figura 19 Agriturismo Cascina Farisengo (Bonemerse), l'aia

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Figura 20 Cascina Lago Scuro (Stagno Lombardo), la villa padronale

[Fonte: www.majolini.blogspot.it ]

Le potenzialità racchiuse in questi luoghi sono tante e offrono opportunità da cogliere; Franco Iseppi, presidente del Touring Club Italiano, in un’intervista ha dichiarato che la tutela e la valorizzazione di questo patrimonio equivale a preservare e custodire una materia prima di forte propulsione per l’economia locale e territoriale (Touring Club Italiano, 2013). La cascina oggi non è più, o meglio, non è più esclusivamente, il luogo della produzione agroalimentare, ma un contesto in cui garantire esternalità positive attraverso la multifunzionalità e la difesa del territorio (Azzini A., 2014) ed è proprio in questo contesto che si può guardare all’introduzione di attività come agriturismi, fattorie didattiche e bed&breakfast, una riconversione ad uso residenziale, ricreativo, artigianale o produttivo in altra misura, per la rinascita del luogo simbolo del rurale lombardo e cremonese. È, infatti, essenziale che, allo scopo di mantenere il paesaggio agricolo efficiente, nella tutela dei suoi elementi si punti a far sì che, chi vive in questi ambienti, possa continuare a farlo ricavandone un reddito.

Considerando le aziende agricole con agriturismo nella provincia di Cremona la quasi totalità occupa porzioni di antichi cascinali, all’interno dei quali i vecchi spazi abitativi dei contadini vengono adattati all’accoglienza turistica, rievocando in questo modo quello che era il vero ambiente fulcro della vita di campagna fino a poco più di 50 anni fa e creando una costante nell’offerta agrituristica di questo territorio.

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Gli spazi, adattati al nuovo utilizzo e alle norme richieste per l’esercizio dell’attività agrituristica, vengono in alcuni casi lasciati il più fedeli possibili a quelli originali, con arredi d’epoca, uno stile semplice e caratteristico delle case contadine, in cui alcuni servizi accessori solitamente offerti nelle tradizionali strutture ricettive, non vengono forniti proprio per rimanere fedeli a quelle che sono le caratteristiche di un ambiente “povero” come quello della cascina. Un esempio di struttura che segue questo stile può essere il già citato AGRITURISMO CANTONAZZO, sul cui sito web si legge

la nostra è semplicemente un’abitazione ove la famiglia di agricoltori ivi residente accoglie, offrendo vitto e alloggio, quelle persone che desiderano staccarsi per un breve momento dal loro convulso stile di vita per avvicinarsi a quel mondo rurale che per noi rappresenta la quotidianità. Non cercate la piscina, la televisione o il telefono in camera, il collegamento internet o qualcuno di quei servizi che ritenete ovvio aspettarvi in un hotel non li trovereste perché in effetti non siete ospitati in un hotel ma in una casa di semplici agricoltori. L’alloggio è offerto in stanze facenti parte della casa padronale, arredate con i mobili che già furono dei genitori, dei nonni e dei bisnonni. (Agriturismo Cantonazzo - http://www.agriturismocantonazzo.it/)

Diversamente, altri agriturismi, scelgono di curare più l’aspetto estetico o i servizi richiesti dai turisti, piuttosto che mantenere dell’atmosfera tipica rurale, aggiungendo la piscina, arredi di design o una palestra interna.

L’Associazione 100 Cascine e la Cascina Farisengo

Proprio allo scopo di valorizzare e tutelare questi preziosi luoghi ed il territorio rurale nel 2011, dal Comitato 100 Cascine, nasce l’Associazione 100 cascine. L’obiettivo è quello di “individuare e promuovere, in collaborazione con i centri di ricerca e le

istituzioni del territorio, politiche e normative che consentano di insediare nuove funzioni all’interno delle cascine” (http://100cascine.it/pages-24-obiettivi.html); questo per arrestare il continuo consumo di suolo e contemporaneamente tutelare il territorio rurale. Le cascine possono quindi essere un avamposto di pratiche sostenibili e di tutela

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della biodiversità. Tra le associate si trovano anche quattro cascine cremonesi: tra queste AGRITURISMO CASCINA FARISENGO (www.farisengo.it) risulta essere un caso di

particolare rilevanza. L’agriturismo è l’esempio classico di una cascina cremonese a pianta quadra ben conservata; la casa padronale è d’impianto quattrocentesco e a questa si aggiunge una piccola corte chiusa e più antica, il bocchirale che si trova nella parte centrale è un elemento tradizionale dell’architettura lombarda ed è il punto d’accesso al parco della tenuta. Attorno all’aia si sviluppano numerosi fabbricati adibiti un tempo alle funzioni più diverse: le barchessali depositi per le scorte, oggi sono adibiti a rimessa per carri, macchine agricole e attrezzi per le colture; le vecchie stalle sono state invece convertite a sala per ricevimenti. Attualmente gli spazi sono stati adattati per ospitare eventi e cerimonie, mentre a partire dall’estate del 2015 verranno anche inaugurate camere e suite per turisti, una parte degli edifici è anche sfruttata per esporre carrozze d’epoca e oggetti che fanno parte di un piccolo museo contadino. Nel passato la cascina è arrivata ad ospitare fino a 13 famiglie, 165 abitanti, diventando frazione del paese di Bonemerse.

Un caso esemplare di riconversione ad uso turistico di una struttura rurale di pregio è quello dell’AGRITURISMO BREDA DE’BUGNI (Castelverde), che attualmente offre servizio di

ristorazione, e si trova all’interno di una cascina-castello. La presenza di questo luogo era testimoniata già nel Quattrocento come un piccolo villaggio cinto da mura, ancora parzialmente conservate, e da un fossato, in cui la cascina era luogo di rifugio per gli abitanti nei momenti di pericolo. La famiglia che ora gestisce questo agriturismo ha acquistato la struttura, che custodisce ambienti di grande pregio, negli anni ’30 includendola inizialmente nello spazio dell’attività agricola e dal 1997 aggiungendo il servizio di ristorazione. Un luogo in cui le ricette di famiglia e i prodotti dell’orto vengono proposti in base al cadenzare delle stagioni, cui vengono affiancati vini selezionati con cura e custoditi nei sotterranei della cascina.