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2.3 La multifunzionalità in agricoltura, dalla terra al territorio.

4.1 Agricoltura, turismo e multifunzionalità

4.2.3 L’agriturismo in Lombardia

Per quanto riguarda l’agriturismo la legge regionale di riferimento per la Lombardia è la n. 31/2008 “Testo unico sulle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e

sviluppo rurale”109, integrata dalla successiva Legge n. 25 del 28/12/2011, che identifica

nell’agriturismo un veicolo per mantenere gli agricoltori sul territorio, valorizzare il patrimonio rurale ed i prodotti agricoli di qualità.

Il Regolamento Regionale n. 4 del 2008 di attuazione, con le modifiche ed integrazioni del 14/12/2011 (agricoltura.regione.lombardia.it) fornisce invece agli operatori gli strumenti pratici per avviare l’attività.

Nell’art. 3 del Regolamento Regionale vengono definite le caratteristiche delle aziende agrituristiche, differenziando gli agriturismi condotti a livello familiare e quelli svolti in forma aziendale. Viene considerata questa distinzione per porre alcune differenze nei limiti delle prestazioni, come il numero degli ospiti da poter accogliere per quanto riguarda pernottamento e ristorazione. Al comma 5 dell’art. 3 vengono poi precisate, in

108 DM 13 febbraio 2013

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un lungo elenco, le attività che sono considerate agrituristiche oltre all’ospitalità e alla somministrazione di pasti e bevande, tra cui:

 la degustazione in azienda dei propri prodotti;

 l’organizzazione di attività ricreative, culturali, seminariali, sociali-educative e naturalistico ambientali che valorizzino le tradizioni culturali locali, la civiltà rurale, il patrimonio storico-culturale, naturalistico ed artistico i prodotti tipici ed enogastronomici;

 lo svolgimento di attività sportive o escursionistiche e ricreative con le attrezzature messe a disposizione dall’operatore agrituristico;

 attività di pesca-turismo ed ittiturismo;  attività di ippoturismo;

 attività agri-turistico-venatori;

 attività finalizzata all’ospitalità, utilizzo ed addestramento di cani;

 attività didattiche incentrate sull’agricoltura: tecniche, trasformazione dei prodotti e tematiche ambientali, legame tra agricoltura ed alimentazione, tra cui anche azienda e fattoria didattica;

 fattoria sociale, agrinido e agriasilo, campi estivi e attività dedicate alla terza età;  fattoria del benessere, con attività irate alla cura ed al benessere psico-fisico,

tramite l’utilizzo di prodotti di produzione aziendale.

Si identificano gli scopi che vengono perseguiti tramite un sostegno dell’agricoltura per la promozione di forme di turismo rurale, quali:

 Permettere uno sviluppo sostenibile del territorio rurale,

 Disincentivare ‘abbandono delle zone rurali grazie all’aumento dell’occupazione anche tramite la diversificazione del reddito,

 Promuovere il recupero edilizio rurale per il suo valore storico-paesaggistico,

 Valorizzare le produzioni tipiche locali e di qualità collegate strettamente alle tradizioni enogastronomiche lombarde,

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 Diffondere una consapevolezza e conoscenza dell’ambiente e del patrimonio culturale agricolo (EAPRAL, 2008).

Al fine di perseguire questi fini viene delineato un programma triennale con iniziative di turismo rurale, educazione alimentare e fattorie didattiche, strade dei prodotti tipici, ambiente, storia, cultura e tradizioni locali (art. 159 comma 2, L.R. n. 31/2008) che portino ad una promozione della domanda e dell’offerta agrituristica. L’attività agrituristica è supportata dai fondi comunitari del PSR, in particolare, con riferimento al periodo 2007 – 2013, dalla misura 311° che finanzia gli investimenti destinati a strutture aziendali e all’acquisto di attrezzature, con l’obiettivo di favorire la diversificazione dell’attività agricola, produrre beni e servizi non agricoli, incentivare la permanenza delle popolazioni nelle aree rurali anche con la creazione di nuove opportunità occupazionali.

Già da alcuni anni, in Lombardia, viene utilizzato un marchio regionale di riconoscimento per gli agriturismi, che ne sancisce la reale identificazione come tali ed una classificazione tramite l’utilizzo, all’interno del marchio stesso, di uno, due o tre quadrifogli a seconda della valutazione qualitativa del servizio offerto (EAPRAL, 2008). In Lombardia le Fattorie didattiche sono una realtà consolidata già dall’inizio del nuovo millennio, insieme ad Emilia Romagna e Veneto è una delle regioni con il maggior numero di offerte di questo tipo, oltre che una delle prime a dotarsi di una legislazione dedicata e una Carta della qualità110.

Le Fattorie Didattiche della Lombardia sono aziende agricole/agrituristiche disponibili ed impegnate nell’educazione del pubblico ed in particolare nell’accoglienza e nell’educazione di gruppi scolastici e/o giovani accompagnati da adulti nell’ambito delle loro attività scolastiche e/o extrascolastiche (D.g.r. 11 ottobre 2002,

n.7/10598 Allegato A)

110 D.g.r. 11 ottobre 2002, n.7/10598

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La Carta della qualità definisce tutti i parametri e le caratteristiche che una fattoria didattica deve avere per essere definita tale, ma anche elementi quali la formazione degli operatori, l’accoglienza e la sicurezza.

Si riconosce l’esistenza una pluralità di proposte in relazione alla diversificazione delle realtà territoriali dando una definizione di quello che viene identificato come “un luogo di incontro e di trasmissione di conoscenze” (D.d.g. 20 dicembre 2002, n. 25615, Allegato A) che svolge una funzione sociale ed in cui viene presentata un’ampia gamma di proposte sui temi dell’educazione ambientale, alimentare, della ruralità, della capacità relazionale, la manualità, la motricità e la riflessione scientifica. Inoltre, la fattoria didattica, per essere tale deve adottare sistemi di produzione biologica, integrata o ecocompatibile, realizzando un’agricoltura sostenibile, improntando l’allevamento al benessere animale.

Considerando gli ultimi dati ISTAT riguardanti il settore agrituristico (2014) si può delineare un quadro generale della situazione in Lombardia. Nel 2013 gli agriturismi nella regione sono erano 1521, quasi cento in più rispetto all’anno precedente; una tendenza in crescita si è anche registrata nei servizi di alloggio, ristorazione, degustazione ed attività offerti dalle strutture.

Figura 14 Confronto del numero di agriturismi e servizi offerti in Lombardia tra 2012 e 2013

[Fonte: ISTAT Agriturismi, 2014]

1415 752 1019 116 673 1521 807 1060 144 722 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

Totale Alloggio Ristorazione Degustazione Altre attività

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Quasi il 40% degli agriturismi è situato in pianura, mentre il rimanente 60% è quasi equamente diviso tra le strutture di collina e montagna; questa tendenza è in opposizione rispetto a quanto accade a livello nazionale, dove la maggioranza delle strutture si trova proprio in aree collinari o montuose.

Nel 2013 sono 961 le aziende condotte da uomini e 560 condotte da donne (circa il 37% del totale), viene registrato un maggior incremento di strutture “in rosa” con un +9,6%, contro un +6,3 % per quelle al maschile. Confrontando le due annate si rileva anche che si è verificato un aumento di autorizzazioni agrituristiche, mentre le cessazioni sono calate tra il 2012 e il 2013 di quasi un punto percentuale.

Figura 15 Attività proposte dagli agriturismi della Lombardia

[ISTAT Agriturismo, 2014]

Dalla fig. 7 si può avere una panoramica di quelle che sono le attività maggiormente proposte dagli agriturismi lombardi: equitazione, fattorie didattiche, corsi e degustazioni sono quelle più diffuse e praticate, superate solo dalla sezione che riunisce proposte di vario tipo. È da sottolineare che solitamente gli agriturismi propongono anche più di un’attività alla volta, differenziando ancora di più la proposta.

0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500

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