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2.1 Le politiche europee per le aree rural

2.1.5 Lo sviluppo rurale nella programmazione 2014

L’accordo politico sulla nuova programmazione dei fondi europei riguardante il periodo 2014 -2020 si è chiuso il 26 giugno 2013, dopo un dibattito durato circa due anni che ha coinvolto Parlamento europeo, Consiglio e Commissione61 nel raggiungimento di un

accordo definitivo che ha definito e approvato i regolamenti di riferimento62.

61 Procedura introdotta dal Trattato di Lisbona

62La PAC è ora regolata da 5 testi che corrispondono ad altrettanti «capitoli» della riforma: Reg. (UE) n. 1307/2013 per i pagamenti diretti; Reg. (UE) 1308/2013 per l’OCM unica (misure di mercato); Reg. (UE) n. 1305/2013, per le politiche di sviluppo rurale; Reg. (UE) n.1306/2013 per le misure a carattere

orizzontale (finanziamento, gestione e monitoraggio); Reg. (UE) n. 1310/2013 per la fase transitoria della programmazione di sviluppo rurale

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Figura 4 Uno sguardo d'insieme sulla nuova PAC

[Fonte: INEA, AA. VV., 2014]

Il primo pilastro oggi riguarda le politiche di mercato, quindi: i pagamenti diretti, disaccoppiati63 grazie alla Riforma Fischler e all’Health Check, ma anche orientati alla

promozione di comportamenti sostenibili da parte degli agricoltori, e la cosiddetta OCM unica64. I finanziamenti riguardanti il primo pilastro prevedono un maggiore

orientamento al mercato e il rafforzamento della rete di sicurezza per gli agricoltori. A livello comunitario viene definita una politica di cornice, su cui poi Stati e regioni

63 L’attuale “pagamento unico”, che raccoglie tutti i vecchi pagamenti storci riuniti in un regime unificato

di aiuti disaccoppiati, verrà sostituito da sette componenti, alcune da attivare obbligatoriamente, altre facoltative (pagamento base, verde, ai giovani agricoltori, ridistributivo sui primi ettari, per le zone soggette a vincoli naturali, aiuti accoppiati facoltativi e regime per i piccoli agricoltori). I pagamenti diretti riguarderanno gli “agricoltori attivi”, quindi quelli la cui attività è rilevante o comunque attività principale e saranno calcolati su base regionale. L’attivazione avverrà a partire dal’1 gennaio 2015, per il 2014 è prevista una proroga della riforma. (inea.it)

64 OCM unica, o Organizzazione Comune del mercato unica, ovvero un quadro giuridico unico che

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intervengono, adattandola alle loro esigenze e caratteristiche peculiari dei territori, dell’economia e della società in cui verrà applicata. I finanziamenti riguardanti il primo pilastro vengono stanziati totalmente dall’UE tramite il Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e per l’Italia, in questo periodo di programmazione, le risorse ammontano a circa 27 milioni di euro totale da dividere in sette anni (www.inea.it). Il secondo pilastro si occupa invece delle politiche di sviluppo rurale, in cui le novità più rilevanti riguardano la governance e la rinnovata spinta ad integrazione e complementarietà con la politica di coesione territoriale. In linea con la strategia Europa 202065 e con gli obiettivi più generali della Politica agricola europea si possono

individuare tre obiettivi riferiti al lungo termine nella politica di sviluppo rurale relativa al periodo 2014 – 2020, che riguardano: competitività del settore primario, una gestione sostenibile delle risorse naturali e azioni per il clima, un equilibrato sviluppo territoriale riguardante economie e comunità rurali (www.ec.europa.eu/).

La programmazione è organizzata sulla base di:

 Quadro strategico comune per tutti i Fondi strutturali (FESR e FSE), per il Fondo Europeo agricolo per lo sviluppo rurale e per il Fondo europeo per la pesca (FEAMP) a cui è stato affiancato un position paper in cui la Commissione ha segnalato alcuni interventi prioritari;

 Accordo di Partenariato66 nazionale che definisca la strategia dello Stato, integri

l’azione dei Fondi e delinei i punti della programmazione, gli obiettivi e la strategia singola e unitaria dei fondi e le regole comuni, in questo modo, attraverso 11 obiettivi tematici vengono armonizzate le varie politiche regionali;

65 Europa 2020 è la strategia decennale, varata nel 2010 dall’Unione Europea, volta alla crescita e

all’occupazione. L’obiettivo non è solo il superamento della crisi, ma anche il colmare le lacune del modello di crescita europeo, creando condizioni di crescita più intelligenti, sostenibili e solidali. Sono cinque gli obiettivi quantitativi che ci si è prefissati entro il termine e riguardano tematiche quali: occupazione, ricerca e sviluppo, clima ed energia, istruzione, integrazione sociale e riduzione della povertà (www.ec.europa.eu).

66 Accordo di partenariato, ovvero “un documento preparato da uno Stato membro con il coinvolgimento dei partner in linea con l’approccio della governance a più livelli, che definisce la strategia e le priorità di tale Stato membro nonché le modalità di impiego efficace ed efficiente dei fondi SIE al fine di perseguire la strategia dell’Unione p per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e approvato dalla Commissione in seguito a valutazione e dialogo con lo Stato membro interessato” Reg. 1303/13 art. 2

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 Programmi operativi nazionali e/o regionali per ciascun fondo;

 Strategie di sviluppo locale su scala territoriale ridotta da elaborare tramite il LEADER e con il Community-led local developement67.

Nel Regolamento (UE) n. 1305/2013, sono state definite sei priorità tematiche d’intervento68, ogni priorità è declinata in una serie di tracce tematiche, o focus area,

che hanno la funzione di guidare il programmatore nella scelta delle misure da attivare e nella definizione dei budget finanziari necessari al raggiungimento degli obiettivi:

1. Promuovere il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali,

- Stimolare l’innovazione e la base di conoscenze,

- Intensificare i collegamenti tra la ricerca e l’innovazione nel settore agricolo forestale,

- Incoraggiare l’apprendimento lungo l’arco di tutta la vita e la formazione professionale nel settore agricolo-forestale.

2. Potenziare in tutte le regioni la redditività delle aziende agricole e la competitività dell’agricoltura in tutte le sue forme e promuovere tecnologie innovative per le aziende agricole la gestione sostenibile delle foreste,

- Facilitare la ristrutturazione delle aziende agricole con problemi strutturali,

- Favorire una ripartizione equilibrata delle fasce d’età nel settore agricolo. 3. Promuovere l’organizzazione della filiera alimentare (comprese trasformazione e commercializzazione dei prodotti, il benessere degli animali e la gestione dei rischi del settore agricolo),

67 Community Led Local Developement (CLLD) o sviluppo locale di tipo partecipativo: “un insieme coerente

di operazioni rispondenti a obiettivi e bisogni locali e che contribuisce alla realizzazione della strategia dell’Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e che è concepito ed eseguito da un gruppo d’azione locale” (Reg. 1303/13 art. 2 comma 19) e rappresenta gli interessi socio-economici locali pubblici e privati. È sostenuto principalmente da risorse per lo sviluppo rurale (FEASR) ma si avvale anche di risorse provenienti da Fondi strutturali e FEAMP.

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- Migliorare l’integrazione dei produttori primari nella filiera agroalimentare tramite regimi di qualità, promozione nei mercati locali, filiere corte, associazioni di produttori e organizzazioni interprofessionali, - Sostegno alla gestione dei rischi aziendali.

4. Preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all’agricoltura e alla silvicoltura,

- Salvaguardia e ripristino della biodiversità,

- Miglioramento della gestione delle risorse idriche, - Miglioramento della gestione del suolo.

5. Incentivare l’uso efficiente delle risorse ed il paesaggio ad un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale; 6. Adoperarsi per l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo

economico delle zone rurali

- Favorire la diversificazione, la creazione di nuove piccole imprese e l’occupazione,

- Stimolare lo sviluppo locale nelle zone rurali,

- Promuovere l’accessibilità, l’uso e la qualità delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle zone rurali.

(www.enrd.ec.europa.eu, www.rgs.mef.gov.it)

I nuovi Programmi di Sviluppo Rurale potranno prevedere anche sottoprogrammi tematici che possono riguardare in particolare giovani agricoltori, piccole aziende, zone montane o filiere corte69. Viene inoltre confermato tra gli strumenti d’intervento

l’approccio LEADER, da integrare con il CLLD e le risorse provenienti dai Fondi. Il secondo pilastro è co-finanziato dall’Unione europea tramite il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e dagli Stati membri.

All’Italia per questo periodo sono stati assegnati 52 miliardi di euro, divisi in 27 miliardi per il primo pilastro, 21 per il secondo e 4 per l’Organizzazione Comune di mercato. A

69 Art. 8, Reg. (UE) 1305/2013

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livello nazionale vengono riprese le linee guida evidenziate negli anni scorsi quali l’agricoltore attivo70, convergenza, pagamenti diretti e accoppiati ed aiuti ai giovani.