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Cenni storici

Nel documento L ITALIANO IN EGITTO E ITALIANI D EGITTO (pagine 23-26)

3. Presenza italiana in Egitto nel XIX secolo

3.1. Cenni storici

L'Ottocento è un secolo così importante nel corso della storia tra l'Italia e l'Egitto, e più precisamente tra gli italiani e l'Egitto di Muhammad 'Ali.

30 G. Mariti, Viaggi, col. I, tomo I, p. I.

31 Mahmoud Khalil, Metamorfosi dell'odeporica italiana nel secolo XIX, cit., p. 7

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Quell'Egitto, uscito dall'esperienza della spedizione francese di Napoleone, scosso dopo questo incontro/scontro tra l'Oriente arabo-islamico da una parte e l'Occidente europeo dall'altra parte.

Infatti questo evento è considerato da molti storici come lo spartiacque della storia moderna del paese.

Anche se a onor del vero, l'Egitto ottomano del XVIII secolo non era stato completamente decadente, «germi e primizie di quella che sarà la rinascita degli inizi dell'Ottocento si erano già manifestati»32.

Una prova evidente può essere trovata, ad esempio, negli sforzi di 'Ali Bey Al-Kabir (il Grande)33. Un leader riformista che preavvisava l'avvento di Muhammad 'Alì (1769-1849) che ha avuto, rispetto a lui, più fortuna.

Muhammad 'Alì, nel suo lungo regno (1805-1848), è considerato da molti come il fondatore della modernità egiziana. Nei suoi anni al potere in Egitto, ha avviato molteplici riforme34. Aveva molta fiducia, tra l'altro, nei suoi consiglieri italiani.

Partendo dall'esercito, Muhammad 'Alì chiese aiuto a vari esperi europei, prima il piemontese Luigi Calligaris, quindi una serie di soldati ex napoleonici, avventurieri francesi35.

Anche nel campo della sanità, la presenza italiana era di un certo rilievo qualitativo già agli albori del XIX secolo:

32 Massimo Campanini, Storia dell'Egitto contemporaneo. Dalla rinascita ottocentesca a Mubarak, Roma, Edizioni Lavoro, 2005, p. 14

33 'Ali Bey Al-Kabir (il Grande) fu un abile capo mamelucco, governò per pochi anni (dal 1760 al 1773 e non consecutivamente), ma cercò di eseguire delle importanti riforme nel paese, come il suo tentativo di regolare e modernizzare il sistema fiscale, con il fine di finanziare l'esercito, con cui cercò di sottrarre la Siria e l'Hijiaz, con le prime città islamiche, Mecca e Medina.

34 «Anche se esse furono intraprese non tanto nell'interesse del paese e della popolazione indigena, quanto nell'interesse patrimoniale della famiglia del sovrano e del suo clan turco-albanese». Massimo Campanini, Storia dell'Egitto contemporaneo. Dalla rinascita ottocentesca a Mubarak, cit., pp. 19-20

35 Ivi., p. 21

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Il primo profilo di un certo interesse lo riscontriamo nel servizio medico-farmaceutico dell'armata egiziana. Quando il chirurgo francese Clot Bey giunse nel 1825 in Egitto, questi si servì dei medici italiani già operanti in sede (Bosari, medico personale del viceré nonché presidente del neo Consiglio di Sanità, poi Caracucci, Martini ed il farmacista Alessandri) per riorganizzare un primo servizio militare36.

Basta sapere che la prima stamperia in Egitto è costruita con l'aiuto di esperti e tecnici italiani (1820), e che il primo frutto di questa stamperia fu un dizionario italiano - arabo, edito nel 1822. Per non parlare del ruolo italiano nella fondazione e gestione delle poste egiziane, e dell'architettura di stampo italico, che dopo tutti questi anni, resiste ancora e affascina l'occhio in mezzo alle strade del centro del Cairo e di Alessandria d'Egitto.

Nel 1859 cominciano i lavori per lo scavo del canale di Suez, un progetto colossale, che sarà compiuto solo nel 1869. L'idea del canale è molto antica, e nel percorso dei secoli c'erano vari tentativi di:

ripristinare il canale iniziato forse dai Tolomei e portato a termine dall'imperatore Traiano per collegare il Mediterraneo con il Mar Rosso attraverso il delta del Nilo.

Un animatore di uno di questi tentativi, fu italiano, intorno al 1586, un calabrese passato all'Islam e divenuto ammiraglio supremo della flotta ottomana: Ulug Ali, noto in forme diverse nei documenti e nelle storie italiane, da Occhialì a Uccialì37.

Nei secoli successivi l'idea del canale viene ripresa da diversi studiosi e pensatori; fra questi il gesuita Francesco Schinardi, il mercante veneziano Carlo Rossetti, il matematico ed ingegnere idraulico veronese Anton Maria Lorgna38.

36 Aldo Prinzivalli, Ospedali e medici italiani in Egitto tra Ottocento e Novecento, in Oriente Moderno, Nuova serie, Anno 88, Roma, Istituto per l'Oriente C. A. Nallino, 2008 p. 169

37 Salvatore Bono, Il canale di Suez e l'Italia, in «Mediterranea» rivista di ricerche storiche, Anno III - Dicembre 2006 pp. 411-412

38 Ibidem.

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Dopo vari tentativi, il canale sarà realizzato nell'Ottocento, dal francese Ferdinando de Lesseps su progetto dell'ingegnere trentino Luigi Negrelli39. Al progetto collaborano, tra l'altro, molti italiani tra lavoratori ed ingegneri40.

Nell'ambito dei festeggiamenti per l'inaugurazione del canale, all'Opera del Cairo viene rappresentato il Rigoletti di Giuseppe Verdi e nell'occasione il khedive chiese al grande compositore di comporre un'altra opera: sarà l'Aida, la cui prima avviene al Cairo il 24 dicembre 1871.

3.2. Geografici e archeologi in Egitto

Sotto il regno di Muhammad 'Ali e dei suoi discendenti, l'Egitto diventa la meta di molti viaggiatori ed esploratori italiani. Mahmoud Khalil ha dedicato un testo denso e concentrato sull'argomento, in cui vengono studiati vari testi di letteratura di viaggio in Egitto nel secolo XIX.

Tra i viaggiatori italiani, si può accennare all'opera di Giovan Battista Belzoni. Le sue opere rappresentano un punto di svolta nella scrittura sull'Egitto, anche se sono di più dedicate alle sue scoperte archeologiche.

Dopo Belzoni, si può fare accenno anche al testo di Giovanni Battista Brocchi, Giornale delle osservazioni fatte ne' viaggi in Egitto, nella Siria e nella Nubia da G. B. Brocchi, scritto tra 1822 e 1824, ma stampato postumo tra 1841 e 1843.

39 Per approfondimenti, si veda Paolo Maltese, Storia del canale di Suez. L'Egitto e il canale 1833-1956, Trento, Edizioni il Formichiere, 1978

40 Come è il caso, ad esempio, del padre di Giuseppe Ungaretti. Venuto in Egitto per lavorare agli scavi del canale. Morto, due anni dopo la nascita del figlio, a causa di un incidente al cantiere del canale (secondo quanto dichiarato da Ungaretti stesso). Anche se la data è successiva all'apertura del canale. Il canale è aperto nel 1869. Il padre di Ungaretti muore nel 1890.

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