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Cernuda e la Generación del 27

Il carattere riservato e la personalità, a tratti spigolosa, fanno di Luis Cernuda una figura sui generis all’interno del gruppo del ’27 o, come lui lo definisce, “del 1925”90. Infatti, pur condividendo con i colleghi il rispetto per la tradizione letteraria e, al tempo stesso, la voglia di ricercare un linguaggio nuovo per l’espressione poetica, sin da subito Cernuda dà prova

90 L. Cernuda, Estudios sobre poesía española contemporánea, Madrid-Bogotá,

Guadarrama, 1957, p. 182. Lo stesso Cernuda spiega così il motivo che lo porta a etichettare il gruppo con tale denominazione: “A falta de denominación aceptada, la necesidad me lleva a usar la de generación de 1925, fecha que, aun cuando nada signifique históricamente, representa al menos un término medio en la aparición de sus primeros libros” (cfr. Ivi).

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di voler intraprendere un cammino solitario e personale, tanto da arrivare a non menzionarsi tra i suoi membri, negli scritti in cui affronta la questione91. Il suo nome non figura tra quello dei colleghi: Jorge Guillén, Gerardo Diego, Dámaso Alonso, Rafael Alberti, Vicente Aleixandre, Manuel Altolaguirre, Emilio Prados, Federico García Lorca, Pedro Salinas. Eppure, è proprio la frequentazione con Salinas a rivelarsi fondamentale per la sua carriera, dal momento che è grazie a lui che Cernuda fa ingresso nel mondo delle tertulias, dei banchetti e dei circoli letterari, riuscendo persino a prendere parte alla riunione che sancisce formalmente la nascita della Generazione92, nel dicembre del 1927, nell’Ateneo di Siviglia. Come è noto, l’occasione dell’incontro è il trecentenario della morte di Luis de Góngora, uno dei massimi esponenti della letteratura dei Secoli d’Oro e del culteranesimo, che il gruppo poetico prende come modello di riferimento. Ciascun autore, però, nel recuperare da Góngora alcune caratteristiche, come il culto dell’immagine, il rifiuto dell’ordinarietà e l’ampio uso della metafora, continua a perseguire il proprio genere e stile preferito, a seconda della propria formazione o inclinazione. Lo confermano le parole di Dámaso Alonso: “Lo que me maravilla en esa generación […] es la intensa personalidad artística de sus componentes, lo vario y netamente diferenciado de sus voces”93. La posizione di Cernuda, ad esempio, risulta singolare nella misura in cui il poeta adotta una scrittura - almeno negli ultimi anni - meno altisonante e infarcita di ornamenti, ma più chiara e diretta, che predilige, alla forma, il contenuto. Questo ha portato la critica a ritenere che, ciò che li accomuna, più che la tecnica e la tematica, sia

91 M. A. Panza, “Luis Cernuda: la realizzazione del desiderio”, Tesi di Dottorato, Alma

Mater Studiorum, Università di Bologna, Dottorato di ricerca in Iberistica, ciclo XXIV, discussa il 28 maggio 2013, p. 16 [http://amsdottorato.unibo.it/id/eprint/5459, ultima consultazione il 14-04-2018].

92Altresì nota come “Generación de la República”, “Generación de las Vanguardias”,

“Generación de la amistad”, “Generación Guillén-Lorca” (dal nome del membro più anziano al più giovane) o “Generación de la Dictadura”. Quest’ultima denominazione, in realtà, è poco accettata perché con il franchismo i poeti del Gruppo “no tuvieron nada que ver” (cfr. V. Gaos, Antología del grupo poético del 27, Madrid, Anaya, 2 ed., 1969, p. 7).

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l’estrazione borghese, una educazione simile, l’esercizio dell’attività di docenza, e soprattutto, un profondo legame di amicizia, come afferma Miguel J. Flys:

El grupo de poetas que se suele llamar la Generación del '27 [...] presenta características peculiares que sólo de una manera amplia permiten definirlo como una generación. Aunque se cumple la mínima condición de coetaneidad, ni se puede hablar de caudillaje ni de rasgos comunes de técnica, estilo o temática, ni de ninguna influencia literaria decisiva. La única vinculación innegable es la de un estrecha amistad entre los hombres que constituyen el grupo. Muy acertadamente, pues, lo llama José Luis Cano: la generación de la amistad94.

Al di là delle specificità dei singoli componenti, la Generazione del ’27 realizza una sintesi di passato e futuro, tradizione e innovazione. Nel volgere lo sguardo all’indietro, infatti, non tralascia di aprirsi alle nuove correnti straniere avanguardiste, diffusesi ormai in tutta Europa, quali l’ultraismo, il creazionismo, il surrealismo, il dadaismo, il cubismo, il futurismo. Tutte queste estetiche concorrono alla formazione poetica del gruppo, i cui membri, però, a differenza dei colleghi europei, fautori di tali movimenti, non mostrano simpatie per alcun partito o ideologia95: il desiderio di voler conferire nuovo prestigio alle lettere spagnole è tale da mettere a tacere possibili contrasti politici e discrepanze simili. Da un lato, quindi, i poeti del ’27 recuperano la tradizione letteraria erudita e restituiscono prestigio alla poesia popolare spagnola, riscattando forme poetiche tradizionali come il romance, la canción, il villancico; dall’altro, si lasciano ispirare dalle novità artistiche coeve, per creare un linguaggio di espressione completamente nuovo, che permetta loro di affrontare i tradizionali temi del destino, dell’amore, della morte, in maniera diversa:

94 M. Jaroslaw Flys, “Introducción”, in L. Cernuda, La Realidad y el Deseo, ed. de M.

Jaroslaw Flys, Madrid, Castalia, 1983, p. 12.

95 Il movimento di Filippo Tommaso Marinetti, ad esempio, di cui il Manifesto - pubblicato

nel 1909 - rappresenta il principale veicolo dei suoi principi fondamentali, era apertamente un sostenitore delle camicie nere.

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Todos ellos parecen oscilar entre dos polos: lo puramente estético, artístico, y lo esencial sencillo: las innovaciones europeas y la tradición nacional. No han echado en olvido los consejos de los escritores del 98: europeizarse, pero“chapuzándose en el pueblo”96.

Da questo punto di vista Cernuda risulta fortemente in linea con gli altri membri della Generazione. Anzi, è proprio Cernuda ad individuare nella generazione poetica del ’27 quattro fasi - di influenza formale ed estetica - che anche lui attraversa: la predilezione per la metafora, l’attitudine classicista, l’influenza gongorina e, infine, l’influenza surrealista97. Ma la volontà di raggiungere quanti più destinatari possibile e l’esigenza di esprimere la propria vicenda esistenziale in termini più comprensibili e chiari lo spingono ad abbandonare la poesia del 27, ormai sempre più ermetica e complicata per un lettore non abituato ad un “lenguaje trabajado con exquisito rigor” e “poco familiarizado con imágenes y símbolos que desafían los principios retóricos de la tradición que llega hasta el Modernismo”98. Proprio su questo versante Cernuda dimostra la sua eccezionalità all’interno del gruppo, non limitandosi ad attingere al repertorio - ben fornito - delle lettere spagnole antiche o ad aprirsi alle novità estetiche europee, ma nell’“aderire ai fondamenti delle teorie filosofiche del XIX secolo, rinunciando al contempo ad una condizione di dipendenza, ma individualizzandole”99. Presto Cernuda abbandona lo sperimentalismo metrico delle avanguardie - in particolare il surrealismo, a cui più di ogni altro membro della Generazione si avvicina - e si inoltra nella ricerca di una poesia più intima ed eloquente, che egli ravvisa nel Romanticismo. La sua poesia, infatti, “por el fuego y la pasión con que canta el sentimiento amoroso”100 è inequivocabilmente romantica. Come vedremo meglio più avanti, Cernuda è il primo autore spagnolo a

96 B. Ciplijauskaité, Deber de plenitud: la poesia de Jorge Guillén, México, Secretaría de

educación pública, 1973, pp. 12-13.

97 L. Cernuda, Estudios sobre poesía ..., op. cit., p. 196.

98 V. De Lama, Poesía de la Generación del 27. Antología crítica comentada, Madrid,

Editorial EDAF, 2004, p. 13.

99 M. A. Panza, “Luis Cernuda: la realizzazione…”, op. cit., p. 23.

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manifestare interesse per il romanticismo europeo. Per usare le parole di Gabriel Insausti, l’incontro di Cernuda con la cultura romantica “fue un re- conocimiento, la comprobación de algo que él ya había anticipado”101, dal momento che l’autore ancor prima di conoscere il romanticismo storico si dimostra in grado di comprenderne lo spirito. D’altronde la sua autoesclusione dal Gruppo, verificatasi “non nei termini di mera etichettatura formale, ma di sostanziale differenziazione della sua personale intelaiatura estetica ed esclusivismo formale”102, lo conduce a scegliere un sentiero alternativo a quello dei colleghi.

Nell’evoluzione della Generazione del ’27, possiamo individuare almeno tre fasi. La prima, della durata di un biennio, coincide con la coltivazione della poesia pura e lo splendore delle avanguardie; la seconda, dal 1929 al 1936, dominata dalla corrente surrealista, è caratterizzata da un ritorno alla poesia rehumanizada e alla riscoperta di sé e della propria interiorità: complice il delicato periodo storico, la poesia si apre ora alla descrizione di sentimenti quali l’amore, la nostalgia, la frustrazione, l’ansia della perdita. Vari avvenimenti contribuiscono allo scioglimento del gruppo, ma non al legame affettivo tra i suoi membri, che diede prova di perdurare nel tempo. In primis, i poeti più maturi sentono l’esigenza di trovare un proprio posto nel mondo letterario, senza dover cercare il sostegno in una poetica comune; in secondo luogo, l’avvento della guerra civile e i cambiamenti politici, a livello nazionale e internazionale, avviano gli autori a esercitare una poesia comprometida, impegnata da un punto di vista politico e sociale. È questa la fase conclusiva della Generación, il cui tramonto definitivo è segnato dall’esilio repubblicano.

101 G. Insausti Herrero-Velarde, La presencia del romanticismo inglés en el pensamiento

poético de Luis Cernuda, Pamplona, Eunsa, 2000, p. 28.

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2.3 La parentesi inglese: la poesia romantica e meditativa di Cernuda