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Nel documento VITA DI (pagine 157-161)

B7

A

contatto con questa realtà quotidiana,

il

Cooperatore eviterà atteggiamena negatiui:

la

passività inerte

e

paurosa,

il

disinteresse

e

l'assenteismo egoistico, l'integrismo nostalgico del passato

o il

velleitarismo rivoluzionario

e

inconcludente.

Come eviterà

tutto ciò?

Assumendo

un

atteggiamento positiao

in

comunione con

la

Chiesa locale: quello ddf

inpe-grn

realistico, costante

e

coraggioso lungo una triplice linea d'azione: 1) risanare costumi e istituzioni non rispettose del-la dignità della persona urnana, liberandole dall'egoismo, dal-l'oppressione, dalla violenza, dal fatto

di

venire ritenute

valo-ri

assoluti;

2)

integrare

i

valod umani

e

cristiani

di ieri

con

quelli

emergenti nell'oggi,

e

contribuire

a

mantenere

ed

a

far

funzionare rettamente struthlre sane

e

tuttora valide, nel rispetto della

loro

giusta autonomia;

J)

rinnovare mentalità,

leggi, forme otganazative non

più

adeguate alle mutate con-dizioni ed esigenze,

e

favorire così

un

effettivo

e più

gene-rale progresso civile, sociale, culturale, economico

e

politi-co 10.

11.5.5. <<OppnA pER RENDERLE pru coNFoRMr Arr-E EsrcENzE EVANGELTCHE» (enr. 11

§

1)

Ma in

base

società atruale è

a

quali

pluralista:

ideali

assolverà

tali

compiti? La si può dire che Ia situazione nor-male

è

quella che vede convivere persone

con

una diversa visione della vita, anche se

a

volte

si

dicono

tutte

cristiane.

Si tratta allora

di

farsi guidare dai componamenti e

insegna-menti del Signore Gesù e, cioè, dalle << esigenze evangeliche

di

libertà,

di

giustizia

e di

fratemità >>, come dice

il

testo re-golamentare.

Il

significato evangelico

di

questi termini verrà esposto

a

cofirmento dell'articolo 14.

È utile qui

fare alcuni accenni concreti.

si uatta dt

far conoscere

gli

ideali del Vangelo

e di

testimoniarli;

si

tratta

di

riconoscere

i

valori cristiani presenti nelle persone con cui si vive

e

si lavora,

e di

condurle ad accenare

il dirino

ed

il

dovere

di tutti

nell'organizzare la vita sociale

in

modo che

il

ilouarrenlo.

I

Salesiani di Don Bosco oggi (Elle Di Ci, Torino L97l) 22-)6.

10 Cf LG l6bc; AA 7b, L3a; GS ,0,

)7,

42s.

138

rispetto e la promozione della persona umana siano garantiti

e favoriti al

massimo;

si

tratta

di

dare volentieri

la

propria collaborazione a quanti mirano a identici e validi obiettivi, e

fare

in

modo che si radichi nel maggior numero possibile di persone

il

convincimento che

un retto

ordinamento sociale

ha

tutto

da guadagnare da una fede, da una speranza

e

da una carità cristiana illuminante

e

aderenti al corso della

sto-rjalr.

Riferendosi alle varie

forme di

ateismo contemporaneo che fanno appello,

per

giustificarsi, all'impegno

per

l'uomo, la Gaudium et spes dichiara: <<

La

Chiesa crede che

il

ricono-scimento

di Dio non si

oppone

in

alcun modo alla dignità dell'uomo, dato che questa

dig"ità

trova

proprio in Dio

il suo fondamento

e la

sua perfezione

(...).

Inoltre essa inse-gna che

la

sperunza escatologica non diminuisce l'importanza degli impegni terreni,

ma

anzi

nuovi

motivi a

sostegno dell'atnrazione

di

essi.

Al

contrario, invece, se manca la base religiosa

e la

speranza della

vita

etema,

la

dignità umana viene lesa

in

maniera assai gtave, come

si

costata spesso al

glomo d'oggi » u.

1L.5.6. << Sr nqspnrscE, sEcoNDo LE pRopRrE cApACrrA E DISpoM-BILITA, NEIIF STRU"TTURE CT]LTURALI, SINDACALI, SOCIO-POUTTCHE» GRT. 11

§

1)

Nei pur

differenti contesti affuali,

gli

elencati interventi

nel

sociale

non

possono essere concepiti

in

maniera indivi-dualistica

e

athmti

in

modo isolato.

Per

essere efficaci, ri-chiedono

in via

ordinaria

la

presenza attiva

e

responsabile dei fedeli laici

in

quegL organismi (per es.

partiti,

sindacati,

gruppi

d'opinione, comitati

di

quartiere, associazioni

di

fa-miglie...) che,

attraverso I'analisi

della

situazione,

la

pro-grammazione

di

obiettivi concreti e

la

elaboruzione

di

strate-gle di

intervento, favoriscono un'azione

unitaria,

incisiva, aderente alle diverse situazioni

e

condizioni localiu.

Il

Regolamento, coerente anche

in

questo campo con

LG 36bcd; AA 7, 13; GS 43b.

AA 2lc.14; GS 67ss, 7lss.

r1

cf

'2 GS

DCf

D9

un'impostazione generale,

non

massimalista ma realista, non impone impegni esorbitanti

o

comunque scoraggianti; propo-ne impegni esigenti ma appropriati

a

ciascuno

e per lo

più già inerenti

al

suo lavoro

o

alla sua professione: driede che

il

Cooperatore

si

inserisca

in tali

strutture << secondo

le pro-prie

capacità

e

disponibilità ».

11.5.7. Uounu E DoNNE NUou

(em.

11

§

1)

Presi nel loro insieme,

gli

impegni elencati indicano cosa

vuol

dire per il

Cooperatore

e la

Cooperatrice essere colla-boratore

di Dio

creatore e testimone

di

Cristo

in

questo

set-tore

importante dell'esrstenza cristiana. Tale compito

è

ben

sintettzzato

dal

seguente appello

del

decreto concthare Ad Gmtes: <<

In

essi

[uomini e

donne cristiani] deve realmente apparire

l'uomo

nuovo c-he

è

stato creato secondo

Dio

in giustizia

e

santità della

verità (d Ef 4,24).

S'ntende che questa vita nuova devono esprimerla nell'ambito della società

e

civiltà della

propria

patria,

e nel

rispetto delle tradizioni nazionali » la.

È

da questi uomini e donne nuovi che si possono atten-dere comunità credenti e frateme, e un'umanità rinnovata 15.

11.6.

Linee

d'azione dell'Associazione

Il.6.l.

AssocrezowE «ApARTrrrcA, (anr. 11

§

2)

L'Associazione

dei

Cooperatori <<

è

estranea ad ogni po-litica

di

partito

».

Tale sua caratteristica rispecchia

le

inten-zioni dichiarate

di

don Bosco Fondatote, come

si è

già do-cumentato

in

precedenza 16.

Tale sua

configurazione <( apartitica

» è pure

richiesta dalla « sua natura ecclesiale »>, come recita

il

pamgrafo

2

del-l'articolo.

In

effetti, essa

è

un'Associazione pubblica

di

fede-Ii

»

che <. collaborano attivamente alla missione [salesiana] in

nome della Chiesa»

(art. 6).

Come tale ha rapporti

partico-1a AG 21c.

1' Cf GS lob.

16 Si veda sopra al n. 11.1

t40

lari

con

la

gerarchia ecclesiastica, opera <<

in

suo nome )>, ne coinvolge

la

responsabilità: ciò comporta l'astenersi dal pren-dere parte a politiche

di

partito,

a

garunzia

di

libertà d'azio-ne dell'autorità ecclesiastica nei confronti dei

partiti

politici.

Cosa vuol dire,

in

concreto, che l'Associazione <<

è

estra-nea

ad ogni

politica

di

partito?

» Vuol dire

che

non è,

può trasformarsi

in un

gruppo che affianca

o

sostiene

o

co-munque opta per l'adesione ad

un

determinato partito, con

la

conseguente assunzione

di

scelte

e

strategie,

di

metodi e

meccanismi

e di

ideologie

proprie di tale partito.

Nella

Nel documento VITA DI (pagine 157-161)