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dei suoi doni spirituali. A tale scopo don Bosco offre i grandi criteri ispiratori della sua pedagogia preventiva

Nel documento VITA DI (pagine 124-129)

Si impegna, insieme, per

la

crescita cristiana dei familiari facendo

in

modo che

la

propria famiglia sia una comunione

di

persone che rivela

la

sua fede

in Dio

ed

il

suo amore a

t

Cf ad es., S. AcosrNo, Sermo 94: PL 18, 180s.

6 Cf S. Grovemu Crusosrouo, In Genes. Serm. 62: PG 54, 607; inol-tre GS 48d.

t04

Lui,

particolarmente nella preghiera fatta

in

comune

e

riem-pita della stessa

vita

della famiglia: << gioie

e

dolori, speranze

e

tristezze, nascite

e

compleanni, annivetsari delle nozze dei genitori, partenze, lontananze

e ritorni,

scelte importanti e

decisive,

la

morte

di

persone care, ecc., segnano l'intervento dell'amore

di Dio

nella storia della famiglia, così come

devo-no

segnare

il

momento favorevole per

il

tendimento

di

gra-zie, per l'implorazione, per l'abbandono fiducioso al comune Padre che

è

nei cieli »> 7. Facendo

in

modo, inoltre, che tale preghiera privata

trovi il

suo naturale sbocco nella

progressi-va

pan«ipazione

di tutti i

membri della propria famtgla

al-la

liturgia della comunità cristiana locale, centrata sull'Euca-restia, soprattutto domenicale

e

festiva,

e

sugli

altri

sacra-menti,

in

particolare

quelli

delT'inaiazione cristiana

dei

figli.

Facendo

in

modo, ancora che

la

propria famiglia sia, coi

fatti, una

scuola

di

autentica

vita

cristiana,

di

vicendevole santificazione,

di

reciproca testimonianza

e di

efficace azione apostolica.

In

sintesi, facendo

in

modo che

la

propria fami-glia manifesti attorno a sé, attraverso l'amorevole

cooperazio-ne di tutti i

suoi membri, l'amabile presenza

del

Salvatore

del

mondo8.

8.4. <( Cura

i

legami

di

patentela con particolare affenzione verso

i

giovani

e gli

anziani »

Quest'alro impegno del Cooperatore è ispirato da alcuni testi autorevoli dell'esortazione apostolica

di

Giovanni Paolo

II

dedicata alla famigba. Se ne trascrivono

qui

ampi stralci perché

ne

sono

un

ottimo co[rmento.

Legami di parmtela: <<La comunione coniugale costituisce

il

fondamento sul quale si viene edificando la

più

ampia co-munione della famiglia, dei genitori

e

dei

figli,

dei fratelli e

delle sorelle tra loro, dei parenti

e di

akri familiari. Tale co-munione

si

radica nei legami naturali della carne

e

del san-gue,

e si

wiluppa trovando

il

suo pedezionamento propria-mente umano nell'istaurarsi

e

nel maturare

di

legami ancora

7 8

FC 59,

Cf LG )5c, 4ld; AA 1lde; GS 48cd, 52b.

105

più

profondi e ricchi dello spirito: l'amore, che anima

i

rap-porti

interpersonali

dei

diversi membri della famiglia, costi-tuisce la forza interiore che plasma e vivifica la comunione e

la

comunità familiare » e.

Attenzione uerso

i più

giouani: « Nella fanigha, comunità

di

persone, deve essere riservata una specialissima attenzione

al

bambino, wiluppando una profonda stima

per la

sua di-gnità personale, come pure

un

grande rispetto

ed un

gene-roso servizio

per i

suoi

dfuitti. Ciò

vale

di ogni

bambino, ma acquista una singolare urgenza quanto

più il

bambino è

piccolo

e

bisognoso

di tutto,

malato, sofferente

o

handicap-pato. (...).

<,« L'accoglienza, l'amore,

la

stima,

il

servizio molteplice

ed

unitario

-

materiale, affettivo, educativo, spiriruale

-

per ogni bambino che viene

in

questo mondo dowanno

costitui-re

sempre rrna nota distintiva irrinunciabile

dei

cristiani, in particolare

de[e

famiglie cristiane >> 10.

Attmzione uerso

gli

anziani: <,

Ci

sono culture che manife-stano

una

singolare venerazione

ed un

grande amore per l'anziano: lungi dall'essere estromesso dalla famiglia

o

dall'es-sere sopportato come

un

peso inutile, l'anziano rimane

inse-rito

nella

vita

familiare, continua

a

prendervi parte attiva e responsabile

- put

dovendo rispettare l'autonomia della

nuo-va

farnigha

- e

soprattutto wolge

la

preziosa missione

di

te-stimone del passato

e di

ispiratore

di

saggezza per

i

giovani

e per

I'awenire.

<<

Altre

culture, invece, specialmente

in

seguito ad

un

di-sordinato

wiluppo

industriale

e

urbanistico, hanno condotto

e

continuano

a

condurre

gh

onziotri

a

forme inaccettabili di emarginazione, che sono fonte ad

un

tempo

di

acute soffe-renze per

loro

stessi

e di

impoverimento spirituale per tante famiglie.

<,È necessario che l'azione pastorale della Chiesa stimoli

tutti a

scoprire ed

a

valoizzare

i

compiti degli anziani nella comunità civile ed ecclesiale, ed

in

particolare nella famiglia.

ln

realtà,

la

vita degli anziani

ci

aiuta

a far

luce sulla scala

e FC 2t.

to FC 26.

106

dei valori umani;

fa

vedere

la

continuità delle generazioni e meravigliosamente dimostra l'interdipendenza

del

popolo di

Dio. Gli atzian

inoltre hanno

il

carisma

di

oltrepassare le barriere

fta le

generazioni,

prima c}re

queste insorgano.

Quanti bambini hanno

tovato

comprensione

e

amore negli occhi, nelle parole

e

nelle

c

rezze degli anziani!

E

quante

persone alziane hanno volentieri sottoscritto

le

ispirate

paro-le

bibliche

che

" corona

dei

vecchi sono

i figli dei

figli

"

(Prov

17,6) » 11.

8.5. <(

È

genercro

e

ospitale, soccorre quanti sono

bisogno-si di

aiuto »>

In vari testi, il

Vaticano

tr

richiama

due

impegni di rilievo e alla portata

di

ogni nudeo familiare che voglia

esse-fe

autenticamente cristiano: <<

una

fattiva ospitalità

» e

<< le

buone opere

a

serrrizio

di rurd i

fratelli che

si

trovano in necessità » 2.

« Sopratnrtto oggi

-

recita

in

merito la Gauàium et spes

-urge l'obbligo che

diventiamo generosamente prossimo di ogni uomo, e rendiamo servizio coi

fad

a colui che

ci

passa

accanto, vecchio da

tutti

abbandonato

o

lavoratore straniero ingiustamente disprezzato,

o

emigrante,

o

fanciullo nato da

un'unione illegittima,

(...) o

affanato che richiama

la

nostra coscienza, rievocando

la

voce

del

Signore: " Quanto avete fano

a uno di

questi

minimi miei

fratelli,

lo

avete f.atto a me

" (Mt

25,40) >>r'.

Il

Regolamento ha accolto questo accorato appello conci-liare

e lo ha

applicato

ad

ogni Cooperatore

e

Cooperatrice con l'espressione: << è generoso e ospitale, soccorre quanti

so-no

bisognosi

di

aiuto

». Non

poteva disattendere questo va-lore tanto caratteristico nella

vita di don

Bosco.

lt

FC 27.

12 AA 11d.

D GS 27b; FC 61s

t07

8.6. Si

apre alla collaborazione con

le

altre famiglie Ogni famiglia

è un po'

come

la

cellula

di un

tessuto: la sua salute

e il

suo normale wiluppo dipendono dai rapporti che riesce

a

stabilire

e

a mantenere con altre cellule farnilia-O. È _leSCS

di

vita.

Di

qui l'esigenza imprescindibile per ogni famiglia

di

aprirsi al contatto

ed

« alla collaboraziorrè

.on l.

alue famiglie )>, come recita l'articolo del Regolamento.

La

legislazione civile

di molti

paesi consente oggi, assai

più

che

in

passato, una presenza incisiva della famiglia nella conduzione della scuola

e

nella gestione

di

organismi

di

zo-na o-

di

quartiere

o di

paese.

Si

apre

qui un

vasto campo per l'iniziativa dei Cooperatori

a

sostegnò della vita della

[o-ro

stessa famigln.

ln

vari testi,

il

Concilio non solo approva, ma incoraggia

e

stimola queste diverse

forme di

cooperazione dirette- ad aiutare ed a sostenere, da

un

punto

di

vista materiale e spi-rituale,

la fafiigl:rla. Il

Regolzrmento

fa

suo quesro orienia-mento conciliare rispondente

ad

attuali e

vitali

esigenze per

la

famigllr,.

, In

questo senso meritano una speciale lode

i

Cooperatori e

le

Cooperatrici della Spagna con la loro interessantè

inizia-tiva

degli "Hogares

don

Bosco".

108

14 Cf AA 1ld; GS 48d, 52c; FC 72.

ART. 9

NEL MATRIMONIO

Il

Cnoperatofe sposato trova

nel

sacfamento dell'amore la forza pel vivere con entusiasmo

la

sua missione

di

coniuge

e

genitore:

-

<,r testimone della fede r>

l, si

impegna a costruire una

co-munione matrimoniale profonda;

-

<<coopefatofe dell'amore

di Dio

creatore»>2,

è

tesponsa-bile e

generoso nell'accogliefe

e

trasmettete

la

vita;

-

sapendo che

i

genitori sono «

i primi

e pdncipali

educa-tori dei figfirr', ne cr[a la

crescita con I'esempio

e

la

Nel documento VITA DI (pagine 124-129)