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via cadere nel difetto opposto del moralismo e del tono esortativo 2,

Nel documento VITA DI (pagine 35-41)

Nella revisione definitiva

di

tale tesro

ci si è

aaenuti a

tale decisione ormai pacifica

e

si

è

cercato

di

usare

l'indica-tivo per

presentare

i

valori

e di

ricorrere all'imperativo per descrivere impegni

o

formulare norme canoniche

od

orienta-menti operativi.

7.

Struttura globale

del

Regolamento

La

struttura

del

Regolamenro

è

semplice

e la

sua divi-sione

in

capitoli assai chiara. Rispecclia

non

semplicemente esigenze

di

coerenza logica, ma precise scelte

di

ordine teo-logico

e,

precisamente,

le

varie componenti essenziali del-l'identità dei Cooperatori

e

della loro fusociazione.

A

parte

i

Proenio

e la

Conclusione, esso

è

articolato

in

sei capitoli.

I

primo capitolo intitolato <<

I

Cooperatori salesiani nella Chiesa

»

definisce

in

maniera generale

e

globale l'identità qualitativa

e

originale

dei

Cooperatori

e

della

loro

Associa-zione. Esso delinea a

laryli trani

donde viene

il

Cooperato-re, chi è, ciò che

fa

e come

lo

fa, qual'è

il

posto ed

il

ruolo 2' Cf Moeu Mano, Nella Cbiesa e nella società con dan Bosco ogi

t5

32

suo e della

fusociazione

nella

Famiglia salesiana

e

nella

Chiesa. Riveste,

quindi,

un'importanza fondamentale: pone

le basi

dell'edificio costituito dall'Associazione Cooperatori Salesiani.

I

successivi capitoli

del

Regolamento presentano singoli aspetti dell'identità vocazionale

del

Cooperatore globalmente descritta nel capitolo introduttivo.

« I1 Cooperatore

-

recita l'articolo

3

dedicato alla descri-zione dell'identità del Cooperatore

- è un

caffolico che vive

la

sua fede ispirandosi, entro

la

propria realtà secolarc, al

progetto apostolico

di don

Bosco

».

fl, capitolo seconda,

dù titolo

<< Impegno apostolico », descrive appunto questo primo aspetto essenziale

di

tale identità e, precisamente,

il

comples-so apostolato secolare del Cooperatore

e,

insieme,

gli

atteg-giamenti

e i

comportamenti evangelici

e

salesiani con

cui

lo svolge.

Il

Cooperatore

-

continua l'articolo

J

citato

-

<<

si

impe-gna nella stessa missione giovanile

e

popolare,

in

forma fra-terna

e

associata; sente viva

la

comunione con

gli altri

mem-bri

della Famiglia salesiana

». fl

capitolo

teno è

strettamente collegato

con il

precedente

e

porta l'attenzione

s,i

cone e

si

con cbi opera

il

Cooperatore

e

cioè srila componente

co-munionale della

sua

azione.

Egli non è mai

isolato; anche quando wolge

un

apostolato

di tipo

personale, agisce << in forma fraterna

e

associata »>

e

<(

in

comunione con

la

Fami-glia

salesiana

»;

questo asserto generale dell'articolo

3

viene

sviluppato appunto dal capitolo terzo sotto

il titolo

<<

In

co-munione

e

collaborazione >>.

Alla

descrizione degli atteggiamenti

e

comportamenti

ti-pici

con

cui il

Cooperatore wolge

il

suo apostolato

in

ma-niera associata

è

dedicato

I

capitolo quarto intitolato: << Lo

spirito

salesiano

». A dire il vero, di tali

atteggiamenti e

comportamenti parlano

già

variamente

i capitoli tr e III,

perché nel suo apostolato secolare e nei suoi rapporti

di

co-munione e collaborazione

il

Cooperatore è e deve essere ani-mato dallo spirito

di

don Bosco. Tuttavia,

si

è voluto riser-vare

un

capitolo apposito alla presentazione

più

ampia

e

ar-ticolata

di

tale spirito.

Come appare

da

questi

riliwi,

nell'architettura globale t6

del Regolamento

i

capitoli

II, m e IV

formano

un

run'uno, perché descrivono

distinti ma

correlati aspetti dell'identità del Cooperatore.

In

effetti,

il

Cooperatore

è il

cattolico che svolge

un

apostolato nel mondo (cap.

tr) in

maniera

associa-ta kap. Itr)

secondo

il tipico

spirito salesiano (cap.

IV).

Al

servizio

di

tale identità vissuta ed espressa aurorevol-mente

nel

Regolamento viene accettato

il

duplice impegno

delTa f.otmazione

e

del7'otganazazione, descritto rispettiva-mente nei capitoli quinto

e

sesto. Sono anch'essi aspetti

del-l'identità vocazionale

del

Cooperatore.

fl. capitolo quinto dal titolo « Appartenenza e formazione r>

descrive

il

cammino vocazionale che ogni Cooperatore deve percomere perché

la

sua identità

di

apostolo secolare

salesia-no

maturi

e

goda

di

buona salute. Tale cammino prevede tre tappe sostenute da un comispettivo impegno

di

formazio-ne: 1.

una

prwia e

conveniente prcparuzione;

2.

l'entrata nella Associazione;3. la fedeltà quotidiana e progressiva alla

propria vocazione

e

agli impegni che essa compofta.

Infine

I

capitolo sesto intitolato <<Otgarizzazione» descri-ve,

in

modo semplice ed essenziale,

i

principi costitutivi del-l'otgantzzazione dell'Associazione,

che rientrano

anch'essi nell'identità

del

Cooperatore chiamato

a

partecipare

al

pro-getto apostolico

di

don Bosco <<

in

forma associata »> cioè in maniera non solo comunionale, ma anche strutturata e istitu-zionale come

è

appunto un'associazione.

In

essa viene privi-legiata l'organizzazione locale

e

ispettoriale

e la

direzione di

tipo

collegiale.

Questa successione

di

capitoli

si

awicina molto

a

quella delle Costituzioni

dei

Salesiani

di don

Bosco.

Una

stessa

sensibilità salesiana

ha

dettato

i due

documenti:

in

primo

piano

appaiono l'impegno

e le

attività apostoliche, porrate avantt con senso fraterno; esse però sono animate e

sostenu-te

dalla mistica del « da

mihi

animas », dal

tipico

stile

sale-siano, dallo sforzo autentico

di

preghiera

e di

formazione.

Tale disposizione

è

pure guidata da

un

criterio pedago-gico, quello

di

condurre

i

Cooperatoi alla progressiva com-prensione della

loro

identità cristiana secolare

e

salesiana.

In

effetti,

il

Regolamento

Ii

raggiunge nella concretùza della

lo-ro

vita

in

famiglia, nel lavoro, nella realtà sociale

e

culturale;

T7

indica loro le mete

di

un'autentica vita evangelica vissuta

se-guendo

la

vocazione salesiana descritta prima globalmente e

poi

nelle sue componenti essenziali

e

inscindibili.

8. Gited

seguiti

nel

redigete

il

commento

Alla fine di

questa note introduttive pare oppornrno ri-levare

quali

sono

stati i criteri

seguiti

nsl

lsdigere questo commento. Diversa è, almeno

in

parte,

la

natura del Regola-mento rispetto a quella del suo comRegola-mento.

Il

primo è un

fe-sto breae che espone

in

modo sintetiro

i valori e le

norme

dell'fusociazione;

il

secondo

è un

testo

più

ampio che spiega

in

maniera

più

diffusa

tali

contenuti.

Il primo ha

un'intona-zione sentplire

e

lineare;

il

secondo risponde

ad

esigenze di alta diuulgazione dottrinale.

Il

primo

è

rivolto

a tutti i

mem-bri

dell'fusociazione;

il

secondo

è

destinato

in

modo preva-lente

ai

dirigenti, ai formatori,

a

Cooperatori qualificati.

Se

i criteri

redazionali sono

in parte

diversi,

i

criteri

dottrinali ed

esperienziali sono invece

i

medesimi.

E

non può essere diversamente, perché

il

commento deve

presenta-re

fedelmente

i

contenuti del Regolamento.

In

concreto,

- il

Regolamento propone un progetto

di

uita euangelica

sotto

forma di

concisi enunciati:

il

commento descrive in modo

più

diffuso, con precisi riferimenti

al

messaggio bibli-co,

i

valori evangelici solo indicati dal testo regolamentare;

- il

Regolamento recepisce, con affermazioni essenziali

e con rimandi, la rinnovata ecclesiologia d.el Vatirano

.[

assie-me al successivo magistero episcopale

(i

Sinodi)

e

pontificio (encicliche e lettere apostoliche) riguardante ad es. l'impegno

per la

giustizia, l'ertange)tzzazione,

la

catechesi,

la

riconcilia--ione,

la

f.arnigha,

il

lavoro,

la

sofferenza; recepisce inoltre le norme del rinnovato Codice

di diritto

canonico:

il

commen-to

sintetizza tale magistero spesso riportando ampi brani dei documenti magistrali riguardanti

i

distinti argomenti; inoltre, riassume

o

trascrive

e

spiega

le

norme codiciali pertinenti;

- il

Regolamento recepisce, con formule brevi

e dic}ia-ruzioti

sintetiche,

il

recmte magistero salesiano contenuto

ne-gli Atti

dei Capitoli generali dei Salesiani

e in

autorevoli do-cumenti del Rettor Maggiore per quanto riguarda don Bosco

18

Fondatore,

il

suo progetto apostolico,

il

suo spirito

e là

sua

Famiglia spirituale: su ognuno

di

questi argomenti,

il

com-mento presenta tale magistero per

lo più in

modo

abbastan-za diffuso

e

sovente ne trascrive ampi testi;

- 4

Regolamento

fa

costante riferimento

con

semplici cenni all'espeienza uissuta dei Cooperatoi

e

a17e

loro

situazio-ni

esistenziali:

il

commento

la

mette

in

risalto con maggiore abbondanza

di

informazioni ricavate dal ricco material-e- uti-lizzato per l'elaborazione

e

revisione del testo regolamentare;

il

Regolamento si richiama a dan Bosco, al s,ro Rego-lamento con brevi espressioni

o

semplici cenni;

il

commeÀto

vi

riserva

più

ampio spazio con informazioru storiche,

cita-zioni

letterah, spiegazioni

dotrinali, rilievi

valutarivi; tutto questo per rendere

più

palese

la

fedeltà dinamica del Rego-lamento

al

pensiero

e agli

orientamenti

del

Fondatore del-l'Associazione Cooperatori Salesiani.

t9

PROEMIO

« L'opera dei Cooperatoi si dilaterà iru tutti

Nel documento VITA DI (pagine 35-41)