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tici sopraw.i"ti in seguito hanno offertg ampie pos-sibilità

Nel documento VITA DI (pagine 150-154)

di

pariecipazione

dei

èristiani

laici nel

determinare

il

bene

.ornorr" éd hanno quindi

consentito

loro di

individuare orientamenti e interventi non solo

utili

ma sovente necessari' Secondo

il

Capitolo generale speciale, don Bosco

distin-110

gueva

un

doppio impegno possibile verso

le

strutture sociali

del

suo tempo

per

rendeile

più

giuste:

l)

Un impegno dall'ampin oizzonte, dove la politica coin-cide con

il

progetto globale

di Dio

sull'umanità;

è

quindi la Politica con la

P

maiuscola

o la

<< Politica del Pater noster »>, secondo

il

suo modo

di dire.

Come tale essa

è

inerente al-l'anange)tzzazione, perché questa include

la

promozione inte-grale della persona umana:

qui i

Cooperatori, come singoli e

come Associazione, operano

con tutte le

iniziative proprie della missione salesiana

e

principalmente

con le

attività di ordine educativo.

2)

Una uisione

più

istretta, Emitata entro

le

prospettive dei mouimenti e partiti politici che hanno

di

mira

la

conqui-sta,

la

gestione

ed il

mantenimento del potere politico. Da tale politica

in

senso partitico don Bosco volle che

la Fami-glia

apostolica

da lui

fondata

ed i

suoi

Gruppi, in

quanto

tali,

se ne astenessero. <( Se vogliamo andare avanti

-

diceva parlando delle anività

dei

Cooperatori

-

bisogna che

non

si

parli mai di

politica

né pro né

contro

(...). I

nostro

pro-gramma sia fare del bene

ai

poveri fanciulli »> 1.

Con

quest'ultima affermazione

don

Bosco indicava un preciso << spazio sociale

e

politico »> concreto,

in cui Lui e

la sua Famiglia apostolica dovevano intervenire

in

maniera

uni-taia

e senza collusioni con movimenti ideologici e con

parti-ti

al

fine di

promuovere

il

bene della società.

Le

opere

sale-siane

e

diverse iniziative dei Cooperatori hanno costituito di

fatto

(forse senza

awertirlo

tiflessamente) una forza sociale

la

quale, attraverso l'educazione dei giovani,

I'anangelir.zazio-ne

della gente umile,

la

diffi-rsione della buona stampa, la ceazione

di

un'opinione pubblica,

la

preparazione

di

<, o-nesti cittadini

e

buoni cristiani

»

ed anche

di

leaders

cattoli-ci, ha

inciso nel tessuto sociale,

e

quindi anche politico nel senso

più

alto,

di

non pochi paesi.

Non è qui il

luogo per giudicare come

ha influito e

con quali risultati, positivi od anche criticabili. Basti avere softolineato

il

fatto.

'

MB )trV 652.

DI

11.2. L'orientamento attuale dell'Associazione

È

assai

più *g.rrt.t

prendere coscienza

delle

nuove responsabilità attuali.

La

risposta

dei

Salesiani

al

problema della giustizia

-

dichiara

il

Capitolo generale speciale

-

<< si

pone

in un

contesto

cultuale

nuovo:

non

viene sollecitata

da

motivi contingenti

ù fazion

politiche

e di

ideologie del momento, ma dalle esigenze che pone oggi all'educatore cri-stiano

la

formazione integrale

del

" perfetto cristiano

e

del-l'onesto cittadino

":

sono

la

Chiesa ed

il

mondo che

ci

chie-dono di

formare

uomini

capaci

di

portare

la

giustizia nel nostro mondo denso

di

problemi r>,

e

che chiedono

ai

Coo-peratori una propria presenza cristiana nel campo della giu-stizia sociale,

Il

Capitolo generale speciale segnala appunto come uno dei << campi della missione salesiana che dobbiamo condividere

in

una forma sempre

più

organica »>,<< l'impegno

per la giusùia nel

mondo, attuato oppoftunamente

e

nelle

diverse forme politicamente

e

socialmente possibili»2.

Il

Regolamento

si

muove

in

tale visuale

e

opera una du-plice scelta

di

intonazione generale:

1) Il

Cooperatore singolo, come uomo

e

come cristiano,

ha

precise responsabilità nell'ambito sociale, clre

si

estendo-no fino al

suo inserimento <<

in

strutture culturali, sindacali, socio-politiche )>, come afferma

il

parugrafo

1

dell'articolo.

2)

«L'fusociazione

in

quanto tale, invece, [come recita

L

pamgrafo

2

dell'articolol rimane estranea ad ogni politica

di

partito, per

la

sua natura ecdesiale

e

secondo

il

pensiero

di don

Bosco

». Ma

interviene nella realtà sociale

con

altri

tipi di

impegni positivi,

propri di

associazioni ecclesiali che hanno

uno

speciale rapporto con

i

pastori della Chiesa,

co-me verrà spiegato

più

oltre.

L'apostolato nella realtà sociale tanto del Cooperatore

co-me dell'Associazione, non

va

attuato

in

modo

individualisti-co e

arbitrario; esso deve essere ispirato

e

guidato

da

due criteri generali: 1)

gli

orientamenti del Vangelo;

2) le indica-zioni e le

direttive della Chiesa.

B2

2 ACGS 7]6.

11.3.

Spirito

evangelico dell'impegno nella realtà sociale e

politica

L'imprescindibile riferimento

al

Vangelo dowebbe, tra

l'alffo,

dissipare subito prevedibili diffidenze

e

opposizioni:

le

scelte del Regolamento non riducono

il

messaggio

di

Cri-sto

a

semplice proposta sociale, come qualcuno ha temuto e

come purtroppo

è

capitato

in un

recente passato

in

alcuni contesti sociali

ed

ecclesiali, spesso

per

una carente forma-zione cristiana sull'argomento.

Esso richiede che

il

Cooperatore sia « fedele al Vangelo » nell'assolvere le sue responsabilità nel sociale.

Il

suo impegno per

la

giustizia e per

la

Iiberazione integrale va inteso come

un

aspetto essenziale,

ma non

esdusivo, della sua missione cristiana e deve riferirsi costantemente al Vangelo.

Va

quindi attuato sempre

in

spirito autenticamente cristiano

e

salesia-no,

come modo concreto

di

e,tangelizzare

[a

realtà sociale.

In

sintesi.

La

vera missione salesiana ric}iede

un

doppio legame: non separare mai l'assistenza immedtata ai poveri ed

ai

bisognosi dall'opposizione alle cause esterne della povertà collettiva

e

dall'ingiustizia;

e

non separare mai questo sforzo

di

promozione umana dall'autentica evangehzzazione dei po-veri

e

dei ricchi.

In

altre parole, non disgiungere l'evangeliz-zazione degli individui dall'evangelTzzazione collettiva del loro ambiente3.

LL.4.

Le

indicazioni della Chiesa

<<

I

vescovi

-

dichiara

la

Gaudiurn

et

spes

- cui è

affidato

I'incarico

di

guidare

la

Chiesa

di Dio,

devono insieme

ai

lo-ro

presbiteri predicare

il

messaggio

di

Cristo

in

modo tale che tutte le attività terrene dei fedeli siano pervase dalla luce del Vangelo » a.

Oru da

quasi

un

secolo,

i

Papi hanno esercitato questo

,

Cf ACGS 77.

a GS 43e; inoltre 7d.

n)

compito

con

nrunerosi documenti,

nei quali

hanno cercato

di radurre'il

messaggio evangelico per

gli

uomini del nosuo

tempo'. In

questi ultimi. anni numerose Conferenze

Nel documento VITA DI (pagine 150-154)