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Che cos’è il fundraising

2. CRITERI IN USO PER LA STIMA DEL FUNDRAISING

2.1 Che cos’è il fundraising

Rispetto alle esperienze internazionali, in Italia sono ancora poche le organizzazioni che operano nel settore culturale dotatesi di una strategia di coinvolgimento dei privati cittadini nel sostegno di attività di tipo culturale. Al contrario le organizzazioni non profit che operano ad esempio nel settore socio-sanitario e della ricerca scientifica hanno iniziato a sensibilizzare i vari mercati della raccolta già diversi anni or sono, decidendo di strutturarsi dal punto di vista della comunicazione e del fundraising e investendo nelle risorse umane dedicate alla raccolta fondi e nell’implementazione delle attività di fundraising. In questo capitolo andremo ad analizzare proprio la natura del fundraising, ossia delle tecniche solitamente utilizzate dalle organizzazioni non profit per la raccolta dei fondi necessari a sostenere azioni senza finalità di lucro, per poi ipotizzare una loro applicazione anche al settore culturale.

Ma cosa s’intende con il termine “fundraising”?

Solitamente esso viene tradotto in italiano con l’espressione “raccolta fondi”, che lo qualifica quasi come una mera attività di ricerca e raccolta di denaro o mezzi atti a mantenere l’equilibrio economico dell’azienda che lo pratica. Al contrario, il FUND RAISING, derivando dal verbo inglese “to raise” che significa “accrescere, elevare, sollevare”, diviene un’attività centrale e strategica di reperimento di risorse finanziarie volte a garantire la sostenibilità di un’organizzazione nel tempo e a promuovere il suo

sviluppo costante. Attraverso la pratica di questa importante attività, dunque, un soggetto riesce a coprire i costi da esso sostenuti per organizzare la propria offerta e a raggiungere gli scopi che esso si propone, creando anche l’occasione per la costruzione di un rapporto continuo e duraturo con il donatore… donatore che può essere sia un soggetto pubblico (e lo Stato è il primo ad esserlo!), sia privato, sia individui singoli o collettivi.

Molteplici sono le definizioni che possono essere date di “fundraising”, ognuna delle quali tende a chiarire il processo messo in atto dalla pratica di questa attività.

Si parte dal FUNDRAISING come “nobile arte di insegnare alle persone la gioia di

donare” (definizione data dal capo indiscusso, nonché esponente più noto al mondo, del

fundraising Henry Rosso, fondatore e direttore della “Fund Raising School”), definito poi, in modo più preciso, dallo stesso Rosso come “…la scienza della sostenibilità finanziaria di una causa sociale. Esso è un mezzo e non un fine. Pertanto, è una conseguenza degli obiettivi e dei benefici sociali che una organizzazione intende raggiungere”, ad altrettanto valide definizioni date da personalità di spicco nell’ambito della “ricerca e raccolta fondi”.

Una delle più complete è la definizione elaborata da Greenfield: “Il fundraising non coincide solo con il momento della raccolta di fondi, ma va inteso come processo di sviluppo dei fondi. Tale processo va dalla trasformazione di idee progettuali in progetti concreti (management strategico), al coinvolgimento dell’ambiente esterno sul progetto (comunicazione); questo coinvolgimento può portare, infine, al trasferimento di risorse finanziarie. Il fundraising è, al tempo stesso, un metodo (creare relazioni sociali in quanto opportunità per richiedere un sostegno; coinvolgere le persone all’interno della organizzazione; adeguare l’organizzazione al punto di vista dell’ambiente esterno e ai suoi bisogni) e una tecnica (analizzare l’ambiente esterno con un approccio di marketing, individuando i potenziali sostenitori; promuovere e diffondere una richiesta di finanziamenti; gestire efficacemente le risorse umane, tecniche e economiche necessarie; mantenere un rapporto positivo con i sostenitori, comunicando con essi)”.

Greenfield sottolinea la capacità di sviluppo dei fondi derivanti dalla messa in pratica di azioni di fundraising, precisando la validità che esse hanno nell’ottica di marketing dei soggetti.

C’è chi, invece, pone l’attenzione su un’altra valida e vitale potenzialità del fundraising, cioè la gestione efficace ed efficiente dei legami tra un’organizzazione e soggetti (individuali e collettivi) presenti nell’ambiente in cui esso opera: è questo il caso di Burnett, altro importante teorico inglese del fundraising.

In ambito italiano, il fundraising è considerato l’insieme delle attività di un soggetto collettivo volte a reperire le risorse economiche necessarie a raggiungere gli scopi che esso si propone.

Si tratta di una attività strategica: il reperimento di risorse finanziarie è volto a garantire la sostenibilità di una organizzazione nel tempo e a promuovere il suo sviluppo costante. Il fundraising è una tecnologia, cioè un insieme di regole, teorie, concetti, necessari per individuare, prevenire e gestire i rischi di natura finanziaria e di altro genere.

Il fundraising, quindi, non è esclusivamente o principalmente una semplice pratica di raccolta fondi, ma piuttosto un approccio strategico alla progettazione della vita e dello sviluppo di una organizzazione.

In questa definizione si evidenzia l’importanza del ruolo che il fundraising ricopre in ogni singola fase di sviluppo dell’attività perseguita da un soggetto culturale.

Da tutto ciò si deduce che il FUNDRAISING diviene elemento fondamentale sia per costruire un’impresa, sia per permettere il suo sviluppo, e diviene, ancora, elemento indispensabile per perseguire e raggiungere i tre obiettivi di efficacia, efficienza ed economicità su cui ogni impresa, compresa quella culturale, è imperniata.

In un’ottica di fundraising, diversi possono essere i soggetti finanziatori e diverse possono essere le tipologie di finanziamenti da essi erogati. Il mercato su cui il fundraising punta è costituito da imprese, da singoli individui benefattori e da istituzioni, queste ultime di tipo pubblico e non. I finanziamenti concessi possono appartenere ad una delle categorie seguenti:

1. finanziamenti per la partecipazione dei privati al capitale dell’organizzazione (è, ad esempio, il caso dei contributi di ricapitalizzazione che affronteremo parlando del FAI); 2. finanziamenti correnti indistinti (che sviluppano una fidelizzazione tra soggetto benefattore e soggetto ricevente);

3. finanziamenti correnti per specifici progetti (è il caso di progetti unici realizzati in via eccezionale e non in modo continuo).

In sintesi, si può affermare che il FUNDRAISING è l’insieme delle azioni poste in essere

da un soggetto al fine di creare rapporti di interesse fra chi ha bisogno di risorse economiche, umane e tecniche e chi è disposto a donarle, ottenendo in cambio un riconoscimento.