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Chiara parla di Carlotta (15 maggio 2012).

133 10 Carlotta si racconta (9 giugno 2012).

12. Chiara parla di Carlotta (15 maggio 2012).

L’intervista con Chiara, la mamma di Carlotta, si è svolta nella cucina di casa il giorno 15 maggio 2012. Nell’abitazione era presente anche il figlio Stefano, ma non hanno preso parte alla conversazione. La stessa è stata interrotta in un paio d’occasioni per esigenze familiari.

A. : Alessandra, intervistatrice. C. : Chiara , intervistata. Età del bambino: 11 anni. Sesso del bambino: femmina. Classe: V elementare.

Luogo in cui vive: Marocco di Mogliano Veneto.

Con chi vive: Pietro (44 anni, padre), Chiara (44 anni, madre), Stefano (14 anni, fratello). Altri adulti che si occupano di lui: genitori e nonni materni e paterni.

Livello di studi di madre e padre: laureati.

Professione dei genitori: padre impiegato, madre impiegata.

A. : Chi si occupa di Carlotta?

C. : noi e i nonni, quando noi siamo al lavoro, tante volte. A. : Nonni materni o paterni?

C. : tutti e quattro.

A. : ... ma la portano anche a casa loro o vengono solo qua?

C. : allora, io la porto a scuola la mattina, e loro la vengono a prendere quando esce di solito. A. : E stanno a casa?

C. : e stanno qui a casa con lei.

A. : La seguono più a casa vostra, che a casa loro. C. : no, sempre qui a casa nostra.

A. : ... mi dicevi che lei ha finito la quinta elementare. C. : Si.

A. : Quanti rientri faceva? C. : tre rientri.

A. : E andava a scuola fino al venerdì? C. : fino al venerdì.

A. : Come si organizza il tempo libero? Glielo organizzi tu?...

C. : allora, sport, lei ne ha sempre fatto tanto, il lunedì arrivava a casa, dalla mattina alle 7.30 quando va a scuola, arrivava a casa alle 7.45 di sera, quindi...

A. : una tirata unica!

C. : una tirata unica, e il tempo libero, quando ha tempo libero, di solito rimane a casa, non fa più di tanto, oppure, se devo organizzare con qualche amica, vediamo di organizzarlo tra mamme, si mettono d’accordo loro.

A. : A scuola?

C. : a scuola, e poi ci sentiamo noi genitori e vediamo di organizzarci in qualche modo. A. : Sei tu che la porti a fare sport, dall’amica, oppure lei si muove da sola nel quartiere?

C. : a seconda, a seconda di dove deve andare, e se è qui in quartiere, qualche volta va da sola, se ci sono i nonni, non la lasciano andare da sola (ride) e se ci sono io, allora alle volte può anche muoversi da sola, se è un’ora normale, se comincia ad essere buio, allora andiamo a prenderla e portarla noi.

A. : Ma lei te lo chiede, di poter andare da sola? Le interessa? C. : no.

A. : Non le interessa?

C. : no, è tranquilla non ha problemi.

A. : ... e si può muovere tranquillamente a piedi, in bicicletta, come3 decide lei, oppure tu preferisci che vada magari da sola a piedi?

C. : se è da sola preferisco che vada a piedi, se invece è insieme a qualche suo amico allora va bene anche in bicicletta, tanto girano all’interno del quartiere, non escono, di solito, dal quartiere.

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C. : no.

A. : ... a scuola ci va da sola o la accompagnate?

C. : la accompagno, perché ci passo davanti andando al lavoro, potrebbe andarci anche da sola, le mattine, magari quando io sto male, va anche da sola, ma tanto la scuola è attaccata.

A. : È a due passi. E lei, per quanto riguarda gli sport, mi dicevi che ne fa tanti, ma li ha scelti tutti lei? C. : si. Ha scelto tutto lei, e ha scelto di fare pallavolo, perché lo facevano qui in quartiere, hip-hop perché le è sempre piaciuta danza, e in base anche all’offerta che c’è in palestra, sceglie di solito e aikido perché ha visto suo fratello e ha voluto farlo anche lei, solo che quello non lo facciamo in palestra qua, dobbiamo portarla, e non è vicino e quindi dobbiamo portarla in macchina per forza.

A. : Si vede spesso con i suoi compagni di scuola, o magari anche con amici più grandi? C. : no, non tanto.

A. : Lei, come amicizie, frequenta più i suoi compagni di scuola o amici?

C. : ha i suoi compagni, oppure anche ha amiche che erano, che hanno un anno in più di lei, che abitano sempre qui in quartiere.

A. : Tu pensi che si trovi meglio con i ragazzi maschi o con le ragazze femmine? C. : con le femmine credo!

A. : però li vede tranquillamente tutti e due? C. : si, non ha...

A. : giocano insieme.

C. : Si, sono in un’età in cui non hanno ancora, non sono divisi ancora, però le femmine sono, non so, parla sempre di più delle femmine che dei maschi.

A. : E si chiamano tra di loro? Cioè prendono in mano il telefono e si chiamano tra di loro, oppure no? C. : si, solo se hanno bisogno di compiti però, di altre cose, ma non per parlarsi.

A. : E noti che questo avvenga più con le femmine che con i maschi, o magari se ha bisogno di compiti chiama anche i ragazzi?

C. : no, con le femmine, chiama le femmine. A. : Solo le femmine.

C. : anche perché i maschi erano solo tre in classe.

A. : Quindi erano un po’ pochini! Ti faccio delle domande riguardo gli spazi. Lei ha una camera tutta sua... ?

C. : no, la divide con il fratello.

A. : Ha invaso una parte della camera con le sue cose, per cui noti una separazione netta, oppure sono un po’ mischiate? Convivono?

C. : allora, intorno al suo letto ci sono più cose sue, intorno al letto di Stefano, più cose di Stefano,però non c’è proprio una divisione netta, c’è un po’ di tutto dappertutto...

A. : lei trascorre più tempo dove, quando è a casa? C. : In salotto.

A. :L sua camera non la sente ancora uno spazio in cui chiudersi magari come... ?

C. : no, qualche volta magari va a leggere o a scrivere qualcosa a letto, e allora si! Però di solito, verso sera, solamente, di giorno preferisce rimanere in salotto.

A. : Lei i compiti per esempio dove li fa?

C. : i compiti li fa qui in cucina o sulla scrivania della cameretta, a seconda di chi la prende per primo, ma solitamente li fa in cucina.

A. : Lei è autosufficiente nel fare i compiti? C. : si, si, fa tutto da sola.

A. : Quindi non ha bisogno magari di averti vicina, anche solo per conferma? C. : qualche volta si, ma è raro, di solito fa tutto da sola.

A. : Ci sono degli spazi della casa in cui lei non può andare o non può stare, perché magari ci sono cose particolari o perché magari tu e tuo marito magari non volete?

C. : no, no, no. A. : Magari il balcone?

C. : no, no, no, anzi la terrazza è una dei suoi posti. A. : Perché controlla?

C. : no, perché si è fatta mettere l’erba, l’erba finta per terra, e le piace stare in terrazza, qualche volta d’estate.

A. : ... riguardo i medicinali, lei prende delle medicine quotidianamente? C. : no.

A. : Com’è il suo rapporto con le medicine? Sei tu che decidi quando le può prendere... ? C. : si.

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C. : gliele do io e basta. A. : Lei sa dove sono? C. : si.

A. : Però non le va a prendere? C. : no, non ci hanno mai pensato.

A. : Quindi se ha qualsiasi cosa, chiede a te e poi tu dispensi. C. : si.

A. : Per esempio, è mai capitato che andasse in farmacia da sola o si comperasse delle... ?

C. : no, anche perché non hanno soldi a disposizione di solito e quindi, per andare da qualche parte devono chiederci i soldi. Va beh, hanno il loro libretto in banca, però contante è difficile che ne abbiano, oppure hanno le monetine alle volte, ma insomma, non fanno molto con le monetine.

A. : Le monetine le usa per comperare cosa?

C. : i braccialettini in edicola, le figurine, tutte cose... A. : caramelle in oratorio?

C. : no, no.

A. : ... lei di solito (in edicola) ci va da sola?

C. : allora, qualche volta si, però, non è che parte da casa, senza dirmi: “Vado in edicola!”, oppure va in edicola, perché la mando io a comperare qualcosa, e non ci va, se è fuori in quartiere, di solito, anzi, prima di spendere ci domanda se può comprare, se può fare. Ieri per esempio l’ho mandata in panificio, e allora le ho detto, che se voleva poteva andare a prendersi un braccialettino, allora è andata.

A. : Lei... va in giro tranquillamente per i negozi, a chiedere e comperare, oppure a chiedere è più restia e magari tende ad andare con te?

C. : nei negozi qui in quartiere va da sola. A. : Senza problemi

C. : no, no, va da sola tranquillamente, panificio ed edicola, non abbiamo altro qui in quartiere, dopo se dobbiamo andare in altri negozi viene con me naturalmente.

A. : Però non si fa problemi a chiedere, a domandare? C. : no,no, assolutamente.

A. : I giornali, lei compera, ti chiede qualche giornale adatto alla sua età, oppure no?

C. : lei... va beh, mi cheideva le figurine, quelle delgi animali, i ‘Cucciolotti’, di giornali non mi ha mai chiesto niente in particolare, l’unica cosa, c’è il Focus Junior, che glielo prende il nonno tutti i mesi, prima lo prendeva a Stefano e quando Stefano è diventato troppo grande per il Focus Junior, lei ha detto: ”No, lo voglio io!”, e allora il nonno le prende quello, ma altri giornali non...

A. : non te li chiede. C. : No.

A. : e libri e cd? Come... ?

C. : allora, cd di musica non me li ha mai chiesti, no, forse qualche volta Tiziano Ferro mi ha chiesto, ma, basta, non mi ha chiesto nient’altro.

A. : E tu glieli hai comperati senza problemi?

C. : beh, era uno, quindi l’abbiamo comperato quella volta. Ha voluto l’mp3, però non si sa scaricare la musica da internet, abbiamo scaricato qualcosa, ma poi l’ha abbandonato e non l’ha neanche più guardato e dvd, ha qualche dvd di film, ma siamo ancora ai livelli di ‘Barbie’ come film, non tanto di più... non è che chiede più di tanto.

A. : Libri?

C. : si, ogni tanto mi chiede di comperare qualche libro, però, l’altro giorno siamo andate in libreria e si è comperata Geronimo Stilton, ‘Viaggio nel tempo’.

A. : Infatti ti volevo chiedere, sempre sulla scia di Geronimo Stilton, quindi quel tipo di libretto... ?

C. : no, le piace un tipo di libri, le piace Leila Blue, che io non ho mai letto, non so, gliel’hanno regalato alla comunione il primo, e dopo, ogni tanto mi domanda se è uscito quello dopo, adesso sta aspettando che ne esca uno, che dovrebbe uscire a giugno, di questa Leila Blue, che non so cosa sia, dev’essere una fata. A. : ... la mandi anche in biblioteca?

C. : no, glieli comperiamo di solito. A. : Lei magari ti chiede...

C. : e andiamo in libreria.

A. : E te lo chiede spesso, oppure è una cosa saltuaria?

C. : di solito me lo chiede quando inizia l’estate verso Natale, quelli sono i due periodi. A. : E lei legge molto?

C. : non tantissimo, però, va anche lei a periodi, perché ci sono periodi in cui legge anche de o tre libri alla volta, e periodi in cui non legge, non è costante la cosa.

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C. : o a seconda anche del libro che ha a disposizione, perché se il libro le interessa lo legge anche in due o tre giornate, mentre se il libo non le interessa, rimane lì fermo.

A. : ... riguardo l’organizzazione del bagno, in questo momento è cambiato qualcosa nel tuo bagno, hai notato che magari iniziano a comparire, nel tuo bagno, oggetti di tua figlia che magari prima non c’erano? C. : c’è un beauty, dove dentro ha un lucidalabbra e credo nient’altro, non lo so e invece le piacciono tanto gli smalti, e allora ogni tanto riempie di smalti il mobile del bagno. Io le ho dato due scatole dove metterli dentro e lei invece li tira fuori e li riversa nel bagno, smalti ecco, quello lì si, il resto, no.

A. : Lei ha un bagno suo, o avete più... ? C. : no, un bagno solo.

A. : Tu hai le tue cose, per cui, lei imita come tu le hai posizionate e dunque anche lei... ? C. : no, no.

A. : Ha iniziato a chiederti qualche accessorio, qualche trucco? C. : no, solo gli smalti.

A. : Di tutti i colori?

C. : tutti, non ne manca neanche uno (ride). A. : quando li può mettere gli smalti?

C. : No, lo smalto lo può mettere quando vuole, glielo lasciamo mettere. A. : Anche a scuola.

C. : Si, anche a scuola.

A. : è autosufficiente, se lo mette e se lo toglie da sola. C. : Se lo mette e se lo toglie da sola.

A. : mani e piedi?

C. : no, solo mani, sempre con le unghie corte però! A. : ... e lei sta molto attenta allo smalto?

C. : quello si, ultimamente si, però è una mania di tutte le ragazze, mi sembra di aver notato, abbastanza. Questi smalti, che una volta non esistevano di tutti questi colori, adesso hanno invaso... tutto e quindi, è il tocco che loro hanno per farsi notare, per distinguersi dagli altri, tante volte.

A. : E gli smalti, quante volte più o meno, alla settimana, vai in giro e glielo comperi?

C. : dipende, ci sono delle volte che ne compero due, tre in una volta e dopo ci sono mesi in cui non ne compero neanche uno.

A. : Ok, quindi è una cosa ancora saltuaria, quindi non è ancora una mania? C. : no, ma tanto, ne ha talmente tanti che...

A. : ora che li finisce... ma li comperate insieme? C. : no, qualche volta glieli compero io.

A. : E lei poi è felice e contenta?

C. : lei, basta che glielo porto a casa e lei è felice. A. : ... trucchi?

C. : no, trucchi ha solamente il lucidalabbra, quello trasparente e basta. A. : Ma ti ha chiesto di potersi truccare o no?

C. : no.

A. : Ma si trucca, per esempio, come gioco con le amiche... ? C. : no, di solito no.

A. : Quindi il trucco non è ancora...

C. : no, il trucco non le interessa, qualche volta, ha un po’ di brufoletti sul viso, e vuole coprirli e allora si mette la cipria.

A. : Tua? C. : si.

A. : E te la chiede, oppure vedi che l’ha usata... ? C. : no, mi domanda.

A. : E tu la aiuti, cioè le insegni anche come usarla? C. : si, almeno, se la deve mettere, che la metta bene. A. : ... deodorante ne usa?

C. : no.

A. : Creme sue, ... per il corpo, creme profumate, ti chiede qualcosa?

C. : me l’ha chiesta una volte, gliel’abbiamo presa e poi non l’ha praticamente mai usata,e è lì, ogni tanto la vede e la usa, ma non perché si ricordi lei, solo perché la vede.

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A. : Shampoo e balsamo ha qualcosa di suo particolare, di solito te lo chiede, oppure usa quello che c’è in doccia?

C. : di solito usa quello che c’è in doccia, ce n’è uno che le piace di più come profumo, però se non trovo quello e ne prendo un altro, fa lo stesso.

A. : ... sui vestiti, tu le puoi portare a casa i vestiti, che secondo te vanno bene per lei, o lei deve vederli? C. : di solito glieli porto a casa io, perché tempo per andare assieme non ne abbiamo praticamente mai, io bene o male ho capito cosa le piace, e di solito, non ha mai protestato quando le porto a casa vestiti. A. : La mattina è lei che se li sceglie e se li abbina, oppure sei ancora tu che glieli... prepari?

C. : dipende, se siamo in ritardo, sono io che glieli tiro fuori velocemente e se no si arrangia anche lei, non ci sono problemi, è indipendente... al limite poi io integro, perché lei andrebbe in maniche corte anche in inverno, allora al limite io le faccio mettere sopra qualcos’altro.

A. : ... e accetta i tuoi consigli, i tuoi abbinamenti? O ha da ridere? C. : ridice, però poi si mette!

A. : ... accessori, come può essere la cintura, la sciarpa, la borsa, ne usa?

C. : eh, sciarpe ne ha volute, le ha usate per un po’ di tempo, adesso non le usa quasi mai, però, ogni tanto magari le viene l’estro, se la tira fuori e se la rimette, tutte le pashmine che ci sono adesso; braccialetti ne usa tanti, cinture, ne ha qualcuna, ma non le interessano. Diciamo che a lei piace vestirsi, guardarsi allo specchio e vedersi moderna, però poi è bambina ancora.

A. : ... quando è il momento di uscire più di tanto. C. : Si.

A. : quindi dici, lo fa più che altro ancora molto per gioco.

C. : No. Si prepara anche per uscire, tutta quanta, si mette anche tutta elegante, dopo però quando fuori si dimentica di essere elegante e fa il ‘maschiaccio’.

A. : ... quindi è ancora nella fase del gioco? C. : si.

A. : ... riguardo le relazioni, lei di solito, con voi, con suo fratello, parla di cose sue personali, magari ne parla con i nonni?

C. : di solito parla o con me o con mia mamma. A. : Quindi con figure femminili.

C. : Si. Anche con mio marito, qualche volta, perché hanno un buon rapporto, però soprattutto, prima di tutto con noi, poi magari dopo che ne ha parlato con noi ne parla anche con lui, ma prima vede di parlarne con me principalmente o con mia mamma, con mia suocera non più di tanto.

A. : E tu noti che ti fa queste domande quando magari siete da sole ‘a tu per tu’ o se magari c’è in giro anche il fratello, o?

C. : no, quando siamo sole!

A. : e ne parla tranquillamente, nel senso che la vedi a suo agio, oppure dipende?

C. : dipende da cosa deve dire, dipende dai momenti, e dopo però si tranquillizza, inizialmente è un attimo agitata, dopo si tranquillizza.

A. : ... ti ha fatto domande riguardo i cambiamenti, che il suo corpo in generale sta subendo o che le sue amiche stanno subendo, o non ancora?

C. : una sola, ma proprio di sfuggita, proprio quasi non ha toccato il discorso. Una volta ho provato a parlargliene io e allora mi ha detto che una ragazza in classe sua ha avuto già le mestruazioni per esempio, e allora lì mi ha detto, che però le ha detto: ”Sono dolorose!” e basta, non mi ha detto nient’altro e poi ha cambiato discorso.

A. : Tu come reagisci? Cerchi di parlargliene? O cerchi ancora di non affrontarlo?

C. : io ho provato, ti ho detto, di affrontarlo, ho visto che lei cerca di cambiare discorso più che altro, qualche volta ne parliamo però io e lei insomma.

A. : Tu quindi gliela fai vivere come una cosa che anche tu subisci tranquillamente? C. : si, tranquilla.

A. : Domande strane sui cambiamenti non te ne ha ancora fatte? C. : no.

A. : Tu credi che lei sia cosciente di questi cambiamenti, di questo divenire del suo corpo? C. : si.

A. : E lo guarda come un qualcosa da cui difendersi, oppure non le interessa?

C. : no, le viene naturale, penso che per lei sia normale, si vede come tutte le altre, normale. A. : Pensi che lei voglia crescere comunque?

C. : si!

A. : che abbia questa voglia di diventare più grande?

C. : beh, l’altro giorno siamo andate a comperare il reggiseno... siamo andate da Intimissimi, perché conosco una ragazza dentro, nel negozio e allora, già che eravamo assieme, le ho detto: “Hai una prima,

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mi fai vedere una prima com’è?” e allora gliel’ha tirato fuori e le gliel’ha mostrato, le ha chiesto se glielo voleva provare, lei ovviamente le ha detto no, provarlo no perché era tutta imbarazzata e non sapeva cosa fare. E allora le facevo: “Vuoi che lo comperiamo o non lo comperiamo?” alla fine mi ha detto: “Va bene dai, lo comperiamo!” e quando è arrivata a casa le ho detto: “Provatelo almeno, a casa, in negozio no, ma a casa provalo!”. Allora se l’è provato, si è guardata e mi ha detto: “Credevo che non mi servisse”, perché finora usava quelli a fascia, da bambina.

A. : Comunque li usa?

C. : si, quelli a fascia normali si. “Credevo che non mi servisse, perché stravo bene anche con quelli a fascia, però vedi che, adesso, con questo qui sto meglio!”.

A. : quindi si fa vedere da te in reggiseno? Anche nuda? C. : si, si.

A. : Tu puoi stare in bagno con lei? Non ci sono problemi?

C. : ma anche da suo papà e da suo fratello, non ci sono problemi, per ora.

A. : E quindi questo scalino del reggiseno, passare dal top al reggiseno adesso è avvenuto. C. : Adesso, si e ho visto che è contenta, quindi credo che abbia voglia di crescere.

A. : ... sono argomenti che tratta anche con le sue amiche, quello del reggiseno, se si guardano? C. : non ne abbiamo mai parlato.

A. : ... per quanto riguarda i peli, lei usa rasoio, ceretta? C. : al momento no.

A. : Ti ha mai chiesto, magari di parlare, di quello che magari sta succedendo o succederà, magari con qualche medico o con qualche altro personaggio?

C. : no.

A. : Per quanto riguarda invece la giornata, che cosa succede a scuola, te ne parla, tranquillamente, ne