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122 9 Viola parla di Anna (15 giugno 2012)

L’intervista con Viola, la mamma di Anna si è svolta nel salotto di casa il giorno 15 giugno 2012. Nell’abitazione erano presenti anche le due figlie, Anna e Laura, ma non hanno preso parte alla conversazione. La stessa è stata interrotta in un paio di occasioni per esigenze familiari.

A. : Alessandra, intervistatrice. V. : Viola, intervistata. Età del bambino: 12 anni. Sesso del bambino: femmina. Classe: I media.

Luogo in cui vive: Marocco di Mogliano Veneto.

Con chi vive: Paolo ( 51 anni, padre), Viola ( 47 anni, madre), Laura (14 anni, sorella). Altri adulti che si occupano di lei: madre e padre.

Livello di studi di madre e padre: laureati.

Professione dei genitori: padre impiegato, madre insegnante.

A. : ... chi si occupa di lei... ? V. : io e suo papà, noi due. A. : nonni?

V. : molto raramente, cioè, solo vanno a trovarli, ma sono completamente a carico nostro. A. : quindi non ci sono... babysitter... ?

V. : no, no.

A. : ... che attività extra scolastiche fa tua figlia? Quando le fa?

V. : premetto che ha fatto la prima media, farà la seconda media a tempo prolungato, quindi lei fa tre pomeriggi di scuola, fa indirizzo musicale, quindi oltre ai tre pomeriggi di scuola, fa una lezione individuale di clarinetto, e il sabato mattina fa musica d’insieme. Attività extra scolastiche, fa pallavolo, a livello agonistico, tre allenamenti alla settimana... quest’anno erano dopo i rientri e canto, fa scuola di canto e catechismo. Queste sono le attività, diciamo.

A. : bella impegnata!

V. : oltre a fare, lei è rappresentante del Consiglio Comunale dei Ragazzi, che c’è a Mogliano Veneto, e quindi un martedì ogni quindici giorni fanno una riunione di un’ora, un’ora e mezza, con tutti i consiglieri. Quindi è molto impegnata.

A. : però nonostante questo va avanti tranquilla.

V. : va avanti, si. Arriviamo stanchi alla fine dell’anno, però riusciamo anche a far tutto ed è anche brava a scuola.

A. : ma sono attività che le avete proposto voi, o che ha sempre voluto fare lei?

V. : ha voluto farle lei, nel senso che il Consiglio Comunale dei Ragazzi l’aveva cominciato già alla scuola elementare e ha voluto ricandidarsi anche alla scuola media, ed è stata eletta. Il canto avevamo cominciato perché a lei piaceva molto cantare, e perché lo faceva anche la sorella, che diciamo oltre al piacere di cantare Laura ha un problema di voce, perde facilmente la voce e allora abbiamo detto: “Magari aiuta, aiuta la respirazione” e quindi hanno cominciato a fare questa attività. Pallavolo l’ha scelta lei, perché come attività sportiva aveva cominciato qui in palestra a Marocco; faceva anche danza in quel momento, faceva un po’ e un po’. Le abbiamo detto: “Scegli, perché non si può!” e quindi ha voluto scegliere l’attività.

A. : e adesso dove la fa, invece, pallavolo? V. : a Campo Croce di Mogliano.

A. : quindi la portate?

V. : in realtà lei quest’anno riusciva ad andare direttamente da scuola, dopo il rientro, con il pulmino di Campo Croce, andava direttamente, e noi andavamo a prenderla.

A. : quindi la lasciate anche abbastanza libera di girare con i mezzi pubblici?

V. : questo è trasporto scolastico... della scuola, quindi, perché poi, qui mezzi pubblici non ce ne sono, che da qui portano fino a lì.

A. : quindi dovete anche voi gestire. V. : questa cosa.

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V. : ... per forza, però, insomma, c’è un bel giro, poi ci si aiuta, nel senso che c’è un’altra ragazzina che viene da questo quartiere, per cui insomma ci si da una mano.

A. : con i genitori... fate in modo di.

V. : eh, si, perché non c’è modo di farla arrivare con i mezzi pubblici, poi bisogna andarla a prendere. A parte che alle 20, d’inverno, non è proprio il caso. Poi non ci sono proprio.

A. : quindi anche volendo, non si può. Sono attività che continuerà anche l’anno prossimo?

V. : credo di sì, anche se stiamo vedendo perché l’hanno chiamata a giocare a pallavolo a San Donà, per cui non sappiamo. Sarà troppo impegnativo, quindi, lei sta tentando di, e vorrebbe, però noi , non so se riusciamo a portarla, se c’è il trasporto, come ci hanno, probabilmente fatto capire, può darsi che riesca ad andare, ma io credo che se fa San Donà, salteranno le altre attività extra scolastiche, perché diventa troppo impegnativo, non si può.

A. : perché c’è anche una distanza.

V. : c’è una distanza diversa. Però è tutto da vedere, a Settembre se ne riparlerà.

A. : lei è una ragazza che si gestisce il suo tempo? Tra scolastico e libero, o siete voi che dovete starle? V. : no, lei se lo gestisce abbastanza, anche se bisogna comunque ricordarle: “Guarda che devi fare i compiti! Preparati, organizzati, perché domani devi... andare di qua, fare di là!”, però.

A. : quindi tu sei ancora presente, a livello organizzativo?

V. : un po’ si, poi lascio che si arrangi, nel senso che io ti ho avvisato, poi fai te. Io le do l’input, questo sì, cosa che invece con l’altra (Laura) non serve, non è mai servito.

A. : è più un input... per quanto riguarda sistemazione e organizzazione scolastica, o anche ... sulla vita privata, sui suoi impegni?

V. : un po’ in generale, anche sul fatto di mettersi a posto la camera, anche di organizzarsi, di dire: “Vuoi fare questo? Devi prima fare questo!”, dopo lei nei compiti si arrangia, sa subito farli. Magari io, ecco, l’unico intervento che noi facciamo è, gli ricordiamo: “Guarda che domani hai questo, ti ricordi? Per cui portati avanti, con i compiti!” però le cose, oggi per domani le fa da sola, si arrangia insomma.

A. : quindi lei nei compiti è.

V. : autonoma... l’unica cosa, qualche volta la interroghiamo, cioè, si fa interrogare prima dell’interrogazione, ma giusto per, per farci sentire come espone, dal punto di vista orale, la parte scritta, quella oramai, dalle elementari non. Si, io controllo ovviamente.

A. : o se ti chiede tu ci sei.

V. : si, si, si, questo si, ma controllo, vado spesso dagli insegnati, poi vedo quello che porta a casa, quindi non vado più di tanto a sindacare, lascio che si arrangi.

A. : e per quanto riguarda invece l’organizzazione delle sue uscite, dei suoi impegni... quelli privati diciamo, con i suoi amici, come funziona?

V. : funziona che spesso e volentieri si mettono d’accordo. ‘Posso andare a casa di questo?’, oppure dopo l’allenamento, oppure vengono, qualcuno viene qua, qualche volta qualcuno dorme qua. Ecco, magari d’estate, adesso siamo più liberi, è venuta un’amichetta via con noi, lei è andata via con qualche altra. In realtà il pomeriggio, qui in quartiere, poco tempo le rimane, però qualche volta, magari la chiamano i compagni di classe e vanno a farsi un giretto in bicicletta. Si, si organizza.

A. : quindi lei si organizza da sola, ma poi ti deve chiedere il permesso, oppure?

V. : si, certo. Chiaro che deve chiedere: “Posso andare?, Posso fare?, Guarda che... ” non prende iniziative da sola. Siamo sempre informati sul dov’è, con chi è.

A. : e poi può muoversi liberamente anche per andare dagli amici, decidere lei di spostarsi per dire a piedi o in bicicletta o siete sempre voi?

V. : beh, se è qui in quartiere sì. Ovviamente... da qui andare in centro a Mogliano non è semplice, per cui se è qua si muove liberamente, in bici o a piedi. Se deve spostarsi l’accompagniamo per forza in macchina e poi magari la andiamo a prendere.

A. : e durante il week end, invece, cosa fa?

V. : ... durante l’inverno, durante l’anno scolastico, diciamo, lei ha quasi sempre partite di pallavolo, per cui c’è questo vincolo. Il sabato di solito è dedicato allo studio, o il sabato o la domenica, perché dobbiamo recuperare tutte le attività extra scolastiche, per cui è un momento di organizzazione della settimana. Se capita che abbiamo un week end libero, ma se proprio proprio proprio capita, o andiamo in montagna durante l’inverno, dove i nonni hanno una casetta, o si fa qualcosa con gli amici insomma, si organizza qualcosa.

A. : però lei di solito comunque lo dedica allo studio, non è che si trova con gli amici... ? V. : può succedere, se magari c’è qualche compleanno, qualche festa si.

A. : sono ancora occasioni sporadiche? V. : si.

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V. : no, assolutamente, anche perché non ce la si fa. Per forza di cose bisogna organizzarsi e portarsi avanti con la scuola.

A. : e i compleanni sono molto frequenti?

V. : insomma, ha talmente tanti amici, che ce n’è uno a settimana quasi. Per cui a volte succede o il sabato pomeriggio... lei ancora fa festa il pomeriggio, quindi dalle 17 alle 20, tipo... è successo qualche volta che hanno fatto, è successo anche al suo compleanno, che invece ha invitato a dormire delle sue compagne e quindi fanno.

A. : un pigiama party.

V. : si, sono sei, sette ragazzine, che stanno assieme ecco, la sera. A. : siete riusciti a farle stare tutte.

V. : non qui, le abbiamo portate tutte su in montagna... e quindi se la sono passata, hanno fatto un week end di... si, comunque generalmente ce ne sarà, se non è uno alla settimana sarà uno ogni quindici giorni, perché tra compagni di classe, pallavolo, amici, conoscenti... poi avendo la sorella così vicina, ci sono anche i compleanni delle amiche della sorella, per cui.

A. : allora vanno tutte e due. V. : vanno tutte e due.

A. : riescono ancora ad andare tutte e due insieme.

V. : si, si, si. Anche perché ci sono tante sorelle doppie, quindi tutte le grandi hanno sorelle dell’età di Anna.

A. : per cui poi alla fine ci sono i due gruppi. V. : esatto.

A. : bene dai. V. : si, questo è bene.

A. : ... invece, rimanere a casa da sola, ci rimane tranquillamente? V. : si, si, si.

A. : ma per più ore? Per una giornata intera?

V. : ... una giornata intera magari non capita mai, nel senso che sta la mattina, poi magari io rientro per un paio di ore, poi riesco, però comunque si, anche, lei ha le chiavi, quando torna si apre da sola, se deve prepararsi qualcosa da mangiare di solito c’è sempre qualcosa di predisposto... di pronto, ma se no, lei non ha problemi a, si fa anche una pasta.

A. : ma da quanto tempo è che la lasci anche da sola a casa?

V. : da quando... qualche mezz’oretta, qualche oretta già dalla III, IV elementare, si, tranquillamente... poi spesso sono in due, qualche volta è capitato anche la sera, che rimangono fino alle 22.30, 23. Ecco, però magari sono in due, però succede, per esigenza, per forza.

A. : ... la sera lei non esce ancora? V. : no.

A. : capita che magari ci sia qualche festa, qualche evento per cui sta fuori magari la sera?

V. : ... diciamo, usciamo insieme, per esempio adesso c’erano le sagre, allora si mettono d’accordo tra amiche, usciamo tutti e quattro, poi io e mio marito stiamo per conto nostro e loro stanno per conto loro, però nello steso posto poi, ad una certa ora si torna e si va a casa insieme. Però da sola, salvo le uscite, quando va a dormire a casa delle amiche, ma sono comunque in casa.

A. : ... per quanto riguarda cosa fanno quando sono tra compagni.

V. : ... a volte fanno anche un po’ di compiti, se sono della stessa classe, loro amano spesso guardare film, loro guardano spesso film. Abbiamo una serie di dvd incredibile, e loro amano questo. Se sono fuori invece loro amano giocare a pallavolo, giocano tantissimo. Dipende, diciamo, da dove si trovano e dal momento, diciamo

A. : dalla stagione

V. : esatto, se fa brutto amano guardarsi i film, oppure vanno fuori, stanno fuori, qualche giro in bicicletta, qui in quartiere, e gran pallavolo, pallone, pallone sempre e dovunque.

A. : La dimensione del gioco non c’è più? A parte la pallavolo, che è più sport? V. : no, proprio del gioco oramai non c’è più.

A. : Da quand’è che secondo te non c’è più?

V. : già dalla quarta elementare ha cominciato ad essere diverso, prima giocavano, tipo ‘casetta’, con le bambole, con qualsiasi cosa le veniva in mente. Invece da qualche anno il gioco è star fuori, ecco, qualche volta so che giocano a nascondino, ma molto sporadicamente... non è una cosa

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V. : no. Devo dire che hanno poco tempo prima di tutto, secondo è difficile sempre spostarsi perché io son qua, e quindi... e adesso hanno quelle fase in cui chiacchierano, o magari, oppure messaggiano, anche se io sono una di quelle che il telefono, non lo vorrei mai. Però è invitabile, quello è. Non si può più, abbiamo resistito abbastanza, poi non ce l’abbiamo più fatta, è così.

A. : Ma giocano e si confidano, chiacchierano, come dici tu, anche se ci sei tu nella stanza... ? V. : no. Loro si spostano in stanza, dopo magari ti raccontano, quello che vogliono

A. : certo, filtrano!

V. : filtrano tantissimo. Però no, oramai sono in quella fase per cui devono parlare tra di loro.

A. : Questo dici che è iniziato insieme alla perdita del gioco, oppure è una cosa più recente, quello di andare in camera, raccontarsi?

V. : forse è un po’ più recente, però io devo dire che avendole così vicine, la piccola imita molto la grande, quindi è stato un po’ anticipata questa cosa, per cui anche lei, pur di sembrare più grande, ha cominciato. Diciamo che è cominciato con l’avvento del cellulare questa cosa, nel senso che il cellulare Laura l’ha avuto dalla zia, perché glielo ha regalato la zia, nonostante noi fossimo contrarissimi, credo in I media, forse, in I media. Anche se loro ancora adesso mai lo portano a scuola, mai lo portano, cioè ce l’hanno solo a casa e basta... quindi lei (Laura) ha cominciato in prima media, Anna, invece, lo stesso ha cominciato la fine dell’altr’anno perché Laura ha fatto la cresima e le hanno regalato quello nuovo e quello vecchio è passato alla sorella. Quindi in concomitanza con questa cosa si è scatenato questo mondo.

A. : Però riesci ancora a limitarlo l’uso del cellulare?

V. : riesco a limitarlo quando sono a casa... diciamo che in giro non se lo portano, quando vanno via no. Ha cominciato quest’anno Laura, magari qualche volta, perché sta fuori, a qualche festa così, e allora giusto per

A. : sicurezza anche?

V. : necessità di comunicazione. Però si, io quando sono con le amiche vorrei che mai se lo portino, anche se in realtà sono sempre le uniche che non ce l’hanno...

A. : però a scuola sei riuscita a limitarlo? V. : a scuola non lo portano, mai. Non esiste. A. : ... saranno le uniche.

V. : e lo so! Lo o benissimo... è successo che Laura una volta ha perso il pulmino. E le ho detto: “Tu vai a scuola a telefonare, e se no, torni a casa a piedi!”... non ti serve il cellulare per questa cosa. E quindi loro si sono adeguate a questa cosa, non hanno neanche protestato più di tanto, insomma, nel senso che è così A. : ad un certo punto hanno detto: “Basta, non riusciamo a cavarne un ragno da un buco!”.

V. : esatto!

A. : ... però non te ne fanno un problema?

V. : no, hanno cominciato qualche volta, e io ho detto: “Va beh, questa è la regola qui, gli altri fanno quello che vogliono!”

A. : ... per quanto riguarda gli spazi, loro hanno una camera in due, giusto? V. : si.

A. : e in quella camera come si organizzano? hanno diviso gli spazi? Sono spazi per tutti e due? Se la dividono senza problemi?

V. : ma, hanno spazio un po’ per tutti e due, nel senso che hanno, un paio di cassetti, una ne ha uno, una ne ha un altro, hanno il pezzo di scrivania, però l’armadio è comune, si, non c’è... hanno proprio per comodità un cassetto di biancheria a testa, ma insomma, niente di, anche se oramai devo dire che si usano i vestiti, una si mette quello dell’altra.

A. : c’è questo scambio

V. : si, si. Vanno anche nel mio armadio a pescare, quindi. A. : anche nel tuo riescono a trovare qualche articolo interessante. V. : ... ogni giorno.

A. : ma tu puoi usare anche i loro, oppure no? V. : ma diciamo che io neanche chiedo. A. : Non ti interessa.

V. : io di solito quando dismettono qualcosa, se mi va bene allora si, se può andare, lo uso io. Ma se non no.

A. : Ma vengono a prendere vestiti o anche accessori?

V. : eh, anche le collane, ha cominciato la grande. Qualche cintura, qualche collana. Vestiti, magliette, canottiere di solito, maglie, più che altro magliette.

A. : ... e per quanto riguarda invece lo spazio nella casa... Anna dove sta? V. : Anna sta in camera e qua in sala, soprattutto.

A. : I compiti li fa sempre in? V. : ... in camera, nella scrivania, si.

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A. : ... si mette a studiare e fare i compiti in camera

V. : ... si, tutte e due di solito, o qua (in salotto), qualche volta. Poi se io son qua vengono di qua, ma generalmente è in camera.

A. : e in bagno?

V. : oh! In bagno ci stanno ore! Ecco, per loro il bagno è la stanza prediletta con cellulare. Allora non si capisce bene se sia una reale necessità fisiologica o se è solo perché devono stare... infatti noi, non siamo riusciti sempre, ma qualche volta ‘Si va in bagno senza cellulare!’ perché non si può, insomma stare ore dentro in bagno.

A. : Ma Anna ha già iniziato a mettere tutti i suoi... pochette, barattolini?

V. : ce le ha sul comodino. So che ha un beauty, poi ci sono vari posti in giro per la casa. A. : non è ancora arrivata ad utilizzare gli spazi del bagno?

V. : no, ma perché ce ne sono altri in giro, e poi nel bagno c’è n cassettone, dove ci sono tutte le forcine, smalti, per cui sono suoi, ma sono di tutti in realtà. Non c’è questa suddivisione.

A. : Questa distinzione!

V. : No, ma anche con l’altra... insomma vige questa regola ‘a chi serve, usa’. A. : Anna è una di quelle che passa tanto tempo in bagno?

V. : abbastanza, diciamo che ama stare proprio in bagno, con il libro o con il cellulare. Libro ultimamente, perché il cellulare glielo abbiamo un po’

A. : tolto. V. : si, tolto.

A. : Ma quindi non a preparasi, truccarsi, pettinarsi? V. : no.

A. : Proprio... come stanza?

V. : si,si... come stanza, a leggere. Lei legge tantissimo. A. : legge libri...

V. : libri.

A. : Che le regalate voi?

V. : che si sceglie anche. Ha iniziato a leggere anche qualche cosa che legge suo papà, tipo draghi, cose... abbiamo portato giù ieri sera una borsa di libri, perché giù abbiamo un garage dove ci sono tutti i libri, cassette, tutto preparato per loro... fatto per loro. C’è la tastiera, c’è un po’ di... diciamo, una stanza in più. A. : Una stanza gioco?

V. : si.

A. : ... avete ricavato un altro spazio per lei. V. : eh, si, per loro, e ogni tanto vanno giù. A. : perché non ci sta la macchina?

V. : la macchina la lasciamo fuori, abbiamo preferito lasciare lo spazio a loro.

A. : ... per quanto riguarda invece la casa, lei ha la possibilità di andare in qualsiasi stanza, di stare in qualsiasi stanza?

V. : si, non c’è nessun problema.

A. : Non ha parti proibite? cose che non può toccare? V. : assolutamente no!

A. : ... riguardo i libri, i dvd... allora i dvd li comperate voi o li sceglie lei?

V. : di solito li compera mio marito, però se c’è qualche cosa che interessa anche a loro, anche ad Anna A. : si compera

V. : si compera senza problemi.

A. : Lei di solito, capita che vede un dvd che le piace e lo compera?

V. : no, chiede sempre. Non è ancora successo. Cioè vede e chiede. Più che un dvd un libro, diciamo che chiede e poi valutiamo ed eventualmente comperiamo.

A. : ... quindi non ha ancora la possibilità di essere in giro e comperarsi cose?

V. : no. È successo che è andata un giorno tipo, al Carreffour con le amiche, con una mamma che le ha portate e poi le ha riprese, però, di solito predilige comperarsi una canottiera, una maglietta... però ha visto, quella volta però ha detto: “Sai mamma ho visto un libro, però non avevo abbastanza soldi!”, perché c’è un budget, ed entro quello si deve rimanere, e allora poi la volta successiva l’abbiamo preso, perché le interessava, ecco.

A. : ... in edicola? ... adora ancora i giornali?

V. : lei il ‘Focus junior’ fino a poco tempo fa lo leggeva molto volentieri, poi adesso abbiamo smesso di avere l’abbonamento perché ha detto: “Comincia ad essere un po’ più da troppo piccoli, voglio qualcosa in più!”. Però, qualche volta, se trova il giornale, tipo ‘Repubblica’, il quotidiano, qualche articoletto se lo legge.

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V. : si, si.

A. : Non è che magari ti chiede quei giornaletti tipo ‘Cioè’?