133 10 Carlotta si racconta (9 giugno 2012).
11. Intervista a Carlotta (27 giugno 2012)
L’intervista con Carlotta, figlia di Chiara, non si è svolta in casa, ma nel parco davanti alla sua abitazione, il giorno 27 giugno 2012. La stessa è stata interrotta in più occasioni.
A. : Alessandra, intervistatrice. C. : Carlotta, intervistata.
A. : Parliamo un po’ del tempo, tu di solito, la giornata normale, in cui vai a scuola, come la gestisci? Ti alzi, ti svegli tu o ti sveglia la mamma?
C. : mi sveglia la mamma. A. : Poi, cosa fai?
C. : fa, la colazione, faccio colazione, mi da i vestiti, mi vesto, poi vado a scuola, sto a scuola, dopo, di solito vado a fare sport, quasi tutti i giorni e dopo, nelle giornate lunghe, torno a casa, ceno, guardo la tv e poi mi addormento.
A. : ... i vestiti te li scegli tu o la mamma? C. : la mamma.
A. : La cartella invece te la fai tu o te la fa la mamma? C. : io.
A. : ... che sport fai?
C. : io quest’anno ho fatto pallavolo, hip-hop e aikido, ma l’anno prossimo, che vado alle medie e devo fare anche clarinetto, perché sono passata, faccio solo aikido e, volevo fare hip-hop, ma mia mamma ha detto che non c’è più, perché eravamo troppe poche, e ci dovrebbe essere zumba per bambine, ma non so se ci riesco ad andare, perché sarebbe alle 16.30 il martedì, ma devo vedere i rientri, perché trono a casa alle 17. A. : ... di solito vai tu da sola a fare sport, o ti porta la mamma?
C. : no, i genitori non mi portano quasi mai, perché arrivano tardi, loro a casa, a volte mi vengono a prendere. C’è il nonno, che gli do la cartella e dopo io vado.
A. : Quindi vai da sola di per sé, ma perché è’ vicino alla scuola?
C. : sì. Pallavolo e hip-hop li faccio in palestra, là, mentre aikido mi devono portare. A. : E i compiti quando li fai, di solito?
C. : i compiti.
A. : Durante la settimana ne hai, oppure no?
C. : si, ce li ho, ma solo quando non abbiamo rientro, quindi li faccio il mercoledì, sono sempre piena. A volte il giovedì dopo l’allenamento, a volte il martedì e dopo li faccio pochi, pochi il venerdì e quasi tutti la domenica.
A. : Li fai da sola, di solito o con la mamma? C. : no, da sola.
A. : Non chiedi mai aiuto alla mamma, oppure ci sono certe cose? C. : no, quando non so, glielo chiedo.
A. : E quando è sabato o domenica che cosa fai?
C. : il sabato di solito andiamo fuori, andiamo a Mestre,andiamo a fare delle spese, così, quindi i compiti non ho tempo di farli e la domenica invece, a volte la mattina vado a messa, e il pomeriggio se ho finito i compiti, d’estate, a volte, andiamo a fare un giro in bici.
A. : ... ti capita spesso di andare a casa delle tue amiche a giocare? C. : no.
A. : Perché non ti piace o perché non hai dei buoni rapporti con le tue compagne di classe? C. : rapporti buoni non è che.
A. : Che ne hai tanti.
C. : eh. E poi anche perché, cioè è il discorso che mamma non può mai parlare con gli altri, perché è al lavoro, e quindi.
A. : ... tu di solito quando sei con i nonni, stai a casa tua?
C. : d’estate, cioè, d’estate vado a casa loro quasi sempre, a meno che non abbiamo degli impegni il pomeriggio ,che allora siamo qua, mentre d’inverno, durante la scuola vengono loro.
A. : Ma tu vai a dormire spesso dai nonni? C. : no, io non ci ho mai dormito.
A. : ... dormi sempre a casa tua. C. : annuisce.
146
C. : si, mi piace, però a volte c’è mio fratello, che allora inizia già ad essere più pesante. A. : Tuo fratello quanti anni ha?
C. : 13.
A. : ... e non avete un buon rapporto? C. : no.
A. : Ma perché litigate? Perché non avete passioni in comune? Dimmi un po’. C. : Non abbiamo niente, cioè litighiamo perché abbiamo gusti totalmente diversi. A. : quindi è difficile riuscire ad andare d’accordo?
C. : annuisce.
A. : Tu a casa, di solito, dove trascorri il tempo?
C. : io, in salotto, a guardare la tv, oppure in camera mia, oppure basta. A. : In bagno, in cucina?
C. : in bagno ci trascorro tempo, anche là, però, non quasi sempre, dei giorni si, dei giorni no, dipende. In cucina ci sto solo per mangiare.
A. : Poi so che voi avete una terrazza. C. : si.
A. : E in terrazza ci vai?
C. : si, ci sto in terrazza, ma dopo un po’ mi stufo e allora ritorno. A. : perché non c’è niente da fare, giusto?
C. : annuisce.
A. : ci sono degli spazi della casa in cui non puoi andare perché papà e la mamma ti hanno detto che non li puoi usare, oppure no?
C. : no.
A. : ... ti piace stare da sola in casa, oppure no? C. : si (indeciso).
A. : ... anche se il papà, la mamma e tuo fratello sono fuori? C. : no, cioè, senza la mamma e il papà si, senza anche Stefano no.
A. : ... ti piace anche chiuderti in una stanza, mentre gli altri sono in altre parti della casa, oppure ti piace pi stare in compagnia?
C. : no, per quello sto sempre da sola, però.
A. : ... di solito cosa fare, anche durante questi giorni che sei in vacanza, lo decidono la mamma e il papà, o lo decidi tu?
C. : beh, dipende, cioè, un po’ tutti e due. A. : Tu cosa decidi di solito?
C. : decido se posso, cosa giocare, cosa guardare, se uscire con la bici così, dopo loro mi rispondono per la bici si o no.
A. : ... perché non sempre ti fanno andare in giro in bici. C. : annuisce.
A. : a seconda di dove vai o con chi vai?
C. : no, se sono da sola non mi lasciano, se tipo c’è anche Carlo, così, mi lasciano. A. : Sono tuoi amici? È un tuo amico Carlo?
C. : si.
A. : E di solito per esempio, di fare il Grest, l’hai deciso tu o l’ha scelto la mamma?
C. : no, di fare il centro estivo, questo qui, tipo quello d’inglese in palestra, l’ha scelto la mamma, però quello tipo in Ghirada, così, me lo lascia decidere a me, perché quelli là devi stare tutto il giorno a fare qualsiasi sport.
A. : ... e tu invece sei molto contenta di andare? C. : sì!
A. : ma vai con dei tuoi amici, oppure?
C. : si, vengono anche delle persone che conosco, con cui ho dei rapporti, però faccio sempre conoscenze nuove, là.
A. : Certo, ti piace comunque andare in posti in cui non conosci e conoscere poi gente, oppure? C. : no, conoscere gente no, conoscere il posto si, però.
A. : ... ti da più sicurezza! C. : annuisce.
A. : ... tu mi dicevi già l’altra volta che non usi più i giochi in scatola.
C. : no, perché a me i giochi da tavola non piacciono, perché dopo un po’ che ci giochi diventano noiosi, mentre gli altri giochi non li uso più.
A. : Ma da quant’è che non usi più i giochi? C. : non lo so.
147
A. : Sono anni che non usi più i giochi da tavolo oppure è poco. C. : no, giochi da tavolo li uso, per quello, però non mi piacciono. A. : E i giochi tipo ‘nascondino’?
C. : no, i giochi tipo ‘nascondino’, ‘chi ce l’ha’, così, mi piacciono, ma non mi piace molto giocare con i miei compagni, però, cioè, devo vedere anche chi vuole giocare.
A. : Certo. E di solito ti piace di più giocare con le femmine o con i maschi? C. : non mi cambia niente.
A. : Ma tu pensi di trovarti meglio a giocare e a parlare, in generale, con le femmine o con i maschi? C. : con i maschi, perchè le femmine hanno la tendenza a litigare, mentre i maschi no.
A. : Quindi hai più amici maschi alla fin fine? C. : no.
A. : Hai più amiche femmine, però ti trovi meglio con i maschi? C. : annuisce.
A. : Ma di solito ti trovi meglio con i ragazzi della tua età, con quelli più grandi, con quelli più piccoli? C. : più grandi e della mia età.
A. : E di solito... ti trovi anche magari con gli amici di tuo fratello, che sono più grandi?
C. : si, si , perché alla fine, là ci sono anche delle persone, cioè i fratelli, così, hanno un anno, cioè, un anno o la mia età, e alla fine faccio amicizia con i fratelli e poi.
A. : Quindi capita che tu e tuo fratello uscite con altri? C. : si, si.
A. : E di solito lì, vi sopportate bene, nel senso che non litigate, oppure? C. : no, li no.
A. : Perché ognuno fa amicizia e sta con i suoi amici? C. : Annuisce.
A. : Di solito con tuo fratello parli mai? Avete dialoghi, oppure no? C. : no.
A. : Quindi non chiedi mai consigli a tuo fratello? C. : no, perché gli chiedo solo aiuto per la scuola. A. : Perché lui è bravo, e lui ti aiuta di solito? C. : mi aiuta, ma non vuole.
A. : Gli chiedi aiuto anche per quanto riguarda computer, videogiochi o no? C. : mio fratello sa molto sui computer, così, ma io no.
A. : E tu gli chiedi aiuto?
C. : si, li si, perché io non ho voglia, cioè quelle cose là a me non interessa, quindi quando le devo usare, magari per scuola, lui mi può aiutare.
A. : Chiedi direttamente a lui, non vai dalla mamma? Vai prima da lui? C. : si.
A. : Per quanto riguarda libri, cd, dvd e riviste? Allora, libri so che ne leggi e ti piace anche andare a comperarne con la mamma.
C. : Annuisce.
A. : Giornaletti? ... fumetti o riviste per ragazzi? C. : no.
A. : Non ne comperi. Cd e dvd? Beh, i dvd, mi hai detto che sono la tua passione. C. : si, ma cd e musica non tanto.
A. : ... e di solito i dvd vai a comperarli tu da sola? C. : no, con la mamma.
A. : ... e li scegli tu o la mamma?
C. : io. Dopo, lei guarda, e magari mi dice che quello là è bello, però poi scelgo io. A. : E di solito che genere scegli?
C. : quelli, non mi piacciono tanto, cioè quelli che sono più di avventura e di fantasia. A. : ... quelli della Barbie, che ti piacciono?
C. : si perché quelli là sono fatti a computer, sono strutturati bene e hanno delle storie belle, mentre quelli con gli animali, anche quelli con gli animali, perché a me piacciono gli animali.
A. : ... ma ti piacciono di più i fil o i cartoni? C. : i film.
A. : E te li regalano anche i film? Magari per il compleanno? C. : si, si. A Natale di solito me ne regalano due, tre. A. : ... e adesso quanti ne hai... ?
C. : boh, tanti.
148
C. : si, vado a prendere il pane, a fare la spesa delle volte, a prendere il pane e gli affettati, però, basta. A. : E hai problemi a chiedere... perché magari ti intimorisce, o non ti interessa, vai tranquillamente? C. : vado tranquillamente.
A. : In edicola? So che vai per comperarti i braccialetti. C. : Là.
A. : anche lì vai da sola? C. : annuisce.
A. : E vai in bici o vai a piedi? C. : no, vado a piedi.
A. : ... non hai problemi ad entrare in un negozio e chiedere quello che ti serve. C. : no.
A. : e ti piace andare a fare queste piccole spese da sola? C. : a volte si e a volte no.
A. : A volte vorresti compagnia? C. : no, a volte non ho voglia di andare.
A. : ... hai detto che la mattina ti vesti da sola... i vestiti te li sceglie la mamma... ma passi tanto tempo in bagno, o sei veloce a prepararti?
C. : la mattina non passo molto tempo in bagno, cioè alla fine ci metti tanto a fare colazione e tutto, ti resta poco tempo.
A. : ... quando devi andare a scuola ti fai delle acconciature particolari... ?
C. : si, a volte, di solito ce li ho sciolti, a parte d’estate, quando finisce la scuola, perché fa caldo. A. : E di solito che acconciature particolari ti fai?... la treccia, una coda?
C. : la coda, oppure i capelli sciolti, niente di che. A. : ... invece se devi andare a qualche festa, ti metti? C. : normale.
A. : Non ti metti niente nei capelli? C. : no.
A. : Trucchi, invece, cosa mi dici? C. : lucidalabbra e basta.
A. : ... in bagno tu di solito lasci tutte le tue cose, nel senso che se puoi, se c’è lo spazio lasci tutte le tue cose, oppure cerchi di?
C. : no, no, le lascio in bagno, quelle che servono.
A. : E ti piacerebbe avere più spazio, in bagno, o un bagno tutto tuo per lasciare tutti i tuoi smalti... ? C. : no.
A. : Ci sono, per la cura del corpo, quindi deodorante, crema, profumo, delle cose che usi in particolare? C. : il profumo.
A. : Ma il deodorante, per esempio lo usi? C. : no.
A. : E ci sono dei prodotti che tu vorresti, ma che la mamma non ti compera? C. : no.
A. : Ti compera tutto quello che vuoi... ? C. : no, è che quello che ho, cioè mi basta quello.
A. : ... quando ti vesti, adori metterti cinture,cappelli, sciarpe, accessori? C. : no.
A. : Mi hai detto... molto semplice, l’importante è che sia comoda. C. : sì.
A. : ... i cambiamenti fisici, tu hai notato che alcuni tuoi compagni sono diventati più grandi in quest’ultimo anno di scuola.
C. : sì!
A. : ma... più compagni maschi o compagne femmine?
C. : tutti e due, perché guardando da me si vede che sono cambiate delle cose nel lato fisico, ma c’è ancora quel lato, cioè, quasi tutti i miei compagni nel lato di litigi così, non capiscono, cioè, non riescono a crescere là.
A. : ... dici che in generale né maschi né femmine non siano cresciuti di testa, diciamo così?
C. : eh, anzi, alcuni miei compagni, cioè anche un mio compagno era, in prima seconda e terza era perfetto tipo, adesso sta diventando folle.
A. : ... ma tu noti cambiamenti fisici più nei maschi o nelle femmine?
149
A. : Però poi non cambia molto? C. : no.
A. : Invece la femmina?
C. : si, la femmina cambia di più.
A. : Ma di solito, secondo te, quali sono le cose che ti fanno capire che una femmina è diventata più grande... da cosa si vede secondo te?
C. : si vede e basta!
A. : Magari il seno, che diventa più grande.
C. : si, il seno sta diventando più grande, poi la persona che cambia. A. : Cambia di comportamento?
C. : si.
A. : Come diventa?
C. : cioè, cerca già, di comportamento, piange già di meno, che nelle classi prima, dopo cerca anche di, sta cercando anche di stare bene con tutti.
A. : Di farsi vedere, anche?
C. : si, perché più grande diventi e anche spesso, puoi diventare fastidiosa anche. A. : E nella tua classe ce ne erano tanti?
C. : allora, c’avevamo quattro maschi, che solo uno alla fine è cambiato, però è diventato peggio, invece femmine, che eravamo in sette quest’anno, cioè, tipo né Eileen, né Rebecca non vedo tanti cambiamenti, sono cambiate la Ilaria, la Sara e io.
A. : Tu ti senti già più cresciuta rispetto all’anno scorso?
C. : si. Tipo , adesso sto cercando di diventare anche un po’ più, di litigare meno, di trovare più soluzioni. A. : Tu pensi di essere cresciuta, mentre gli altri non sono cresciuti?
C. : no, penso che, siamo cresciuti un po’ tutti, ma su alcuni si vede meno degli altri. A. : ... e ti fa paura, questo fatto di crescere, oppure ti piace l’idea di crescere? C. : nessuna delle due.
A. : Ti sta indifferente il fatto di crescere? C. : si.
A. : ... della tua infanzia, del tuo essere bambina c’è qualcosa che ti dispiace lasciare? C. : beh, no.
A. : Non c’è niente, per cui dici: “ Vorrei rimanere bambina, per fare questa cosa qua!” ?
C. : no, perché quando sei piccolo, puoi fare anche più giochi, hai più tempo, cioè, puoi fare più cose così, ma dopo, anche se diventi grande, però io voglio diventare perché voglio andare a, cioè, perché non vedo l’ora di andare a lavorare in polizia, così, quindi se da un lato vuoi crescere, c’è sempre quello che ti fa crescere, che vuoi crescere e da un lato quello che ti fa restare bambino.
A. : E tu dai più retta al lato. C. : crescere.
A. : Per cui vuoi diventare grande? C. : si.
A. : Ma ti da qualche sentimento, qualche emozione... diventare grande, oppure no? C. : no.
A. : Tu lasceresti tranquillamente l’infanzia per diventare già adulta? C. : sì.
A. : E secondo te perché è bello diventare adulti?
C. : perché da adulto hai più libertà di scegliere, cioè se sei maggiorenne, non serve che chiedi, tipo di uscire, così... dopo, perché dopo, cioè, inizi a lavorare, quindi puoi anche vedere più, puoi veder, quello che fanno i genitori, cioè perché adesso fai solo delle ipotesi su come può essere, dopo invece capisce, dopo, da più grande, e là inizia già ad essere più bello, perché sapere cosa si prova è bello, cioè sapere cosa prova anche un’altra persona è bello. Basta.
A. : ... tu ne parli mai di queste cose con i tuoi amici? Di questi sentimenti? Di questo voler diventare grande?
C. : no.
A. : Ti è mai capitato? Con nessuna tua amica, né maschio, né femmina? C. : no.
A. : Nemmeno con la mamma?
C. : no, con la mamma forse sì, ma non mi ricordo!
A. : questi cambiamenti che hai visto nei tuoi amici, e questo sentirti più cresciuta rispetto all’anno scorso, è una cosa di cui tu ti sei resa conto pian piano durante l’anno, oppure una cosa di cui ti sei resa conto adesso, perché ne stiamo parlando?
150
C. : no, no, cioè, nell’anno scolastico, si sono visti anche i comportamenti che cambiavano da un mese all’altro, in classe.
A. : Ma è una cosa che ti ha fatto stare male in qualche occasione?
C. : in qualche occasione si, perché le mie compagne, alcune mie compagne con questa storia stanno diventando più antipatiche, già non erano il massimo, ma quest’anno erano proprio antipatiche. Non ce le ho più l’anno... prossimo in classe e però si vedeva comunque che, si vedeva che un mese andava bene e basta.
A. : ... di questi cambiamenti per esempio ne hai parlato anche con la mamma? C. : no.
A. : Ti è capitato di parlarne con qualcuno, oppure li pensavi tu? C. : no, solo quando litigavo, allora glielo dicevo che avevo litigato.
A. : Ma ti piace parlare con la mamma di queste cose, di cosa ti succede? Sentire le sue opinioni? C. : no.
A. : Lo fai solo per sfogarti?
C. : si, diciamo che io tendo a lasciar perdere i litigi e tutto, a parte quando sono veramente arrabbiata, lascio perdere, penso ad altre cose.
A. : ... non gli dai peso! C. : no.
A. : ... cosa ti aspetti tu dal diventare grande... dal cambiare anche scuola, dall’essere al contatto con ragazzi più grandi?
C. : mi aspetto di, prima di tutto conoscere nuova gente e avere qualcuno su cui fidarmi e, che adesso, rapporti migliori, anche di approfondire a livello scolastico.
A. : Perché tu in questi anni... non ti sei troppo fidata?
C. : no. Io, cioè... io mi sono sempre fidata della Stefania e della Rebecca, anche se è venuta qua solo tre anni, però ce l’avrò anche gli anni prossimi. I primi quattro anni mi ero fidata anche della Eileen, quest’anno qua, no, anzi, tendeva molto a, non mi fidavo più perché tendeva a non stare più con me, solo nei momenti in cui non c’era più nessuno con cui stare, quindi.
A. : ... tu ne hai parlato, in questo caso con Eileen, con loro? C. : no.
A. : Hai lasciato perdere.
C. : si, perché dopo succede anche di peggio. Io avevo imparato già che dopo succedeva anche di peggio, perché con una mia amica ho litigato otto anni, quindi di litigi ne sappiamo qualcosa noi due.
A. : Otto anni su undici di vita, non sono pochi! C. : eh, otto anni su otto che siamo state insieme.
A. : ... quindi con questa amica, con cui hai litigato otto anni, non la vedevi mai, oppure magari vi chiamavate anche e vi vedevate?
C. : no. Si a volte se eravamo a casa delle altre, quando litigavamo, però.
A. : ti sei già sviluppata? Nel senso, hai avuto già le mestruazioni? C. : no.
A. : E le tue compagne di classe, le tue amiche... ?
C. : solo una, però io in lei non ho visto cambiamenti, perché non la conoscevo neanche. È arrivata lei, che era, è altissima, quindi.
A. : Perché è arrivata l’ultimo anno?
C. : si, si, a un mese dall’inizio della scuola, tipo ottobre, novembre, quindi non è che. A. : Più di tanto non hai neanche avuto occasione di conoscerla. Non ti interessava?
C. : no, perché i primi giorni stava solo con Sara e Ilaria, quindi avevo già capito che non era una persona che potevi tanto fidarti di stare con lei.
A. : ... con le tue amiche, avete parlato dello sviluppo delle ragazze oppure no? Dello sviluppo, della crescita, delle mestruazioni?
C. : in alcune occasioni si. Tipo le mattine mentre aspettavamo la maestra, a volte, così.