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Circular Economy

6. CAPITOLO 6: PRICIPALI AREE DI IMPATTO DELL’INDUSTRIA 4.0

6.1 Nuovi modelli di business

6.1.1 Circular Economy

Non vi è dubbio che il fenomeno dell’industrializzazione abbia portato negli ultimi decenni ad un innalzamento degli standard di vita e ad un costante incremento degli strumenti messi a disposizione degli individui e delle imprese utili al fine di soddisfare i propri bisogni. Allo stesso tempo, però, è chiaro come i modelli di produzione insostenibili e l’eccessivo ricorso ai consumi da parte della popolazione mondiale abbiano fatto emergere l’altro lato della medaglia, ovvero una serie di impatti e conseguenze negative prodotte dall’industria e dagli esseri umani sull’ambiente165. I problemi relativi alla sostenibilità ambientale, come l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, lo sfruttamento eccessivo delle terre e l’esaurimento delle risorse, rappresentano temi sempre più al centro dell’agenda dei governi, dell’interesse delle organizzazioni internazionali, dei consumatori finali e soprattutto delle strategie aziendali166. Sorge dunque la necessità di garantire una graduale ma fondamentale transizione da un modello di economia lineare, caratterizzato da un esorbitante consumo di risorse (utilizzate al fine di dar vita a nuovi prodotti in grado di tenere il passo con i progressi tecnologici e le mode) e in cui non è presente alcun incentivo effettivo per la riduzione degli sprechi167, ad un modello di economia circolare168. I primi riferimenti relativi al concetto dell’economia circolare risalgono alla fine degli anni settanta del secolo scorso, sebbene tale argomento abbia trovato una più ampia trattazione nell’ultimo ventennio. Ad oggi, infatti, la circular economy rappresenta uno dei temi maggiormente discussi a livello internazionale; tanto è vero che, sulla base dei diversi contributi elaborati da una moltitudine di autori169sull’argomento, è possibile definire tale fenomeno come “un sistema rigenerativo all’interno del quale l’immissione delle risorse e la dispersione dei rifiuti, delle emissioni e dell’energia sono ridotti al minimo rallentando, chiudendo e restringendo i circuiti dei materiali e dell’energia. Ciò può essere ottenuto attraverso la progettazione, la manutenzione, la riparazione, il riutilizzo, la rigenerazione, la

165 Tseng, M. L., Tan, R. R., Chiu, A. S., Chien, C. F., & Kuo, T. C. (2018). Circular economy meets

industry 4.0: Can big data drive industrial symbiosis?. Resources, Conservation and Recycling, 131, 146- 147.

166 Geissdoerfer, M., Savaget, P., Bocken, N. M., & Hultink, E. J. (2017). The Circular Economy–A new

sustainability paradigm?. Journal of cleaner production, 143, 757-768.

167 https://www.eea.europa.eu/publications/circular-by-design.

168 Permanente, X. C. (2016). Indagine conoscitiva su «Industria 4.0»: quale modello applicare al tessuto

industriale italiano. Strumenti per favorire la digitalizzazione delle filiere industriali nazionali, Documento conclusivo approvato.

ristrutturazione e il riciclaggio di lunga durata (trad.)”170. Come emerge dalla precedente definizione, l’attenzione posta sull’utilizzo delle differenti R (ovvero riduzione, riutilizzo, riciclaggio, riparazione e rigenerazione), affiancata dall’impiego di altri strumenti di natura preventiva, rappresenta una modalità innovativa per estendere il ciclo di vita dei prodotti da parte delle imprese, garantire una maggiore efficienza nell’uso delle risorse e dar vita ad una produzione orientata in misura maggiore al rispetto dell’ambiente, dei consumatori e della stessa sostenibilità aziendale. Il processo di progettazione dei prodotti svolge un ruolo fondamentale sia nel rallentamento dell’utilizzo delle risorse che nell’estensione della vita degli stessi prodotti; inoltre tali risultati possono essere, rispettivamente, raggiunti attraverso una buona progettazione delle componenti e un attenta attività di manutenzione e riparazione. L’adozione di nuovi modelli di business incentrati sull’economia circolare determina un cambiamento nel modo con il quale le imprese definiscono i propri prodotti e svolgono i propri processi produttivi. L’obiettivo dell’azienda è quello di generare profitti mediante il flusso circolare di materiali e prodotti utilizzati nel corso del tempo171. La creazione di valore per le imprese deriva principalmente dalle prestazioni e dai servizi collegati al prodotto piuttosto che dal valore di vendita di quest’ultimo172. Il servizio acquisisce un importanza primaria così come l’innovazione tecnologica. La crescente presenza di catene di approvvigionamento interconnesse, l’integrazione dei processi aziendali, l’utilizzo di tecnologie innovative e strumenti relativi all’Industria 4.0 (dalle quali deriva l’importante opportunità di condividere un maggior numero di dati ed informazioni) e il coinvolgimento dei consumatori finali costituiscono importanti leve sulle quali agire al fine di intraprendere percorsi produttivi volti a garantire la sostenibilità ambientale,la soddisfazione dei clienti e il perseguimento degli obiettivi aziendali in termini di efficacia, efficienza ed economicità. Le tecnologie relative all’Industria 4.0173, attraverso l’utilizzo di dati in tempo reale provenienti dai sistemi produttivi e dagli attori appartenenti alla supply chain, determinano la possibilità di allocare in maniera efficiente risorse come materiali,

170 Geissdoerfer, M., Savaget, P., Bocken, N. M., & Hultink, E. J. (2017). The Circular Economy–A new

sustainability paradigm?. Journal of cleaner production, 143, 757-768.

171 Bocken, N. M., de Pauw, I., Bakker, C., & van der Grinten, B. (2016). Product design and business

model strategies for a circular economy. Journal of Industrial and Production Engineering, 33(5), 308-320.

172 https://www.eea.europa.eu/publications/circular-by-design.

173 Quali ad esempio l’IoT, la stampante 3D, la realtà aumentata, la manifattura additiva, robot collaborativi

prodotti, acqua ed energia e ridurre al minimo gli sprechi e i rifiuti174 con conseguente riduzione dei costi operativi. Attraverso l’Internet of Things macchinari, impianti, prodotti, dispositivi e strumenti aziendali risultano tra loro interconnessi. Tale integrazione rende possibile la raccolta di dati utili allo svolgimento delle operazioni di gestione aziendali e al monitoraggio dello stato, della posizione e della qualità del bene presso il suo utilizzatore175. Ecco che emerge l’importanza del servizio inerente al prodotto come componente fondamentale per garantire la soddisfazione del consumatore finale e la creazione di valore per l’azienda. Se da un lato il continuo scambio di informazioni rappresenta un’opportunità per facilitare la riduzione degli scarti in produzione e delle inefficienze provenienti dall’uso del prodotto (ad esempio tramite azioni di manutenzione predittiva), il riciclo e il riutilizzo delle componenti legate a quest’ultimo e una maggiore vicinanza nei confronti dei clienti finali al fine di soddisfarne le richieste; dall’altro mette a rischio la riservatezza del design e della produzione manifatturiera176. Per garantire il successo del modello basato sull’economia circolare è necessario: un ripensamento della struttura organizzativa, ingenti investimenti per la conversione dei processi produttivi, una ricerca del miglior equilibrio economico tra riparazione, riutilizzo e riciclaggio dei prodotti, un supporto consistente del top management verso il cambiamento e una diffusione delle conoscenze e delle capacità attraverso la formazione e l’addestramento del personale.