5. CAPITOLO 5: LA DIFFUSIONE DELL’INDUSTRIA 4.0 IN ITALIA
5.1 L’esperienza italiana
Dopo aver focalizzato lo sguardo sul panorama comunitario attraverso l’analisi dei molteplici programmi elaborati dalla Commissione Europea in materia di digitalizzazione della società, dell’industria e delle imprese finalizzati a promuovere la ricerca, l’innovazione e la crescita, spostiamo adesso l’attenzione del presente lavoro sullo scenario italiano con l’intento di andare ad analizzare il Piano Nazionale Industria 4.0 e di descrivere la diffusione che il fenomeno della digitalizzazione ha manifestato nel nostro Paese nel corso degli ultimi anni. Il piano industriale, lanciato dal Governo nel 2016, mette a disposizione delle imprese italiane diversi strumenti agevolativi ed incentivi utili ad intraprendere un percorso volto a cogliere le opportunità e i benefici derivanti sia dalla trasformazione digitale che dall’avvicinamento e dell’adozione del nuovo paradigma industriale.
In Italia il settore manifatturiero costituisce un importante forza trainante dell’economia originando all’incirca il 15% del PIL, un fatturato pari a circa 900 miliardi di euro e un valore aggiunto di circa 200 miliardi di euro. Inoltre tale settore può contare oltre 400 mila imprese e quasi 4 milioni di lavoratori impegnando il 23% della forza lavoro totale145. Questi numeri rendono il settore manifatturiero italiano tra i primi sei paesi al mondo in termini di valore aggiunto generato conferendo all’Italia una notevole importanza sullo scacchiere internazionale, nonostante la crisi del 2008 ne abbia ridimensionato i numeri sia in termini di fatturato che di occupazione. Nel periodo 1995- 2015, infatti, si è assistito ad una riduzione media annua del valore aggiunto relativo al settore manifatturiero dello 0,2% frutto di una riduzione media annua dell’occupazione pari al 1,3% e di un incremento della produttività del lavoro dell’1,1%. Gli unici settori in controtendenza rispetto all’andamento generale decrescente della manifattura italiana
145 Tali informazioni e dati sono estrapolati dall'indagine conoscitiva svolta dalla X Commissione attività
produttive, commercio e turismo: "La rivoluzione industriale 4.0". Permanente, X. C. (2016). Indagine conoscitiva su «Industria 4.0»: quale modello applicare al tessuto industriale italiano. Strumenti per favorire la digitalizzazione delle filiere industriali nazionali, Documento conclusivo approvato.
sono stati quelli della farmaceutica, dei macchinari, delle apparecchiature elettriche e della metallurgia che hanno visto, seppur di poco, incrementare il loro valore aggiunto, mentre i settori che hanno realizzato i risultati peggiori sono stati quelli relativi al tessile, all’abbigliamento e alle pelli, seguito dalla fabbricazione di mobili e dei mezzi di trasporto. Negli anni successivi alla crisi, però, si è assistito ad una crescita media annua dell’industria manifatturiera pari al 1,1% (comunque sempre lontana dalla crescita a livello comunitario pari a 2,5%), frutto della ricerca di una maggiore efficienza nei processi produttivi da parte delle imprese, e ad un calo considerevole dell’occupazione sia nell’industria che nei servizi. Inoltre nello stesso periodo la quota di investimenti totali in relazione al PIL nel territorio nazionale si è ridotta di 3,5 punti percentuali, nonostante il contributo del capitale ICT e immateriale non ICT si sia mantenuto positivo. Sebbene la crisi abbia ostacolato la crescita dell’industria negli ultimi anni, il settore manifatturiero costituisce, ad oggi, un importante forza vitale per il nostro paese, per la società, per la produzione, per l’operosità e per le esportazioni. La digitalizzazione delinea così una notevole opportunità da cogliere al fine di rilanciare l’economia del Paese oltre che risanare i conti e la competitività delle imprese italiane, minata dalla forte concorrenza proveniente dalle principali potenze industriali europee e mondiali146. Tuttavia vi sono degli ostacoli non indifferenti, che devono essere precisati e su cui è doveroso intervenire da parte dello Stato italiano, riguardanti le infrastrutture di base presenti sul nostro territorio, le caratteristiche del tessuto imprenditoriale italiano e dello stesso settore industriale. A differenza di altri paesi europei all’avanguardia dal punto di vista infrastrutturale e tecnologico, come ad esempio la Germania, caratterizzata da aziende di grandi dimensioni presenti in tutte le filiere e costituite da una forte integrazione tecnologica, l’Italia può contare su un sistema industriale fortemente contraddistinto da imprese di piccole e di medie dimensioni con una conseguente riduzione delle risorse finanziarie a disposizione e la difficoltà nel reperire i capitali e i finanziamenti necessari per far fronte ad ingenti investimenti richiesti nel campo tecnologico e dell’innovazione. L’ampia diversificazione delle specializzazioni che caratterizzano le PMI147, la scarsa presenza di grandi player privati industriali e le limitate ICT a disposizione rendono difficile la trasformazione digitale della manifattura italiana senza un supporto e un aiuto
146 Le informazioni riportate in questa pagina sono state estrapolate dal sito ufficiale della MISE disponibile
all’indirizzo: https://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/industria40
147 Agenzia delle Entrate in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico, CIRCOLARE N.4
da parte dello Stato attraverso i mezzi politici ed economici in suo possesso. Inoltre la limitata presenza della banda larga su tutto il territorio nazionale, in grado di garantire una maggiore velocità e funzionalità nelle connessioni, rappresenta un freno alla realizzazione della digitalizzazione e uno dei punti chiave sui quali intervenire. D’altro canto l’Italia può contare su centri di ricerca e poli universitari di eccellenza orientati all’innovazione e allo sviluppo oltre che su un importante capacità combinatoria delle tecnologie innovative e una forte connotazione dei prodotti finiti. Alla luce del contesto appena delineato, emerge la necessità di dar vita ad un programma, da parte del Governo italiano, diretto a garantire la realizzazione del processo di trasformazione digitale, in grado di adattarsi alle molteplici peculiarità del panorama industriale nazionale e allo stesso tempo rivolto ad accompagnare le imprese verso la quarta rivoluzione industriale e le opportunità ad essa collegate. Ecco quindi la risposta delle Istituzioni nazionali attraverso la redazione e l’applicazione del Piano Nazionale Industria 4.0 diretto a favorire, tramite incentivi, strumenti finanziari e di supporto, l’avvicinamento alla digitalizzazione da parte delle imprese e della società italiana e il quale verrà analizzato nella seguente sezione.