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Digital Economy and Society Index (DESI)

3. CAPITOLO 3: LE TECNOLOGIE ABILITANTI DELL’INDUSTRIA 4.0

4.5 Digital Economy and Society Index (DESI)

Il “Digital Economy and Society Index” è un indice sintetico che misura e rivela i progressi dei paesi appartenenti all’Unione Europea in termini di digitalizzazione dell’economia e della società. Tale indice racchiude al suo interno una serie di indicatori rilevanti che rispecchiano a loro volta l’attuale mix di politiche digitali intraprese a livello europeo. La valenza strategica della creazione dell’indice è quella di realizzare quattro principali tipologie d’analisi:

 Valutazione generale delle prestazioni che caratterizzano i singoli Stati membri attraverso l’osservazione dei loro punteggi complessivi dell’indice e di quelli relativi alle principali dimensioni dello stesso.

 Focus sulle prestazioni degli Stati membri al fine di individuare le aree meritevoli di interventi e migliorie mediante l’osservazione dei punteggi delle sotto- dimensioni dell’indice e degli indicatori che ne fanno parte.

 Analisi comparativa tra i paesi appartenenti all’Unione in base ai punteggi DESI realizzati dagli stessi in fasi analoghe dello sviluppo digitale con lo scopo di garantire un miglioramento nelle aree politiche pertinenti.

 Valutazione dei progressi da parte dei singoli paesi nel corso del tempo attraverso un analisi ex-post.

Il DESI è un indice composito che racchiude al suo interno più di trenta indicatori appartenenti a cinque diverse dimensioni, ciascuna delle quali a sua volta è articolata in un insieme di sotto-dimensioni, come esplicitato in Fig.8.

138 Le informazioni, i dati e le modalità di calcolo dell’Indice di digitalizzazione dell’economia e della

società sono state prese dal sito della Commissione europea inerente al tema dell’indicatore DESI all’indirizzo: https://ec.europa.eu/digital-singlemarket/en/desi.

FIGURA 8:STRUTTURA DEL DESI.FONTE:https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/desi.

Le cinque dimensioni, in cui viene scomposto l’indice, sono tra loro interconnesse e al tempo stesso rappresentano le principali aree politiche su cui intervenire congiuntamente al fine di garantire lo sviluppo digitale dell’economia e della società; nello specifico riguardano:

1. Connettività: misura quanto è diffusa, veloce, affidabile ed economica l’infrastruttura a banda larga e ultra larga in ciascun paese dell’Unione. La capacità di connettersi ad Internet rappresenta una condizione necessaria per lo sviluppo di una società digitale e della stessa economia.

2. Capitale umano/abilità digitali: misura l’utilizzo di internet, le competenze digitali di base ed avanzate delle persone all’interno dei singolo stati membri. Avere una connessione ad internet infatti non è sufficiente, è necessario avere le competenze appropriate per sfruttarne le potenzialità. Tali competenze comprendono sia quelle di base per sentirsi parte della nuova società digitale sia quelle avanzate che

consentono alla forza lavoro di produrre nuovi beni e servizi digitali e utilizzare le tecnologie per aumentare la produttività e la crescita economica.

3. Uso dei servizi internet da parte dei cittadini: misura l’utilizzo dei contenuti, canali di comunicazione e transazioni online effettuate tra i cittadini dell’Unione. I cittadini dotati delle giuste competenze e di una connessione ad Internet possono svolgere una molteplicità di attività online come il consumo di contenuti online (es. film, informazioni multimediali), attività di comunicazione (es. esecuzione di videochiamate), o attività di e-commerce. La necessità dei cittadini di avere una connessione a banda larga veloce e tempestiva crea un importante competizione dal lato dell’offerta nella fornitura di reti per supportare e usufruire dei nuovi prodotti e servizi.

4. Integrazione delle tecnologie digitali: misura la digitalizzazione delle imprese e dell’e-commerce. L’adozione di tecnologie quali l’IoT, i Big Data e il Cloud stanno diventando obbligatorie per garantire una migliore efficienza, una riduzione dei costi e un maggior coinvolgimento con i clienti, partner commerciali e i collaboratori con conseguente incremento della competitività. La modernizzazione delle imprese può essere raggiunta se insieme alla diffusione delle suddette tecnologie vi è la possibilità di utilizzare Internet e la disponibilità di lavoratori qualificati nel mercato del lavoro.

5. Servizi pubblici digitali: misura la digitalizzazione dei servizi pubblici, concentrandosi su eGovernment e eHealth. Grazie all’uso delle tecnologie digitali è possibile migliorare l’interazione tra i cittadini e le imprese sia che si tratti di amministrazioni pubbliche che di aziende private. Servizi pubblici migliori, più snelli possono beneficiare sia cittadini ed imprese grazie ad una maggiore efficienza, funzionalità e una riduzione dei tempi di attesa. Inoltre l’utilizzo di sistemi digitali può aiutare a migliorare la trasparenza e a ridurre la corruzione.

Ad ogni dimensione, data la loro diversa importanza e la moltitudine di indicatori che racchiudono al loro interno, viene poi attribuito un peso specifico dagli esperti della Commissione Europea: viene assegnato un peso pari al 25% del punteggio totale a ciascuna del prime due dimensioni, poiché considerate le colonne portanti dell’economia e della società digitale europea; alla quarta viene assegnato un peso pari al 20% sul totale in quanto la diffusione delle ICT presso le imprese rappresentano uno dei principali driver di crescita ed infine alla terza e alla quinta un peso pari al 15% ciascuna. I dati che

contribuiscono al calcolo dell’indice sono stati raccolti per lo più dai servizi della Commissione Europea quali DG CNECT, Eurostat e studi ad hoc lanciati dalla stessa; inoltre come tutti i dati statistici sono soggetti a continui aggiornamenti e correzioni. Al fine di aggregare gli indicatori, i quali sono espressi in diverse unità di misura e riferiti a svariate dimensioni e sotto-dimensioni, i medesimi sono stati normalizzati secondo il metodo min-max. Come esplicitato in Fig. 8, la quale ci fornisce una panoramica a livello europeo sullo stato della digitalizzazione dell’economia e della società per ogni singolo paese appartenente all’Unione per l’anno 2018, possiamo vedere come i paesi del Nord Europa quali Danimarca, Svezia, Finlandia e Paesi Bassi possono contare sulle economie digitali più avanzate del territorio comunitario europeo, seguite a loro volta da paesi quali Lussemburgo, Irlanda, Regno Unito, Belgio ed Estonia. Mentre l’Italia, la Bulgaria, la Grecia e la Romania rappresentano i paesi con più basso punteggio DESI.

FIGURA 8: INDICE DI DIGITALIZZAZIONE DELL’ECONOMIA E DELLA SOCIETÀ (DESI), RANKING 2018. FONTE:https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/desi.

Confrontando il DESI 2018 con quello dell’anno precedente possiamo notare come tutti i paesi dell’Unione hanno fatto passi in avanti, primi su tutti Irlanda e Spagna mentre paesi quali Portogallo e Danimarca hanno visto tale incremento affievolirsi139. Se ci focalizziamo sull’integrazione delle tecnologie digitali, dimensione più congeniale

139 Naturalmente tale rallentamento della crescita del DESI è dovuto a due motivazioni radicalmente

opposte: la Danimarca essendo tra i paesi più digitalizzati a livello europeo si trova in fase di quasi maturazione e di conseguenza gli incrementi attesi sono minori rispetto a coloro che si trovano nella fase di sviluppo; mentre il Portogallo non mostra eccessivi incrementi nel punteggio a causa degli scarsi progressi rispetto al periodo precedente.

rispetto ai fini dell’analisi svolta nel presente lavoro, possiamo notare come questa sia suddivisa in due sotto-dimensioni: la digitalizzazione delle imprese e l’e-commerce. La prima sottodimensione racchiude al suo interno 5 indicatori (come % delle imprese che li utilizzano): identificazione RFDI, social media, fatture elettroniche, condivisione di informazioni elettroniche e soluzioni cloud. Mentre la seconda sotto-dimensione ha 3 indicatori: la % di PMI che vendono online, la % dell’e-commerce sul totale del fatturato delle PMI e la % di PMI che vendono online al di fuori del paese di riferimento. Dai dati provenienti dal report DESI 2018140 emerge come i paesi del Nord Europa continuino ad essere leader nell’integrazioni delle tecnologie digitali, implementando soluzioni sia in termini di digitalizzazione delle imprese sia per quanto riguarda l’e-commerce (Fig. 9). Un numero maggiore di Stati membri si colloca al di sopra della stessa media europea, sebbene siano necessari miglioramenti nei paesi dell’est e del sud che rimangono in ritardo rispetto ad altri paesi dell’Unione. Alcuni paesi, quali Finlandia, Italia e Lussemburgo, prediligano considerevolmente gli investimenti in digitalizzazione dell’impresa, mentre altri, come la Repubblica Ceca, trovano nell’e-commerce il principale motore della digitalizzazione.

FIGURA 9:REPORT DESI PER LA DIMENSIONE DELL’INTEGRAZIONE DELLE TECNOLOGIE DIGITALI

FONTE:SERVIZI DELLA COMMISSIONE EUROPEA BASATI SUI DATI EUROSTAT.

L’indice di intensità digitale che misura la disponibilità di 12 diverse tecnologie digitali, quali ERP o CRM, da parte delle imprese europee mostra come la Danimarca sia l’unico paese in Europa in cui la percentuale di imprese in possesso di tecnologie digitali sia molto elevata; al contrario paesi come Italia, Grecia, Francia e Ungheria non hanno ancora investito molto in questa nuova tipologia di tecnologie. Inoltre è possibile notare come le grandi imprese siano più digitalizzate delle PMI nonostante permangono notevoli opportunità di miglioramento per entrambe. Per quanto riguarda l’e-commerce la quota

di PMI che realizza vendite online è inferiore alla quota delle grandi imprese sia in termini di utilizzo di tale piattaforma sia in termini di fatturato. La Repubblica Ceca, la Finlandia e la Slovacchia hanno registrato le percentuali più elevate in Europa in relazione ad aziende che vendono tramite i propri siti web, mentre l’utilizzo di marketplace, disponibili su siti web esterni, risulta ancora poco sviluppato. Rivolgendo uno sguardo all’Italia ad un incremento della percentuale di PMI dedite all’attività di vendita online, anche oltre i propri confini, si è contrapposta una riduzione delle stesse vendite elettroniche, sebbene le aziende italiane abbiano generato metà del loro fatturato attraverso la vendita online su marketplace. Infine l’e-commerce transfrontaliero offre molteplici vantaggi alle imprese europee potendo sfruttare le economie di scala che riducono i costi, aumentare l’efficienza, promuovere la competitività e migliorare la produttività totale dei fattori; tuttavia ci sono alcuni ostacoli alla vendita online legata a fattori come gli elevati costi di consegna, la restituzione dei prodotti e altri problemi giudiziari e linguistici, specialmente quando si fa riferimento al commercio transfrontaliero.

Riassumendo, dunque, possiamo evidenziare come il DESI offra una panoramica a livello europeo sullo stato di avanzamento della digitalizzazione nell’economia e nella società caratterizzata da una crescente disparità tra i paesi leader in ambito digitale (situati prevalentemente nel Nord Europa) e i paesi con più bassi punteggi dell’indice (appartenenti principalmente al Sud ed Est Europa) sintomo di una politica europea che trova ancora notevoli difficoltà nel garantire un sviluppo coeso e un’integrazione simultanea della digitalizzazione nel territorio comunitario. Infatti, nonostante i lievi miglioramenti mostrati nelle dimensioni della connettività, dell’utilizzo di internet e dei servizi pubblici digitali, le rimanenti dimensioni delle capitale umano e dell’integrazione delle tecnologie digitali nelle imprese mostrano risultati ancora troppo modesti rispetto agli obiettivi fissati dall’UE. L’Italia si colloca tra i paesi con minore punteggio DESI; sebbene ci siano stati miglioramenti nella connettività, nell’integrazione delle tecnologie digitali e nei servizi pubblici digitali, le aree del capitale umano e dell’utilizzo di internet rappresentano i punti critici del nostro paese aumentandone il divario con i paesi più sviluppati in tale ambito.