6. CAPITOLO 6: PRICIPALI AREE DI IMPATTO DELL’INDUSTRIA 4.0
6.1 Nuovi modelli di business
6.1.2 Sharing Economy
La diffusione di modelli di business incentrati sulla cosiddetta sharing economy può essere ricondotta agli importanti sviluppi ottenuti nel campo dell’ICT, alla forte presenza di Internet a livello globale e alle ripercussioni che la crisi del 2008 e gli impatti ambientali hanno determinato, nell’ultimo decennio, nell’economia e nella società177. Data la mancanza di una definizione univoca inerente al fenomeno dell’economia della
174 Tseng, M. L., Tan, R. R., Chiu, A. S., Chien, C. F., & Kuo, T. C. (2018). Circular economy meets
industry 4.0: Can big data drive industrial symbiosis?. Resources, Conservation and Recycling, 131, 146- 147.
175 La localizzazione della produzione e l’utilizzo del prodotto tendono ad essere maggiormente legati in
quanto la fornitura del servizio è fisicamente correlata all’ubicazione del cliente.
176 https://www.eea.europa.eu/publications/circular-by-design.
177 Cohen, B., & Kietzmann, J. (2014). Ride on! Mobility business models for the sharing economy.
condivisione e il ritardo che gli studi accademici hanno accumulato rispetto alla pratica pubblica178, è possibile suddividere i servizi di sharing economy lungo tre differenti assi, in grado di individuarne gli elementi cardine179:
1. Ottimizzazione delle risorse: il fenomeno consente lo sviluppo di attività in grado di condividere l’utilizzo ripetitivo piuttosto che l’acquisto di beni o servizi utili a soddisfare i bisogni della collettività e basate sull’accesso invece che sulla proprietà sia in forma sincrona (ad esempio tramite la condivisione di un posto all’interno dell’auto in città, Bla Bla Car) sia differita (ad esempio mediante il rilascio della propria casa temporaneamente ad un'altra persona, ScambioCasa). 2. Esistenza di una piattaforma tecnologica in grado di supportare le relazioni digitali
e in cui la fiducia viene trasmessa mediante forme di reputazione digitale.
3. La relazione peer-to-peer: l’assenza di un intermediario consente l’istaurazione di un rapporto diretto tra domanda ed offerta, di solito con confini che esulano le logiche professionali e in cui non vi sono limiti tra produttore, finanziatore, consumatore e cittadino attivo.
La sharing economy, in sintesi, rappresenta l’utilizzo, la condivisione e lo scambio di beni e servizi mediante l’impiego di piattaforme digitali, diffusesi grazie all’avvento dei social network, alla crescente consapevolezza dei consumatori in materia di condivisione e allo sviluppo delle nuove tecnologie digitali180 in grado di dar vita a nuovi modelli di business e di consumo. Sebbene la presenza di modelli di business basati sulla condivisione e sulla fornitura di accesso non siano nuovi in ambito aziendale (basti pensare al noleggio sci, alle lavatrici condivise o alla redistribuzione dei beni di seconda mano), l’ubiquità di Internet, l’avvento e l’applicazione delle nuove tecnologie rendono possibile la realizzazione della condivisione su scala molto più ampia181. Le imprese, attraverso la creazione di piattaforme tecnologiche182 e avvalendosi dell’utilizzo della rete, definiscono
178 Heinrichs, H. (2013). Sharing economy: a potential new pathway to sustainability. GAIA-Ecological
Perspectives for Science and Society, 22(4), 228-232.
179 Pais, I., & Mainieri, M. (2015). Il fenomeno della sharing economy in Italia e nel mondo. Equilibri,
(1/2015), 11-20.
180 Hamari, J., Sjöklint, M., & Ukkonen, A. (2016). The sharing economy: Why people participate in
collaborative consumption. Journal of the association for information science and technology, 67(9), 2047- 2059.
181 Kathan, W., Matzler, K., & Veider, V. (2016). The sharing economy: Your business model's friend or
foe?. Business Horizons, 59(6), 663-672.
182 Le piattaforme online rappresentano un intermediario digitale che riduce i costi di collegamento di una
vasta gamma di potenziali consumatori e produttori. Richardson, L. (2015). Performing the sharing economy. Geoforum, 67, 121-129.
l’ambiente all’interno del quale avvengono le interazioni tra i clienti. Quest’ultimi diventano, allo stesso tempo, anche fornitori in quanto l’impresa non eroga direttamente i servizi ma costruisce l’ambiente più idoneo alla soddisfazione dei bisogni degli individui. Tale sistema determina un ridisegno dei processi organizzativi e delle modalità con le quali viene creato valore, distorcendo i tradizionali confini tra tempo libero e lavoro, tra professione e pratica comune, tra lavoro retribuito e volontario183. Ad esempio l’economia della condivisione può influenzare la value proposition ovvero l’insieme di attività che creano valore per i clienti184. Nell’ambito del car sharing la proposta di valore delle imprese cerca di soddisfare le esigenze delle persone che desiderano usufruire di modalità di trasporto maggiormente convenienti al minor costo, alleggerendo le attività amministrative legate alla proprietà dell’auto (come ad esempio la gestione delle assicurazioni) e fornendo la possibilità di guidare diversi modelli delle stesse. Tali necessità possono essere soddisfatte mediante la fornitura di auto situate vicino all’utente che intende utilizzare il servizio e tagliando i relativi costi. Allo stesso tempo l’economia della condivisione può influenzare il modo con il quale vengono generate le entrate da parte delle imprese o le risorse e i processi chiave che costituiscono il loro modello di business. Ad esempio la piattaforma di condivisione B2B online denominata floow2.com permette alle istituzioni e alle aziende di condividere professionisti, lavoro, attrezzature e servizi e di migliorare la propria struttura dei costi cambiando il tempo di inattività di una risorsa in un’entrata185. Nei modelli di sharing economy le stesse risorse e processi aziendali assumono una considerazione completamente differente: ad esempio Uber, che rappresenta la più grande compagnia di taxi al mondo, non possiede i veicoli sopra i quali viene svolto il servizio. Allo stesso modo Airbnb, che sulla carta costituisce la più grande catena di hotel a livello mondiale, svolge la propria attività core senza possedere alcun immobile.
183 Pais, I., & Mainieri, M. (2015). Il fenomeno della sharing economy in Italia e nel mondo. Equilibri,
(1/2015), 11-20.
184 Kathan, W., Matzler, K., & Veider, V. (2016). The sharing economy: Your business model's friend or
foe?. Business Horizons, 59(6), 663-672.