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Digital Transformation Scoreboard

3. CAPITOLO 3: LE TECNOLOGIE ABILITANTI DELL’INDUSTRIA 4.0

4.6 Digital Transformation Scoreboard

Un altro importante strumento utilizzato al fine di monitorare i progressi svolti in ambito digitale da parte delle imprese e dei governi europei è rappresentato dal “Digital Transformation Scoreboard” (DTS), la cui ultima pubblicazione risale al 2018. Il DTS, infatti, rappresenta un documento redatto dagli esperti della Commissione Europea ed è utilizzato per descrivere i progressi compiuti dagli Stati membri nell’integrazione delle tecnologie digitali in ambito comunitario. L’obiettivo della Commissione è quello di monitorare e valutare le prestazioni dei singoli paesi appartenenti all’Unione Europea nella trasformazione digitale delle loro industrie ed imprese attraverso una survey svolta presso le stesse sulla percezione e sulla diffusione delle tecnologie digitali e dei nuovi strumenti di business. Nonostante l’indagine svolta dalla Commissione Europea abbia come oggetto ogni anno un numero ridotti di settori industriali e tecnologie digitali in parte differenti da quelle descritte nel precedente capitolo, ciò non preclude la possibilità di poter compiere un’analisi sul loro livello di adozione ed estendere le conclusioni derivanti dalla stessa al più ampio panorama europeo. Elaborando i risultati ottenuti da quest’ultima analisi è possibile da parte dei responsabili politici a qualsiasi livello (UE, nazionale e regionale) fornire soluzioni e mezzi ritenuti più idonei, quali politiche di sostegno alle imprese, piani strategici e finanziamenti, al fine di cogliere le molteplici sfide lanciate in ambito digitale sia a livello comunitario che nazionale. Una delle principali azioni ritenute necessarie per le aziende che intendono sfruttare a pieno le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e i nuovi piani (nazionali e comunitari) riguarda la predisposizione di un percorso diretto a garantire la formazione e l’addestramento della propria forza lavoro. Al tempo stesso è doveroso da parte delle istituzioni un notevole sforzo nel favorire tali processi di apprendimento e sviluppo di nuove competenze avanzate per le imprese e i propri lavoratori. La possibilità da parte delle aziende di disporre di una forza lavoro preparata e con competenze digitali adeguate rappresenta il vero punto di partenza per l’implementazione e l’applicazione delle nuove tecnologie digitali.

141 I dati e le informazioni sotto riportate sono frutto del documento redatto dagli esperti della Commissione

Europea dal titolo “Digital Transformation Scoreboard 2018. EU businesses go digital: Opportunities, outcomes and uptake.” Disponibile in rete all’indirizzo: https://ec.europa.eu/growth/tools- databases/dem/monitor/sites/default/files/Digital%20Transformation%20Scoreboard%202018_0.pdf.

Il DTS 2018, attraverso un indagine che prende in considerazione nove tipologie di tecnologie digitali142 e due diversi settori (edilizio e agro-alimentare), mostra come quasi nove aziende su dieci considerino le tecnologie digitali come un’opportunità per migliorare la propria produttività e la propria competitività sui mercati. Sebbene un primo pacchetto di tecnologie correlate al paradigma dell’Industria 4.0 siano già state implementate dalle imprese dell’UE (come Big Data, Data Analytics, Cloud e Iot), l’adozione multimodale di nuove tecnologie si trova ancora in una fase iniziale in quanto tale approccio sistematico necessita di competenze tecniche e professionali maggiori oltre che di una buona infrastruttura tecnologica di base e un ambiente organizzativo predisposto al cambiamento. Il 67% delle imprese intervistate ha dichiarato di aver adottato almeno una tecnologia, informazione che, confrontata con i risultati dell’anno precedente (pari al 62%), rappresenta una notizia positiva potendo essere interpretata come frutto di una maggiore leva sull’adozione delle tecnologie digitali a livello aziendale; il 35% ha dichiarato di averne adottate più di due. Strumenti quali Big Data, Data Analytics e Cloud costituiscono le tecnologie digitali più comunemente sviluppate tra le nove sottoposte al sondaggio 2018 (vedi Fig. 10) contrapponendosi all’indagine svolta nell’anno precedente che prendeva in esame tre differenti settori (industrie automobilistiche, meccaniche e sanitarie) e in cui tra le tecnologie più utilizzate vi erano invece i servizi mobili, i Social Media, i Cloud e i Robot Collaborativi. Questo a dimostrazione del fatto che la digitalizzazione dei diversi settori dell’economia, appartenenti all’industria, procede a ritmi significativamente differenti. Tali settori manifestano allo stesso tempo esigenze specifiche, preferenze tecnologiche e punti di partenza diversi rendendo difficile una contemporanea ed univoca adozione delle medesime tecnologie digitali.

FIGURA 10: LIVELLO DI ADOZIONE DELLE TECNOLOGIE TRA I PARTECIPANTI.FONTE:DTS2018.

142 Le nove tecnologie prese in oggetto dall’analisi svolta dal DTS 2018 sono Big Data, Cloud, IoT, Robot,

Per i due settori sottoposti all’indagine svolta e pubblicata nel DTS 2018 è stato riscontrato un lento tasso di assorbimento delle tecnologie digitali rispetto a quelli individuati dall’analisi svolta nell’anno precedente. Dalla Fig. 10 possiamo notare come l’ampio utilizzo dei Social Media testimoni una maggiore attenzione rivolta verso il cliente e le sue esperienze di acquisto mediante la raccolta di pareri ed opinioni utilizzate al fine di approfondire la conoscenza sul comportamento e sulle preferenze dei consumatori stessi. L’ampia adozione di tecnologie Cloud per entrambi gli anni testimonia la crescente implementazione dei modelli di business basati su servizi quali Iaas, Saas, Paas oltre alla maggiore flessibilità, elasticità, sicurezza, pay-as-you-go del servizio e la riduzione dei costi relativi all’hardware. Il Cloud Computing svolge un ruolo di primaria importanza per l’elaborazione, l’archiviazione e l’analisi dei Big Data, i quali richiedono ingenti risorse informatiche in periodi di tempo relativamente brevi; di conseguenza non è sorprendente vedere come queste due tecnologie siano tra le prime tre adottate dagli intervistati. Per quanto riguarda i risvolti economici, osservati a seguito della trasformazione digitale tuttora in corso, il DTS mette in evidenza come le società intervistate abbiano già riscontrato risultati positivi in termini di maggior fatturato e riduzione dei costi operativi. Infatti il 46% dei partecipanti al sondaggio ha segnalato un aumento del proprio giro d’affari annuo negli anni immediatamente successivi all’adozione delle tecnologie digitali mentre solamente il 26% non ha ancora riscontrato risultati positivi (Fig. 11).

FIGURA 11: IMPATTO DERIVANTE DALL’ADOZIONE DELLE TECNOLOGIE SUL FATTURATO ANNUO

(ULTIMI TRE ANNI).FONTE:DIGITAL TRANSFORMATION SCOREBOARD 2018.

In generale la maggior parte delle aziende europee ha visto delinearsi un andamento positivo o almeno stabile del proprio fatturato (circa il 65%) il quale può essere collegato

ai guadagni in termini di produttività del lavoro. Inoltre una maggiore attenzione viene rivolta versi i clienti grazie all’impiego integrato di strumenti quali Social Media, Cloud e Big data che garantiscono una più stretta vicinanza dell’impresa ai consumatori finali. Se focalizziamo l’attenzione sui costi operativi, il DTS 2018 evidenzia come solamente l’8% degli adottanti delle nuove tecnologie ha visto diminuire i propri costi operativi; complessivamente il 36% ne ha registrato un aumento mentre il 26% ha mantenuto i propri costi invariati (vedi Fig. 12). Tali risultati possono essere interpretati come risvolti negativi derivanti dalla necessità da parte delle imprese di effettuare preliminarmente importanti investimenti nella formazione, nell’apprendimento e nello sviluppo di competenze oltre all’adeguamento dei processi produttivi, all’acquisto e all’applicazione delle nuove tecnologie digitali.

FIGURA 12: IMPATTO DERIVANTE DALL’ADOZIONE DELLE TECNOLOGIE SUI COSTI OPERATIVI (ULTIMI TRE ANNI).FONTE:DIGITAL TRANSFORMATION SCOREBOARD 2018.

Nonostante il trend degli ultimi tre anni non mostri significativi miglioramenti, soprattutto dal lato dei costi operativi, appare opportuno ricordare come i benefici, derivanti dall’applicazione delle nuove tecnologie digitali, necessitino di ulteriore tempo per manifestarsi e come tali risultati siano oscurati nei primi anni dagli ingenti investimenti effettuati per dotarsi delle tecnologie innovative e di competenze adeguate. Attraverso i nuovi strumenti digitali, come ad esempio l’elaborazione e l’analisi dei dati utilizzati al fine di favorire la manutenzione predittiva, le imprese possono ridurre i propri costi operativi e creare valore attraverso organizzazioni snelle, flessibili, efficienti e

caratterizzate da una minore incertezza. In generale la maggior parte delle aziende si aspetta negli anni successivi all’adozione delle tecnologie digitali una crescita dei propri ricavi, un incremento dei profitti e una riduzione dei costi, specialmente per quelli operativi potendo essere ridotti attraverso azioni tempestive e ben pianificate.

Dal DTS 2018 emerge inoltre come molte aziende a livello europeo adottino le nuove tecnologie digitali principalmente per migliorare le funzioni aziendali già esistenti piuttosto che trasformarle completamente. Le funzioni interne all’azienda possono essere nobilitate attraverso gli strumenti del project management e della quality assurance. La gestione di progetto spiega l’ampia diffusione e adozione dei Big Data & Analytics correlata ad un aumento della diffusione delle tecnologie Cloud al fine di supportare un completo miglioramento nell’analisi, nella progettazione, nella pianificazione e nella realizzazione degli obiettivi di un progetto rispettando alcuni vincoli stringenti in termini di costi, tempi e qualità. Le funzioni esterne invece vengono perfezionate soprattutto mediante la Customer Relationship Management143. Quest’ultima favorisce l’incremento delle interazioni con i clienti sia attuali che potenziali in modo tale da poter gestire, ottimizzare e sistematizzare al meglio le relazioni con i clienti già acquisiti e con l’intento di attirare l’attenzione di quelli nuovi. Il marketing operativo gioca un ruolo importante nell’incremento dei volumi di vendita grazie ad una maggiore vicinanza, comprensione e attrazione dei clienti. Ecco spiegata la crescente diffusione dei Social Media quale strumento indispensabile per realizzare un miglior coinvolgimento e una continuo scambio di informazioni con i consumatori finali. Lo stesso sondaggio per il 2018 evidenzia uno spostamento dell’attenzione rivolta da parte delle aziende dalle proprie funzioni interne a quelle esterne. Tecnologie come i Social Media, i Big Data e il Cloud sono inserite all’interno del contesto aziendale al fine di aumentare le vendite consentendo alle stesse imprese di adattarsi ai cambiamenti repentini nelle preferenze e nei comportamenti dei consumatori grazie alla possibilità di raccogliere ed elaborare un maggior numero di informazioni.

143 Il 48% deli intervistati dichiara di aver adottato le tecnologie digitali per migliorare le loro operazioni

FIGURA 12: OBIETTIVI PER LE IMPRESE DERIVANTI DALL’ADOZIONE DELLE TECNOLOGIE DIGITALI. FONTE:DIGITAL TRANSFORMATION SCOREBOARD 2018.

Come è possibile dedurre dalla Fig.12 i principali motivi che spingono le imprese ad adottare le tecnologie digitali riguardano la possibilità di essere maggiormente competitivi, di migliorare il proprio livello di fatturato, di incrementare le proprie strategie di marketing e di pubblicità, di analizzare le informazioni sui propri prodotti, servizi e lavoratori e di favorire la creazione di una relazione importante e duratura con i propri clienti. Tali obiettivi ricalcano a pieno i principi guida sui quali le imprese si sono sempre orientate al fine di garantire un corretto svolgimento della propria attività (principalmente finalizzata a soddisfare la condizione dell’equilibrio economico a valere nel tempo) e la possibilità di adeguarsi ai repentini cambiamenti che caratterizzano l’economia moderna senza stravolgere completamente il proprio sistema aziendale. La stessa convinzione da parte di molti sul fatto che le tecnologie digitali, facendo riferimento specialmente all’introduzione in azienda di robot collaborativi e di nuove tecniche di produzione, faranno diminuire i posti di lavoro appare priva di fondamenta almeno per il momento. Al contrario i risultati del DTS 2018 mostrano come l’adozione delle tecnologie digitali abbiano creato nuovi posti di lavoro. Il 66% delle imprese intervistate, infatti, dichiara di aver aumentato o mantenuto inalterato il numero dei propri dipendenti anche se ciò comporta la necessità di compiere ingenti sforzi in termini di riqualificazione ed incremento delle competenze della propria forza lavoro. Il 57% delle aziende intervistate ritiene di avere le competenze necessarie per supportare la

trasformazione digitale, mentre il restante 43% dice di non essere a conoscenza o di non avere le competenze adeguate al cambio che l’introduzione del paradigma 4.0 comporta all’interno delle imprese. In Europa la metà della popolazione degli Stati membri si trova al di sotto della media UE per quanto riguarda le competenze digitali e l’altra metà si posiziona al di sopra. Al fine di garantire una forza lavoro in grado di stare al passo con la digitalizzazione e il cambiamento tecnologico appare doveroso un duplice sforzo: da un lato l’impegno e l’attitudine degli individui nella cosiddetta formazione permanente, ovvero in un continuo aggiornamento e incremento delle proprie competenze, soprattutto digitali, al fine di rimanere occupabili e raggiungere carriere soddisfacenti e gratificanti; dall’altro il coraggio delle aziende, dei datori di lavoro e dei responsabili politici a promuovere la riqualificazione e l’apprendimento delle stesse competenze all’interno delle imprese, essendo tali skills ritenute fattori critici di successo per quest’ultime.

Rivolgendo nuovamente lo sguardo verso l’adozione delle tecnologie digitali in Europa è possibile individuare, sulla base di un indagine svolta su un campione di 120 società europee144, quanto tali tecnologie siano diffuse sul territorio comunitario in base alle molteplici dimensioni, alla diversa longevità e il differente stato di sviluppo che caratterizza le imprese coinvolte nella loro stessa implementazione. Le tecnologie individuate in Fig. 10 rappresentano momentaneamente le nuove tecnologie digitali più significative la cui applicazione determina un cambiamento nel modo in cui le imprese operano nel paradigma digitale e che consentono una rapida trasformazione in ambito digitale. Le tecnologie relative al modello dell’Industria 4.0 e i Social Media appaiono le tecnologie più utilizzate. Il 30% degli intervistati infatti dichiara di aver adottato quest’ultime, mentre i Big Data & Analytics, Cloud e IoT superano il 20%. L’intelligenza artificiale e la stampa 3D si assestano attorno al 5%. La Cyber-security, sebbene manifesti una percentuale di adozione pari al 14% del campione di aziende intervistate, appare ancora poco diffusa, essendo una delle tecnologie più problematiche per l’adozione dato l’attuale contesto imprenditoriale dove gli attacchi informatici hanno incrementato la propria potenza e frequenza. Suddividendo le imprese secondo la loro dimensioni è possibile osservare come le imprese di più piccole dimensioni abbiano una maggiore probabilità di adottare le tecnologie digitali rispetto alle grandi aziende. Infatti, quasi il 75% delle aziende con meno di 10 dipendenti afferma di aver adottato almeno una

144 Le società sono state intervistate su l’uso di tecnologie digitali chiave nei processi di produzione e

fornitura di servizi. Tale indagine si è concentrata sulle strategie di adozione delle tecnologie, gli obiettivi perseguiti, le funzioni aziendali interessate e i risvolti economici determinati a livello aziendale.

tecnologia digitale specifica per i propri fini, mentre tale percentuale si riduca gradualmente passando ad aziende con dimensioni maggiori (Fig. 13) come testimoniano il 68% delle aziende con un numero di dipendenti compresi tra 10 e 50, il 58% delle aziende con un numero di dipendenti compreso tra 50 e 250 e infine il 50% delle aziende con un numero maggiore di 250 dipendenti. Tuttavia tali risultati si contrappongono a quelli derivanti dal DTS 2017 dove erano le medie grandi imprese ad avere la maggiore probabilità di adottare le nuove tecnologie digitali. Occorre sottolineare come la disponibilità di mezzi tecnici e finanziari sia legata all’aumentare della dimensione delle imprese coinvolte e come ciò determini a sua volta un aumento nella probabilità di adottare le medesime tecnologie. Inoltre dai dati provenienti dal sondaggio del DTS 2018 con riferimento alle singole tecnologie individuate in Fig.10 emerge come le grandi imprese siano quelle con una probabilità maggiore di adottare tali tecnologie. Appare quindi lecito circostanziare i risultati ottenuti alle imprese sottoposte al medesimo sondaggio sebbene una percentuale significativa della probabilità di adozione delle nuove tecnologie per le piccole imprese fosse stata riscontrata anche dall’analisi svolta nell’anno precedente.

FIGURA 13: ADOZIONE DELLE TECNOLOGIE IN BASE ALLA DIMENSIONE DELL’AZIENDA. FONTE: DIGITAL TRANSFORMATION SCOREBOARD 2018.

Effettuando un ulteriore scomposizione delle imprese in base alla loro classe di età si può dedurre come non sussista alcuna correlazione tra la longevità delle imprese e il loro tasso di adozione delle nuove tecnologie digitali. Come si può osservare dalla Fig.14 le aziende con meno di due anni, quelle comprese tra i 3 e i 5 anni e tra i 10 e 15 anni hanno il più

alto grado di adozione delle tecnologie digitali. D’altro canto le imprese di età compresa tra i 6 e i 10 anni e oltre i 15 hanno la percentuale di adozione più bassa attorno al 60%.

FIGURA 14: ADOZIONE DELLE TECNOLOGIE DIGITALI PER CLASSE DI ETÀ. FONTE: DIGITAL

TRANSFORMATION SCOREBOARD 2018.

Per concludere il sondaggio per le imprese suddivise in base alla loro diversa fase di sviluppo mostra come quelle che hanno un più alto grado di adozione delle nuove tecnologie digitali siano in primis le start-up con una percentuale pari al 100% seguite dalle società in fase di sviluppo con circa il 79%; mentre le imprese sviluppate sul mercato nazionale facciano emergere la percentuale di adozione più bassa al contrario delle imprese sviluppate sul mercato europeo e riconosciute a livello internazionale mostrano percentuali di adozione tra il 60 e il 68%.

FIGURA 15: ADOZIONE DELLE TECNOLOGIE DIGITALI IN BASE ALLA FASE DI SVILUPPO DELLE IMPRESE. FONTE:DIGITAL TRANSFORMATION SCOREBOARD 2018.

Globalmente le imprese intervistate hanno dichiarato di aver adottato le tecnologie digitali per migliorare l’impegno e le relazioni con i propri clienti (67%), migliorare le strategie di marketing e della pubblicità (55%), aumentare le vendite (54%) e aumentare la competitività (46%). Tali informazioni si avvicinano molto a quelle dedotte in precedenza con riferimento ai due diversi settori dell’industria delle costruzioni e dell’agro-alimentare. Sebbene il mondo economico stia evolvendo a ritmi impressionanti, i fattori critici di successo individuati delle imprese almeno per il momento permangono incentrate sulla fidelizzazione del cliente mediante l’instaurazione di una stretta relazione con lo stesso al fine di migliorare i prodotti e servizi offerti e in modo tale da coglierne le continue e repentine trasformazioni nei gusti e nei comportamenti nella domanda di mercato. Inoltre la realizzazione di un ingente volume di vendite consente di far fronte ai molteplici costi dovuti alla preparazione, all’acquisto e all’adozione delle nuove tecnologie digitali oltre che allo sviluppo e alla diffusione di nuove competenze e sistemi produttivi. Permane un problema di correlazione fonte-impieghi in cui i fabbisogni devono essere coperti con finanziamenti a medio lungo termine in modo da non creare squilibri finanziari poiché i risultati dei molteplici investimenti effettuati saranno visibili solamente con il passare del tempo e non nell’immediato.

5. CAPITOLO 5: LA DIFFUSIONE DELL’INDUSTRIA