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Shenzhen è la città simbolo del “miracolo economico cinese”: basti pensare alla sua incredibile trasformazione da piccolo villaggio di pescatori a città cosmopolita di 14 milioni di abitanti con un PIL di 100 volte superiore. Dal momento della sua designazione come Zona Economica Speciale (1980), Shenzhen serviva come laboratorio sperimentale per le riforme economiche. Nel 1984 divenne una vera e propria città isolata dal resto del territorio circostante, attraverso un confine che la separava dalla contea di Bao’an per il controllo da parte delle autorità dei flussi migratori e delle merci. Tale zona di confine, che si estendeva per 81.2 km, facilitava gli spostamenti di imprenditori stranieri e le operazioni di import- export.

Shenzhen è diventata una delle città più importanti della Cina, per la sua rapida crescita economica e lo sviluppo turistico che ne è conseguito: da più di 25 anni si riscontra un aumento produttivo annuo del 28% e un incremento del valore industriale superiore al 40%.

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Alla fine del 2006, la densità di popolazione di Shenzhen (4239 ab/km²) superò quella di Shanghai (2804ab/km²) e quella di Pechino (963 ab/km²), per classificarsi al primo posto tra le città cinesi più popolose. La quantità di acqua potabile procapite disponibile corrisponde ad un nono della disponibilità idrica media nazionale, senza contare che il 75% dell’acqua deriva da rifornimenti esterni.

È evidente che questo processo di sviluppo economico accelerato non è più sostenibile, in quanto le risorse naturali sono scarse. I limiti energetici e ambientali attuali richiedono ora come non mai l’adozione di nuove politiche ecologiche.

Il Regolamento sulla promozione dell’economia circolare della Regione Economica Speciale di Shenzhen venne approvato nel marzo 2006 dall’Assemblea Popolare della municipalità cittadina, per poi entrare ufficialmente in vigore a partire dal primo luglio 2006. Esso rappresenta un documento programmatico di stampo politico rimarchevole, in quanto costituisce il baluardo normativo per l’applicazione dei principi della circular economy sul territorio. Il Programma recente per la realizzazione dell’economia circolare di Shenzhen (2006-2008) testimonia gli sforzi che sono stati fatti per la trasformazione ecologica della città, modificando il sistema giuridico con innumerevoli leggi e normative nuove. Qui di seguito si elencano le principali:

 Regolamento di gestione della protezione ambientale per l’edilizia;  Regolamento sull’economia energetica nelle infrastrutture;

 Regolamento sull’evacuazione delle acque reflue;  Regolamento contro l’inquinamento acustico;

 Regolamento per la conservazione delle acque e del suolo;  Regolamenti sul recupero dei rifiuti elettronici;

 Regolamenti sulla costruzione dei quartieri ecologici.

A partire dal 2004 la Municipalità di Shenzhen è focalizzata sul calcolo di un nuovo parametro che pondera la crescita economica relazionandola al rischio di perdita della biodiversità e alle emissioni di CO2: il cosiddetto “PIL verde”. Per raggiungere quote

significative in questa direzione, gli impianti di riscaldamento eccessivamente inquinanti vengono proibiti e sostituiti da bacini di ritenzione con minore fabbisogno di superficie filtrante e laghi artificiali di raccolta dell’acqua piovana. In secondo luogo, sono stati elaborati due sistemi di gestione ambientale: uno assegna quote fisse per la distribuzione dell’acqua ad

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usi civili e industriali, l’altro definisce gli indicatori del consumo idrico (con una soglia massima pari a 10.000 Yuan di PIL). In base a questo meccanismo, le imprese che rientrano nei parametri non sono soggette a tassazione, mentre quelle che oltrepassano le quote sono tenute a pagare una tassa aggiuntiva a scopo punitivo.

La stesura del Catalogo degli impianti finalizzati al risparmio idrico regolarizza la produzione e la vendita di macchinari, escludendo quelli a consumo energetico eccessivo. Le acque reflue trattate e depurate vengono poi riutilizzate in ambito urbano per l’irrigazione dei parchi, la pulizia stradale, il lavaggio delle automobili o per usi ornamentali, come la costruzione di fontane per decorare paesaggi acquatici artificiali. Anche l’acqua piovana può essere riutilizzata a fini estetici, irrigui o per la regolazione microclimatica attraverso pompe a ricarica fotovoltaica, finalizzate al risparmio delle risorse idriche del sottosuolo.

Molti progetti pilota mirano alla creazione di acqua potabile attraverso impianti di desalinizzazione dell’acqua marina. Il trattamento biologico dell’acqua distillata favorisce il suo riutilizzo negli impianti di raffreddamento e diminuisce i consumi agricoli di acqua primaria. Gli impianti di riscaldamento dell’acqua alimentati ad energia solare costruiti nel distretto di Longgang hanno permesso di risparmiare 350.000 m3 di gas naturale e 8660 milioni di KWh di elettricità; anche l’inceneritore dei rifiuti urbani di Shenzhen contribuisce a ridurre ulteriormente l’energia elettrica impiegata, fino ad un massimo di 146 milioni di KWh. Con il tempo i termovalorizzatori si sono trasformati in impianti ecologici ad alta tecnologia, che utilizzano forni rotanti creati ad hoc per l’incenerimento di rifiuti non omogenei. Tali impianti si occupano del trattamento di 820.000 tonnellate annue di rifiuti, equivalenti al 30% della quantità totale degli scarti urbani. La compagnia Shenzhen Huaxing Electronics Co. Ltd. è impegnata nella produzione di elettrodomestici e prodotti audiovisivi implementando misure circolari per ridurre i costi di produzione. Ogni anno vengono trattate 90.000 tonnellate di vetro usato e 60 m3 di rifiuti urbani. Il Centro di Scambio dei rifiuti solidi di Shenzhen (Cf. www.szwec.gov.cn) fu fondato nel 2007 per offrire alla collettività una piattaforma online di smaltimento dei rifiuti solidi che fosse efficiente ed efficace. Nel sito vengono pubblicate informazioni riguardanti le esigenze delle imprese, i relativi metodi di fornitura e la dotazione di licenze per il trattamento dei rifiuti tossici.

La Pianificazione a medio e lungo termine sull’economia energetica e le Normative del consumo energetico industriale svolgono un ruolo preponderante nel quadro normativo di Shenzhen. Anche il “Contratto per la Gestione Energetica” (EMC) descrive le misure

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finalizzate al risparmio energetico, come i programmi pilota per promuovere l’illuminazione pubblica verde. In seguito all’emanazione dell’EMC, sono nate molte imprese di assistenza tecnica; una delle più importanti è Honywell, che ha imposto a 139 aziende di ridurre il consumo energetico del 15-20%. Il governo cinese finanzia le imprese per la realizzazione di pannelli solari, fondamentali per la produzione ecologica di energia elettrica e geotermica. Tra i principali progetti futuri si rileva la creazione di un sistema di sorveglianza ambientale dei rifiuti ospedalieri, i quali dovranno confluire in un centro di pretrattamento per poi essere trasferiti in un polo di raccolta di risorse rinnovabili. Infine, è prevista la costruzione di scuole, supermercati e trasporti “verdi”. A questo proposito, saranno commercializzate le automobili elettriche a maggior risparmio energetico21, riducendo la circolazione di autobus alimentati a combustibili fossili altamente inquinanti.

Nel 2006 il Shenzhen Zhenye Group Co. Ltd. si classificò come uno dei migliori gruppi industriali per l’implementazione dell’economia circolare. Attraverso studi approfonditi sul clima della città, l’impresa ideò un nuovo climatizzatore intermittente alimentato ad energia solare. Si tratta di una tecnologia all’avanguardia che consente un risparmio energetico corrispondente a 5000 Yuan, grazie all’uso di pannelli fotovoltaici integrati e di due batterie per lo stoccaggio dell’energia elettrica. Questo condizionatore ad uso residenziale e terziario racchiude climatizzazione, deumidificazione e raffreddamento in un unico dispositivo, funzionante anche in assenza di elettricità, dunque con costo energetico nullo.

La Yantat Group Holdings Ltd. è un’altra azienda cardine classificata come una delle dieci migliori imprese circolari di Shenzhen (2006). Il suo primato consiste nell’essere riuscita a recuperare il 100% dei metalli pesanti contenuti nelle acque fognarie dei suoi impianti, attraverso un meccanismo a circuito chiuso che isolava le sostanze corrosive dal resto dei liquami. Specializzata nella produzione di componenti elettronici, Yantat ha ottenuto tre brevetti per la purificazione delle acque reflue nel settore di pannelli per lo stampaggio, realizzando una produzione industriale a emissioni zero.

Nel 2007 la Shenzhen Bang Bell Electronics introdusse sul mercato le lampadine a LED ad alto voltaggio che, oltre a durare di più, consentono un risparmio elettrico del 20% rispetto alle lampade a incandescenza tradizionali. L’innovazione di questa lampada non risiede

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L’industria delle automobili elettriche costituisce una delle sette industrie strategiche del prossimo quinquennio. Il governo ha stanziato 100 miliardi di Yuan per lanciare 5 milioni di autovetture elettriche sul mercato cinese entro il 2020, azzerando le tasse sugli acquisti e concedendo sussidi fino ad un massimo di 60.000 Yuan. Per approfondire: David TYFIELD, Could China Redefine the Car?, Chinadialogue, 2012.

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solamente nella forte intensità luminosa, ma anche nel potenziale risparmio energetico di 560 milioni di watt annui e di 100.000 tonnellate di carbone. Di conseguenza, anche le emissioni di CO2 ed SO2 saranno ridotte drasticamente.

Un’altra impresa all’avanguardia è la Shenzhen Lvheng Technology: il nuovo sistema igienico del WC che ha inventato si è diffuso rapidamente a Pechino, Xi’an e nella provincia di Hainan, ottenendo sei brevetti internazionali. Dopo aver eliminato la brida (che permette di avere la parte interna del WC a vista per facilitarne la pulizia), è stato introdotto un flusso di risciacquo dell’acqua controllato, che favorisce un risparmio idrico del 3%.

In seguito alla stesura del Programma di sviluppo dell’economia circolare dell’XI Piano Quinquennale, i settori primario, secondario e terziario sono stati ristrutturati secondo l’ottica rinnovabile.

o Il settore primario è stato migliorato per porre le basi dell’agricoltura biologica, soprattutto per quanto riguarda l’allevamento, i prodotti ittici e la coltivazione di legumi, fiori e frutti. In seguito alla rivoluzione verde, la monocoltura intensiva ha lasciato il posto a soluzioni hardware e software altamente innovative, per realizzare una filiera agricola trasparente a minore impatto ambientale. Sensori high-tech hanno consentito di sviluppare impianti di acquaponica22 attraverso stagni e concimi verdi per l’irrigazione intelligente. A questo fine vengono aperti centri agricoli di produzione biologica e parchi eco-industriali dotati di stagni e serre tropicali adatte ad ogni tipo di microclima.

o L’innovazione verde del settore secondario riguarda le industrie chimica, energetica, informatica, la medicina biologica e la produzione automobilistica. Il processo deve essere sostenuto dall’elaborazione di norme tecnologiche relative alla produzione pulita, miranti all’allungamento delle catene industriali e all’apertura di piattaforme di assistenza tecnica.

o Per quanto riguarda il settore terziario, si dovrà promuovere il turismo ecologico edificando parchi logistici a tutela dell’ambiente ed imponendo regolamenti restrittivi a ristoranti, alberghi e negozi responsabili dell’emissione di sostanze inquinanti. In una prospettiva futura non molto lontana, Shenzhen ridurrà il consumo energetico per una quota corrispondente al 30%, mentre l’energia pulita costituirà il 40% delle risorse

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Per “acquaponica” si intende una forma di agricoltura mista ad allevamento sostenibile, basata sulla coltivazione idroponica per ottenere un ambiente simbiotico.

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totali utilizzate. Le industrie di vena svolgeranno un ruolo economico preponderante, anche se i sistemi di purificazione delle acque di scolo devono ancora essere migliorati, così come devono essere intensificati i lavori per il rimboschimento urbano e la bonifica dei terreni.

Grazie agli sforzi compiuti in campo ambientale, Shenzhen si è meritata l’appellativo di “città-giardino nazionale”. Poco dopo essa ricevette anche il riconoscimento internazionale dell’ONU, che le conferì il “Premio d’Onore per l’Habitat” ed il “Premio Annuale per la Protezione dell’Ozono Stratosferico”. L’organismo internazionale PNUE (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente) assegnò a Shenzhen un ulteriore premio, come una delle “500 migliori città al mondo”. In ultima istanza, si potrebbe classificare Shenzhen come città modello per la protezione ambientale a livello nazionale e la conservazione delle acque e del suolo.

La consapevolezza ecologica sta maturando anche nel quotidiano: la Municipalità di Shenzhen ogni anno concede un premio ai dieci cittadini più rispettosi dell’ambiente. In particolare nel 2006, dieci eventi ecologici riunirono un gran numero di partecipanti: coloro che facevano parte dell’iniziativa dovevano evitare di acquistare prodotti monouso e di utilizzare l’automobile per gli spostamenti urbani almeno un giorno al mese. L’auspicio futuro è aumentare la partecipazione pubblica alle decisioni ambientali, garantendo una maggiore trasparenza nella diffusione delle informazioni.