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Tabella 2 – Criteri di misurazione della distanza o vicinanza di una data prestazione al concetto di welfare

NON riconducibili a finalità sociale

ex art. 100 TUIR

Riconducibili finalità

“sociale”

(educazione, istru-zione, ricreaistru-zione, as-sistenza sociale e sa-nitaria o culto) ex art. 100 TUIR Destinati

al singolo lavoratore

Destinati al singolo lavoratore con fina-lità “con-cessiva”

Destinati alla collet-tività dei lavoratori e a sup-porto della “vita quoti-diana”

NON ri- conduci-bili agli ambiti né titolo III, né titolo II

NON ri- conduci-bili agli ambiti ti-tolo III, parte I, Cost., ma riconduci-bili al ti-tolo II

Ricondu-cibili agli ambiti ti-tolo III, parte I, Cost.

Ricondu-cibili all’art. 38 Cost.

conces-sione di alloggio

• beni uso promi-scuo

• azioni

• prestiti a tasso agevo-lato

• buoni

ac-quisto • mensa e buono pasto

• trasporto collettivo

• attività ricrea-tive/tem po libero

assi-stenza ai familiari e cura

educa-zione/ist ruzione

forma-zione del lavora-tore

flessibi-lità orga-nizzativa

previ-denza comple-mentare

assi-stenza sanitaria

assicura-zioni

Fonte: elaborazione ADAPT

Tabella 3 – I beneficiari delle prestazioni di welfare

Tipologia di prestazione Beneficiari

Lavoratore

in quanto tale Lavoratore in quanto persona

Famiglia del lavoratore

Previdenza complementare

contributi versati per forme pensionistiche x Assistenza sanitaria

contributi a fondi e casse di assistenza sanitaria integrativa (art. 51, comma 2, lett. a)

x (x)

servizi sanitari medicina preventiva e diagnostica

check up cure odontoiatriche o specialistiche terapie e riabilitazione (art. 51, comma 2, lett. f)

x x x

spese sanitarie

(art. 51, comma 2, lett. h) x x x

Assicurazioni

assicurazioni contro il rischio di

infortunio extra-professionale o morte x assicurazioni contro il rischio di

non autosufficienza o gravi patologie (art. 51, comma 2, lett. f-quater)

x

Assistenza ai familiari e cura assistenza domiciliare

badanti case di riposo case di cura (art. 51, comma 2, lett. f e f-ter)

x

Educazione/istruzione

corsi extra-professionali (lingue, informatica, ecc.) (ex art. 51, comma 2, lett. f)

x x

rette scolastiche e tasse universitarie libri di testo (art. 51, comma 2, lett. f o f-bis)

x x

borse di studio, contributi istruzione (spese per scuola materna, primarie, secondarie; università e master) mensa scolastica, dopo- o pre-scuola,

gite scolastiche centri estivi e invernali, ludoteche, baby sitting (art. 51, comma 2, lett. f-bis)

x

permessi per istruzione x

Attività ricreative/tempo libero abbonamento o biglietti cinema, teatro,

pale-stra, piscina, TV satellitare, museo, eventi sportivi; abbonamento a quotidiani o riviste;

biblioteche e ludoteche; degustazioni enogastro-nomiche; viaggi con finalità ricreative, cultu-rali o culto (pellegrinaggi) (art. 51, comma 2, lett. f)

x x

Mensa e buoni pasto

mensa e buoni pasto

(art. 51, comma 3) x x

Trasporto collettivo

servizio trasporto collettivo

(art. 51, comma 2, lett. d e d-bis) x x x

Buoni acquisto

buono spesa, shopping card, convenzioni per acquisti, buono carburante

x x

(art. 51, comma 3) Formazione dei dipendenti

formazione dei dipendenti

in ambito professionale x Flessibilità organizzativa/

conciliazione vita-lavoro

permessi e congedi di varia natura legati alla conciliazione vita-lavoro, flessibilità dell’orario in entrata e uscita,

banca ore, lavoro agile

x

Fonte: elaborazione ADAPT

In questa prospettiva di analisi è possibile individuare presta-zioni che hanno una funzione sociale e/o redistributiva e con-cessiva e che sono rivolte alla persona del lavoratore e/o alla famiglia, da altre prestazioni che hanno invece una funzione economica e produttiva nel senso che, da un lato, entrano nello scambio tra lavoratore e datore e lo integrano e, dall’altro lato, incidono sul processo organizzativo/produttivo aziendale e pertanto necessariamente riguardano il lavoratore in quanto parte dello scambio (tabella 4).

Posto che indichiamo, come già anticipato nel capitolo che pre-cede, con l’espressione welfare occupazionale l’insieme dei servizi e delle prestazioni che vengono erogate dalle aziende ai propri dipendenti semplicemente in virtù del con tratto di lavoro che lega le une agli altri, individuiamo un ambito più circoscritto, che identifichiamo come welfare aziendale in senso stretto, a cui afferiscono le misure che incidono, ben oltre la semplice incen-tivazione fiscale, sull’assetto organizza tivo e produttivo di im-presa.

È questa, infatti, a nostro avviso la prospettiva per discernere da misure, prestazioni e servizi che generano valore per tutti gli attori in gioco rispetto a misure di carattere o natura puramente utilitaristica o temporanea, funzionali cioè alla semplice quanto

meccanica riduzione del costo del lavoro, grazie alla normativa fiscale, senza tuttavia una prospettiva più ampia di ripensa-mento dello scambio lavoro contro retribuzione.

Tabella 4 – Classificazione funzionale delle categorie di prestazioni

Funzione Categoria di misure Beneficiari

Redistributiva/

concessiva buoni acquisto

attività ricreativa persona del lavoratore e famiglia

Sociale educazione e istruzione

assistenza ai familiari e cura persona del lavoratore e famiglia

Economica/

produttiva mensa e buono pasto

trasporto collettivo

assicurazioni

assistenza sanitaria

previdenza complementare

formazione

flessibilità organizzativa

lavoratore in quanto tale

Fonte: elaborazione ADAPT

Più precisamente, ai fini del presente Rapporto e nella prospet-tiva di analisi prescelta, tipica del metodo delle relazioni indu-striali, rimangono pertanto nell’ambito del welfare occupazionale le prestazioni destinate alla persona del lavoratore e/o alla sua famiglia con una funzione redistributiva e concessiva o sociale, comunque “passive” o “neutrali” nell’ambito del rapporto di la-voro, della organizzazione del lavoro e della partecipazione dei lavoratori. Ricondurremo invece nel sottoinsieme del welfare aziendale le misure che hanno una funzione economica, non solo perché integrano lo scambio contrattuale, ma anche perché in-cidono (o possono incidere, se usate e gestire consapevolmente) attivamente sullo scambio tra lavoratore e datore di lavoro, sul fare impresa, sulla organizzazione, sulla produttività, sulla sua qualità della prestazione lavorativa, sulla fidelizzazione del la-voratore. Di questo pare consapevole lo stesso legislatore che, nella normativa fiscale di incentivazione, prevede misure di

maggior peso con riferimento ai percorsi di welfare riconduci-bili alla contrattazione di produttività ovvero a modelli di par-tecipazione dei lavoratori alla gestione e/o organizzazione dell’impresa. Nello specifico, consentendo al lavoratore la pos-sibilità di sostituire, tutto o in parte, le somme erogate a titolo di premio di risultato o di partecipazione agli utili di impresa con prestazioni di cui ai commi 2, 3 e 4 dell’art. 51 TUIR (c.d.

welfarizzazione del premio di risultato), il legislatore ha supe-rato i tradizionali criteri di infungibilità tra retribuzione mone-taria e prestazioni di “welfare”, attribuendovi esplicitamente una funzione economica, appunto per il fatto di avere previsto la possibilità di sostituzione del premio di risultato, che costi-tuisce indubbiamente un elemento della retribuzione, ancorché variabile, con prestazioni di welfare.

Per compiere la classificazione funzionale rispetto alle categorie del welfare occupazionale e del welfare aziendale è opportuno individuare un riferimento no rmativo che, ancora una volta, è possibile rintracciare nella Costituzione. A tal fine risulta utile la suddivisione, già richiamata, della prima parte della stessa dove sono individuati il titolo II relativo ai Rapporti etico-sociali (tutela della famiglia, della salute, dell’istruzione ed educazione) e il titolo III rubricato Rapporti economici.

Utilizzando tale riferimento, unitamente alla idea della funzione redistributivaconcessiva e sociale, da un lato, ed economica -produttivistica, dall’altro, poss iamo considerare allora come wel-fare aziendale in senso stretto e tecnico quelle prestazioni ricon-ducibili agli ambiti catalogati nei rapporti economici e tali da incidere sul processo organizzativo/produttivo aziendale, da di-stinguersi dalle prestazioni r elative ad ambiti che la stessa Co-stituzione individua come Rapporti etico-sociali (tutela della fami-glia, della salute, dell’istruzione ed educazione), oltre a quelli che sono erogati con una funzione redistributiva -concessiva.

Applicando tali criteri alle categorie di prestazioni oggetto di questo Rapporto, esse si possono classificare come sviluppato nella tabella 5.

Tabella 5 – Criteri di misurazione della distanza o vicinanza di una data prestazione dai concetti di welfare occupazionale e aziendale

WE L F A R E OC C U P A Z I ON A L E

NON riconducibili né al titolo II Cost. (Rapporti etico-sociali), né al titolo III Cost. (Rapporti econo-mici)

Funzione redistributiva- concessiva

- buoni acquisto - attività ricreative

Riconducibili al titolo II Cost.:

Rapporti etico-sociali Funzione sociale

- assistenza familiari e cura - educazione/istruzione

Welfare aziendale

in senso stretto Riconducibili al titolo III Cost.:

Rapporti economici

Funzione (anche) produttiva e di organizzazione

del lavoro in impresa

- mensa e buono pasto - trasporto collettivo - assicurazioni

- previdenza complementare - assistenza sanitaria - formazione

- flessibilità organizzativa

Fonte: elaborazione ADAPT

5. Parametri di misurazione delle iniziative aziendali di