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APPROFONDIMENTI

10. Osservazioni conclusive

Nello scenario di trend demografici critici, ma diffusi e trasver-sali a tutto il panorama nazionale, le sfide aperte sul territorio di Verona riguardano in primis la capacità di rendere il sistema territoriale sostenibile rispetto all’inesorabile tendenza all’in-vecchiamento.

In primo luogo, questa tendenza incide sulle dinamiche di in-contro tra domanda e offerta del mercato del lavoro, accen-tuando le difficoltà a reperire lavoratori in quanto sono e sa-ranno sempre meno le persone in età da lavoro.

In secondo luogo, questa incide non soltanto sul fabbisogno di cure e servizi della fascia di popol azione più anziana, ma anche sull’esigenza per coloro che si trovano in età lavorativa di be-neficiare di misure di conciliazione vita -lavoro che consentano di gestire i crescenti carichi di cura.

Una conciliazione che ancora risulta difficile per la compo nente femminile della popolazione, per la quale non solo si riscontra un evidente gap occupazionale rispetto a quella maschile (11,9 punti percentuali), ma anche un elevato gap per quanto riguarda il tasso di inattività (12,4 punti percentuali).

In questo senso il welfare aziendale delle imprese del territorio , che ha ad oggetto per lo più misure a sostegno della flessibilità oraria e permessi e congedi aggiuntivi , sembra provare a inter-cettare queste esigenze. Qualcosa in più potrebbe essere realiz-zato in termini di servizi, dove la principale scelta da parte delle imprese è quella di appoggiarsi ad una piattaforma ricompren-dendo tutti i servizi in essa inclusi, nella maggior parte dei casi, senza uno sforzo progettuale. Limitate sono anche le iniziative che prevedono il coinvolgimento di reti territoriali nonostante un quadro normativo regionale che prova a sostenere e promuo-vere questo tipo di iniziative.

Il welfare aziendale, inoltre, si sta diffondendo molto nelle im-prese anche in connessione alla con versione del premio di pro-duttività. Per cui si sottolinea come le misure di welfare azien-dale delle imprese veronesi oggi intercettano solo in parte i bi-sogni espressi più in generale dal territorio .

Tutto ciò nel contesto di un mercato del lavoro in cui , pur po-tendo cogliere all’indomani della pandemia (2021) i segnali di una ripartenza specie in termini di nuove assunzioni, il 41%

delle imprese dichiara di faticare nel trovare lavoratori.

Le dinamiche di contesto descritte in precedenza sono risultate ancor più evidenti proprio nei settori del commercio e del turi-smo con le note difficoltà di molte attività, ad esempio ricettive o della ristorazione, di trovare lavoratori. Peraltro, le imprese di questi settori, strategici per il contesto economico e produt-tivo territoriale, presentano anche un elevato tasso di femmini-lizzazione e di imprese giovani, due delle macrocategorie che sono maggiormente penalizzate nel mercato del lavoro odierno.

Per cui appare ancor più importante riuscire ad avviare una pro-gettazione attraverso i relativi sistemi di relazioni industriali per

realizzare misure di welfare in grado di favorire i processi di attraction dei lavoratori verso le attività del settore nel territorio, di accrescere la sostenibilità del lavoro e di mig liorare l’incontro domanda-offerta di lavoro.

Tuttavia, l’elevata presenza di imprese di piccole dimensioni, che in alcuni casi stanno attraversando dinamiche di cambia-mento profonde rispetto ai servizi offerti e alle attività econo-miche realizzate, non agevola la diffusione di queste misure.

Guardando più nello specifico al welfare istituito nell’ambito dei sistemi di relazioni industriali Confcommercio è emerso come l’ambito territoriale risulti la dimensione privilegiata per lo sviluppo di azioni di welfare, mentre sono ancora limitate le imprese che contrattano queste misure a livello aziendale.

Laddove però sono state introdotte misure di welfare per il tra-mite della contrattazione aziendale , queste hanno riguardato prevalentemente l’ambito della fl essibilità organizzativa per la conciliazione vita-lavoro, intercettando in parte le necessità del territorio di cui sopra. Inoltre, si conferma come, anche in que-sti settori, i piani di flexible benefit si que-stiano diffondendo grazie alla possibilità di conversione del premio di risultato, rintrac-ciando la presenza di disposizioni volte a incentivare la desti-nazione di risorse all’ambito della previdenza complementare.

A fronte di una contrattazione di livello aziendale per certi versi difficile da realizzare, è emerso però come le relazioni indu-striali dei settori in questione agiscano a livello territoriale e in particolare attraverso il sistema della bilateralità.

Per il comparto del commercio si è registrata la presenza di tre accordi territoriali tra i cui contenuti si rilevava anche la presenza di disposizioni in materia di premi di risultato (accordo -quadro) e welfare. Si sottolinea in particolare un forte rimando della contrattazione territoriale al sistema del welfare bilaterale, inteso come un complesso intreccio di istituti e prestazioni pre-viste da diversi organismi istituiti tanto a livello nazionale quanto a livello territoriale.

In questo senso gli enti bilaterali territoriali non sono solo degli erogatori di prestazioni, ruolo comunque rilev ante (vedi infra) ma diventano anche uno snodo cruciale per la promozione, per il monitoraggio e per l’implementazione delle misure di welfare attivate dal sistema di relazioni industriali a vari livelli (così a Verona non solo per il commercio , ma anche per il turismo).

Tanto più se si considera che, a dispetto della crisi, nell’ultimo triennio 2019-2021, sia il numero di imprese sia il numero di lavoratori iscritti agli Enti bilaterali del commercio e del turi-smo a Verona sono complessivamente cresciuti (+ 356 imprese e + 2.330 nel commercio; + 504 imprese e + 1.550 nel turismo).

Dunque, il sistema sembra aver colto l’importanza di aderire ai sistemi della bilateralità proprio in uno dei momenti di maggiore difficoltà per i settori in questione. In risposta a questo si sot-tolinea proprio nel 2020 lo sforzo eccezionale in termini di va-lore delle prestazioni erogate da parte dell’Ente bilaterale del turismo e il costante incremento dell’investimento da parte dell’Ente bilaterale del commercio per la parte di misure rivolte alla formazione.

Guardando ancora più nello specifico alle misure che possono essere erogate dagli enti, il valore delle prestazioni rivolte ai lavoratori è generalmente più limitato rispetto a quello riscon-trabile in generale nei piani di welfare aziendale. Tuttavia, con riferimento al piano 2022, le risorse erogate dagli enti che assu-mono la tipologia di rimborsi e contributi sono maggiormente orientate verso specifici ambiti dalla natura sociale , quali l’“edu-cazione e istruzione dei figli”, l’area “anziani e non autosuffi-cienti”, a cui si aggiungono la parte di “attività ricreativa”, quella di “sostegno al reddito” e quella della “formazione”, che però nella gestione dell’ente viene considerata una fattispecie a parte. Ma è proprio questa una delle aree prioritarie, come con-fermato dall’ampia offerta formativa erogata, in cui si concen-trano gli sforzi degli enti bilaterali del territorio, che peraltro si avvicina maggiormente al concetto di welfare aziendale per come definito in questo Rapporto.

Per quanto riguarda la tipologia di prestazioni a cui sono state indirizzate le risorse nel 2021, la maggior parte delle erogazioni dell’Ente bilaterale del commercio si è concentrata nell’area di sostegno alla genitorialità (48 % di pratiche erogate, 54% del va-lore delle prestazioni erogate dall’ente), seguita dai contributi per il concorso all’acquisto di supporti informatici (misura che non è stata riconfermata per il 2022) mentre le altre misure sono state per lo più residuali . Per quanto riguarda l’Ente bilaterale del turismo nel 2021 l’80% del loro valore è stato assorbito da contributi di sostegno al reddito per dipendenti che usufrui-scono di ammortizzatori sociali.

Nel quadro delineato, possiamo concludere che il sistema della bilateralità del commercio e del turismo rappresenta una risorsa importante per l’attivazione e l’implementazione di misure di welfare nel settore che possano intercettare le esigenze emerse sul territorio di Verona, nonché per l’integrazione con altre mi-sure previste a livello di CCNL. Lo sforzo da fare è forse quello di potenziare ulteriormente questo sistema e le risorse disponi-bili provando a rafforzare la connessione con lo sviluppo di piani di welfare di natura aziendale in modo che si possano in-tegrare e promuovere diversi strumenti a disposizione della con-trattazione di settore.

3.

SANITÀ E ASSISTENZA NEL POST-COVID:

IL RUOLO DEI FONDI DI

ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA

1. Le ragioni di una mappatura di sistema dei fondi