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Codice progetto e nome 4.2 - Azioni situate di promozione alla salute mentale e fisica nei confronti dei caregivers (badanti, donne precarie)

Descrizione Progetto di promozione della salute incentrato sugli aspetti di rischio per la salute mentale e fisica (affaticamento fisico e psicologico, solitudine, responsabilità di ruolo, problemi economici) che possono favorire lo sviluppo di disturbi (stati depressivi, DCA e psicopatologie) e incidere negativamente sui comportamenti individuali (alcol, fumo, sedentarietà). Il progetto è rivolto a caregiver, in prevalenza donne che, per le loro condizioni di lavoro o per necessità familiari, presentano un alto grado di fragilità e quindi di rischio per la propria salute.

Il gravoso carico di cura quotidiano, che di norma richiede la presenza continuativa a fianco della persona assistita, può portare queste persone a una condizione di isolamento sociale, burn-out, all’abuso di sostanze alcoliche, alla possibile insorgenza di depressione e a una vita tendenzialmente sedentaria. Questa condizione si riscontra nel lavoro di cura svolto a domicilio da assistenti familiari private (badanti) e dai familiari nei confronti dei propri cari non autosufficienti e/o con disabilità. In questi ultimi anni in particolare possono essere anche le condizioni sociali ed economiche a spingere la popolazione femminile (disoccupata, precaria ecc.) a tornare ad essere il perno della cura domestica (minori, familiari ecc.)

Gruppo beneficiario prioritario Assistenti familiari, di origine straniera e non, caregiver familiari di persone non autosufficienti e/o con disabilità, donne casalinghe per necessità.

Setting identificato per l’azione L’azione da promuovere dovrà avere carattere “situato” cioè dovrà avere il più possibile carattere di prossimità rispetto al contesto di vita abituale (domicilio delle persone assistite, condominio, centri associativi e ricreativi, ecc) e prevedere il coinvolgimento della rete dei servizi sociali, socio-sanitari e sanitari (rete territoriale, servizi sociali, consultorio, casa della salute, centri per le famiglie, AUsl, MMG, Unità di valutazione geriatrica, soggetti del terzo settore, associazioni di familiari ecc.) con particolare riferimento ai “Referenti dei programmi distrettuali per la qualificazione e l’emersione del lavoro di cura nell’ambito del FRNA”, coi Programmi distrettuali per il contrasto all’isolamento e alla solitudine e integrarsi con le iniziative formative di supporto rivolte ai caregiver familiari programmate a livello territoriale.

Gruppi di interesse (destinatari,

sostenitori o operatori) Istituzioni con un ruolo di regia trasversale nell’ambito della programmazione socio-sanitaria, operatori con una funzione di orientamento, accompagnamento e raccordo con il sistema dei Servizi e le reti inforamli, OOSS associazioni di categoria, associazioniasmo, volontariato, ecc)

Prove di efficacia Un progetto di promozione della salute delle donne/lavoratrici a rischio che favorisca l’attività motoria e la conoscenza delle opportunità di contatto e di accesso alla rete dei servizi territoriali, può contribuire a rispondere alle problematiche di salute che una condizione lavorativa usurante e totalizzante può comportare quali sedentarietà, obesità, abuso di alcol e fumo e favorire inoltre le relazioni sociali. L’efficacia di tali progetti è testimoniata da un’ampia letteratura scientifica, che evidenzia il ruolo maggiore giocato dai determinati

“prossimali” della salute (fattori psico-sociali, comportamentali, ambiente di lavoro e di vita) come alcune ricerche in quest'ambito specifico hanno evidenziato:

− CENSIS, Sommerso e con poche tutele: il lato oscuro del lavoro domestico. 2010

− ISTAT. (2008). Salute e ricorso ai servizi sanitari della popolazione straniera residente in Italia.

− Tognetti Bordogna M. Il lavoro di cura tra produzione e consumo di welfare: il ruolo del network di cura, in Catanzaro R. e Colombo A. (a cura di) Badanti & Co. Il lavoro domestico straniero in Italia, Il Mulino, Bologna,

− 2009E. Brenna, C. Di Novi (2013), “L'influenza dell'informal care sulla salute psichica delle donne over-50:

evidenze basate sulla scala di depressione EURO-D”, in D. Rizzi – F. Zantomio (a cura di) Analisi e strumenti di politica sociale, Edizioni Ca’ Foscari - Collana Politiche Sociali Studi e ricerche

Trasversalità (intersettoriale, multisettoriale) per il progetto

Il progetto prevede una forte trasversalità che metta in rete le risorse territoriali con la mediazione degli “operatori di comunità”. Solo attraverso un piano d'azione intersettoriale, che si integri con la programmazione socio sanitaria e con i piani distrettuali per la non autosufficienza, si può raggiungere l'obiettivo di migliorare la conoscenza e l'accesso del sistema di welfare da parte di /assistenti/caregiver al fine di promuoverne la salute e prevenire le problematiche evidenziate.

Attività principali − Organizzazione di momenti formativi incentrati sulla promozione dell’attività fisico–sportiva e di sollievo, di esercizi ginnici posturali adattati alle esigenze di un lavoro di cura gravoso ed usurante, in raccordo con le attività formative ordinariamente organizzate nell’ambito dei programmi distrettuali soprarichiamati.. Le inizitive formative devono privilegiare i luoghi abitualmente frequentati dai beneficiari e dalle reti informali dei migranti (parchi, centri associativi, alcune sedi sportive o centri servizi, luoghi di aggregazione) in sinergia con quanto previsto dal progetto 2.8 (Occasioni di attività motoria nel tempo libero accessibili alla cittadinanza) e 2.5 (Mappa delle opportunità in ComunicAzione);

− Incontri di promozione alla salute con i Rappresentanti della rete territoriale dei servizi ed organizzazione di visite per favorire la conoscenza diretta di luoghi di aggregazione e dei servizi per la salute;

− Focus group e feed back da parte dei partecipanti ed istituzioni coinvolte per valutare l’efficacia dell’intervento, risultati, criticità e replicabilità.

Tali azioni dovranno essere promosse in prossimità dei luoghi di vita e di lavoro dei caregiver, mettendo in campo soluzioni che ne favoriscano la partecipazione.

Rischi e management Il principale rischio è l’impatto ridotto sulla popolazione di riferimento, le cui condizioni di vita e di lavoro limitano la libertà di movimento.

Sostenibilità La sostenibilità del progetto si basa sull’integrazione nell’ambito della programmazione aziendale e distrettuale, sulla messa in rete dell’esistente, sul coinvolgimento dei soggetti interessati attivi sul tema con una responsabilità e regia pubblica, la partecipazione del terzo settore e e la sensibilizzazione della comunità

Cronogramma progetto 4.2 "Azioni situate di promozione alla salute mentale e fisica nei confronti dei caregivers (badanti, donne precarie)"

2015 2016 2017 2018

Attività principali III IV I II III IV I II III IV I II III IV

Mappatura del territorio ed identificazione dei luoghi di prossimità

dove calare le azioni X X X

Attivazione dei percorsi/azioni per

favorire il benessere psico-fisico X X X X X X X X X X

Incontri di promozione delle risorse presenti nel territorio (servizi, strutture

ecc.) X X X X X X

Valutazione: Focus group e feed back da parte dei partecipanti ed istituzioni

coinvolte X X X X X X X X X

Elenco indicatori

Indicatori di processo Fonte Formula

Valore di partenza (baseline)

2016 2017 2018

N di AUsl in cui è stato attivato il progetto Rilevazione ad

hoc NA 0 2 3 4

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