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Obiettivo 8: Intensificazione delle attività di monitoraggio e misurazione sistematiche del

4 Il progetto di tracciabilità fisico e informativo

4.1 Codifica

Codifica degli ordini

Solo per familiarizzare un pò con la terminologia adottata nelle pagine che seguono, è opportuno riportare alcuni cenni preliminari riguardo la codifica delle commesse, e in particolare dei documenti cui verrà fatto riferimento da qui in avanti. Tale codifica è strettamente legata ai criteri gestionali impiegati presso Barsanti macchine S.p.A. che si basano sul sistema informativo aziendale DNA, nei database del quale (ORACLE) sono presenti innumerevoli quantità d’ informazioni.

Le commesse sono identificate da un codice alfanumerico standardizzato in modo da consentirne una facile identificabilità. Si può ritenere il codice standardizzato poiché presenta la formula ricorsiva seguente: una prima lettera e poi una serie di cifre, 8.

La lettera iniziale identifica la commessa e può riferirsi alla tipologia di azienda (ad esempio Service – codice commessa S - o Barsanti Macchine S.p.A. – codice commessa A), altrimenti è distintivo della modalità con cui è gestito un determinato ordine, ad esempio se si tratta di materiale in Garanzia, Ricambio o Completamento, rispettivamente G, R e C. Non ci sono molte ambiguità nella definizione di questi appellativi, comunque il materiale è considerato in completamento se una volta che la commessa è stata chiusa si ritiene che debba essere fornito altro materiale per il funzionamento della macchina o dell’impianto. Fondamentalmente si tratta di una correzione formale del processo di esecuzione dell’ordine.

Il codice numerico identificativo della commessa è così composto “xxyyyzzz” in cui:

- xx è relativo all’anno di esercizio di riferimento (esempio: 27 nel caso ci si volesse riferire all’anno di esercizio 2007);

- yyy è un numero progressivo che identifica la commessa, è il numero con il quale i differenti commerciali identificano il contratto stipulato. L’ ordine cliente – codice di commessa ha lo stesso significato. Alla fine dell’anno si può identificarne il totale poiché è un numero progressivo;

- zzz, infine, è un altro numero progressivo che rappresenta il numero della sottocommessa (un contratto il più delel volte si riferisce ad una moltitudine di sottocommesse).

Codifica delle commesse

Il fatto che Barsanti non solo rappresenti uno tra i maggior costruttori di macchinari per la lavorazione delle pietre in Italia, ma che realizzi “in casa” l’intero processo produttivo, dalla lavorazione dei grezzi all’etichettatura – apposizione di targhe - dei macchinari, basta a immaginare quanto possa essere vasto e diversificato l’insieme dei materiali impiegati nel sito industriale, e quanto sia dunque vitale per l’Azienda riuscire ad identificare in modo chiaro e univoco tutti questi materiali. Ebbene, ad ogni materiale (pompa, riduttore, motore, profilato in acciaio, barattolo di vernice che sia), che circola all’interno dello stabilimento, è associato un codice univoco6, che rimane il medesimo dal momento della sua creazione “contabile” (coincidente con il lancio dell’ordine al fornitore, dunque ancora prima che l’oggetto faccia il suo ingresso nel cantiere) a quello del suo scarico (sempre contabile) dal magazzino per il definitivo carico sulla commessa di destinazione. Quando un semilavorato viene concluso, e la relativa fase di lavorazione viene chiusa, dal magazzino vengono scaricate le materie prime utilizzate e viene caricato il semilavorato con il suo codice identificativo. Tali codici identificano il pezzo indipendentemente dal livello in distinta cui appartiene. Il codice “padre”, ovvero del gruppo cui il componente appartiene, determina il livello in distinta del pezzo nell’anagrafica del prodotto. Tale codifica non cambia neppure qualora il materiale necessiti di un trasferimento a terzi che non richieda la trasformazione del suo stato (ad esempio un motore mandato in conto riparazione ha lo stesso codice durante tutto il processo).

I prodotti finiti hanno un codice di commessa o sottocommessa, come visto nel paragrafo precedente. In funzione della famiglia di prodotto cui appartiene il prodotto viene identificato secondo una codifica alfanumerica che prevede:

• ab…abcde codice alfanumerico composto dai due ai 5 caratteri identificante la famiglia di prodotto (dalla assodatissima lucidatrice per marmo LCA, alle bisellatrici BSM o ceratrici CRT, ai telai per marmo o tagliablocchi rispettivamente TLD e TBM, ..)

• B è un elemento di separazione

• xxyyyzzz codice sottocommessa (può essere, anch’esso, un codice alfanumerico, in ogni caso rimangono 8 caratteri, ad esempio 4801BB27067T01 per il telaio alcione)

6 Si ricordi che quando si parla di codice (e codifica) si fa riferimento di solito – e questo caso non fa eccezione – non ad un

solo e determinato oggetto, ma soltanto a “quel tipo” di oggetti, tutti perfettamente identici (non simili) fra loro. In caso contrario, invece che di codice, sarebbe più corretto parlare di numero di matricola.

Ad un livello inferiore, nella distinta base, si hanno i codici “padri” ovvero i gruppi del prodotto finito. Sono elementi fondamentali per la corretta identificazione dei componenti ed hanno una codifica fortemente legata a quella del prodotto finito. Il caso delle lucidatrici è quanto mai adatto a descrivere questo concetto. La lucidatrice LCAB28017035 è costituita da tredici gruppi, ogniuno di essi ha un codice così costituito:

• LCA codice alfanumerico che descrive la famiglia di prodotto • B è un elemento di separazione

• x..xxx codice alfabetico – letterale da uno a tre caratteri che specifica il gruppo (ad esempio T per il gruppo trasporto, BSV per le guide sincronizzate a volantino, ..)

• abc codice alfanumerico ad ampiezza varibile che descrive le specifiche della versione di prodotto

Un esempio è il gruppo ponte della lucidatrice di cui sopra il cui codice è LCABPLCA7012A che è un codice di una LCA (primi tre caratteri), per l’esattezza è il gruppo ponte (P) di una LCA7012A ovvero una lucidatrice costruita per lavorare lastre di materiale larghe al massimo 70 cm, (0)+12 indica il numero e la tipologia di mandrini di cui è composta: ad ogni mandrino infatti è collegato un piatto porta abrasivi con differenti scopi (sgrossatura, ceratura e/o lucidatura). In questo caso 0 (ovvero la mancanza di un numero) indica che non ci sono mandrini con diamanti, per l’operazione di spianatura, mentre ce ne sono 12 con piatti lucidanti, per l’operazioni di finitura; infine l’ultimo carattere (A) dice che la centralina è alta. Altre informazioni che invece si possono ottenere dalla descrizione dell’articolo sono che il passo (di avanzamento) è di 550 (mm) e il diametro delle teste è 140 (mm). Si vede, dunque, come il codice sia parlante e fornisca un buon numero di informazioni necessarie.

Così come per la lucidatrice vista nell’esempio la regola si ripete anche per le altre famiglie di prodotto. È possibile, però, trovare gruppi di un prodotto finito che, essendo in comune con un'altra famiglia di prodotto, hanno una codifica fuorviante, ovvero che rimanda ad essi (ad esempio nell’anagrafica del telaio alcione 4801BB27067T01 la travatura è in comune con il telaio alcione 530 per cui è codificato secondo questo codice TA530B010904B).

Infine, esistono codici di gruppi che non sono parlanti ma si riferiscono unicamente ad un disegno, come ad esempio il 4801BB160203 che è il volano batteria D.4000f.300. Questi sono i gruppi più frequentemente acquistati all’esterno.

Codifica dei materiali

I codici dei materiali sono distinguibili in tre modi:

1. codice riferito ad un disegno tecnico, come ad esempio LGRB911111252, codice di un supporto per lardone, in cui:

• la prima parte di codice si riferisce alla famiglia di macchina (una lucidatrice per granito) e • il codice numerico è riferito al numero del disegno;

2. codice di un componente, fondamentalmente acquistato a catalogo, così composto:

• ab..abcde codice alfanumerico descrivente la tipologia prodotto, ad esempio VTETF che sta per una Vite T.E.T.F

• B elemento di separazione

• aa..abc Alfanumerico di dimensione variabile che specifica la versione o i parametri dell’oggetto, ad esempio, per la vite di cui sopra, M8x1688Z che è una vite di dimensioni 8x16 di materiale zincato di qualità 8.8

3. codice di un componente realizzato o da realizzare internamente, magari per taglio, in cui è specificata la materia prima utilizzata:

• xx..xxxx testo di due o quattro caratteri identificante il materiale dell’oggetto, ad esempio INOX o FE (acciaio inox o ferro rispettivamente)

• B elemento di separazione

• a.. abc codice di uno o tre caratteri che specifica la classe di prodotto, ad esempio A per angolare, PL per piatto laminato, ..

• y..yyy Alfanumerio di lunghezza variabile per specificare i parametri, dimensioni o specifiche