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COMBINAZIONE CONVENZIONALE DI SEI ORDINI DI VALORE

Nelle pagine seguenti si analizzano alcuni aspetti del lavoro svolto dagli economisti Boltanski e Thévenot che è possibile individuare dal loro libro “De la justification: les

economies de la grandeur” ed infine, nel settimo capitolo, si analizza la loro applicabilità o

meno per svolgere l’analisi dell’“Impronta A.S.D.”. Come si vedrà meglio in seguito, ciascuno dei sei principi sembra applicabile a certe condizioni, tuttavia se considerati nel

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loro insieme i vari sistemi possono incontrare delle difficoltà a dialogare tra loro per giungere all’individuazione di un unico “vero” e coerente valore. Si rimanda, pertanto, alle pagine successive per un approfondimento.

Boltanski e Thévenot, analizzando la struttura morale della vita sociale, si sono soffermati sulla pluralità delle forme di giustizia dette “worth” cioè “valore” e gli ordini di valore, da loro individuati, non sono strettamente correlati ad una specifica sfera sociale bensì possono essere applicati da chiunque in qualsiasi situazione per criticare, giustificare e trovare un accordo con qualcun’altro in questa economia del valore. Gli studiosi, inoltre, si soffermano sulla relazione tra il generale e il particolare, considerandoli in un unico scenario per rappresentare il confronto tra differenti principi di giustizia e valore. Pertanto un universo composto da molteplici “world” può venire ridotto ad un unico “mondo” con una struttura comune ai sistemi descritti.

Boltanski e Thévenot, a mio parere, cercano di sviluppare le situazioni il più naturalmente possibile, distinguendo i sei ordini analizzati singolarmente al fine di mostrare come affrontare le numerose circostanze che si incontrano e fornire, quindi, sei linee guida per essere un bravo manager nella propria azienda.

Il modello unificato, analizzato da Boltanski e Thévenot considerando un ordine naturale in un determinato contesto, può essere descritto attraverso alcune categorie, classificazioni e relazioni, tra cui:

“higher common principle”30

, un principio comune superiore “state of worthiness”, lo stato di dignità

“human dignity”, la dignità umana “list of subjects”, l’elenco dei soggetti

“list of objects and arrangements”, la lista degli oggetti e dei progetti “investment formula”, la formula d’investimento

“relation of worth”, la relazione di valore

“natural relations amongs beings”, le relazioni naturali tra le persone “harmonious figures of the natural order”, il principio di coordinamento “model tests”, il test modello

“mode of expression of judgment”, le modalità di espressione del giudizio “form of evidence”, il mezzo di prova

“state of deficiency and decline of the polity”, lo stato di carenza e di declino

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che vengono spiegate più in dettaglio nelle pagine seguenti.

Il rapporto di valore specifica la relazione tra gli stati del valore dal momento che contribuisce al bene comune ed il principio comune superiore è una convenzione usata per stabilire l’equivalenza tra gli esseri umani che si stabilizza e genera una forma di associazione. Le persone vengono, così, classificate e diventa possibile valutare gli oggetti e i soggetti, ottenendo un valore al di là delle circostanze. Si tende ad esplicitare questo principio solo come ultima risorsa nel processo di giustificazione e, molto spesso, è necessario riferirsi al processo di qualificazione degli “states of worth” oppure agli oggetti e ai soggetti presenti. Inoltre questo principio non sempre può essere riassunto in un unico termine.

Il modo in cui i vari “stati di valore” sono definiti dipende principalmente dal modo in cui è caratterizzata la dignità, ossia dallo stato di dignità. In virtù del carattere di un ordine costituito tra gli stati di valore e in virtù del collegamento di questo ordine con il bene comune, ogni ordine di valore corrisponde ad una scala che va dal generale al particolare e non semplicemente dal superiore all’inferiore. Le persone di valore sono garanti del principio comune e forniscono il metro con cui misurare l’importanza con la loro generalità, diventano punti di riferimento e contribuiscono al coordinamento delle azioni altrui. La coerenza tra le qualità dei soggetti e degli oggetti di valore è data dal fatto che gli elementi qualificatori utilizzati sono spesso gli stessi.

Nel modello degli ordini legittimi di valore individuati, le persone condividono una comune umanità che si esprime nella dignità umana ed in una comune capacità di affrontare le situazioni. A tal proposito, le specifiche caratteristiche della dignità umana sono connesse alla natura dell’uomo e alla sua attitudine che influenza l’ordine di valore. Bisognerebbe essere in grado di riconoscere e focalizzarsi su alcune facoltà fisiche come le emozioni, la memoria, i desideri e trasformarle nella capacità delle persone di raggiungere un accordo con altre persone.

Per ogni contesto è possibile stabilire un elenco di soggetti solitamente classificati in base al loro stato di valore, cioè se si tratta di una persona di valore o meno ed, inoltre, vengono sviluppati gli elementi degli oggetti e dei progetti in modo diverso. Quando gli oggetti o le loro combinazioni in progetti più complicati, sono ordinati con i soggetti, nelle situazioni che li considerano assieme, si può rendere oggettivo il valore delle persone coinvolte. Infatti, nel mondo dell’ispirazione è difficile separare i meccanismi dalle persone e gli oggetti possono essere considerati complementari ai meccanismi di valore. La

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maggiore o minore possibilità di implementare questi meccanismi, la cui applicazione varia in funzione del contesto, è collegata con la maggiore o minore facilità con cui è stabilito il valore delle persone.

La formula di investimento è una condizione fondamentale per l’equilibrio di un sistema poiché, per legare l’accesso allo stato di valore di un sacrificio, esso costituisce un’economia di valore in cui i benefici risultano essere bilanciati dagli oneri. Il valore procura vantaggi alle persone degne ma avvantaggia anche le meno degne, tuttavia, potrebbe comportare il sacrificio dei piaceri privati associati ad uno strato di minore dignità e valore.

Le relazioni naturali con le persone devono essere in armonia con il valore dei soggetti e degli oggetti che si uniscono in base alle relazioni di equivalenza e di ordine stabiliti. Alcune indicano dei rapporti di pari importanza mentre altre denotano una distribuzione gerarchica, anche se questi rapporti qualificati presuppongono delle ipotesi per giustificare gli esseri umani che si integrano o dipendono in qualche misura dagli oggetti. Nel mondo industriale, per esempio, gli oggetti sono disposti senza l’aiuto delle persone mentre il mercato mondiale è ancorato al posto attribuito alle merci. Al contrario, le problematiche della costruzione sociale della realtà presuppongono un’enfasi sul parere e sulle credenze delle persone e una visione scettica vista l’obiettività degli oggetti. In più, questo problema è differente nei vari contesti che si presentano. Nel mondo industriale, per esempio, il cambiamento del mondo della fama porta a riscoprire il carattere simbolico e convenzionale dei segni.

Il principio di coordinamento che caratterizza un sistema è collegato alla relazione di equivalenza che può essere conosciuta solo nella misura in cui viene rivelata da un’armoniosa distribuzione degli stati di valore, in conformità con la formula di investimento. Le figure dell’ordine naturale vengono richiamate come una realtà conforme a equità e, in ogni mondo, la realtà prevale sul comune principio.

Un test modello viene, solitamente, applicato in una situazione con esito incerto e gli elementi fanno parte di un unico sistema complessivo la cui disposizione è coerente e pura.

Il risultato del test, in genere, è differente a seconda della situazione considerata e le modalità di espressione del giudizio caratterizzano la forma di manifestazione del principio comune. Inoltre, il mezzo di prova rappresenta la forma con cui il medesimo test viene presentato ed esplicita la modalità di conoscenze adeguata al contesto specifico.

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Le qualifiche dello stato di carenza e di declino, che si caratterizzano per l’autocompiacimento, sono spesso inferiori rispetto a quelle dello stato di dignità, se non semplicemente la loro negazione dal momento che l’identificazione cessa di essere possibile al limite del “caos” e rivela un valore di natura differente.

Questo modello di Boltanski e Thévenot presenta, inoltre, i seguenti assiomi: la comune umanità

il principio di differenziazione la dignità comune

l’ordine

l’uguale potere di accesso

il bene comune che permette di parlare di un ordine di valore

È stata individuata una serie di vincoli e condizioni che influenzano il processo e le persone devono essere in grado di convivere con essi. Il progetto analizza la conoscenza, il comportamento, il valore delle persone ed il processo di giustificazione considera molteplici risorse. L’aspetto morale implica una comune identità umana, una comune umanità e l’ordine ma gli esseri umani devono conoscere il bene comune ed avere un senso “naturale” per individuare associazioni, elementi, accordi, ordini di importanza e così via. Le persone che si comportano naturalmente entrano a far parte di una situazione identificabile in un mondo specifico e possono adottare un atteggiamento in linea con la natura della circostanza. Si cerca, così, di scegliere la soluzione richiesta da quel preciso contesto, mettendosi a disposizione senza limitarsi ad uno sguardo veloce e disinteressato. Si tratta di un processo graduale poiché è necessario acquisire la capacità di coinvolgere se stessi nelle situazioni, in modo naturale, considerando i principi della giustificazione e del valore.

Una volta esaminate le ipotesi alla base di questo modello di Boltanski e Thévenot, si può passare alla rappresentazione di quelli che loro denominano “the six worlds”, ossia i sei campioni rappresentativi conformi ai rispettivi principi di valore, quali:

the inspired world31 the domestic world the world of fame

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the civic world the market world the industrial world

da cui si evincono i sei ordini di valore, che, per certi aspetti, possono assomigliare alle forze individuate da Stark, trattate nel capitolo precedente.

Figura 17: i sei “world”e i sei principi di valore ordinati quantitativamente

Nel mondo dell’ispirazione gli esseri umani sono favorevoli ai cambiamenti e non è un mondo molto stabile poiché mancano le misure, le regole, la gerarchia e tutti gli elementi di sostegno. Trattandosi di un mondo che trae ispirazione dall’opinione di altre persone, nonostante l’indifferenza ai segni del disprezzo, si caratterizza per la fragilità e per le molteplici prove interne cui viene sottoposto. Deve affrontare anche il paradosso di un valore che sfugge alla misura e di una forma di equivalenza che privilegia le particolarità. In linea di principio, tutte le persone sono in grado di sperimentare l’ispirazione, alcune raggiungono anche la perfezione e, quindi, le persone hanno un valore più o meno elevato. La dignità stessa possiede delle caratteristiche comuni con l’ispirazione essendo spontanea, improvvisa, involontaria, uno stato interiore ricevuto dall’esterno e si manifesta con sentimenti, passioni e comportamenti.

Quello che possiede valore nel mondo ispirato è qualcosa che non può essere controllato e misurato ed, inoltre, può essere qualificato negativamente per sottolineare l’elemento

AMBIENTE

The civic world The world of fame

The market world The inspired world The industrial world The domestic world

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mancante che, però, è necessario per valutare la situazione. Da notare, le persone dotate di ispirazione non temono il giudizio di sé ed è la loro passione che li spinge a creare desideri, realizzare capolavori anche se, a volte, sono le persone più meritevoli ad essere disprezzate dal mondo. Tuttavia, generalmente, le persone sono apprezzate per la loro unicità ed originalità.

Di conseguenza, bisogna individuare la fonte del valore e, se necessario, cambiare abitudini, affrontare rischi e mettere tutto in discussione. La peculiarità è data dal “genio” che viene liberato, non per fini egoistici bensì per ottenere la dignità umana ristabilendo relazioni autentiche con gli esseri umani. In questo contesto, quindi, le relazioni naturali si manifestano sottoforma di rapporti creativi: ogni oggetto crea e si lascia creare dagli altri. Per consentire questa alchimia della creazione, delle cose e delle parole, di un mondo continuamente nuovo e mutevole, diventa fondamentale adottare un atteggiamento di apertura.

Queste persone sono inclini alle relazioni affettive e sono gli unici che generano calore, originalità, creatività tra gli individui, fanno sognare ad occhi aperti ed immaginare l’inesistente, ossia “to explode what is called reality”32, attingendo dall’inconscio a tal

punto che secondo Boltanski e Thévenot “a true adventure is an inner adventure and a

true voyage is a voyage of the mind”3. Il percorso verso l’ispirazione è solitamente ben

definito, pieno di possibili deviazioni, fatto di incontri ma anche di cambiamenti di direzione e, quindi, ogni persona deve individuare la strada da percorrere. Inoltre, l’ispirazione funge da scintilla per giungere alla comparsa di un’idea e alla sua concretezza, grazie alla conoscenza acquisita anche se vi sono ostacoli da superare per raggiungere il valore.

Con una prima analisi sommaria dell’“Impronta A.S.D.” si può affermare che è possibile individuare la sfera dell’ispirazione in differenti aspetti dell’associazione stessa. Ad esempio, gli insegnanti di ballo riescono a trasformare la loro ispirazione in coreografie e, generalmente sono abili nel tradurre il loro pensiero, assieme agli eventuali suggerimenti degli allievi, in idee concrete. Inoltre, sono in grado di infondere la loro stessa passione ed ispirazione negli allievi che li ammirano, sognando ad occhi aperti. In questa associazione, come si vedrà più in dettaglio nel settimo capitolo, si riesce ad ottenere un’alchimia perfetta di tutti gli elementi che contribuiscono alla creazione di valore.

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Il mondo domestico per svilupparsi necessita delle relazioni familiari e la ricerca del valore, infatti, sottolinea i rapporti personali che sono ponderati con la posizione occupata nell’ambito della famiglia. L’esercizio del valore è soggetto a vincoli di luogo e tempo legati alla necessità di presentare se stessi, in presenza di altri, per manifestare la propria importanza. In questo contesto, vi sono pochi strumenti disponibili e gli oggetti vengono analizzati non sulla base del loro valore bensì sulla loro capacità di contribuire a stabilire delle relazioni gerarchiche tra le persone (ad esempio, negli incontri sociali) e la loro identificazione, in aggiunta all’iscrizione del valore.

I componenti familiari vengono solitamente qualificati sulla base del loro valore e dei rapporti con gli altri membri e, soprattutto in passato, si determinava la loro posizione in base ad una scala gerarchica e l’iscrizione dei segni del valore veniva chiesta al fine di limitare l’incertezza (ad esempio, nell’identificazione dei titoli nobiliari ed ereditari). I test, nella maggior parte delle volte, assumono una forma di conferma ma, storicamente, l’ordine interno veniva stabilito in base alla generazione, alla tradizione e alla gerarchia.

Possono emergere delle qualità come la fedeltà, la puntualità, la lealtà, la fermezza, la fiducia, la franchezza e la cordialità con gli ospiti che di solito sono tipiche del rapporto con la famiglia e tendono a creare un clima di comprensione, basato sulla riservatezza e sulla discrezione. Il “vero” valore del contesto domestico presuppone la semplicità, la delicatezza e la riflessione che dipendono anche dall’educazione nel mondo domestico, infatti, si cercano di trasmettere le tradizioni, e la buona educazione e non sono da sottovalutare nemmeno le abitudini, l’imitazione e la formazione. Il rispetto delle abitudini permette di raggiungere un equilibrio ed assicura la stabilità nel comportamento, diventato con il tempo naturale ed influenzato dal carattere di ciascuno. Inoltre, il clima di fiducia, di rispetto e di responsabilità contribuisce a rendere i rapporti più piacevoli.

Nonostante l’evoluzione della sfera domestica, tendono ad emergere ugualmente dei rapporti di subordinazione, magari più deboli, a partire dai genitori con gradi di responsabilità diversificati. In realtà, è il rispetto che crea la vera superiorità: si tratta di essere un uomo di valore, non di apparire consentendo una migliore comunicazione e sopravvivenza. La vera superiorità, quindi, è evidente intrinsecamente.

In questo contesto, si possono individuare anche delle regole come le regole di buon comportamento e del galateo. Gli oggetti, siano essi regali o qualità, come la cortesia verso gli altri, indicano il valore relativo delle persone tra le quali avviene lo scambio che è implementato per mezzo di oggetti e di modalità di comportamento. Tuttavia, l’arte di realizzare un mondo in armonia dipende dalla capacità di avvicinare le persone, di

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conoscere e di armonizzare le convenzioni sociali, i costumi, i principi e tutti gli altri aspetti individuati.

Per quanto concerne l’“Impronta A.S.D.”, come si illustrerà nel settimo capitolo, appare individuabile una sorta di mondo domestico dal momento che diventando soci, in realtà, si diventa parte di una grande famiglia dove ognuno ricopre il suo ruolo con le specifiche responsabilità e vi è un clima assolutamente tranquillo, sereno, rispettoso e propositivo.

Il mondo della fama attribuisce poco valore alla memoria, infatti, le celebrità possono essere dimenticate da un giorno all’altro anche se Andy Warhol sosteneva che nel futuro “everyone will have fifteen minutes of fame”33

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Alcuni aspetti possono consolidare e stabilizzare il rapporto tra il valore, proveniente esclusivamente dagli altri e il “portatore” di valore. Questo carattere puramente relazionale e non essenziale del valore della fama può aver favorito la sua adozione come standard di misura. Tuttavia, le persone impongono un ordine sugli esseri umani e si raggiunge un accordo in un mondo in cui si considera solamente il parere altrui ed è l’opinione che stabilisce l’equivalenza e il valore medesimo. Ne consegue, quindi, la determinazione del successo a partire dalle reazioni della pubblica opinione e la creazione del valore basata sulla notorietà. La persona per diventare famosa deve farsi conoscere dal pubblico, rendersi visibile, farsi riconoscere e far parlare di sé. Ad esempio, i sondaggi di opinione permettono di rafforzare l’opinione altrui e, grazie alla pubblicazione dei risultati, consentono di influenzarla.

La pubblicazione garantisce la trasparenza ma bisogna accettare di rendere pubblica la vita privata, senza avere segreti, senza nascondere nulla ed evitando di adottare atteggiamenti che al pubblico non sono graditi. Si può considerare come un circolo vizioso poiché, a sua volta, la persona famosa crea il suo pubblico, alimentandone la curiosità che fa scattare il meccanismo. Il rapporto di valore è un rapporto di identificazione e le persone possono identificarsi con gli oggetti che hanno avuto successo e sono stati utilizzati dalle celebrità. La relazione tra la star e il pubblico è espressa in termini di influenza e il parere influenzato crea una “moda” e circola in una rete di comunicazione, conferendo valore anche ad altre persone famose. Si diffondono pezzi di informazioni, stimolando il processo di creazione di una rete di agenti cosiddetti “free press”: coloro che hanno sentito parlare di un determinato argomento, contribuiscono a diffonderlo, amplificandone il messaggio. Così, il pubblico svolge un doppio ruolo essendo sia spettatore quando riceve le

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informazioni che inducono una certa reazione, sia attore quando comunica queste informazioni con il suo parere ad altre persone. Il giudizio si manifesta dalla convergenza di opinioni. Tuttavia, eventi o giudizi che mobilitano l’opinione pubblica in un Paese per diversi giorni possono anche essere dimenticati se non vengono più trattati per diffondere altre notizie, magari più importanti.

Riferendosi all’“Impronta A.S.D.”, come si vedrà nei capitoli che seguono, è difficilmente individuabile la sfera della celebrità così come è stata individuata da Boltanski e Thévenot, dal momento che nessun ballerino vuole diventare famoso ed essere al centro dell’attenzione, vale a dire che non si balla e non si insegnano le danze caraibiche per ottenere approvazione e fama.

Qualche elemento della sfera della celebrità, tuttavia, è individuabile quando ci sono le competizioni di danze caraibiche che coinvolgono insegnanti e allievi con successo grazie alla loro bravura e alla passione, principalmente per la salsa cubana. Si parla, inoltre, di ballerini famosi quando la loro bravura ha raggiunto un livello tale che diventano delle