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Si procede, ora, con l’illustrazione delle critiche che sono state sollevate dagli stessi autori Boltanski e Thévenot a questi sei mondi, in particolar modo alle relazioni tra di essi ed, in un secondo momento, applicando questo modello si riuscirà a capire se queste critiche sono fondate anche per l’“Impronta A.S.D.”.

Secondo Boltanski e Thévenot, i problemi sollevati dalle relazioni tra i sei mondi individuati non possono essere risolti limitandosi ad associare questi differenti contesti e nemmeno affidandosi alle persone, alle culture o agli ambienti. Mettere in collegamento le persone con le sei differenti sfere comporta la formazione di un’unica forma di valore ma sarebbe in contrasto con i principi di giustizia su cui si basa il modello. Tuttavia, uno dei principali fili conduttori si basa sull’osservazione delle persone che, a differenza degli oggetti, sono capaci di manifestarsi in contesti differenti. Trattandosi di una società differenziata, ogni persona si trova in situazioni e in contesti diversi e deve essere capace di adattarsi all’ambiente circostante ma a volte può essere difficile individuare la natura della situazione ed avere le competenze necessarie. Di conseguenza, possono verificarsi delle tensioni che devono essere risolte. Nonostante i differenti principi, una soluzione possibile è costituita dagli accordi cui le persone possono giungere per affrontare e superare le difficoltà incontrate, senza ipotizzare il relativismo dei valori, ossia la dipendenza dei valori dal soggetto e dal rapporto tra soggetto e oggetto.

Ci si concentra sulle critiche sollevate dagli economisti Boltanski e Thévenot per quanto concerne una eventuale interazione tra mondi differenti.

Nell’”inspired world” le persone non riescono a controllare i poteri dell’ispirazione, devono saperli individuare ma vivono nell’incertezza poiché la loro volontà non ha alcuna influenza sull’azione dei poteri, indispensabili per la creazione del valore e devono eliminare gli ostacoli all’ispirazione. Le abitudini, le regole, la conoscenza, l’ordine e le precauzioni sono alcuni elementi che possono contrastare l’originalità della creazione. Per raggiungere l’indipendenza i creatori devono essere liberi di porre in discussione soggetti ed oggetti. La persona dotata di ispirazione è umile e l’amore di sé, la ricerca del rispetto e

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il successo vengono solitamente criticati basandosi sull’esistenza di una realtà autentica. Inoltre, la connessione dell’importanza al parere porta alla discordia e alla rivalità.

Per quanto riguarda il mercato, il denaro crea una forma di soggezione da cui bisogna liberarsi per poter cogliere l’ispirazione. Le routine tradizionali presenti anche nel processo di produzione potrebbero ostacolare la spontaneità creativa ma la creatività dovrebbe essere considerata uno strumento per lo sviluppo di nuovi prodotti e per l’aumento della profittabilità. È necessario, quindi, trovare un compromesso tra i valori tipici degli altri sistemi con il valore dell’ispirazione.

Soffermandosi sul “domestic world” emerge come le caratteristiche dell’assenza dell’auto-controllo e della compostezza, tipiche delle persone dotate di ispirazione, siano in contrasto con le regole della buona educazione insegnate nell’ambito familiare. Inoltre, il mondo domestico predilige il rispetto e la riservatezza ma è in contrasto con la volontà di divenire persone famose con un pubblico come spettatore mentre nell’ambito civile il pubblico si riferisce allo stato. Tuttavia, si sta assistendo alla trasformazione dei legami familiari e dello spirito familiare poiché la televisione e altre nuove tecnologie stanno attirando l’attenzione dei componenti. Sull’aspetto del denaro bisogna giungere ad un compromesso poiché è ormai diventato una necessità anche se potrebbe incrinare le relazioni umane e di fiducia fino ad arrivare a creare tensione. Anche la competenza professionale potrebbe avere un ruolo di un certo peso nelle relazioni umane e familiari.

Come si è visto nelle pagine precedenti, il “world of fame” si caratterizza per il valore della fama che dipende dalla pubblica opinione ma è incompatibile con il valore dell’ispirazione che, invece, deriva dalla certezza di una convinzione interiore e non dal giudizio altrui. Al contrario, nel mondo della fama l’ispirazione viene considerata una follia poiché dipende dal giudizio personale senza considerare nessun’altro. Il rischio è di raggiungere una minoranza e non tutto il potenziale pubblico. Si potrebbe porre in discussione la reputazione delle persone famose ma il prezzo da pagare per il successo è dato dal sacrificio della propria privacy ed è necessario trovare un compromesso con la sfera familiare. Inoltre, diventa sempre più importante trovare il giusto equilibrio tra l’obiettivo della pubblicità e della promozione con l’obiettivo delle pubbliche relazioni, senza tralasciare l’attenzione del pubblico e la rete delle buone relazioni. I lavoratori che incontrano l’eco della pubblica opinione potrebbero avere maggiori difficoltà, soprattutto se si tratta di giudizi negativi e devono adottare soluzioni tempestive.

Alcuni essenziali elementi del “civic world” sono il flusso costante di informazione, di riflessione collettiva e di coordinamento e si trovano in contrasto con l’improvvisazione

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individuale. Si cercano di applicare alla società regole generali che consentano di distinguere le varie tipologie di legami, connessi alle numerose situazioni, a differenza del contesto familiare, a volte un po’ autoritario, con decisioni adottate da una sola persona con conseguenze sull’intera famiglia. Inoltre, nel mondo civile deve esserci omogeneità e trasparenza che si contrappongono alla riservatezza familiare. Le opinioni individuali convergono in una volontà generale tramite il processo di votazione mentre nel mondo della fama il giudizio, nel suo complesso, è costruito unendo le opinioni di tutte le persone coinvolte, tenendo conto dell’influenza esercitata. Può essere complesso giungere ad un compromesso con il mercato ed è da valutare caso per caso.

Infine, le critiche dal “market world”, sottolineate dai sociologi Boltanski e Thévenot, si soffermano sui seguenti aspetti. Per cogliere le opportunità offerte dal mercato è necessario auto controllarsi ed essere distaccati dai sentimenti, senza considerare gli impulsi del momento e dell’agire. A differenza dell’ispirazione, specificità e personalità devono essere ridotte per poter accedere al mercato. Le condizioni tipiche del libero scambio non dovrebbero, quindi, trovare ostacoli nei diversi sistemi. Ad esempio, le relazioni personali, secondo Boltanski e Thévenot, possono ostacolare la concorrenza, l’attenzione al cliente, l’estensione del mercato e così via.

Il mondo del mercato è sostanzialmente diverso dal mondo della fama dal momento che il primo si focalizza sui beni, sui servizi e sui bisogni delle persone, mentre il secondo sull’apparenza e sulla celebrità. Nel mondo industriale vi è una mancanza di realismo e di interazione con i desideri dei consumatori che contrastano con il valore del mercato. Inoltre, potrebbe essere necessario effettuare una pianificazione ma se nell’organizzazione c’è una propensione ad evitare la programmazione possono verificarsi delle tensioni.

4.5. BREVE CONCLUSIONE

L’applicazione del modello di Boltanski e Thévenot ad un contesto reale appare un po’ complessa e il risultato cui si giunge non sembra essere univoco poiché, essendoci una pluralità di principi di valore convenzionale, potrebbe emergere qualche contrasto che richiede l’adozione di alcuni compromessi per ottenere una soluzione che si avvicini alla realtà. La realtà, infatti, è già complessa e questo modello formalmente strutturato potrebbe complicarla maggiormente. Il modello di Stark, invece, basandosi su un ordine di valori qualitativo permette di organizzare e gestire il disordine e la complessità, partendo

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dall’individuazione delle forze legate al contesto sociale che dipendono da ogni specifica situazione.

Ad una prima analisi, il modello individuato dal sociologo Stark, descritto nel terzo capitolo, appare maggiormente innovativo permettendo un adattamento più semplice al contesto in continua evoluzione e un’analisi più precisa delle forze e delle relazioni che generano valore, considerato l’ambiente con cui interagiscono. Tuttavia, si rimanda al settimo capitolo dove viene illustrata la valutazione dell’associazione dilettantistica sportiva “Impronta A.S.D.” con l’obiettivo di individuare il suo “vero” valore, gli elementi che ne permettono la creazione ed, infine, quale modello tra quelli illustrati nel terzo, quarto e quinto capitolo consente un’analisi più precisa e reale nello stesso tempo.

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QUINTO CAPITOLO

IL PRINCIPIO DELLA GERARCHIA E

IL MODELLO DEL VALORE ATTUALE NETTO

5.1. INTRODUZIONE

Il concetto di valore economico, come già emerso in precedenza, dovrebbe guidare la creazione del valore economico. Se si pensa allo studio della finanza, da sempre viene data enfasi alla massimizzazione del valore degli azionisti dal momento che si tratta del valore economico degli azionisti su cui sono state costruite le modalità di governo assumendolo come un principio guida della gestione dell’impresa. Il valore economico diventa, così, un’estrema sintesi di opportunità e rischi che vengono sintetizzati in un’unica misura.

Generalmente, quindi, tutti gli elementi si traducono in algoritmi per misurare il valore economico, tipico dell’approccio gerarchico, secondo l’idea di gestire con regole riconoscendo delle relazioni di causa ed effetto. A tal proposito, dopo aver introdotto il principio gerarchico nel secondo capitolo, di seguito si propongono dei modelli di finanza per la valutazione dell’azienda, in modo particolare ci si sofferma sul metodo del valore attuale netto. Nel settimo capitolo, infine, viene applicato all’”Impronta A.S.D.” per confrontare le due posizioni che fanno da filo conduttore di questo elaborato, quali i principi gerarchici ed eterarchici.

5.2. PRINCIPI FONDAMENTALI PER LA VALUTAZIONE