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GESTIRE LA COMPLESSITÀ E I PROCESSI DI SENSE MAKING

1.3. LA COMPLESSA RELAZIONE TRA VALORE ECONOMICO, VALORI,

1.3.5. GESTIRE LA COMPLESSITÀ E I PROCESSI DI SENSE MAKING

Come si evince da tutte le considerazioni compiute, la peculiarità del mondo reale è costituita dalla complessità che circonda le organizzazioni. Sarà interessante capire nel settimo capitolo che tipo di complessità si trova ad affrontare l’”Impronta A.S.D.” e come riesce a gestirla. Al fine di gestire la complessità, quindi, i soggetti attivano dei processi cognitivi volti a dare un senso ai flussi di esperienza.

Secondo Weick, questi processi di sense making collimano con i processi di organizzazione e, quindi, organizzare significa dare un senso all’esperienza. L’individuo riceve continuamente flussi di esperienza versatili e disordinati che vengono ordinati attraverso i processi di sense making, individuando relazioni di causa-effetto e creando, grazie alle deduzioni, le mappe causali, utili per programmare il proprio comportamento. Si tratta di un processo continuo, che guarda al passato per dargli un senso ed è soggetto ad eventuali riconsiderazioni di esperienze precedenti che, magari, portavano in una differente direzione. Tutto ciò ha delle conseguenze sulla realtà.

Dagli studi compiuti da Weick, infatti, emerge che quest’ultima acquista il senso che ogni individuo le conferisce, in base alle azioni, alla routine e all’esperienza propria di ognuno: è, quindi, incerta e all’oggettivo si unisce il soggettivo. Ne deriva lo sviluppo di tali aspetti e la loro attuazione con un’azione situata, interagendo con l’ambiente per costruire e modificare la realtà. Una volta attivato in base alle proprie intenzioni, però,

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l’ambiente influenza e vincola le azioni del soggetto che deve comportarsi di conseguenza. Per questo, il processo di sense making è anche istitutivo poiché aiuta a realizzare le percezioni.

Weick sostiene che “le organizzazioni a dispetto della loro evidente preoccupazione per

i fatti, i numeri, l’obiettività, la concretezza e l’affidabilità, sono in realtà sature di soggettività, astrazione, supposizioni, espedienti, invenzioni e arbitrarietà... proprio come tutti noi. Sono le organizzazioni stesse a creare gran parte di ciò che le turba”24.

Si vuole evidenziare come sia minore l’influenza dei vincoli esterni rispetto ai vincoli che l’azienda possiede internamente e che vengono esplicitati con l’azione situata, dal momento che una determinata condizione del mercato dell’impresa non è un fattore dato ma l’esito delle sue strategie e delle sue azioni. Secondo questo impianto teorico, le strutture e le gerarchie, tipicamente fattori esterni, esistono solo quando diventano parte dell’esperienza del soggetto medesimo.

In questo sistema organizzativo, il governo dell’azienda è costituito dalla capacità di far accettare la propria interpretazione del contesto, sempre più complesso, che viene a contatto con tutte le altre interpretazioni soggettive, fino a formare una sorta di routine in cui diventa cruciale la capacità di creare valore economico e misurarle per poter agire continuativamente sulla realtà e sul complesso sociale con le azioni volte al successo.

Figura 7: la complessità, il sense making, l’azione situata e la routine

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E. Bartezzaghi, L’organizzazione dell’impresa, Edizioni ETAS (2010), pp. 2-3 e K. E. Weick, The social psychology of organizing, 1969

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1.4. BREVE CONCLUSIONE

Nella prima parte di questo capitolo, si è visto come storicamente il concetto di “Valore” ha avuto una sua evoluzione, soprattutto, nei tre periodi storici analizzati. Nella seconda parte, invece, si è potuto comprendere l’assenza di un significato univoco del concetto di “Valore” e ne consegue che il valore economico, oggetto di questo elaborato, è solamente una delle molteplici possibili sfumature di significato.

Vista la complessità che caratterizza l’ambiente e il complesso sociale in cui operano le organizzazioni, il valore economico è soggetto a numerose fonti di influenza e diventa sempre più importante saper governare il valore cercando di analizzare la situazione in cui si trova ad operare l’azienda stessa. Tralasciare anche un solo elemento potrebbe avere delle conseguenze negative sulle imprese e sul loro futuro. Anche la capacità dell’imprenditore di far accettare la sua interpretazione del contesto cercando, così, di limitare gli elementi influenzanti può rivelarsi una possibile strategia da affiancare all’attuazione sia di comportamenti funzionali ad alimentare proposte di valore economico, destinate in modo particolare ai clienti e all’ambiente, sia di comportamenti volti a comprendere una parte del valore economico al fine di mantenerlo nell’azienda.

Nei capitoli successivi si analizzano due modalità tipiche del governo del valore economico, quali la gerarchia e l’eterarchia, analizzando differenti principi applicativi delle stesse al fine di dimostrarne, nel settimo capitolo, l’effettiva applicazione all’associazione dilettantistica sportiva “Impronta A.S.D.”. In modo particolare, nel secondo capitolo si analizzano la gerarchia e l’eterarchia come due principi messi a confronto e vengono sviluppati più dettagliatamente nei capitoli successivi che si soffermano sul principio dell’eterarchia e dei valori ordinati sia qualitativamente che quantitativamente e sul modello del valore attuale netto per giungere nell’ultimo capitolo alla valutazione e alla ricerca del “vero” Valore della scuola di ballo nell’ultimo capitolo.

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SECONDO CAPITOLO

GERARCHIA ED ETERARCHIA NEL VALORE ECONOMICO:

DUE PRINCIPI A CONFRONTO

2.1. INTRODUZIONE

Dopo la breve digressione storica sul concetto di valore, che è stata introdotta allo scopo di contestualizzarlo nel tempo e nello spazio e dopo la trattazione del significato del termine “valore” all’interno della cornice della complessità, diventa necessario distinguere il calcolo economico tra gerarchia ed eterarchia nel valore economico, ossia due modalità tipiche del governo del valore economico. Nel settimo capitolo, infatti, viene applicato il principio dell’eterarchia al fine di dimostrare che per la valutazione di un’azienda non sono fondamentali solo i “numeri” e i bilanci ma, a volte, possono essere più rappresentativi del valore della scuola di ballo “Impronta A.S.D.” elementi e aspetti diversi dal valore stesso.

Nel caso oggetto di analisi, come viene approfondito in seguito, alcune delle forze cruciali che decretano il successo dell’“Impronta A.S.D.” sono il complesso sociale circostante ma in modo particolare le relazioni sociali, interne ed esterne.

2.2. LA GERARCHIA NEL VALORE ECONOMICO: LE RELAZIONI DI