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3.3. ALCUNI ELEMENTI CHE INFLUENZANO LA CREAZIONE DEL

3.3.1. LA RICERCA E L’INNOVAZIONE

Nella costruzione del valore, la ricerca degli elementi possiede un ruolo di rilievo e nella maggior parte dei casi non si tratta di un processo semplice. Come si può evincere dal settimo capitolo, per individuare le fonti del valore della scuola di ballo ”Impronta A.S.D.” si è reso necessario determinare le caratteristiche intrinseche ed estrinseche e successivamente metterle a sistema.

Uno dei concetti chiave dello studio di Stark, dunque, è la ricerca che ha assunto un importante ruolo essendo il processo che meglio esemplifica le sfide dell’organizzazione contemporanea. Se da un lato, però, queste sfide non trovano soluzione con le tecnologie di ricerca che stanno trasformando la vita e il contesto che ci circonda, dall’altro lato, la ricerca di nuove tecnologie è diventata un prezioso strumento per la gestione della conoscenza nelle organizzazioni, sebbene i risultati ottenuti non rispondano correttamente ai problemi fondamentali delle aziende. È utile tenere presente che tra le numerose tecnologie informatiche che hanno ridisegnato il lavoro e la vita quotidiana, forse nessuna è più trasformativa delle nuove tecnologie di ricerca sul web. Inoltre, le nuove tecnologie sociali dell’informazione che si stanno diffondendo sempre più trovano fondamento sulle tre attività basilari del web quali la ricerca, il collegamento e l’interazione.

La ricerca sta giocando un ruolo significativo nell’economia, nella società e nelle organizzazioni per le più svariate ragioni influenzando, anche, il processo interno all’organizzazione. Come emerso in precedenza, infatti, l’oggetto della ricerca è il valore che sembra un semplice elemento da analizzare mentre è continuamente soggetto a contestazioni. Si potrebbe pensare che le organizzazioni sanno quello che stanno cercando, cioè il valore, le opportunità e il profitto ma nessuna impresa può trovare il valore, le opportunità e l’utile in astratto. Inoltre, un’importante sfida riguarda la tipologia di ricerca che si basa sul fatto che non si sa cosa si sta cercando ma lo si riconosce quando lo si trova influenzando il processo di innovazione. Per distinguere dalla ricerca di ciò che è già conosciuto si parla di research mentre il processo di ricerca prende il nome di innovation ed, infine, Dewey J. utilizza il termine inquiry per indicare un diverso modo di ricerca che ne permette la distinzione dal problem solving. Lester R. e Piore M. distinguono due differenti tipi di ricerca: analitica e interpretativa. Nel metodo analitico, il compito del

manager è quello di individuare chiaramente il problema, identificarne i componenti

indipendenti e adottare una serie di decisioni per risolverlo al meglio. Più dettagliatamente, secondo questi studiosi il più importante elemento dell’innovazione è il processo che non è

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diretto alla soluzione di un problema ben definito. Il metodo interpretativo, invece, si caratterizza per l’interpretazione poiché, considerando che la soluzione dei problemi prevede lo scambio di informazioni precise, promuove a tempo indeterminato la conservazione imprevedibile. Se da un lato si cerca chiarezza, dall’altro si trova ambiguità dal momento che la sfida è quella di integrare le conoscenze tra domini eterogenei. Hanno dimostrato che la radicale innovazione implica la combinazione tra i molteplici contesti e, senza integrazione lungo i confini che separano questi ultimi, non ci saranno più prodotti, siano essi beni o servizi. Dal momento che l’innovazione implica l’unione di differenti contesti, a volte anche incompatibili, non è assicurata l’armoniosità del processo mentre la ricerca basata anche sull’interpretazione non si limita a gestire le informazioni e richiede una cognizione riflessiva.

Tuttavia, secondo Schumpeter, l’innovazione è contemporaneamente sia ricombinante sia dirompente considerate la cultura e la conoscenza organizzativa. Emergono, così, le caratteristiche attribuite all’inquiry quali il dubbio, la perplessità e le situazioni di prova cui viene sottoposta l’azienda. Fare riferimento all’inquiry significa saper riconoscere le opportunità che permettono l’individuazione delle risorse necessarie e non tanto ricercare ciò che si sa avere un valore, quindi, quello che conta maggiormente nel trattamento dell’informazione è la capacità di interpretazione considerando che il problema di individuare il valore si distingue tra l’interpretazione dell’informazione e il giudizio sul valore stesso. La tentazione è di risolvere il problema con la ricerca interpretativa usando una strategia analitica, chiaramente definita, di problem solving ma il rischio è di perdere le opportunità che si presentano tanto che sia lo sviluppo sia il successo di un prodotto è basato su un processo innovativo. Una strategia alternativa, più in linea con la nozione di

inquiry, è quella di non impedire le situazioni di perplessità che si possono creare quando

c’è un principio di disaccordo su ciò che conta veramente. Le organizzazioni che adottano quest’ultima strategia per generare produttività, sono pronte ad intraprendere il difficile cammino della continua innovazione e, invece di applicare un unico principio di valutazione come se fosse il solo legittimo, si possono individuare delle concezioni alternative di ciò che si possiede. Innovare, infatti, non significa avere nuove risorse per realizzare nuovi compiti ma riconoscere le configurazioni che gli altri non vedono come risorse e la reattività è basata su questo riconoscimento di risorse. Il problema del riconoscimento, quindi, è centrale nel processo di innovazione e ci si può avvalere di distinti principi di valutazione e numerosi strumenti specializzati per l’identificazione.

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Ne consegue che se si passa da specifiche ricerche limitate alla quotidianità ad una situazione in cui la ricerca è generalizzata, l’azienda eterarchica è in grado di reinventare se stessa.