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IL CONCETTO DI RETE E LO SVILUPPO DELLA TECNOLOGIA

Per una maggiore comprensione delle tematiche affrontate in questo capitolo e in quelli successivi appare opportuno soffermarsi sul concetto di rete e sullo sviluppo delle tecnologie informatiche, considerando anche l’interfaccia grafica, dal momento che sono strettamente collegati al concetto di eterarchia in precedenza illustrato. Nel settimo capitolo, infatti, oltre ad analizzare la struttura a rete si considera anche il sito internet dell’associazione dilettantistica sportiva “Impronta A.S.D.” per valutarne le implicazioni sull’analisi stessa.

L’analisi di Stark si basa sulla concezione che i mercati sono sociali e, quindi, l’analisi sociale della rete non si limita allo studio dei legami tra le persone ma è necessario analizzare sia i collegamenti tra le persone sia tra persone e strumenti poiché anche questi ultimi possiedono un valore e assieme alle persone formano il contesto sociale. Ne consegue che bisogna prendere in considerazione anche gli strumenti nel processo di

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individuazione del valore economico poiché non è semplicemente incorporato nei rapporti sociali ma anche nelle relazioni tra persone e strumenti. Inoltre, gli strumenti servono per capire il processo sociale alla base dell’attività economica nelle aziende.

Le reti comportano un meccanismo alternativo di coordinamento necessario per affrontare i cambiamenti nella forma organizzativa. Solitamente quando si analizzano le reti sociali ci si riferisce ai modelli di legami tra le persone ma gli attori e le organizzazioni non si limitano a comunicare o collegarsi con gli altri trattandosi di un sistema di relazioni più complesse, determinato da numerosi elementi che influenzano l’attività dell’organizzazione e la creazione di valore economico. Bisogna valutare la molteplicità di principi di performance, le azioni intraprese in una direzione piuttosto che un’altra facendo riferimento ai principi di valutazione e ai criteri di rendimento su cui si basano i legami di rete stessi.

Le aziende in un certo senso possono essere considerate come modelli di legami della rete oltre che luoghi di creazione del valore. Come già evidenziato, l’idea di Stark sui legami di rete è importante per la realizzazione di un’organizzazione affidabile e per lo sviluppo del modello di auto-organizzazione illustrato nelle pagine seguenti. Trattandosi di una rete formata da persone e creazioni artificiali, anche il calcolo è considerato socialmente distribuito visti gli elementi e le numerose interrelazioni che devono essere presi in considerazione sulla base dei distinti ambienti in cui si trovano le organizzazioni. Inoltre, è questa idea di struttura a rete che permette di adottare la forma organizzativa eterarchica al posto di quella gerarchica. Tuttavia, essendo un tema in continua evoluzione, la valutazione dell’attività aziendale rappresenta una sfida per coloro che adottano questa modalità innovativa per gestire il valore poiché non si analizza l’impresa isolata bensì una rete di organizzazioni che sono influenzate dalla rete sociale che le circonda. È necessario anche sostituire la comunicazione delle decisioni dall’alto al basso, che consente minori prestazioni, con la distribuzione delle decisioni distribuite tra i team lungo la rete decentrata finalizzata ad una migliore gestione del problem solving.

Le strutture a rete garantiscono un’elevata connettività, anche nei periodi di crisi, consentendo eventuali recuperi rapidi se si è in situazioni tendenti al declino e risposte efficaci ai problemi presenti quotidianamente nelle imprese grazie alla capacità delle reti di abbattere i confini esterni ed interni all’impresa. Assume maggiore importanza in condizioni di incertezza radicale, illustrate nel secondo capitolo, quando le organizzazioni si limitano a migliorare la loro capacità di adattamento all’ambiente rischioso, però, è probabile che venga sacrificata la loro adattabilità a successive differenti situazioni che

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possono presentarsi. È fondamentale, quindi, individuare la forma del progetto, la rete di relazioni sociali che compongono il progetto stesso e la progettazione collaborativa basata sulla conoscenza e sull’intelligenza considerando, inoltre, che la diversità di legami e di significati aumentano la probabilità che l’interazione possa realizzare una soluzione creativa. Grazie alla nascita di nuove tecnologie, sono state introdotte sia nuove modalità di comunicazione sia tecnologie interattive favorendo, così, la collaborazione tra le persone che per la progettazione organizzativa possono avvalersi dell’interfaccia grafica, organizzando attivamente le diversità al posto di minimizzare le differenze per individuare il corretto procedimento di calcolo.

Nella realtà, la comprensione della collaborazione nelle organizzazioni eterarchiche è più complessa del coordinamento all’interno di un progetto. Un coordinamento senza attrito, in cui ognuno ha condiviso gli stessi criteri di valutazione, può agevolare il

manager del progetto anche se può causare la perdita dei contrasti creativi, che possono

rivelarsi utili punti di forza presenti nell’azienda, come viene descritto nel capitolo successivo.

Un’altra importante sfida, quindi, riguarda come preservare la conoscenza che si apprende all’interno di un progetto per il futuro. Soprattutto per le organizzazioni che si trovano in un ambiente molto incerto e rapidamente mutevole, la sfida chiave, non è come prendere la conoscenza intatta e trasferirla, bensì come sviluppare pratiche tali che non si possa dare la conoscenza per scontata. Per queste imprese, la conoscenza è valutabile se si può ricombinare e creare nuova conoscenza, nonostante la vera sfida dell’innovazione sia anticipare e generare nuovi problemi.

Per una maggiore comprensione degli strumenti quantitativi e delle tecnologie utilizzabili, è utile analizzare l’insieme degli strumenti socio-tecnologici e il loro collegamento con gli attori della rete. Secondo Bruno Latour, la tecnologia è una società di fatto durevole, ossia “technology is society made durable”28

poiché da un lato la tecnologia è lo specchio della società stessa e, se avviene un cambiamento nella società, ci sono delle ricadute anche sulla tecnologia ma dall’altro lato, attraverso la tecnologica si rende visibile la società. L’unico problema che si potrebbe incontrare è legato all’interfaccia tra le persone e la tecnologia visto che l’interfaccia grafica utente consente all’uomo di interagire con il computer manipolando oggetti grafici convenzionali. L’interfaccia non dovrebbe essere considerata come il confine che separa dalla tecnologia bensì un confine che solitamente viene attraversato in modo trasparente utilizzando la tecnologia per mediare il

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comportamento sociale e, dunque, come degli strumenti che facilitano la comunicazione. L’interfaccia favorisce e semplifica la comunicazione dell’uomo con la macchina quando non è ancora conosciuta mentre, una volta che le competenze di base e le attività si sono sedimentate nella memoria umana, venendo a conoscenza del loro obiettivo sociale, comincia a diffondersi e si comprendono le sue funzioni e le sue funzionalità più facilmente.

Le persone che hanno voluto eliminare le imperfezioni del passato presenti nel modo di agire e nello svolgimento delle operazioni, una volta compresa la necessità di cambiare, hanno cercato di ricombinare gli strumenti nuovi e vecchi e il loro ruolo nell’organizzazione senza, però, perdere la loro identità ma riaffermandola trovando il proprio posto nella rete socio-tecnica rispetto ai vecchi legami sociali e tecnologici. A volte “se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”29

per simboleggiare l’importanza di innovarsi per fronteggiare indenni il rinnovamento e l’instabilità senza fossilizzarsi sulle vecchie credenze.

Se, da un lato, il progresso tecnologico ha semplificato questo processo di cambiamento organizzativo, dall’altro la società dei nuovi media ha favorito la rivalità dei criteri di

performance, configurando nuove concezioni di mercato e aumentando l’opportunità di

ridefinire il prodotto nel mercato in rapida evoluzione, realizzando così una sorta di processo circolare che spinge a migliorare e stare al passo con i tempi.

Visti i rapidi cambiamenti delle tecnologie e la volatilità dei mercati e dei prodotti, quindi, la forma eterarchica sembra essere la soluzione migliore. Se una decisione può essere adottata con razionalità ma le risorse vengono utilizzate solo per quest’ultima, i benefici ottenuti molto probabilmente non compensano il costo delle opportunità perse. La conseguenza dell’incertezza del manager è la nascita di forme ibride, tuttavia, il buon

manager non si basa solamente sulle condizioni che consentono di ottenere più possibilità

e crea uno spazio organizzativo aperto alla ridefinizione di ciò che potrebbe costituire un’opportunità. Piuttosto di una scelta razionale tra varie alternative ben conosciute, si attua un’azione di ridefinizione delle occasioni individuate al fine di poter riorganizzare facilmente le organizzazioni.

Una delle numerose sfide per le moderne aziende è costituita dalla sostituzione delle vecchie strutture organizzative con quelle nuove che permettono di generare nuova conoscenza e richiedono un’abilità a ridefinire e a ricombinare le attività per garantire la flessibilità. In questo contesto, quindi, l’attenzione del manager si trasforma da una

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preoccupazione di adattamento ad un problema con l’adattabilità, passando dalla questione di come migliorare l’adattamento immediato con l’ambiente a quello di come rimodellare la struttura organizzativa al fine di perfezionare la sua capacità di rispondere al futuro imprevedibile e ai cambiamenti nel contesto sociale circostante. In modo particolare, i sistemi economici riescono, così, a rispondere meglio ai cambiamenti di mercato, vista la varietà delle forme organizzative disponibili ed, inoltre, è la diversità delle organizzazioni a promuovere l’adattabilità; ciò detto, le strutture eterarchiche stanno giocando un ruolo sempre maggiore. A livello organizzativo, quindi, si assiste al passaggio della diversità dell’organizzazione all’organizzazione della diversità seguendo la logica eterarchica, come viene approfondito nel capitolo successivo cui si rimanda.