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La composizione del bilancio delle società professionistiche di calcio

Il bilancio di esercizio delle società di calcio costituisce un importante strumento a disposizione del management per una valutazione dell’impatto sulla situazione patrimoniale, finanziaria e sul risultato economico delle decisioni assunte nel perseguimento degli obiettivi di carattere sportivo e, allo stesso tempo, un insostituibile documento per soddisfare le esigenze conoscitive dei vari stakeholders.

Gli stakeholders interessati all’attività aziendale delle società calcistiche, ovvero l’insieme dei soggetti che partecipano, a vario titolo e con interessi diversi alla vita dell’impresa, sono molto numerosi. E proprio nell’individuazione degli stakeholders, il quadro delle società calcistiche fa emergere alcune peculiari caratteristiche. Le principali categorie sono le seguenti166:

• soci: sono, raramente, estranei alla passione per la squadra o l’evento sportivo del caso, per questo appare difficile scindere le motivazioni del “mecenate” da quelle del semplice azionista;

162 La UEFA definisce costi rilevanti: quelli per i materiali legati all’attività sportiva e di supporto ai calciatori e per il personale;

gli altri costi operativi quali ad esempio quelli sostenuti per l’affitto dello stadio; gli ammortamenti e le svalutazioni riguardanti i DPS e le minusvalenze derivanti dalla cessione dei calciatori; gli oneri finanziari e i dividendi; i costi sostenuti per transazioni con le parti correlate avvenute ad un valore inferiore rispetto al fair value.

163 I ricavi rilevanti sono quelli legati all’attività caratteristica delle squadre quali ad esempio: la vendita dei biglietti delle partite, gli introiti derivanti dai contratti di sponsorizzazione, dai diritti televisivi e dalle attività commerciali che sfruttano il brand del club; i premi elargiti dall’UEFA; le plusvalenze derivanti dalle cessioni dei calciatori o di asset purché il club provveda a sostituirli con un bene analogo alla risorsa ceduta.

164 Il break even si considera raggiunto pur in presenza di una perdita massima aggregata che, tuttavia, non deve superare, per ciascun periodo di rilevazione triennale, un valore massimo di euro 30 milioni (art. 61 Notion of acceptable deviation).

165 https://www.figc.it/media/113375/manuale-licenze-nazionali_serie-a_-2020-2021.pdf

166 G. Rusconi, Il bilancio d’esercizio nell’economia delle società di calcio, Cacucci, Bari, 1990.

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• calciatori professionisti e dipendenti: hanno l’ovvio interesse a conoscere la reale situazione economico-finanziaria del club;

• calciatori dilettanti e amatori: i primi sono interessati alle strategie future della società con specifico riguardo alla formazione giovanile; i secondi, che svolgono attività sportiva non agonistica, non hanno particolari interessi nei confronti del club e per questo si considerano interlocutori “deboli”;

• fornitori e consulenti: si presentano come portatori di interessi del tutto simili a coloro che cedono beni o servizi ad aziende operanti in altri settori di attività. Il loro interesse riguarda la performance economico-finanziaria del club e la performance meta-economica;

• pubblico calcistico: può essere utilmente apprezzato in due distinte componenti ovvero, da un lato il pubblico generico, non particolarmente interessato al fenomeno del calcio professionistico; dall’altro, i tifosi che sono il vero cuore pulsante degli eventi sportivi;

• mezzi di comunicazione: il loro interesse primario è la competitività dei club a livello sportivo nell’ottica del prodotto-spettacolo e della sua qualità;

• pubblica amministrazione: manifesta interesse riguardo alla riscossione dei tributi e alla gestione dell’ordine pubblico; per gli enti locali in particolare, entrano in gioco altri aspetti come la gestione degli stadi, la rilevanza politica locale derivante dai successi sportivi e l’impatto economico indiretto che ne consegue;

• finanziatori: le istituzioni e gli enti che attuano interventi di sostegno economico-finanziario si trovano in una posizione delicata poiché la particolare rilevanza di tali club potrebbe influire sulla loro effettiva possibilità di tenere comportamenti, con il club di calcio, come se quest’ultimo fosse un debitore qualsiasi e non, invece, un soggetto affatto particolare;

• altri soggetti: rientrano in questo gruppo le altre società calcistiche, le istituzioni del settore sportivo e gli organi di controllo e gli investitori istituzionali per le società calcistiche quotate in borsa.

Il bilancio di esercizio costituisce quindi per le società di calcio professionistiche lo strumento informativo principale, anche se non esclusivo, di comunicazione economico-finanziaria dell’impresa sportiva167. Le società calcistiche si caratterizzano per un bilancio che, tipicamente, non coincide con l’anno solare (1°

gennaio – 31 dicembre), ma con la stagione sportiva, in coerenza con la necessaria sincronia tra risultati sportivi e risultati economici, patrimoniali e finanziari che trovano sintesi nel bilancio d’esercizio. Infatti, essi vedono la loro redazione in data 30 giugno, a ridosso della campagna acquisti estiva che precede il ritiro pre-stagionale. A differenza delle altre imprese, il “prodotto” di una stagione sportiva deve essere nettamente distinto, pur nella continuità della programmazione, dal “prodotto” della stagione precedente e della stagione successiva.

Il modello di bilancio delle società di calcio professionistiche si colloca all’interno della dicotomia tra

“modello domestico” (improntato al codice civile e ai principi contabili nazionali) e “modello internazionale”

(che fa invece riferimento ai principi contabili internazionali IAS/IFRS), diffusosi in Italia con il D.lgs. n.

38/2005.

Le NOIF all’articolo 84 “Contabilità e bilancio” precisano che la contabilità deve essere tenuta dalle società in osservanza delle norme di legge ed in conformità con il piano dei conti della FIGC. In particolare, si precisa che il bilancio d’esercizio deve essere predisposto nel rispetto della vigente normativa e sulla base dei principi contabili emanati dall’Organismo Italiano di Contabilità, utilizzando le raccomandazioni contabili FIGC;

167 L’informativa aziendale del settore calcio viene completata da altre informazioni come interviste, articoli di giornale, relazioni, risultati di eventi sportivi che possono integrare l’informazione quantitativa del bilancio.

107 ovvero sulla base dei principi contabili internazionali ove applicabili. Si aggiunge anche che il bilancio d’esercizio deve essere sottoposto alla revisione di una società iscritta nel registro dei revisori legali istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze che abbia svolto incarichi di revisione negli ultimi tre anni per società quotate o per società di calcio professionistiche.

Dunque, è evidente come, da un punto di vista contabile, la FIGC produca due importanti documenti: il Piano dei conti unificato e le Raccomandazioni contabili.

Il Piano dei conti Federale, predisposto dalla COVISOC, è stato appunto introdotto con l’obiettivo di rendere omogeneo il linguaggio dei redattori dei bilanci e quindi facilitare la valutazione e il confronto, ai fini del controllo, delle dinamiche gestionali dei club. Nel rispetto della normativa civilistica, secondo cui è stato più volte aggiornato, sono stati predisposti conti annuali che evidenziano valori patrimoniali, finanziari ed economici relativi alle operazioni caratteristiche. Si presenta come uno schema articolato gerarchicamente in cinque categorie: classi di conti, gruppi di conti, conti, sottoconti e sottoconti analitici.

In relazione ad ogni voce individuata, viene indicata la posta dello stato patrimoniale o del conto economico a cui è collegata.

Tuttavia, negli schemi imposti dalla Federazione sono previste alcune modifiche con l’inserimento di poste specifiche che evidenziano valori patrimoniali e/o economici relativi ad operazioni tipiche della gestione dei club calcistici, la cui contabilizzazione è trattata dalle relative Raccomandazioni contabili.

In ogni caso, il piano dei conti unificato è finalizzato ai meccanismi di controllo federale, per cui ha un rilievo e una portata generale, che prescinde dal modello contabile adottato. Non ha, in definitiva, la capacità e la forza di incidere sulla normativa vigente. In tale situazione, i soggetti IAS adopter dovrebbero tenere la contabilità in conformità al piano dei conti federale e predisporre il bilancio di esercizio sulla base dei principi contabili internazionali; i soggetti non IAS adopter dovrebbero tenere la contabilità in conformità al piano dei conti federale e predisporre il bilancio d’esercizio sulla base dei principi contabili nazionali e delle raccomandazioni contabili. Tale frammentazione viene evitata dalla semplice constatazione che, se vi sono differenze tra le previsioni, esse riguardano solo scelte di aggregazione dei valori, con una coincidenza sostanziale, agevolata anche dalla predisposizione di tabelle di conversione e raccordo.

L’elemento di ordine superiore al piano dei conti è costituito dalle cosiddette “classi di conti”, a ciascuna delle quali corrisponde una tabella di raccordo tra le tavole di sintesi federali e quelle civilistiche. Attualmente ne sono previste nove:

1) Fonti di finanziamento durevoli 2) Immobilizzazioni

3) Rimanenze

4) Crediti e debiti correnti;

5) Liquidità;

6) Conti accesi ai costi;

7) Conti accesi ai ricavi;

8) Conti di risultato;

9) Conti d’ordine.

Se il piano dei conti unificato precisa la struttura informativa di base su cui impostare il sistema di rilevazione, le Raccomandazioni contabili si pongono l’obiettivo di fungere da guida in ordine ai criteri di valutazione delle principali poste di bilancio delle società di calcio. Le Raccomandazioni contabili assolvono sia alla funzione di indirizzo, sia alla funzione esplicativa e applicativa delle poste tipiche previste dal piano dei conti.

In particolare, la suddivisione delle Raccomandazioni contabili Federali richiama una serie di voci tipiche: 1.

Diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori, 2. Capitalizzazione costi vivaio, 3. Compartecipazioni

108 ex art. 102 bis NOIF, 4. Cessione temporanea di contratto, 5. Crediti verso società di calcio, 6. Debiti verso società di calcio, 7. Versamenti dei soci, 8. Ricavi e proventi delle società calcistiche, 9. Premi individuali e collettivi ex art. 93 NOIF, 10. Riserva ex art. 10 comma 3 della legge n. 91/81.

Le raccomandazioni contabili costituiscono in sintesi la prassi contabile della federazione. Esse indicano le procedure da seguire per la corretta contabilizzazione delle voci tipiche del bilancio, riferite tanto allo stato patrimoniale che al conto economico, indicando anche i principi da seguire nell’ambito della nota integrativa.

Questi ultimi assumono un particolare significato poiché interessano la componente qualitativa dei dati di bilancio, influenzata da elementi tipici di tali società. Tuttavia, nel contesto italiano, i club che adottano i principi contabili internazionali168 non sono obbligati a tenere conto di tali indicazioni contabili di derivazione federale, data l’evidente differenza nei criteri di rendicontazione contabile.

Negli ultimi anni, si è notevolmente modificata la struttura dei bilanci delle società calcistiche. Da un lato si è assistito alla progressiva crescita (in termini assoluti e relativi) del peso che negli stati patrimoniali assumono le attività immateriali che rappresentano il “parco giocatori”; dall’altro nel conto economico i ricavi “da botteghino” hanno perso quella posizione di assoluta preponderanza che mantenevano fino a poco tempo fa a favore di altri tipi di entrate, quali quelle derivanti dalla cessione dei diritti tv, dal merchandising e dai ricchi contratti con gli sponsor. Queste modifiche sono avvenute come conseguenza di due shock esogeni, rappresentati dalla completa liberalizzazione dei trasferimenti degli atleti professionisti (sentenza Bosman169) e dalla diffusione delle moderne tecnologie che consentono a chiunque e in qualunque luogo la fruizione dell’evento sportivo e tutto ciò che lo circonda.

La peculiarità dell’attività svolta dalle società sportive si riflette con grande evidenza nel contenuto informativo dei rispettivi bilanci, per la corretta interpretazione dei quali è necessario intendere esattamente la natura delle principali voci che compongono di norma sia lo stato patrimoniale che il conto economico.

Lo stato patrimoniale evidenzia una composizione caratteristica, che vede la netta prevalenza di poste del c.d.

attivo ideale, che peraltro caratterizzano in via esclusiva i bilanci delle società sportive, quali in primo luogo i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori e la capitalizzazione dei costi sostenuti per il vivaio. Oltre alla particolarità delle immobilizzazioni immateriali delle società calcistiche, che verranno analizzate successivamente, occorre segnalare la recente scomparsa di un’altra voce tipica, costituita dalle

“Compartecipazioni ex art. 102-bis delle NOIF”: questo istituto si realizzava nel caso in cui una società, la quale aveva acquisito in via definitiva il diritto alle prestazioni sportive di un giocatore in virtù di uno specifico contratto, stipulasse contemporaneamente un accordo con la società cedente, che prevedesse un diritto di partecipazione di quest’ultima, in misura paritaria, agli effetti patrimoniali conseguenti alla titolarità del contratto. Infine, si evidenzia che le norme federali prevedono l’inserimento nell’attivo circolante di una voce ad hoc C.II.5 – Crediti verso enti-settore specifico, i quali sorgono prevalentemente in conseguenza di operazioni della campagna trasferimenti dei calciatori e delle relazioni che i club hanno con organismi nazionali (Lega e FIGC) e internazionali (FIFA e UEFA). Analogamente, si avrà anche la voce Debiti verso enti del settore.

Il conto economico evidenzia di norma due aree di gestione caratteristica: la prima relativa all’attività sportiva propriamente detta (c.d. attività on-pitch), che genera ricavi derivanti da incassi “al botteghino” (biglietti e

168 In Italia FC Juventus, AS Roma e SS Lazio sono obbligate all’adozione dei principi IAS/IFRS in quanto società quotate e l’AC Milan in quanto club inserito in un gruppo la cui società di riferimento è a sua volta quotata.

169 Sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea n. 425/95, Union Royale belge des sociétés de football association e J.M. Bosman.

109 abbonamenti), vendita di diritti televisivi e radiofonici, concorsi a pronostici; la seconda relativa alle attività direttamente accessorie, che generano ricavi da sponsorizzazioni e proventi pubblicitari, merchandising, gestione diretta degli stadi. Infatti, la voce A.1 – Ricavi delle vendite e delle prestazioni è solitamente suddivisa in tre sottovoci: ricavi da gare in casa; percentuale su incassi gare da squadre ospitanti; abbonamenti. La parte più numerosa e consistente dei componenti positivi di reddito delle società calcistiche trova iscrizione nella voce residuale A.5 – Altri ricavi e proventi in cui si collocano: i contributi in conto esercizio (derivanti dalla federazione, dai soci o da altri enti statali); i proventi da sponsorizzazioni, pubblicitari, commerciali e royalties;

i proventi da cessione dei diritti televisivi; i ricavi da cessione temporanea prestazioni calciatori e infine le plusvalenze derivanti dalla cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei giocatori.

Tra le voci di costo derivanti sempre dalla gestione caratteristica un peso assolutamente preponderante assumono gli oneri per gli stipendi del personale tecnico (calciatori, allenatori, tecnici) e l’ammortamento del costo dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori e le eventuali svalutazioni. Da non tralasciare anche i costi relativi alle spese assicurative e sanitarie, i costi di vitto, alloggio e trasferimenti e infine le spese amministrative, pubblicitarie e generali. Anche la voce B.14 – Oneri diversi di gestione comprende una serie di costi specifici delle aziende del settore: si segnalano in particolare i costi per acquisizione temporanea prestazioni calciatori e le minusvalenze da cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori, in quanto di importo talvolta rilevante.

Come componenti di carattere straordinario del bilancio delle società calcistiche, oltre alle plus/minusvalenze derivanti dalla negoziazione dei diritti pluriennali all’utilizzo delle prestazioni dei calciatori, si individuano anche le sopravvenienze attive o passive legate alle vicende contrattuali che legano atleti e società.

Già da questa breve elencazione emerge come la peculiarità dell’attività svolta dalle società calcistiche non solo incide notevolmente sul contenuto informativo dei relativi bilanci, ma ponga altresì problemi di rappresentazione contabile di non sempre agevole soluzione.