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Il Patto per il lavoro del RdC alla luce dell’attuazione del Patto di servizio

4. Conclusioni e prime considerazioni

L’attuazione del decreto istitutivo del RdC può, se efficacemente attuato, provare ad arginare, in parte, le difficoltà emerse durante la realizzazione delle precedenti misure di politica attiva persona-lizzate. In particolare, la carenza di personale, soprattutto nell’attuazione dell’inserimento lavorativo individualizzato, appa-re individuata come la maggioappa-re criticità, con una azione di di-scontinuità rispetto al passato. Prevedendo, non una riforma e riorganizzazione a costo invariato del sistema dei servizi al lavo-ro, ma un articolato investimento di risorse per l’assunzione di tutor personalizzati (navigator) e complessivamente per il

7 Sia consentito rinviare a M. DE MINICIS, La teoria del programma e l’attuazione della Garanzia Giovani in Italia: il protagonismo dei tirocini, in Professio-nalità Studi, 2017.

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nale dei Cpi e per l’intero sistema dei servizi al lavoro e in parte della formazione. In effetti complessivamente sono previsti 120 milioni nel 2019 e 160 milioni dal 2020 per 4000 nuove assun-zioni presso i Cpi, 200 milioni per l’assunzione di 6000 navigator (tutor) nel 2019, 250 milioni per il 2020 e 50 milioni per il 2021, attraverso Anpal servizi Spa. Quindi, nell’insieme, una dotazione di 10 mila nuovi operatori per i servizi dell’impiego pubblici che si aggiungono ai circa 8.000 esistenti, di cui la parte più consi-stente appare essere quella dedicata al tutoraggio personalizzato.

Sono inoltre compresi fondi per la stabilizzazione degli attuali precari di Anpal servizi, per nuove assunzioni in Inps, per i Caf e per i sistemi informativi unitari, ovvero le piattaforme tecnologi-che su cui poggia l’intero programma. Inoltre, la differenza tra il Fondo per il reddito di cittadinanza, cioè 8,32 miliardi a regime dal 2021, e l’erogazione ai beneficiari, pari a regime a 7,21 miliar-di, è di oltre 1 miliardo di risorse destinate al mantenimento di tutta la struttura dei Cpi, di Anpal, e di tutti i soggetti convolti (Inps, Caf, Comuni, enti di formazione, agenzie accreditate, si-stemi informativi, piattaforme, ecc.). A differenza degli interventi precedenti di riforma del sistema delle politiche attive, quindi, in questo caso si possono evidenziare due importanti fattori di di-scontinuità, la presenza di importanti risorse finanziarie per au-mentare il personale e la strumentazione tecnologica del sistema e un aumento consistente del sostegno economico per i benefi-ciari, come cifra minima si passa dai 180 euro del ReI ai 780 euro del RdC. Infine, in riferimento alla problematica di natura tecno-logica, quello che preme sottolineare è che, come è apparso dai dati Anpal 2017, ciò che manca non è tanto e solo la presenza di hardware o apparecchiature materiali, ma software innovativi, conformi alle nuove esigenze di personalizzazione del servizio costantemente aggiornabili e di facile utilizzo per l’utenza, che tengano continuamente in contatto il beneficiario con il suo tutor

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personale (navigator). Un fascicolo dell’utente dinamico e facil-mente aggiornabile, con informazioni raccolte costantefacil-mente e visibile in maniera condivisa da tutti i soggetti coinvolti nel patto, beneficiari, soggetti pubblici e privati. Sarebbe quindi, opportu-no, per l’attuazione di servizi specialistici, più che concentrarsi sulla definizione di ulteriori complesse piattaforme di raccolta da-ti centralizzate, definire uno strumento digitalizzato agile, nella forma di una app, che il Cpi possa rilasciare a tutti i beneficiari del RdC al momento della sottoscrizione del Patto per il lavoro.

Positivamente deve essere allora valutata l’annunciata acquisizio-ne di competenze e conoscenze, testate in altri contesti nazionali, il cui l’elemento centrale risulta la realizzazione di una MS works app per la realizzazione di tutti i servizi generali e specialistici forniti dal Job center. Questo strumento potrebbe essere di estremo interesse per la corretta attuazione della misura. Piutto-sto che dedicare tutti gli sforzi alla necessità di raccogliere, digita-lizzare e uniformare le banche dati di diverso livello istituzionale, si dovrebbe prioritariamente rendere trasparente, decentralizzato e costantemente aggiornabile un nuovo fascicolo personalizzato per ogni beneficiario del RdC in grado di raccogliere, mediante l’utilizzo della app, le nuove informazioni.

C’è da rilevare infine, che ad attenuare ulteriormente le criticità evidenziate, sarà in una prima fase l’attuazione dell’inserimento lavorativo personalizzato mediante l’assegno individuale di ricol-locazione, in cui è facile prevedere un massiccio intervento di molte agenzie per il lavoro accreditate, liberamente scelte per l’utilizzo del voucher dai beneficiari.

Il tempo ci dirà, infine, se le stesse criticità affrontate dal Patto di servizio personalizzato saranno affrontate meglio dal Patto per il lavoro, grazie agli interventi di discontinuità descritti. È certo pe-rò che le difficoltà dei servizi all’impiego andavano prima o poi non soltanto denunciate e rappresentate, spesso come una

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nuante per la non efficace erogazione di molte misure di politica attiva, ma affrontate con nettezza. Sottolineando come tra le mil-le probmil-lematicità dei brevi tempi previsti per l’attuazione del RdC, la presenza di importanti investimenti sia per i beneficiari8, che per il personale e la dotazione tecnologica dei Cpi sembrano essere elementi indispensabili per compiere un primo passo di forte discontinuità con i lacunosi e insufficienti percorsi intrapre-si nel passato.

8 Nel comunicato del Consiglio Direttivo dell’Associazione Basic Income Network – Italia, dal titolo L’Italia ha il Reddito di cittadinanza ma la lotta per il diritto al reddito continua, si afferma: «Nondimeno vediamo nel nuovo inter-vento normativo un cambio di passo, se non altro per la dimensione dell’operazione, basata su finanziamenti sensibilmente più ampi rispetto al passato. Nel concreto, l’allargamento della platea dei beneficiari comincia a delineare un intervento di redistribuzione del reddito che potrà raggiungere strati della popolazione impoveriti della crisi, intrappolati nella precarietà lavorativa ed esistenziale di questi anni, e offrire loro un prima alternativa tangibile».