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Conclusioni sullo SMarT plan

5. Uso dell’Economia comportamentale per aumentare i tassi di risparmio

5.1. Save More Tomorrow®

5.1.3. Conclusioni sullo SMarT plan

In conclusione, con il loro lavoro, Thaler e Benartzi sperano anche di rispondere alle due frequenti critiche spesso mosse nei confronti dell’economia comportamentale:

• il ricorso a studi di laboratorio con una modesta posta in gioco;

• il fatto di spiegare i comportamenti anomali dell’individuo ma solamente ex post, dopo cioè che si è verificata l’anomalia, facendo perdere rilevanza alle spiegazioni da questa fornite. Con il programma Save More Tomorrow invece, i due autori, facendo il contrario di quanto gli contestano i critici, creano un piano per incrementare i tassi di risparmio e lo testano nel mondo reale.

Lo SMarT program è attualmente offerto da più della metà dei più grandi piani pensionistici negli Stati Uniti e da un sempre crescente numero di piani nel Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda. Inoltre, nel 2006, il programma Save More Tomorrow è stato inserito dalla legge come parte del

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Pension Protection Act del 2006 degli Stati Uniti, che incoraggiava le aziende a adottare i principi e le caratteristiche fondamentali del programma. Così è stato fatto ed infatti, già nel 2009 il 60 per cento delle grandi imprese statunitensi offrivano ai propri lavoratori un piano SMarT o un piano che ne ricalcasse le caratteristiche. Secondo i dati più recenti si stima che il programma ideato da Thaler e Benartzi abbia aiutato circa 15 milioni e mezzo di americani ad aumentare in modo significativo il loro tasso di risparmio. (15.472.080 americani, secondo il contatore costantemente aggiornato sul sito di Benartzi68)

Concludendo, per sfruttare i limiti e i problemi del comportamento umano, in particolare l’inerzia, cioè la tendenza a non cambiare mai le scelte di investimento iniziali o, peggio, cambiarle nel momento e nel modo peggiore (vendere azioni quando i prezzi sono bassi dopo un crollo della borsa o al contrario comprarle con le quotazioni ai massimi), Benartzi e Thaler raccomandano l’uso di target date fund abbreviato in Tgf: questi sono dei fondi bilanciati in cui viene fatta una

diversificazione fra azioni e obbligazioni globali che, in maniera automatica vanno a diminuire la quota azionaria a mano a mano che si avvicina il momento del pensionamento e sono opzioni molto popolari nei piani 401(k) visto che il loro patrimonio si è quintuplicato dal 2006 al 2014 e risultava essere pari a oltre il 10% di tutti i risparmi nei 401(k).

«Chi partecipa in un piano automatico di investimenti per la pensione dorme meglio: non ha l’ansia di controllare continuamente il suo conto, nemmeno durante forti saliscendi della Borsa», sottolinea Benartzi in un’intervista al Corriere della Sera del 2014. Inoltre, i suoi rendimenti, come dimostrato da uno studio di Fidelity sulla crisi del 2008 sono migliori di chi si agita: chi è stato preso dal panico ed ha venduto tutte le azioni comprando obbligazioni dopo due anni aveva guadagnato circa il 2 per cento, mentre chi aveva un tgf ha guadagnato circa il 19 per cento all’anno.69

68 http://www.shlomobenartzi.com/

69 Articolo di Cometto M. T. su Corriere della Sera: “Usa, il successo dei fondi automatici Oltre la crisi con guadagni del 20%” del 25 marzo 2014

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5.2. “Segnali minimi” per aumento della contribuzione70:

Come abbiamo visto, sia con l’adesione automatica, sia con il piano Save More Tomorrow, si riesce, sfruttando i limiti cognitivi delle persone, ad incrementare i loro tassi di contribuzione. Questi due casi avevano un grado di specificità abbastanza elevato nella sua implementazione, dove si andava a cambiare l’opzione di default, oppure era prevista la presenza di un consulente

finanziario, o ancora era previsto un aumento graduale dei tassi di contribuzione per sfruttare la forza dell’inerzia.

Per dimostrare però l’elevata capacità dei nudge anche quando invece, a differenza dei casi precedenti, vengono utilizzati degli accorgimenti minimi, Choi, Haisley, Kurkoski e Massey nel 2012, analizzano un esperimento dove si cercava di utilizzare dei piccoli segnali per incrementare il tasso di contribuzione dei dipendenti di un’azienda di tecnologia statunitense.

Attraverso il loro studio emerge che, attraverso dei sottili segnali, minimamente costosi (soprattutto in rapporto alla loro efficacia), il tasso di contribuzione previdenziale può aumentare più di 2,9 punti percentuali del reddito. Vediamo adesso le caratteristiche dell’esperimento in analisi.

L’esperimento cercava fondamentalmente di sfruttare tre tipologie di limiti cognitivi del pensiero di una persona:

1. Ancoraggio: come abbiamo visto, questo bias cognitivo può influenzare il giudizio delle persone;

2. Definizione di obiettivi: definire degli obiettivi difficili da raggiungere migliora le “prestazioni” della persona rispetto alla definizione di obiettivi vaghi e indefiniti;

3. Soglie di risparmio: molte persone per scegliere la propria contribuzione utilizzano delle soglie, come ad esempio il contributo massimo possibile. Mettere tali soglie in evidenza può portare degli effetti benefici.

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I dipendenti di questa azienda potevano contribuire a un piano 401 (k), che, come abbiamo visto, è un piano di risparmio pensionistico a contribuzione definita.

I dipendenti potevano scegliere di detrarre una percentuale del loro stipendio da ciascuna busta paga e di contribuire al piano di risparmio.

L'aliquota contributiva poteva essere modificata in qualsiasi momento, ma normalmente, come ormai possiamo immaginare, rimaneva costante. Una parte di contributo, per sovvenzionare la contribuzione, veniva versata anche dal datore di lavoro.

Ai dipendenti poi, venivano inviate delle diverse e-mail, in modo casuale. Tutte le e-mail erano identiche in ogni particolare, tranne alcune che avevano una o due frasi aggiuntive che fornivano uno spunto per risparmiare, come mostrato nella figura 16:

Figura 16: Tipologie di testo aggiunto alle e-mail per incrementare il tasso di contribuzione; Fonte: Tabella 1 in Choi, Haisley, Kurkoski, Massey (2017), Small cues change savings choices.

Venivano inviate quindi, due tipi di e-mail: una tipologia che gli autori chiamano e-mail di trattamento, in cui venivano aggiunte le frasi presenti in figura 16.

L’altra tipologia di e-mail, chiamate e-mail di controllo non avevano invece questo testo di segnalazione, ma servivano solo a ricordare di curare i propri risparmi.

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Figura 17: Aumento di contribuzione medio al piano di risparmio rispetto alla percentuale di contribuzione prima dell’e-mail del 17 novembre 2009;

Fonte: figura 1 in Nudges to nudge up the savings rate, articolo su Voxeu.com;

Per quanto riguarda l’e-mail di controllo possiamo osservare che questa ha un effetto molto positivo sulle contribuzioni. Infatti, come possiamo osservare in figura 17, otto settimane dopo l’invio dell’e-mail il tasso di contribuzione era aumentato del 4,4 per cento. Tale effetto però non tende a durare nel tempo. Più precisamente, passato il 5 marzo, giorno in cui venivano pagati i bonus annuali, l’effetto scompare completamente alla sedicesima settimana.

Per quanto riguarda invece le e-mail di trattamento gli autori osservano che coloro i quali hanno ricevuto segnali di risparmio elevato (come, ad esempio, un messaggio in cui si riporta “puoi aumentare la tua percentuale di contribuzione del 10%”) tendono ad incrementare la propria contribuzione in maniera maggiore rispetto a coloro che hanno ricevuto segnali di risparmio basso. Come vediamo in figura 17 ricevere un segnale di risparmio basso, come un’ancora dell’1%, riduce le aliquote contributive rispetto al gruppo di controllo fino ad un massimo di 1,4% del reddito prima di ricevere il bonus annuale (5 marzo 2010) e fino ad un massimo di 1,2% dopo la ricezione di tale bonus.

Ricevere un’ancora del 10% invece, non ha alcun effetto prima del giorno di pagamento del bonus annuale. Dopo tale giorno, i tassi di contribuzione aumentano fino ad un massimo dell’1% rispetto al gruppo di controllo. Gli effetti sono ampi e persistono per quasi un anno all’invio delle e-mail.

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Allo stesso modo, ricevere una e-mail in cui si fissava un obiettivo di $ 11.000 aumentava le

aliquote di contribuzione fino al 2,2% del reddito rispetto a coloro che ricevevano solamente e-mail di controllo. Invece, ricevere una e-mail con un obiettivo di $ 7.000 non aveva alcun effetto. Allo stesso modo, evidenziare una soglia di risparmio di $ 16.500 aumentava i contributi fino all'1,5% del reddito rispetto all'evidenziazione della soglia di risparmio di $ 3.000.

Evidenziando invece l'aliquota contributiva massima possibile faceva aumentare le contribuzioni fino al 2,9% del reddito rispetto al gruppo che riceveva solo e-mail di controllo (tale effetto viene però evidenziato solamente tra coloro che, prima dell’e-mail, contribuivano con una percentuale bassa).

Dallo studio degli autori sopracitati emerge quindi che anche tramite piccoli segnali, che potrebbero sembrare insignificanti, si riesce ad influenzare il comportamento delle persone in ambito

previdenziale. In questo modo si può aumentare il tasso di contribuzione dei dipendenti di

un’azienda attraverso degli strumenti di nudge che hanno un costo nullo o prossimo allo zero, senza dover per forza ricorrere agli strumenti tradizionali come gli incentivi economici.71