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Confronto tra i fondi Sharia’ah compliant e i fondi socialmente responsabil

Nel documento La finanza etica islamica (pagine 100-105)

IL MERCATO DEI CAPITALI SHARIA'AH COMPLIANT

Coltivatore 5. consegna del bene

3.9 Confronto tra i fondi Sharia’ah compliant e i fondi socialmente responsabil

La definizione di investimento socialmente responsabile non è universalmente accettata da tutti, poiché la responsabilità sociale nel campo degli investimenti ha differenti radici di tipo religioso, ambientalista o di attivismo sui diritti umani (Miglietta, 2004), e quindi a questo concetto vengono associate idee e obiettivi diversi comportando diversi dibattiti e differenti posizioni. EUROSIF34 per esempio afferma: ”Il mercato SRI35 combina gli obiettivi finanziari degli investitori con le loro idee riguardo l’ambiente, le questioni sociali e l’etica”. Basandosi su queste idee, le ragioni alla base della responsabilità negli investimenti possono essere riassunte in due punti (Porzio, 2009):

1. esiste un imperativo morale relativo alla sostenibilità delle risorse: lo sviluppo sostenibile non è in contrasto con il perseguimento di un rendimento positivo sui propri investimenti;

2. l’investimento su imprese socialmente responsabili racchiude in sé un valore di tipo economico. Aziende attente all’ambiente, ai lavoratori, alla governance e al futuro, possono sviluppare le loro potenzialità sul lungo periodo e non essere soggete al rischio di scandali societari, ambientali o cause legali intentate dai dipendenti. L’accento sulla performance di lungo periodo è legato ai maggiori costi che l’azienda potrebbe essere costretta a sostenere sul breve per implementare pratiche virtuose; questi costi potrebbero quindi avere un impatto negativo sulla redditività di breve, ma essere recuperati sul lungo periodo.

Queste idee non sono universalmente accettate perchè investire con un sistema conforme alla regole delle tre P (people, planet e profit) può imporre costi in termini di performance finanziarie. Per rispondere agli autori che ipotizzano una peggiore performance dei portafogli SRI, alcuni studiosi hanno dimostrato che gli investimenti SR rendono come gli investimenti convenzionali e non vi sono differenze statisticamente significative tra i rendimenti delle due macroclassi (Orlitzy, Schmid t, Lynes, 2003).

Da un punto di vista gestionale, i fondi SR possono seguire differenti approcci. Nella prima fase di vita dei fondi SR, i criteri erano sostanzialmente negativi; si escludevano tutte le

34 The European Social Investment Forum 35 Socially Responsible Investments

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società appartenenti ai settori non ammessi o che, pur appartenendo a settori neutri violavano i diritti dei lavoratori. Successivamente i fondi SR hanno iniziato a prendere in considerazione anche criteri positivi come l’ammissione, nell’universo investibile, di quelle società che si distinguono in attività socialmente responsabili o che tentano di limitare significativamente le loro attività in settori o paesi che non rispettano i vincoli di responsabilità sociale.

I criteri in-out (legati a considerazioni relative alla positività o negatività di alcuni settori) sono, in alcuni casi, di difficile applicazione. Per questa ragione, da un modello esclusivo di in-out si è passati ad approcci di tipo qualitativo (Porzio, 2009). L’esempio può essere il caso del settore automobilistico che produce beni che inquinano l’ambiente. Nel caso in cui la casa automobilistica decidesse di investire nella progettazione di nuove auto non inquinanti, il giudizio dei fondi può diventare positivo nonostante l’appartenenza a un settore scomodo. Questo approccio è definito best in class e tende a includere quelle società che, nell’ambito di ogni settore (anche in quelli comunemente vietati), abbiano compiuto sforzi tali per essere socialmente responsabile.

EUROSIF definisce in uno schema riassuntivo delle principali strategie utilizzate all’interno dei fondi socialmente responsabili (Tab. 3): la strategia best in class è utilizzata in Europa , mentre la strategia Ethical exclusion è molto popolare in Gran Bretagna e presso i fondi pensione danesi. In tutto il continente, infine, si continua ad usare la strategia di esclusione di alcuni settori, principalmente diretta alle imprese attive sulla produzione e commercializzazione delle armi, alle società del tabacco e a quelle che violano i diritti umani nella produzione o basate in paesi come il Sudan e il Myanmar, ex Birmania, nei quali sono sistematicamente violati i diritti umani (Porzio,2009).

Queste considerazioni sui titoli e sui settori sono a monte dell’investimento: generalmente, infatti, si agisce secondo il criterio del cosiddetto twin-track e cioè si scinde la fase dell’analisi delle società socialmente responsabili da quella tecnica della selezione del portafoglio (Sparkes, 2002). Così facendo i gestori dei fondi non partecipando alla fase iniziale di ricerca e selezione degli asset, devono costruire il miglior portafoglio basando le proprie scelte sui titoli approvati dagli analisti nella prima fase. In alcuni fondi, insieme agli analisti, sono presenti anche i comitati, che dettano le regole e i criteri in base ai quali sarà creata la lista di titoli investibili e affrontano le tematiche più dibattute.

102 Tabella 3: Strategia di gestione dei fondi SR:

Strategia

Definizione

Ethical exclusion Questa strategia si riferisce alle esclusioni di attività dall'universo investibile. Tali esclusioni si fondano su una serie di criteri negativi o filtri.

Positive screening Questa strategia consiste nel cercare di investire in società che si impegnano a promuovere un'attività socialmente responsabile o che producono beni e/o servizi con esternalità positive. Include le strategie best in class e pioneer screening

Best in class Strategia consistente nell'individuare le società leader secondo i criteri SEE in ciascun settore o gruppo industriale

Pioneer screening/Thematic investmente propositions

Fondi tematici basati sui principi ESG come lo sviluppo sostenibile e un'economia con un basso spreco di energie non rinnovabili Norms based screening Strategia fondata su criteri negativi in ottemperanza agli

standard e le norme di OECD, ILO, UN, UNICEF, ecc

Simple screen/Simple exclusions Strategia che esclude un dato settore (tabacco, armi, ecc) e che promuove le imprese attive nella salvaguardia dei diritti umani. Comprende la strategia Norm based screening

Engagement Tale strategia ha il fine di incoraggiare l'adozione di comportamenti socialmente responsabili o di rafforzare i

rendimenti collegati a business socialmente responsabili. Si basa sull'influenza degli investitori e sui diritti della proprietà e soprattutto sul dialogo tra investitori e società in relazione alle problematiche della responsabilità sociale. tale strategia può estendersi anche alle pratiche di voto.

Integratio n Strategia che si fonda sull'esplicito riconoscimento degli asset CG/SEE36 negli algoritmi di analisi tradizionale.

La selezione del portafoglio si presenta come un processo complesso e dispendioso. Alcuni SR preferiscono delegare le scelte di eticità dei titoli a indici socialmente responsabili, come ad esempio il DJ Stoxx Sustainibility oppure il FTSE4good. Un esempio di costruzione di un indice come il FTSE4good parte da un processo di selezione delle società che devono rispettare determinati requisiti di liquidità, capitalizzazione e di flottante e determinati criteri comportamentali:

 agire mediante comportamenti pratici a supporto della sostenibilità ambientale;

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 sviluppare relazioni positive con i portatori d’interesse;  garantire e supportare il rispetto dei diritti umani;

 assicurare buoni standard per quello che riguarda la filiera deifornitori;  combattere contro la corruzione.

I criteri di inclusione sono stati resi particolarmente stringenti nel caso delle società che producono sostituti del latte materno per i neonati e per le società attive nell’estrazione e lavorazione dell’uranio (Porzio, 2009). L’indice quindi rappresenta il menù di partenza per la selezione del portafoglio da parte dei gestori.

Provando a definire una comparazione tra i fondi islamici e i fondi socialmente responsabili non si incontra un’unanimità tra gli studiosi, e ciò è dovuto al fatto che tra gli ambiti finanziari i confini sono labili e molte volte non definibili in modo preciso.

Qui di seguito si riporteranno le riflessioni di alcuni dei principali studiosi delle due materie:

 Elgari (2002) include i fondi islamici nella famiglia dei fondi etici, affermando che i concetti basilari dell’investimento islamico sono vicini a quelli dei primi fondi comuni etici, come il Pax World Fund.

 DeLorenzo (2002) afferma che, in base alla legge islamica, gli affari devono essere condotti in buona fede, in modo responsabile e mirando a promuovere una società più giusta e più solidale.

In base alle affermazione dei due autori, i fondi SR si presentano come una macro area che includerebbe i fondi islamici ma che comunque si differenzierebbero dal punto di vista delle modalità da seguire. Nel caso degli investimenti islamici infatti il miglioramento dell’intera società non può essere raggiunto senza una stretta e totale aderenza ai principi religiosi. Nella tabella 5 si riporta una schema riassunto fatto dall’autore Porzio (2009) che mette in evidenza le omogeneità e disomogeneità nei modi di operare.

Le differenze tra le due tipologie di fondi può essere più chiara se si pensa che tramite la strategia best in class è possibile recuperare società che si trovano nell’area limite tra il “bianco” e il “nero” e dunque questo permette di cogliere i benefici della diversificazione; mentre per i fondi SR non esistono parametri specifici, questi parametri sono utilizzati in modo stringente nel caso di fondi islamici in cui l’omogeneità dei parametri utilizzati dipende

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dai consigli dei dottori della legge e derivano dal tentativo di applicare le regole coraniche ai bilanci delle società.

Tabella 5:

Fondi SR e fondi comuni islamici

Fondi comuni islamici Fondi comuni socialmente responsabili Chiara definizione

degli ambiti di azione

Si, la guida è il libro sacro, il Corano, integrato, ove possibile con le interpretazioni delle scuole giurisprudenziali

NO, non esiste

unadefinizioneuniversalmente riconosciuta di responsabilità sociale. Si pensi alle definizioni SEE e ESG

Regole religiose Si No

Presenza di un comitato di supervisione

Si Non necessario; ove presentesi

chiama comitato etico

Strategia di gestione:

_esclusione di settori Sì, vengono esclusi settori che non sono compliant rispetto al libro sacro

Sì, vengono esclusi settori che non rispettano criteri di tipo ambientale e sociale.

_best in class No, esiste un chiaro discrimine tra

ciò che può essere inserito nel portafoglio e quello chedeve essere esclus. In generale la strategia è di tipo in-out

Sì, società che operano in settori scomodi ma che hannointrapreso un cammino versola responsabilità sociale possono essere incluse nel portafoglio

_presenza di screen legati all'ambiente

No Si

presenza di screen legati al rispetto dei diritti umani

No Sì

_presenza di screen legati a pratiche societarie trasparenti

No Sì, anche se non tutti i fondi

_Shareholders advocacy Viene consigliato di palesare in assemblea la propria contrarietà rispetto a pratiche non

rispettosedella religione

Utilizzata soprattutto sul mercato americano e canadese

Screen di tipo

finanziario

Sì, gli screen finanziari, di tipo religioso, sono presenti da subito nel processo di selezione delle attività permissibili. Questi criteri, di tipo religioso, sono legati

all'indebitamento, alla presenza di attività e passività fruttifere di interesse, alla presenza di eccessivi crediti o debiti.

Parametri di tipo finanziario non entrano a far parte delle variabili discriminanti per l'inclusione all'interno dell'indice socialmente responsabile. Solo in un secondo momento, il gestore di un fondo SR decide quali quozienti e quali caratteristiche finanziarie utilizzare per includere i titoli nel portafoglio gestito.

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I due principi alla base dei due tipi di strumenti sono le seguenti:

 nel caso dei fondi SR la responsabilità sociale paga in termini di rendimento perché supporta società non soggette a rischi ambientali e legali agendo in modo proattivo con gli stakeholders e creando un ambiente di lavoro favorevole a supporto della produttività;

 nel caso della finanza islamica il principio alla base di tutte le scelte è di tipo religioso. La componente finanziaria è subordinata all’imperativo morale relativo al rispetto delle proprie convinzioni religiose.

Le differenze tra le due correnti di pensiero non comportano, dal punto di vista degli effetti ottenuti implementando i vari vincoli, che in alcuni casi le scelte di investimento possono essere coincidenti, e portare alla creazione di portafogli apparentemente simili. Una ricerca svolta da Forte,(Miglietta 2007) ha però mostrato che i portafogli islamici e socialmente responsabili, pur correlati fra loro, non sono cointegrati, vale a dire che presentano delle caratteristiche econometriche molto differenti. Questo risultato sembra suggerire che comprendere i fondi islamici all’interno della categoria dei fondi SR non colga a pieno le peculiarità dei portafogli islamici.

Nel documento La finanza etica islamica (pagine 100-105)